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Gay & Bisex

In vacanza pt.1


di DannyNapo
18.08.2020    |    19.800    |    8 9.7
"Santi mi afferra i capelli e mi spinge giù fino alle palle..."
Questo racconto si pone temporalmente molto prima di “Nel laboratorio dell’università”.
È l’estate del 2017, mese di agosto. Io avevo organizzato con amici una bellissima vacanza a Palma di Mallorca, dove, potete ben immaginare, abbiamo avuto il nostro bel da fare. Nove giorni di alcool, sesso e discoteche a non finire. Consapevole di questa cosa, decido di accettare l’idea dei miei, ossia di partire con loro il 20 agosto per una settimana di assoluto relax in un albergo in Calabria, sul mar Ionio.
Torno da Palma il 16 agosto e dopo quattro giorni riparto per godermi alcuni giorni di completo ed assoluto riposo, condito con una bella dose di nullafacenza totale.
Il posto è davvero bello: l’albergo è a quattro stelle, con piscina ed un accesso privato al mare con un piccolo lido al quale possono accedere solo gli avventori dell’albergo. Attorno all’albergo, sorgono diverse case e villette per le vacanze, dove famiglie o gruppi di amici vanno a passare l’estate.
È il terzo giorno. Sono steso sul lettino all’ombra e sto chiacchierando con dei ragazzi di un ombrellone vicino, quando mi sento chiamare. Alzo lo sguardo verso il mare e mi guardo attorno. Non vedo nessuno. O almeno nessuno che possa conoscere. Sicuramente mi sono sbagliato.
Scrollo le spalle e ritorno a parlare con i ragazzi.
Nuovamente sento il mio nome. Questa volta è stato chiaro. Di nuovo mi guardo attorno, ma come prima, non vedo nessuno. Penso che sia qualcuno che sta chiamando una persona con il mio stesso nome. È inutile farsi tante paranoie per una stupidaggine.
La giornata passa in maniera molto tranquilla, tra mare e piscina. Sempre in compagnia dei due ragazzi, due cugini, che come me hanno deciso di seguire i genitori per godersi un po' di riposo. Hanno un anno meno di me, 24 anni. Uno è studente di ingegneria, l’altro è studente di economia; ad occhio sono entrambi bei ragazzi. Fanno sport, uno calcio e l’altro pallavolo, quindi entrambi fisicamente piazzati. Luigi, moro occhi azzurri, Filippo invece, moro con capelli ricci ed occhi castani.
Dopo la piscina, attorno alle 19:00 risaliamo in albergo e ci diamo appuntamento per dopo cena. La camera d’albergo è molto grande, è una specie di piccolo appartamento con tre camere, una per i miei genitori, una per mio fratello ed una per me. C’è un unico bagno ma non è certo un problema, una volta fatta la doccia ci si può chiudere in camera per avere un po' di privacy.
Mi chiudo nella piccola camera e prendo i vestiti da indossare la sera, una maglietta ed un bermuda di jeans vanno bene. Mentre sto indossando gli slip ricevo un messaggio. Prendo il telefono, senza fare caso al nome ed apro la chat di WhatsApp. Quando noto il nome resto a fissarlo per qualche secondo. È Santi. Non ci sentivamo da metà luglio quando lui e Milena erano partiti per un mese di vacanza, ma non sapevo dove fossero andati. Sapevo solo che sarebbero tornati a fine agosto.
“Dann buonasera. Come stai?”.
“Santi che sorpresa. Tutto bene, voi? Come va la vacanza?”.
“Bene, ci stiamo rilassando non poco. Te invece? Sei in vacanza?”.
“Si anche io sto in vacanza. Come ti dissi so stato una settimana a Palma di Mallorca, il delirio totale. Ora sto con i miei in Calabria. Una settimana di relax per recuperare le molte energie spese in Spagna”.
“Ah sei in Calabria?”.
“Si si. Voi invece dove siete?”.
“Toglimi una curiosità. Ma per caso sei all’ …..(nome dell’albergo)?”.
“Come cazzo lo sai? Mi stai spiando? Ahahah”.
“In realtà siamo anche noi in Calabria ad una decina di minuti dall’albergo in cui ti trovi”.
Per un momento resto basito. Non ci credo. Poi mi si accende una lampadina.
“Ma stamattina eri tu a chiamarmi sulla spiaggia?”.
“Esatto. Ti sei girato ma non mi hai visto. Quando ti ho richiamato ho avuto la conferma che fossi tu”.
“No vabbè non ci credo. Quante probabilità c’erano che capitassimo in vacanza nello stesso posto..ahahaha”.
“Infatti pure io sono rimasto come un fesso quando ti ho visto. Sapevo che andavi a Palma, ma non che venivi qui”.
“Quando parlammo l’ultima volta mi sfuggii proprio di dirtelo. Cioè alla fine la mia vacanza è stata a Palma. Questo è un in più”.
“Eh vabbè”.
“Ma dove alloggiate? In quelle villette?”.
“Si stiamo in una delle villette a schiera prima di arrivare all’albergo tuo. Abbiamo l’accesso diretto sulla spiaggia e stavo in acqua quando ti ho intravisto. Sono salito sul bagnasciuga e ti ho chiamato. Poi ho visto che stavi con dei ragazzi e so andato via. A proposito, hai fatto conquiste eh?”.
“Che stupido. So due cugini che ho conosciuto ieri mentre stavo in piscina. So bravi ragazzi..anche se non sono malaccio eh”.
“Ahahahah vedi ci hai fatto qualche pensierino..”.
“No che pensierino. Abbiamo parlato di tutto tranne che di sesso o affini”.
“Se fossi in te ci proverei, secondo me ci stanno. Vi divertireste in tre…”.
“Ci penso e gli chiedo che ne pensano. Ahahah. Voi state da soli invece?”.
“No siamo con un’altra coppia di amici. Siamo nella stessa villetta ma abbiamo due entrate diverse, quindi è come se fossimo in due case separate; ognuno ha le proprie stanze, la propria cucina, il proprio bagno. Meglio così, almeno abbiamo la nostra privacy”.
“Ah sicuramente. Potete scopa benissimo senza rompere le scatole e viceversa. Embè te con loro non hai fatto nulla? Non hai pensato di divertirti con lui o con entrambi?”.
“Nooo, si pazz. Sono amici di Milena da una vita. Non c’è proprio modo di pensare ad una cosa del genere. Piuttosto, visto che abbiamo scoperto sta cosa..che ne dici di vederci?”.
“Quando?”.
“Anche stasera. Magari posso dirlo a Milena e puoi venire da noi. Passiamo una serata diversa. Che ne dici?”.
“Santi per me andrebbe bene pure. Però dovremmo vederci sul tardi penso. Perché se voi state con questa coppia, io sto con questi due ragazzi..a meno che di non voler fare una mega orgia, dobbiamo aspetta che tutti vadano a dormi”.
“Si hai ragione. Allora restiamo così, sentiamoci per le 11/11.30, tanto siamo vicini e non impieghiamo tempo per vederci. Vediamo come stanno le cose e ci organizziamo per bene. Ok?”.
“Penso si faccia più tardi delle 11.30, ma va bene. Restiamo così”.
“Perfetto. Allora a dopo, Dann”.
“A dopo Santi”.
Chiudo la conversazione e riprendo a vestirmi. Mai avrei neanche immaginato di avere un’opportunità del genere qui in Calabria. Esco dalla stanza pronto e mi avvio giù.
Nel cortile trovo Luigi e Filippo che stanno facendo una partita al biliardino. Mi avvicino ed inizio a parlare.
“Hai scoperto chi ti chiamava prima a mare?”, mi chiede Luigi.
Non so se rispondere di si o meno. “No Lui niente. Sicuramente qualcuno che non cercava me”.
I due ragazzi si scambiano una rapida occhiata, poi Luigi si gira verso di me e sorride. Trovo la cosa un po' strana, ma non ci faccio molto caso.
Capiamo che ormai è ora di cena quando vediamo tutti i villeggianti prendere posto al ristorante che si affaccia sul cortile. Ci dirigiamo ai nostri tavoli dandoci appuntamento per dopo sempre nel cortile.
Finiamo di mangiare e vado nel cortile, dove Luigi e Filippo mi stanno aspettando. Insieme andiamo verso il bar sulla spiaggia. Prendiamo da bere, e ci sediamo ai tavolini.
La serata passa velocemente, tra battute e risate. Verso le 23:10 ricevo il messaggio di Santi. Il telefono è sul tavolino. Noto che Luigi lancia una rapida occhiata allo schermo e poi guarda Filippo.
“Hey Dann. Allora? Sei solo?”.
“Santi ancora no. Penso un’altra mezz’oretta e ci sono”.
“Ok va bene. Io sono fuori alla villetta a prendere un po' di fresco. Quando ci sei scrivimi e ci vediamo sulla spiaggia dove stavi stamattina”.
“Va bene”.
“Ah dimenticavo. Mi dispiace ma ti devo dare una brutta notizia. Milena non si sente bene e preferisce riposarsi stasera. Ma ha promesso che domani o un’altra sera ci sarà”.
“Quindi siamo solo io e te..”.
“Eh si. Mica è un problema?”.
“No macchè. Ci sentiamo tra poco allora”.
Chiudo la conversazione e riprendo a parlare con Luigi e Filippo, che sono diventati strani. Si guardano attorno, come se cercassero di vedere qualcuno. Dopo pochi minuti Filippo di alza e dice “Raga non so voi, ma io ho un sonno pazzesco. Ci vediamo domani mattina a mare?”.
Sto per rispondere, quando anche Luigi si alza e dice “Vabbè se vai, vengo anche io. Te Dann che fai?”.
“Resto ancora un po'. Magari vado a fare una passeggiata verso il mare. Mi piace sentire il rumore delle onde di notte”.
Risponde Luigi “Ok. Allora a domani”. I due cugini si girano e vanno via.
Prendo il telefono e velocemente scrivo a Santi “Sono andati via. Ti aspetto sulla spiaggia”.
Vado sulla spiaggia e mi accomodo sul lettino su cui ero steso quella mattina. Non aspetto molto, che compare Santi nell’oscurità.
“Buonasera Dann”.
“Sera Santi. Come va?”.
“Eh potrebbe andare meglio. Siamo solo noi stasera”.
“Perché è mai stato un problema?”, rido.
Santi segue la mia risata e risponde “No anzi. Avevo però un’altra idea, ma ci rifaremo”.
“Si hai voglia. Il tempo c’è. Senti ma penso che da te non si possa andare, giusto?”.
“Due sono le opzioni, o andiamo da me cercando di fare il meno rumore possibile, oppure possiamo trovare un posto qua sulla spiaggia più appartato. In realtà ne avrei anche trovato uno, però mi devi dire se a te va bene. Magari andiamo a vedere e mi dici”.
Titubante, rispondo “Andiamo a vede sto posto”.
Mi alzo dal lettino e nell’oscurità Santi mi accompagna lungo la spiaggia. Camminiamo per alcuni minuti, quando lo vedo pian piano salire.
“Noi abitiamo là”, mi indica una struttura, “qua c’è la stradina privata che usiamo per andare a mare. Ogni villetta è così, ha la propria discesa”.
Risaliamo lungo una stradina di sabbia e terra ai cui lati c’è una vera e propria barriera di erba alta ed una ringhiera di legno.
Santi si ferma, scavalca un punto basso della ringhiera e si butta letteralmente nel muro d’erba, dove c’è una piccola apertura. Io lo seguo e poco dopo ci fermiamo in un piccolo spiazzo, dove l’erba è assente, ma siamo coperti da tutta quella che abbiamo attorno. È una sorta di buco circondato dalla natura.
“Se vuoi ci fermiamo qua. Magari ci possiamo fare una pompa a vicenda. Che ne dici?”.
Mi guardo attorno, “Si potrebbe anda..”, Santi non aspetta neanche che finisca la frase che mi bacia ficcandomi la lingua in bocca. Io rispondo e mentre le lingue sono impegnate a vorticare nelle nostre bocche iniziamo a toccarci i cazzi.
Sembra che entrambi non aspettiamo altro. In poco entrambi i cazzi sono fuori i pantaloni. Duri ed umidi pronti al godimento.
Ci guardiamo ed iniziamo a segarci a vicenda.
Le nostre cappelle si sfregano. Iniziamo a respirare affannosamente, godendo visibilmente.
Santi mi spinge verso il basso. Io mi inginocchio ed inizio a leccargli il cazzo. Passo la lingua sulla cappella già umida, facendola vorticare seguendo la circonferenza stessa della cappella.
Apro la bocca ed accolgo dapprima la cappella e poi l’intero cazzo. Santi mi afferra i capelli e mi spinge giù fino alle palle. Ho tutto il suo cazzone in gola. Spingo con le mani su suo ventre per farlo allontanare, non riesco a respirare.
Toglie il cazzo dalla mia bocca, dalla quale cola molta saliva. Tossisco ma continuo a segargli il cazzo con la mano destra.
D’improvviso Santi si allontana e si alza il pantalone. Inizialmente non capisco cosa stia succedendo.
Poi capisco cosa lo ha turbato. Ci sono dei rumori poco distanti da noi. Mi rialzo il pantalone e resto in ascolto.
I rumori si avvicinano. Sono quasi allo spiazzo dove ci troviamo.
Nella poca luce che filtra dalle villette vicino vediamo due figure avvicinarsi. Non credo a miei occhi.
Le due figure sono Luigi e Filippo. Devono averci seguito dalla spiaggia.
“Ah vi siete nascosti bene. Non riuscivamo a capire dove foste finiti, poi abbiamo sentito un colpo di tosse”, dice Luigi.
Santi mi guarda e con non poca irritazione domanda “Chi diamine siete? Questa è una stradina privata, non potete entrare così”.
“Siamo amici di Dann. Eravamo curiosi di capire cosa lo avesse spinto ad andare sulla spiaggia di notte. A quanto pare qualcosa di interessante”, risponde Filippo.
Luigi dice “Perché fate ste facce? Non credevamo aveste preso così male una nostra sorpresa”. I due cugini si avvicinano a noi, che restiamo immobili. Ci ritroviamo tutti e quattro in cerchio.
Luigi guarda me e Santi ed inizia a toccarsi il cazzo. Filippo poco dopo lo segue e dice “Dai riprendete qualunque cosa stesse facendo. Però vogliamo partecipare anche noi”.
Io e Santi ci guardiamo, entrambi siamo esterrefatti e non sappiamo come comportarci. I due capiscono la nostra indecisione, ridono e Filippo dice “Ho capito dai. Iniziamo noi”, si gira verso Luigi e lo bacia. La foga e la voglia in loro è palese. Luigi si inginocchia e libera il cazzo di Filippo. Nella poca luce si intravede un bestione. Luigi lo prende in bocca avidamente ed inizia a pomparlo.
La visione di quella scena, risveglia me e Santi. Questi ricaccia fuori il cazzo e mi spinge in ginocchio, dove riprendo a pompargli il cazzo che rapidamente riprende la grandezza precedente dentro la mia bocca.
Filippo e Santi si avvicinano, in modo che io e Luigi ci troviamo di fianco a succhiare i loro cazzi. Santi mi blocca la testa ed inizia a scoparmi la bocca, con sempre più foga. Filippo lo imita e scopa la bocca di Luigi.
I due si fermano quasi contemporaneamente. Io inizio a segare il cazzo di Santi mentre gli lecco le palle. Filippo fa allontanare Luigi, e si inginocchia anche lui avvicinandosi, insieme al cugino al cazzo di Santi. Mentre continuo a segare il cazzo di Santi, Filippo avvicina la bocca alla sua cappella ed inizia a leccargliela mentre Luigi inizia a leccargli l’asta.
Il mio cazzo sta esplodendo. Mi alzo e lo libero. Svetta difronte al cazzo di Santi. Mentre Filippo inizia a pompare Santi, Luigi si avvicina al mio cazzo e lo prende in bocca. Noto che è bravissimo, mentre mi sega con la mano destra, risucchia completamente la cappella mentre con la mano sinistra mi massaggia le palle. Prendo Luigi per i capelli e gli scopo la bocca.
Anche Santi ha iniziato a fare lo stesso con Filippo. Io e Santi ci guardiamo e noto sul suo volto la sua classica espressione di goduria. Ci fermiamo ed i due cugini si alzano.
Ci ritroviamo nuovamente in cerchio. Tutti e quattro con i cazzi duri. Ci seghiamo ed iniziamo a baciarci. Alla mia destra c’è Luigi che inizia a baciare Santi. Alla mia sinistra, Filippo si avvicina ed inizia a baciarmi. Iniziamo a stuzzicarci le punte delle lingue a vicenda, mentre sento il suo cazzone che sbatte contro il mio. Filippo si avvicina al mio orecchio e dice “Succhiamelo. Lubrificalo un po' e scopo Luigi davanti a voi”.
Mi abbasso ed inizio a succhiargli il cazzo. Non è lungo come quello di Santi, ma è più doppio. Non riesco a prenderlo in bocca per intero. Lo pompo e lo bagno di saliva. Mi soffermo a lungo sulla grossa cappella, che prima lecco e poi succhio. Filippo toglie il cazzo dalla bocca, mi fa cacciare la lingua e sbatte prepotentemente il cazzo sulla mia faccia.
Poi mi fa alzare. Lui si gira verso Luigi, che intanto aveva iniziato a succhiare Santi. Lo fa alzare e gli abbassa i pantaloni, mostrando, per quel che riusciamo a vedere, un bellissimo culo completamente liscio.
“Luì è arrivato il momento. Facciamo vedere come lo prendi bene dietro”.
Luigi si mette a 90°, appoggiandosi a Santi. Filippo gli punta il cazzo verso l’ano e lo impala direttamente. Luigi emette un primo piccolo urlo di dolore, ma poi geme di piacere ad ogni colpo del cugino. Quella scena è fantastica. Filippo scopa con forza e senza pietà il cugino. Io e Santi gli sbattiamo i cazzi in faccia; lui accetta in silenzio e li prende in bocca. Prima singolarmente e poi insieme. Filippo ha aumentato la velocità e dice “Raga riempitegli la bocca di sborra. Io tra poco gli vengo dentro”.
Io e Santi non ce lo facciamo ripetere due volte. Iniziamo a segarci davanti a Luigi, il quale apre la bocca in attesa del nostro seme. L’attesa non è lunga.
Per primo viene Santi che riempie la bocca di Luigi. Poi vengo io, Luigi accoglie anche il mio seme e lo ingoia.
È il turno di Filippo. Dà un colpo secco a Luigi e si blocca, capisco che è venuto anche lui. Toglie il cazzo dal culo del cugino e lo rimette nei pantaloni. Io e Santi facciamo lo stesso.
Luigi si rimette in piedi. Rialza il pantalone e, con un fazzoletto che caccia dalla tasca, si pulisce la faccia.
Santi mi guarda, sorride e dice “Dann che ne pensi? Sono stati bravi da poter rientrare qualche altra volta nei nostri giochi?”.
Io ricambio il sorriso e rispondo “Penso di sì. Sono stati bravi”.
Luigi e Filippo ridono e si incamminano verso la stradina. Io e Santi li seguiamo.
Scavalcata la ringhiera, Santi dice “Raga in questi giorni contatto Dann e se riusciamo riorganizziamo insieme. Adesso però non ne approfittate eh. Non vi divertite senza di me”.
Io, Luigi e Filippo ridiamo e salutiamo Santi che si incammina verso la villetta. Mentre noi tre proseguiamo e torniamo verso l’albergo.
Lungo la strada Filippo dice “Speriamo che si faccia sentire presto questo tuo amico. Ho voglia di divertirmi di nuovo”.
Io guardo Filippo e rispondo “Non ti preoccupare. Se ha detto che vuole riorganizzare, riorganizzerà. Dovete solo aspettare”.
E proseguiamo verso casa.
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