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La mamma del mio amico


di coppiamantioccasion
23.04.2022    |    17.983    |    7 9.7
"La mamma di Sergio, dopo finito di resettare casa, venne a sedersi sul divano, e si mise accanto a me, mi abbraccio ringraziandomi per l'aiuto che davo a..."
La storia che sto per raccontare, è successo moltissimi anni fa, storia anche questa realmente veritiera, ma sicuramente con ricordi sfocati.
Eravamo un gruppo di 4/5 amici 14enni, che ci si ritrovava, dopo la scuola, ovviamente non tutti i giorni, nello scantinato di Ernesto, nome di uno degli amici. Ci si incontrava per fumare di nascosto e di parlare delle bimbe che volevamo rimorchiare, e anche per giocare con le figurine della panini.
Un giorno, Sergio, porto con sé, un giornalino porno, che aveva sottratto al fratello più grande, ricordo che si chiamava: le Ore.
Eravamo tutti piccoli e della stessa età, ancora chi più chi meno sviluppati.
Ricordo questo particolare, perché ero l'unico che aveva già i peli al pube, perché 6 mesi prima avevo iniziato lo sviluppo adolescenziale.
I ragazzi alla vista del giornale, sfogliando, venne la voglia di masturbarsi, vidi che si tirarono fuori i loro cazzettini, dico cazzettini, perché io conoscevo la grandezze del mio, ma non ero consapevole di quanto lo fosse. Nel vedere i miei compagni segnarsi, decisi di farlo anch'io, e nel mentre tiro fuori il mio pene, vedo l'espressione di tutti che cambia, cambia nel stupirsi di cosa vedevano, e confrontano su un cazzo di uno che era nel giornale porno, e nel dire che l'avevo più lungo.
Finito lo sfotto, nel dirmi tutti che non ero normale, finiamo di segarci, e ovviamente, ero l'unico che nel venire, ho sborrato.
Ci furono altri incontri, dal quel pomeriggio, ma io cominciavo a volere cambiare giro di amicizie, vedevo i miei compagni piccoli, e così evitavo quasi di accettare gli inviti da loro.
Un giorno, Sergio mi chiese se per il fine settimana, potevo andare con lui a casa sua

, che aveva bisogno di studiare per gli esami di 3° media, visto che era ripetente, e che io avevo già fatto l'anno prima.
Accettai volentieri, anche perché, Sergio aveva una sorella carina, e che mi piaceva.
Arrivò il sabato, e Sergio mi venne a prendere con la madre in macchina, visto che io abitavo lontanuccio, e che per un ragazzino era pericoloso prendere gli autobus da solo, così era la scusa della mamma di Sergio.
In macchina io ero seduto dietro, e sentivo parlottare Sergio con la madre, e mi incuriosi` la domanda della mamma, che gli chiedeva se fossi io di quel ragazzo che si era confidato, con Sergio che rispose affermativo.
Arrivati a casa, eravamo solo noi tre, dissero che la sorella ed il fratello, erano in gita con il padre, e che tornavano la sera dopo, e che loro non potevano andare, perché Sergio doveva studiare, e quindi in punizione.
Le ore passarono nel studiare, e la mamma di Sergio, mi chiese se volevo rimanere lì a dormire, e che ci pensava lei a chiamare i miei genitori a spiegare la situazione. Io non ebbi nulla da obbiettare, visto che stavo bene in quella casa, quindi accettai tranquillamente, e con gioia di tutti, ci si rise su
Passo la cena, e Sergio crollo subito, e chiese alla madre se poteva andare a dormire, visto che era stanco, mentre io ero intento a guardare la tv. La mamma di Sergio, dopo finito di resettare casa, venne a sedersi sul divano, e si mise accanto a me, mi abbraccio ringraziandomi per l'aiuto che davo a suo figlio. Nel divano la signora si stese di fianco chiedendomi se poteva mettere le sue gambe sulle mie, io dissi di sì tranquillamente, e senza malizia, visto che anche mia madre ogni tanto lo faceva.
Dopo poco, vedevo che lei aveva allargato le gambe, e aveva messo una mano sotto la gonna, io vedevo che la muoveva, ma non sapevo cosa faceva, poi mi chiese, se era vero quello che gli aveva raccontato il figlio, ovviamente così all'improvviso, non sapevo di cosa voleva sapere, e che gli chiesi ingenuamente delucidazioni. Mi domando se era vero che non ragazzi ci si incontrava nello scantinato di Ernesto, e che tutti ci facevamo le seghe, io non sapevo cosa dire, non era un argomento di cui parlare con una mamma di un amico, e donna adulta, così mi avevano educato. Lei con voce calma mi disse di non preoccuparmi, che era normale tutto ciò, e che voleva solo sapere alcuni dettagli, di come si comportava il figlio, se gli piacevano le bimbe?. Io ancora titubante risposi che era normale con noi, che faceva cose che anche noi facevamo. Lei si alzo, si avvicino al mio orecchio, e mi chiese di essere sincero, io gli dissi certo che lo ero, allora mi chiese, chi aveva il pene più grosso di noi amici? Io arrossii immediatamente, e mi venne in mente la domanda che fece a Sergio in macchina. Ero impaurito, e cominciai a balbettare, perché non sapevo se era un bene o un male tutto ciò. Lei si avvicino di più, e mi disse se poteva vedere se era vero quello che Sergio gli aveva raccontato, e che non gli credeva, io dissi che mi vergognavo, che nemmeno mia madre mi ha mai visto nudo, è lei disse che non ero suo figlio,, che prima o poi, dovrò farmi vedere da una donna nudo. Lei mi alzo dal divano, mi mise davanti a sé, e mi tiro giù i pantaloni, poi fu la volta delle mutandine, così Rimasi solo con la maglietta e nudo dalla vita in giù. Io ero pietrificato, ma vidi lo sguardo di lei, era estasiata, e disse che Sergio aveva ragione, e che avevo il cazzo più grande di quello di suo marito, e lo prese in mano, e disse che voleva tirarlo su, e che era la prima volta che me lo toccavano, ovviamente lo era. Lei comincio nel mandarlo su e giù, per un bel po', poi disse che era meglio se andassimo in camera da letto, e che non dovevo fare rumore. Arrivati in camera da letto, mi chiese di togliere anche la maglietta, e di guardare lei che si spoglia a, e che se mi piaceva cosa vedevo.
Cominciò uno spogliarello un po' goffo, ma che mi fece subito eccitare, non avevo mai visto una tetta di una donna dal vivo, figuriamoci una tutta nuda. Il mio cazzo improvvisamente puntò verso l'alto, lei vide la scena e mi disse, che cominciavo a capire cosa dovevo fare, e si avvicinò, con un bacio sulla bocca, poi mi stese sul letto e si tuffo` sul mio cazzo, lo prese in bocca e lo ingoio quasi tutto, poi girando si verso di me, mi disse di non dirlo a nessuno, altrimenti si sarebbe fermata.
Io non capivo più nulla, sentivo il calore della sua bocca, e stavo quasi per sborrarle in bocca, ma lei si fermo, e mi ordinò di scendere tra le sue gambe con la testa, e che dovevo fare quello che lei aveva fatto con me, ma dovevo solo leccarla dove mi chiedeva di farlo.
Ormai ero entrato in un vortice, non capivo nulla, ero un robot che obbediva solo la voce sua, mi misi con la bocca sulla sua fica, aveva un odore di acro, ma che non mi disturbava tanto, ma poi quando cominciai a leccare la fica, i suoi umori, mi piacevano tantissimo, e li che non smettevo più, vedevo che lei si muoveva, mi schiaccia a la testa sempre di più sulla sua fica, e improvvisamente vidi che tremava tutta e che mi diceva che ero bravissimo.
Io avevo il cazzo che non si era minimamente ammosciato, anzi mi faceva male per come era duro, lei si alzo mi rimise sdraiato, poi mi disse che ora toccava me godere. Lei si posiziono` in piedi, con le gambe divaricate, e mi disse di tenere dritto il pisellone, che mi faceva diventare un uomo.
La vidi scendere piano accovacciandosi e impalarsi piano piano, e nel mentre mi sussurrava, che saranno fortunate le ragazze che verranno a letto con me, e poi giù, poi su e giù, pompa a con la fica, e vedevo il mio cazzo sempre più unto, sempre più bianco, sentivo che lei era un continuo sborrarle, ma io non so perché, non so per cosa, non avevo ancora lo stimolo di venire, le mi chiedeva di avvisarla quando stavo per godere, ma non ci riuscivo, e mi venivano in mente le pagine del giornalino porno, e disse se potevo provare quello che avevo visto sul giornale, lei si fermo e mi disse cosa avevo visto, e gli mostri la pecorina, lei si tolse e si mise in posizione, e io mi indirizai dietro di lei, e vidi per la prima volta i due buchi dal vivo, e mi piacevano tanto, allora punta al primo che mi sembrava quello giusto, e provai a metterlo dentro, lei mi fermo subito, e mi disse che quello non si può, altrimenti il marito si accorgerebbe che qualcuno è entrato nel suo culo, e che ero troppo grosso per quel buchino.
Lei con la massima calma mi prese il cazzo in mano, e lo posiziono alla fica, e mi disse di entrare piano, e non avere paura se vedessi un po' di sangue, io non capivo, e continuai ad entrare, prima piano e poi un po' più veloce, fino a metterlo tutto dentro, in quel modo mi piaceva tantissimo. Ero in estasi e con colpi che riuscivo a sobbalzare il letto e dopo una decina di minuti di quelle botte date, incominciava a sentire qualcosa che saliva, e un po' di bruciore alla cappella, e tutto insieme gli scaricai dentro tutto, senza avvertirla, e mi abbandonai sopra di lei, che si giro e mi prese la testa per accarezzarla,.
Quando tira fuori il cazzo dalla fica, sentivo sempre quel piccolo bruciore sulla cappella, e vidi che avevo del sangue, e che non riuscivo a capire di chi fosse, ma lei mi porto subito in bagno, mi mise sotto l'acqua fredda corrente, così da fermare il sangue.
Dopo che anche lei si fece il bidè, mi disse che ora ci dovevamo fare una doccia, che la prossima volta, non dovevo sborrarle dentro, ma non solo a lei, ma a tutte le donne, perché altrimenti mi mettevo nei guai, e che dal quel momento ero diventato un uomo.
Stefania era una bellissima donna, la vidi anni dopo, lei aveva 20anni più di me, la vidi per l'ultima volta, perché un male lha portata via. Ora questa storia sarebbe da pedofilia, ma a quei tempi era una fortuna per i ragazzi, trovare donne che gli facevano diventare uomini, altrimenti ci dovevano pensare i padre, portandolo a puttane. Per me è stato bellissimo, anche se un po' ero impaurito.
Spero che vi sia piaciuto questo racconto, un saluto a tutti voi...
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