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Diario di un ragazzo asiatico (2) - il calciatore, l'amante e la macchina


di asian_boy
12.06.2018    |    7.177    |    10 9.5
"-Ora leccami le palle, su!- Aveva delle palle proprio grosse, non vi dico che goduria metterle in bocca! Lui urlava dal piacere, e a me non faceva altro..."
Passarono giorni da quella indimenticabile serata, forse settimane. Ogni volta che ci ripensavo mi veniva duro e dovevo correre in bagno a segarmi.
Il buco del culetto mi fece male per qualche giorno, ma per fortuna non sanguinò come nelle mie più peggiori paure.
Ero sempre con la testa per aria; me lo fecero notare i miei colleghi e la mia famiglia. Per un po’ pensarono mi fossi preso qualche strana malattia o che mi fosse successo qualcosa di grave, ma dopo un po’ non ci fecero più caso.
Non so perché non volli riaprire quell’applicazione o cosa mi stesse succedendo in generale. Sembrava che una parte di me volesse prendere una pausa.
Se questo fu ciò che mi accadde dopo la prima volta, chissà in futuro! Mi feci quattro risate e pensai a lui:fu proprio una bella prima volta, chissà come stava?
D’un tratto feci un sobbalzo, mi resi conto che gli avevo promesso che mi sarei fatto risentire, ma ormai erano passate delle settimane da quella volta.
Riaccesi l’applicazione e notai che in quel lungo periodo mi aveva scritto parecchia gente.
Provai a cercarlo ma non lo trovai. Probabilmente mi aveva bloccato pensando che non mi fosse piaciuto. Provai un senso di tristezza: non mi piace essere scortese e far sentire male gli altri, inoltre mi sarebbe davvero piaciuto rivederlo, sembrava una brava persona alla fin fine. E quel pisello… mmm.
Visto che ero ormai lì guardai la gente che mi aveva scritto: cinquantenni, persone che dicevano di essere i migliori succhiatori del mondo, ancora cinquantenni, gente che adorava leccare i piedi, chi cercava uno schiavetto, e chi come al solito aveva la testa mozzata e inviava solo la foto del proprio pisello. Per carità, non ho niente contro le persone di questi vari tipi, ma in quel momento non mi sembrava andar bene niente.
D’un tratto però notai che mi era arrivato un nuovo messaggio. Non aveva foto, ma dalla descrizione sembrava interessante: 36 anni, fisico tonico, 1,75, sportivo.
-Hey :) - iniziò così la nostra conversazione. Mi disse che non abitava a Milano ma che lavorava vicino alla mia zona. Voleva trovare qualcuno con cui parlare e magari sfogare lo stress. Non voleva niente di complicato e adorava i giovani. Poi inviò una sua foto: era davvero carino! Aveva un bellissimo sorriso ed in più nella foto stava giocando a calcio. Era probabilmente l’uomo più carino che mi avesse mai chattato fino in quel momento.
Ma non mi feci illusioni: era arrivato il mio turno di inviare la foto! So di non essere il ragazzo più carino del mondo, anzi, sono abbastanza nella media. Ed in più lui avrebbe voluto qualcuno di più carino probabilmente, ma mi feci forza e la inviai. Chiusi gli occhi, e spensi l’applicazione.
Ok, probabilmente mi avrà già bloccato, non ti illudere! Uomini come lui non vogliono gente normale come te! E andai avanti così come una teenager di fronte alla sua prima cotta.
Presi forza e riaprii l’applicazione… un nuovo messaggio! La cosa positiva è che forse non mi aveva ancora bloccato. Guardai ed il messaggio veniva da lui: - Carino :) stasera alle 21 puoi?-.
Non riuscivo a crederci, mi diedi un paio di pizzicotti per capire se fosse vero. E lo era!!! -Certo! Dove ci incontriamo?-
-Possiamo vederci nella piazza vicino a te, va bene se facciamo in macchina? Purtroppo non posso ospitare-
-Certo, non ci sono problemi! A dopo allora :)-
Cominciai a saltare sul letto come se avessi vinto al lotto o come appunto un’adolescente in calore di fronte alla sua cotta. Mi sentivo felicissimo e stupido allo stesso momento, ma non riuscivo a smettere… SI!!!
Dall’entusiasmo mi cadde il cellulare dal letto e notai che erano già le 20! Gli dissi subito di sì senza accorgermi che ore fossero, che stupido!
Mi lavai subito, sia dentro che fuori. Spazzolino, colluttorio, jeans, maglietta bianca e uno spruzzo di profumo.
Arrivai a destinazione giusto in tempo. Rilessi i messaggi: cercai la sua auto. Non ci misi tanto visto che era l’unica macchina nera parcheggiata. Il cuore mi batteva forte, forse ancora più della prima volta. Notai che lui mi stava salutando con la mano da dentro, avevo gli occhi “appannati”, forse era l’adrenalina. Entrai in macchina. Il suo profumo entrò nelle mie narici: aveva un buonissimo profumo misto all’odore di dopobarba. Non sembrava avesse più di trent’anni. Aveva un bel fisico sportivo, gli occhi color nocciola. Ma soprattutto un sorriso bellissimo, che mi fece diventare rosso peperone.
-Hey ciao, hai corso per caso? Sei tutto rosso ahahah-
-Già, eheh, sono uscito di casa tardi!- bugia, era ovviamente lui che mi faceva quell’effetto. Chissà quanti uomini avrà conquistato con quel suo sorriso, con quel suo aspetto da belloccio. Beh, io ero ormai nella lista.
Passammo di fronte alla farmacia perchè doveva comprare i preservativi. Le sue intenzioni erano chiare ormai. Risalì in macchina e mi sorrise di nuovo:
-Sei nervoso? Tranquillo che mica ti mangio eheh ora cerchiamo un bel posto appartato-. non riuscivo a guardarlo in faccia.
Cercò di tranquillizzarmi cercando di raccontare qualcosa di divertente, apprezzai molto lo sforzo. Poi mi prese la mano e l’appoggiò in mezzo alle sue gambe. Spalancai gli occhi perchè non me l’aspettavo per niente. Avevo letteralmente il cuore in gola in quel momento.
Era bello duro, si sentiva, ed era parecchio dotato!
-Voi asiatici mi fate questo effetto! E questo tuo carattere timido mi fa arrapare ancora di più! Stringi pure, fai quello che vuoi.-
Sembrava un sogno. Mi venne duro in un istante. Avevo in mano il cazzo di quel bel manzo. Senza nemmeno accorgermi parcheggiò in un posto isolato. Attorno a noi non c’erano macchine, c’erano solo delle grandi fabbriche.
Si tolse la cintura e mi guardò negli occhi: -Allora? Non vuoi prenderlo in bocca?-.
Rimasi incantato dal suo sguardo, mi avvicinai alle sue labbra.
-No, mi spiace, ma non bacio mai nel primo appuntamento-.
Si sfilò i pantaloni e le mutande in un secondo e finalmente riuscì a vedere quel ben di DIo. Era perfetto, come lui d’altronde. Probabilmente 18 centimetri, ed era anche grosso! Rimasi incantato da quella visione. Mi avvicinai e lo presi tutto in bocca. Sentì un sapore un po’ salato, veniva dal lavoro, ma a me non importava. lo leccai come si fa con il Calippo d’estate.
-Ah siii! hai proprio voglia di cazzo eh?! vai così!-
Mi tenne la testa ferma e cominciò a scoparmi la bocca, sempre più in fondo. Lo sentivo tutto dentro di me e ciò mi fece eccitare ancora di più.
-Ora leccami le palle, su!- Aveva delle palle proprio grosse, non vi dico che goduria metterle in bocca!
Lui urlava dal piacere, e a me non faceva altro che arrapare di più. Riprese a scoparmi di nuovo la bocca, fino a mettermelo tutto dentro. Mi vennero le lacrime agli occhi e i conati, ma sentivo lui godere.
-Andiamo dietro dai.-
Prese un asciugamano e lo sistemò nei sedili posteriori. Mi fece sdraiare a pancia in sù. Prese le mie gambe e se le sistemò sulle spalle. Prese il preservativo, se lo mise, prese il lubrificante e lo spruzzò nel mio buchino in calore.
-Ahhh!- Era freddo, lui sorrise. Inserì un dito e poi un altro. Gemiti di piacere uscivano dalla mia bocca.
-Sei proprio stretto! non dirmi che sei vergine! Ahahah-. Risi anch’io, non potevo certamente dirgli che lui era la mia seconda volta!
Era pronto, cominciò a inserire la cappella. Ancora quella sensazione di dolore mi pervase, come se mi stessero strappando da dentro. Pensavo che dopo la prima volta non avrebbe più fatto male ed invece mi sbagliavo.
-Devi rilassarti piccolo- e mi accarezzò sul viso. Mi rilassai subito dopo quel gesto. Pian piano riuscì a metterlo tutto dentro, centimetro dopo centimetro, e io li sentivo tutti.
Cominciò a muoversi pian piano e poi con un ritmo sempre più veloce. La macchina intanto ondeggiava con lui
-Ah si!- gridai per quella sensazione di piacere mista a dolore. Vedevo lui che mi fissava mentre ero in estasi e, a differenza della prima volta, avevo ancora il cazzo in tiro. Andò avanti così per un po’ e poi si staccò e iniziò a farmi un pompino. La cosa mi stupì un po’ ma allo stesso tempo mi piacque. Aveva una bella bocca calda e vogliosa. Mentre succhiava roteava la lingua attorno alla cappella, che piacere!
Mi rigirò e mi mise a pecorina. Lo infilò con violenza questa volta e mi fece un po’ male. Iniziò a piovere fuori ed i vetri iniziarono ad appannarsi. Mi sentivo come in quella scena di Titanic con Jack e Rose che lo fanno nella macchina. sentivo le gocce di pioggia che cadevano sopra la macchina.
-Sto per venire- mi sussurrò nell orecchio. D’un tratto i suoi colpi si fecero più intensi e io sentivo benissimo quel palo caldo dentro di me. Sentivo le sue palle che sbattevano contro le mie chiappe, e il suo cazzo che cercava di affondare sempre più in fondo. Mi sentivo letteralmente spaccato dal piacere e avevo gli occhi all’indietro per la goduria. Si staccò all’improvviso, si tolse il preservativo e lo sentì venire sulla mia schiena. Un paio di schizzi caldi ed intensi mi bagnarono la schiena con lui in sottofondo che gridava dal piacere. -Ahhh siii!-
Mi feci una sega veloce e venni anch’io. Provai un orgasmo molto intenso, che durò un sacco e che allo stesso tempo mi sfinì. tre schizzi abbondanti sporcarono l’asciugamano. Mi girai e lo guardai negli occhi. Lui fece lo stesso e mi baciò. Ero al settimo cielo. Non fu un bacio lungo ed intenso, ma mi baciò. Lui che ai primi appuntamenti non bacia, lo fece con me. Magari era una cosa che faceva con tutti per farli cadere ai suoi piedi. Diciamo che con me funzionò alla grande.
Ci ripulimmo, e mentre ci stavamo rivestendo notai che gli stava suonando il cellulare. Sullo schermo era apparso l’immagine di lui e di un ragazzo altrettanto carino che si stavano scattando un selfie.
-Scusami ma devo rispondere.- Si mise la maglietta ed uscì dall’auto. L’unica parola che sentii dall’altra parte del telefono fu “amore”.
-Si ho finito ora dal lavoro, sto tornando.- salì in macchina e mi sorrise di nuovo. -Andiamo, ti riaccompagno alla piazza che devo scappare-
Capii molte cose quel giorno: ero stato usato perchè qualcuno si scaricasse e che i gay purtroppo non sono molto fedeli. La sensazione di essere stato l’amante di qualcuno mi faceva star male, ma molto meno di quanto pensassi. Alla fine mi era piaciuto ed il tipo era un figo assurdo. Io non ne avevo colpa, alla fine non lo sapevo.
-Ci si rivede allora, ciao!- Mi salutò di nuovo con quel suo sorriso perfetto, lo stesso sorriso con cui conquista altri ragazzi probabilmente, e lo stesso con cui saluta il suo ragazzo prima di tradirlo. Ci rivedemmo un’altra volta. Mi lasciai di nuovo usare. Quella volta mi schizzò in faccia e mi schiaffegiò il viso con il suo pisellone. Poi non gli risposi più. I miei genitori mi avevano sempre insegnato di non far soffrire gli altri. Pensai a quel poverino del suo ragazzo. E così lo bloccai. Il suo odore rimase per un po' nella felpa che indossai quell' ultima sera.
Quello fu l’ultimo ricordo che purtroppo ho di lui.

Grazie mille per i calorosi commenti che mi avete fatto nel primo racconto!
Scrivetemi pure qui sotto critiche o suggerimenti per come migliorare. Oppure su KIK jakeb.94
Un grosso bacio a tutti!
P.S. I miei racconti sono 80% veri e 20% fantasia ;)
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