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Teresa seconda parte


di coppiamantioccasion
21.09.2022    |    978    |    1 9.2
"Io non ci stavo capendo nulla, ma continuavo a fare il pompino a mio padre, che venne poco dopo, ma subito dopo dette il cambio mio fratello, lui l'aveva..."
Dopo avermi fatto pulire per bene il cazzo, ci sistemammo, e puliti i vestiti dalla polvere, andammo verso casa, con la promessa di rivederci l'indomani, e di prepararsi a dirmi tutta la verità.
Passo la serata, la notte è la mattina, nel pomeriggio dopo gli allenamenti, mi diressi al posto del giorno prima, (la scuola in costruzione). Arrivo li che era un po' presto, ma nell'avvicinarmi, sentivo voci, una di quella era Teresa, mi nascosti, e quatto quatto, arrivai vicino alle voci, dietro un pilastro.
Sentivo Teresa che supplica a il tizio di andarsene, che da li a poco sarei arrivato io. Sentivo il tizio che gli diceva :... "heii non farti scopare in fica, perché papà non vuole, sai che vuole che rimani Vergine fino a quando non trovi un fesso che ti sposi, piuttosto dagli il culo."
Teresa si guardava intorno, non vedendo e sentendo nessuno gli rispose: " quello non è stupido, sarà anche un ragazzetto, ma è un furbetto, poi ha un cazzo grosso, ne fa due dei vostri." li capii che era uno dei suoi fratelli, e che sicuramente volevano incastrarmi.
Suo fratello disse che aveva visto come mi spompinava la sera prima, e quindi non credeva che gli dispiacesse. Teresa non disse nulla, ma gli pregò di andarsene, perché non voleva che io mi accorgessi di lui.
Io ero un po' incazzato, ma non più di tanto, se lei era vergine, io non gli farò nulla, ma come ha detto il fratello, gli farò il culo pensai.
Il fratello andò via, assicurandosi che nessuno lo vedesse, e Teresa rimase li. La vedevo nervosetta, camminava su e giù per la scuola, io aspettavo, sperando che sostasse da qualche parte.
Io feci il giro del fabbricato, anche per vedere se qualcuno ci spiasse... Non vidi nulla, entrai piano piano alle sue spalle con fare da innamorato.
Senza che lei se ne accorgesse, la abbracciai da dietro, la baciai sul collo, lei tremava tutta, la girai e la baciai. Teresa aveva gli occhi lucidi, quasi piangendo, gli chiesi il motivo, e Teresa mi abbraccio forte dicendomi che non voleva stare lì, perché ieri un fratello ci aveva spiati. La cosa mi prese alla sprovvista, io pensavo che non mi dicesse la verità, che trovasse una scusa, ma invece mi stupì.
Ero confuso, ma contento, così gli proposi di andare a casa mia, visto che i miei erano fuori, e sicuramente sarebbero tornati tardi, perché mi avevano preparato la cena, e poi li non ci potevano spiare.
Teresa, non era convinta, perché aveva paura che io approfittassi, e che magari volevo più della sera prima.
Dopo le mie rassicurazioni accettò. Ci dirigemmo separatamente verso casa mia, arrivato al portone, entrai e lo lasciai aperto, come feci con la porta di casa.
Dopo una decina di minuti, Teresa entro in casa, era tutta rossa in viso, si vedeva che aveva paura, ma non volevo vederla in quel modo, così gli dissi.... Stai tranquilla, ma se non ti senti a tuo agio, puoi anche andartene, rispetterò la tua decisione.
Terasa si mise seduta sul divano, ricordo sempre, aveva una gonnellina scozzese, di quelle che aveva lo spillo a chiudere lo spacco laterale, vidi mentre si sedeva tutta la la coscia sinistra, ero quasi è citato, sentivo il cazzo che si svegliava, ma volevo prima chiarire, ovvero sapere la verità. Chiesi che a Teresa di non mentirmi, e volevo che mi dicesse tutto.
" ieri quando eravamo li, volevo prima parlarti dei miei problemi, ma tu sei stato frettoloso, e a me mi prese voglia di farti godere, ma adesso ti dico la mia vita. Da quando mamma è mancata, avevo appena 15 anni. Quindi ero diventata la donna di casa, mi fecero lasciare le superiori per badare la casa. Io sono la più piccola dei figli, e nemmeno tre mesi dalla morte di mamma, il mio papà si sentiva solo, e lui comincio a farmi andare in camera sua quando non c'erano i miei fratelli. Inizialmente si accontentare solo di toccatine, poi pian piano mi chiese di fargli le seghe, e poi con la bocca. Diciamo che in parte presi il posto di mamma, ma un giorno, il più grande dei fratello entro in casa all'improvviso, e sentendo i muguglii di papà, mentre gli facevo un pompino, entro in camera da letto, trovandomi con il cazzo in bocca di papà. Nella stanza scese il gelo, ma papà non si preoccupo nemmeno un po', e gli chiese se avesse bisogno di sfogarsi, poteva unirsi a lui. Io a quelli parole, provai a scappare, ma mio padre mi trattenne, mio fratello si spoglio e venne nel letto, comincio a toccarmi e a minacciarmi che se non faceva le cosa che mi chiedevano, non la farebbero più uscire di casa, e di ostacolarmi se trovavo un ragazzo. Io avevo tanta paura, ma non potevo fare nulla e quindi stetti a letto con loro.
Mentre mio padre mi teneva la testa schiacciata sul suo cazzo, mio fratello si faceva strada in mezzo alle mie mele, papà gli disse di non toccare il fica, perché dovevo rimanere vergine, e mio fratello gli chiese se mi aveva fatto il culo, ovviamente disse di no, che ci sarà il momento per farlo, quando saremo tutti insieme.
Io non ci stavo capendo nulla, ma continuavo a fare il pompino a mio padre, che venne poco dopo, ma subito dopo dette il cambio mio fratello, lui l'aveva parecchio più duro di quello di mio padre, e anche lui mi costrinse a fargli il pompino, che duro pochissimo, e mentre stava venendo mi staccai come facevo con mio padre.
Io pensavo che per quel giorno avessi finiti di accontentarli, ma mi sbagliavo, perché dopo aver cenato tutti, fatti le pulizie di rito, andai in salotto per guardare la tv, vidi mio padre e i miei fratelli tutti nudi, mi invitavano a raggiungerli e di non avere paura, perché era o una famiglia, e per essere unita dovevamo condividere tutto.
Per fartela breve, quella sera mi ruppero il culo, e a turno gli facevo il pompino."

Ero allibito, Teresa raccontava la storia con una disinvoltura, come se fosse inventata, ma con il viso segnato dalle lacrime.
Io la abbracciai immediatamente, la baciai e la strinsi più che potevo, ma nel fare questo, lei senti la mia eccitazione, e mi guardò come se fossi un mostro, mi disse come potevo essere eccitato su un fatto così drammatico.
Io nemmeno ci pensavo, perché davvero ero dispiaciuto, ma non sapevo spiegarli come è perché avessi il cazzo duro. Allora lei mi perdono, mi disse che ora sapevo la verità, lha fatto perché era innamorata di me.
Io mi squaiai come neve al sole, una ragazza che mi diceva che era innamorata di me. Ero davvero fiero di me stesso...
Spero che la mia mente mi aiuti a ricordare il seguito, così potrò condividerlo con voi, ovviamente se lo volete....
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