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Lui & Lei

Un club familiare pt.8


di tongue81
05.05.2023    |    4.337    |    0 9.8
"Restammo nudi e abbracciati, le nostre bocche si trovarono nuovamente e iniziarono a divorarsi reciprocamente, incuranti di essere ancora piene del piacere..."
Nelle settimane successive alla visione di zia Sara coinvolta nella gang, le scopate con lo zio continuarono senza alcuna sosta, regalandomi sempre momenti di piacere intenso. Incredibilmente anche nel rapporto con la zia non ci fu mai la minima traccia di imbarazzo, anzi fu affettuosa e premurosa come sempre. La mattina che superai l'esame di matematica finanziaria, zio Giovanni mi fece la sorpresa di venire in facoltà per complimentarsi e, magari, anche per festeggiare il traguardo raggiunto.

Il problema fu la presenza di Camilla che da buona amica mi accompagnò alla seduta e, rimanendo fuori dall'aula, iniziò a fare la civettuola con lo zio. Dopo che anche l'ultimo candidato ebbe terminato la propria esposizione, li raggiunsi, interrompendo una discussione dai toni molto intimi, forse anche troppo per i miei gusti.

"Ti hanno detto il voto finale?" chiese la mia amica muovendo in modo sensuale la lunga chioma bionda.
"L'assistente mi propone per il 28, il prof non ha detto nulla ma si è complimentato." risposi celando il mio disappunto per aver lasciato il mio uomo in compagnia di una giovane ragazza, sexy e sfacciata quanto me se non di più.
Lo zio non disse nulla, prese lo smartphone e iniziò a muovere le dita frenetiche, poi mi guardò negli occhi e mi diede un bacio sulla guancia, sibilando di controllare il telefono.

Mi scrisse che per quanto Camilla fosse affascinante, io rimanevo il suo desiderio più grande, causandomi una forte fitta all'inguine, innescando il desiderio di farmi nuovamente possedere da lui. Eppure, in attesa di verbalizzare l'esito, più volte li guardai fuori dall'aula e vidi che quella gatta morta della mia amichetta stava facendo di tutto per mettersi in mostra con lo zio.
Avvampai di rabbia e mi placai solo quando il prof pronunciò il mio nome, ponendo finalmente termine al supplizio con cui mi stavano torturando.

"30! " Esclamai a voce squillante lasciandomi alle spalle l'aula.
"Bravissima Vicky!"
Quella voce fu un imprevisto, la voce di Alessandro, il ragazzo più carino del corso, mi colse alla sprovvista lasciandomi sorpresa.
"Hai visto? È venuto anche lui a farti i complimenti!"
Lo osservai e poi girai lo sguardo verso lo zio: così simili ma anche profondamente diversi, erano entrambi lì per me e mi sentii lusingata dalla loro presenza.
Zio Giovanni gli allungò la mano e si scambiarono una stretta vigorosa poi, con il suo fare spontaneo ed irresistibile, mi abbracciò sussurrandomi all'orecchio che mi avrebbe lasciato campo libero se lo avessi voluto.

Provai di nuovo una violenta fitta alla vagina: rimasi interdetta nel dover scegliere tra la certezza di un cazzo già conosciuto e quello di un secondo, nuovo ma che stranamente e nonostante mille corteggiamenti rifiutati, mi faceva aumentare la salivazione e pulsare la fica come mai prima.

Consegnai la borsa allo zio e lo zaino ad Ale, presi Camilla per un braccio e le chiesi di accompagnarmi in bagno, dove le confessai tutto.
"Embè? Vuoi sapere davvero cosa dovresti fare? È ovvio che ti direi di andare con Ale, così allo zietto ci penso io!"
"Che puttana che sei! Ti chiedo un consiglio e tu pensi subito a come scoparti Giogiò?"
Scoppiammo a ridere e ci abbracciamo sancendo un patto in modo silenzioso.

Vidi Camilla sculettare sottobraccio a zio Giovanni, sussurrandogli all'orecchio chissà quali oscenità mentre io mi diressi verso lo scooter di Ale. Sfrecciando nel traffico tra le auto ferme, in breve tempo mi portò a casa sua. Non ci fu neppure il tempo di entrare nell'appartamento: le nostre bocche si cercarono e si trovarono fameliche, intrecciando lingue, saliva e labbra mentre le mani vorticosamente slacciavano bottoni, abbassavano zip fino ad offrire l'un l'altro la visione dei nostri giovani corpi nudi.
Ci divorammo di baci, di carezze dolci ma al contempo appassionate e frenetiche: quando la sua mano scoprì la mia vagina già grondante di umori e desiderosa di accogliere il suo cazzo, mi sorrise dolcemente, autocompiacendosi e guardandomi con occhi teneri e innamorati.
Scopammo, anzi facemmo l'amore, in modo travolgente, iniziando una peccaminosa via crucis dall'ingresso fino al suo letto, concedendoci il piacere di intense penetrazioni sul pavimento, sul lavandino del bagno e sugli sgabelli della cucina.

Alessandro mi fece venire ben tre volte, grazie ad un cazzo non bello né vigoroso come quello zio ma tanto abile a muoversi dentro di me come se conoscesse a menadito l'interno della mia fica.
Sul letto, a pecora, la commistione tra la sua eccitazione e la dolcezza mi fece esplodere ancora una volta, lasciandomi senza fiato, con i muscoli che cedevano e il calore del suo sperma sulle natiche e sulle spalle.

Avevamo scopato a pelle, senza protezione, lasciandoci travolgere dal flusso degli eventi: "Scusami, avrei dovuto cercare di non..."
"Zitto! Se ti vuoi scusare, fallo per non avermi dissetato!"
Ridemmo, scherzammo, ci baciammo, esplorammo i nostri corpi alla ricerca di una nuova eccitazione e poi finimmo nuovamente sotto le lenzuola, scopando come forsennati.
Gli occhi di Alessandro erano incendi indomabili, il suo cazzo si insinuò nella mia bocca affamata e ne godetti a lungo, fin quando la mia fica non ne reclamò le attenzioni.

Questa volta fu principalmente sesso e desiderio carnale: niente occhiate languide o baci teneri, fu un trionfo di ormoni e corpi che si avvolgevano in posizioni complesse e contorte, un'incalzante sintonia di gemiti, respiri strozzati e sculacciate che mi condussero in uno stato di piacevole incoscienza finché il suo bastone non esplose nella mia bocca, riempiendola completamente di liquido caldo e salato.

Restammo nudi e abbracciati, le nostre bocche si trovarono nuovamente e iniziarono a divorarsi reciprocamente, incuranti di essere ancora piene del piacere dell'altro.

Presi il cellulare quando uscii da casa di Alessandro, scrissi allo zio e gli raccontai tutto con dovizia di particolari, come da lui richiesto.
Mi rispose mandandomi una foto del culo di Camilla ricoperto di sperma e comunicandomi che a breve mi avrebbe convocato per l'ultima lezione, per l'esame finale.
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