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Le mura sottili


di coppiamantioccasion
02.05.2022    |    2.876    |    5 9.3
"In poco tempo si instauro una amicizia tra le mogli, io ci stavo poco in casa, come Pietro l'altro marito, e quindi non avevamo confidenza..."
Ciao, oggi vi voglio raccontare cosa mi successe subito dopo sposato, nel mio primo appartamento preso in affitto.
Dopo il matrimonio con mia moglie, e dopo un periodo che vivevamo nella palazzo della famiglia di lei, mia moglie, voleva evadere dalla famiglia, e con mio appoggio cercammo casa dall'altra parte della cittadina.
Trovai un appartamentino bellino, non tanto piccolo, ma nemmeno grande, l'affitto era nella media di un operaio, e così si prese in affitto.
La curiosità di questa palazzina terra, piano terrazzo, e che, sotto era un market, è sopra tre appartamenti fatto ad U.
Si entrava dal portone si saliva una rampa di 20 scalini e un lungo corridoio divideva due appartamenti, ed in fondo c'era il terzo appartamento. Il mio era sulla sinistra, quello in fondo c'era una coppia sulla trentacinquina.
In poco tempo si instauro una amicizia tra le mogli, io ci stavo poco in casa, come Pietro l'altro marito, e quindi non avevamo confidenza.
Pietro era un uomo alto, fisicamente possente, mentre io un ragazzo normale, con un po' di palestra alle spalle. Pietro faceva il pescatore di mestiere, e come tutti loro, aveva una pelle molto vizza, che gli faceva sembrare più vecchio di età. La moglie si chiamava Enrica, una donna con molte più forme della mia ex, non era grassa, ma si vestiva male, e così faceva sembrare che fosse più grassa di come era.
Io in quel periodo lavoravo in un cantiere vicino casa, e spesso volentieri, scappavo via con una scusa, e andavo in casa da mia moglie, e dove era la prendevo.
La scopavo in ogni dove, in ogni posizione e in ogni buco. Dopo circa tre mesi, una sera, mia moglie mentre la scopavo, mi disse di fare piano, che di là del muro, c'è la camera da letto di Pietro e Enrica.
Io anche se mi diceva che ci stessero a guardare, avrei continuato, non mi sono mai posto il problema, e continuai con il mio ritmo.
La notte passo come sempre, finito la scopata. La mattina seguente, mentre facevamo colazione, chiesi a mia moglie, perché la sera prima, mi avrebbe impedito di scoparla forte come il mio solito, lei mi rispose con il gesto delle spallucce.
Io ovviamente volevo capire, essendo ancora giovane e inesperto, gli rifeci la domanda, lei si alzo, si avvicino a me, e disse: "l'altro giorno, mentre chiacchieravo con Enrica, mi chiedeva come mai abbiamo posizionato il letto sulla parete confinante, che l'altro inquilino l'aveva dall'altra parte. Io non sapevo cosa dire, e gli chiesi il motivo della domanda, e Enrica mi rispose che quando noi si scopa, e come se scopassimo nel suo letto, perché sente tutto, e che siccome il marito la notte non c'è, lei è costretta ad andare sul divano."
Non sapevo cosa dire, io a mia moglie, perché non pensavo che fosse un problema, ma mi entro nella testa un dubbio, il fatto che erano diversi giorni che Enrica al mio rientro da lavoro e sempre li in finestra e che mi saluta, e che mi guarda con occhi diversi.
Passo un po' di tempo, e una sera sul tardi, io e mia moglie veniamo svegliati da rumori che venivano dalla camera dei vicini, sentivamo che Enrica diceva a Pietro di andare più forte, di metterlo tutto dentro e di non fermarsi.
Io e mia moglie ci eccitammo , bensi` si era scopato un paio d'ore prima. Presi mia moglie la misi a pecora con la testa averso la parete e la inculai con forza, e così facendo, lei GRIDÒ un AIIIIIIAIIII forte, con un, Mi hai rotto il culooooo. Dall'altra parte un silenzio assoluto, mia moglie che incazzata mi dice: non hai capito che con quel cazzone devi fare piano, altrimenti mi squarti tutta? Ovviamente io gli chiedo scusa, e così continuiamo la scopata, e dopo poco sento che anche i vicini si danno da fare.
Il giorno dopo, io non dovevo lavorare, e quindi mi potevo svegliare più tardi, invece mia moglie, doveva partire e andare all'università per dare un esame.

Quella mattina, dopo colazione, fatto la doccia, mi affaccio alla finestra e vedo Enrica, che come sempre mi saluta, ma non era il solito saluto, io gli accenno che rientro e lei mi dice che Pietro si preparava, perché doveva andare a preparare il lavoro per la sera.
Io tra me e me, dico: "chi ti ha chiesto nulla di tuo marito, manco lo conosco" , quindi rientro. Io accendo il pc, e cerco qualcosa per il mio progetto, e mi dedico completamente. Poco prima che l'orologio segnasse le 10, sento che bussano alla porta, chiedo chi fosse, visto che nessuno aveva suonato al citofono, ho pensato che fosse il vicino, vado ad aprire, fuori la porta c'è Enrica, era ancora in sottoveste, perlomeno pensavo, lei mi chiede se sapevo riparare la doccia, visto che il marito è andato via senza riuscirci.
Io di lavori ne ho fatti in casa, dissi! quindi che ci potevo provare, ma che poteva anche vestirsi per chiedermelo. Enrica si mise a ridere, e mi disse che era vestita, da casa, ma era vestita. Prendo le chiavi e vado verso casa sua, lei avanti a me, con quel culo grande, mi fece un po' sangue, ma cercai di non pensarci, visto che era una signora più grande, e che gli dovevo portare rispetto. Entrai in casa, e Enrica mi fece strada, verso il bagno, e mentre andava, si abbasso di scatto a prendere qualcosa di terra, non feci in tempo a fermarmi, e la urtai, ero imbarazzatissimo, e chiesi scusa, lei si alzo e mi fece una carezza sulla guancia e disse: sei un birichino tu, ti piace stare dietro le donne? Ti sento sai, con la piccola, ho sentito qualche volta! Io ero paonazzo dal imbarazzo. Mi feci coraggio, e gli risposi che anche io sento loro, alche` lei ribatte con: "poco"
Entrammo in bagno e Enrica mi fece vedere la doccia, poi lei disse che preparava il caffè. Io vidi il lavoro, e in giro di 10 minuti resi tutto funzionante, e con orgoglio chiamai Enrica, " il lavoro e fatto, merito il più buono del caffè". Enrica invito ad andare in cucina a bere il caffè, e una volta seduto, lei si mise dietro di me, mi afferro la testa, e mi massaggiava sotto le orecchie, mi sentivo un fuoco, lei mi diceva di rilassarmi, che ci pensava lei a ricompensarmi.
All'improvviso mi venne in mente Stefania, la mamma del mio amico, avevo le stesse paure iniziali, ma consapevole che ero più maturo, che potevo decidere se sottostare o ribellarmi. Enrica voleva tranquillizzarmi per avere il mio controllo, ma io non potevo accettare, e quindi mi alzai e gli dissi,: ok vuoi scoparmi? Enrica vedendomi difronte a lei, non mi rispose, ma non si allontano, io li presi la mano, e la portai verso il mio cazzo, abbassati la tuta, e lo tiri fuori.
Enrica non si aspettava la mia forza, e comincio a non sapere più che fare, e io ne approfittai.
Gli presi la testa la spinosi giù, e con fare macho gli ordini di scoparmi con la bocca. Enrica comincio un meraviglioso pompino, uno che non avevo mai provato, riusciva a mettersi tutto il cazzo in gola e con la lingua mi leccava i testicoli.
Enrica mi diceva che avevo un bel cazzo, che anche Pietro era dotato, ma il mio era decisamente più grosso.
Io sono sempre stato un duraturo, che per venire dovevo concentrarmi tantissimo, e la mia giovane età, mi permetteva delle lunghe erezioni, e quindi dopo un po', chiesi a Enrica di mettersi a novanta gradi, che iniziavo ad avere voglia di sfondare i buchi, ma Enrica subito mi disse, che il culo non lo ha dato a nessuno, e quindi di non pensarci.
Pocomale pensai, vuol dire che ti farò godere dalla fica. Messa in posizione, appoggiai la cappella sulle grandi labbra e entrai tutto di un colpo, perché voglio che la donna sente cosa gli sta entrando dentro, Enrica con un verso gutturale, percepi` 'limponenza del cazzo.
Lei era stesa sul tavolo, nuda sopra le tazzine e biscotti, io la riempivo con colpi fortissimi, sentivo i suoi orgasmi, e quando gli prendevano, si dimenava e tremava tutta.
Nel più bello quando avevo deciso di venire, sento dietro di me una presenza, faccio per staccarmi, ma lui mi blocca, mi immobilizzato, e con voce piena sento: "brava Enrica, ti stai facendo sfondare da un ragazzino? E vedo che ha anche un bel cazzo, come hai sempre voluto!" Enrica era impietrita, con il cazzo nella fica me schiacciato sulla sua schiena e il tavolo sotto, scena solo immaginabile in un film.
Pietro ci ordinò di andare in camera da letto, e di non pensare che sarebbe successo qualcosa di male, visto che ci stavamo divertendo, voleva divertirsi anche lui con noi. Intanto la situazione era tragicomica, io nudo con il pisello che ciondolava, Enrica che piangeva perché era stata scoperta dal marito, e Pietro che ci seguiva spogliandosi via via nel tragitto.
Arrivati in camera, Pietro si mise al posto suo, mi fece sdraiare al suo fianco e ordinò ad Enrica di tirarci su i nostri cazzi, ma senza che tirar fuori una parola.
Lei si mise in mezzo difronte a noi, e cominciò a lavorare lì lingua, Pietro non sembrava affatto arrabbiato, a me ad un certo punto, mi sembrava una cosa studiata, ma mi sbagliavo, perché Enrica si fermo e cominciò a chiedere scusa, che era successo, che però amava lui. Pietro era impassibile, gli rispose che doveva darsi da fare, che poi ne parlavano. Io in tutto questo, sarà la giovane età o l'incoscienza , il cazzo mi si rizzo più duro di prima, Pietro lo vide, e anche lui esclamò, anvedi che cazzo che ha il bimbo? Ordino ad Enrica di montarmi su', e lei si impalo', Pietro si mise sopra la mia testa, e presento il cazzo davanti alla bocca di Enrica, lei lo prese tutto in gola, e mentre io gli davo colpi da sotto, Pietro gli scappava la bocca, era una sensazione bellissima, vedere una donna dominata da due uomini, con in più due grossi calibri. Enrica stava godendo nonostante la situazione, Pietro si posiziono alle spalle di Enrica, che aveva capito le intenzioni del marito, ma che non aveva il coraggio di dire nulla, si rassegno a quello che da li a poco gli sarebbe accaduto.
Pietro era lì dietro alla moglie, che aveva tutto il mio cazzo in fica, pronto con la lingua sulla rosellina, che non aveva mai fatto entrare nulla, tranne che un dito, li che colpiva a zampillo quel buchino che piano piano rispondeva allo stimolo.
Io stavo per dire a Pietro di andarci piano, quando sento il peso, Enrica che spalanca la bocca, ma non esce fiato, Pietro dire solo, era tanto che volevo sfondartelo.
Enrica era come svenuta, io sentivo un corpo estraneo nella fica, Pietro era fermo, io cercavo di muovermi per dare piacere, Enrica che stringeva il cuscino, un fleshmobb.
Pietro comincia un piccolo movimento, io che chiedo ad Enrica se è tutto bene, lei mi risponde con tono godereccio , ora sfondatemi più che potete, voglio godere come una troia, capito maritino mio, fammi diventare una troia.
L'abbiamo letteralmente sfondata, Pietro venne dopo un po', io ottenni la mia porzione di culo, mentre lei pompava il marito lo inculata.
Enrica ci preparo un bel pranzo, e a tavola parlammo un po', parlammo che potevamo coinvolgere anche la mia mogliettina, che lei era nata per il sesso, che lei non si faceva problemi, basta che godeva.
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