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Max e Dany story: Cap. 41 - DATA IN PRESTITO


di XMX
06.10.2022    |    824    |    1 9.0
"Quel cazzo enorme la stava facendo impazzire, la riempiva tutta e le arrivava fino in fondo fino a che l’uomo eiaculò, la sborra scorse nelle sue viscere, ..."
Dany oramai era arrivata ad un livello di troiaggine tale che Max si scervellava per inventarsi cose nuove da farle fare, leggendo il giornale sugli annunci economici gli venne in mente una idea.
La sera ne parlò con lei per vedere cosa ne pensava, doveva essere data in prestito per 24 ore a persone sconosciute e fare qualsiasi cosa questi volevano, il tutto doveva durare una settimana, Dany lo guardò sconvolta e gli disse che era pericoloso, non sapeva in che mani capitava e poi senza di lui, Max rispose che era un’esperienza come un’altra, un gioco e comunque lui avrebbe controllato tutto per la sua sicurezza.
Lei non era convinta della cosa, ma per accontentare Max accettò ad una condizione, che dopo il primo prestito avrebbe valutato se era il caso di continuare, lui fu d’accordo dicendo anche che fatta la prova con il primo se si trovava bene doveva accettare definitivamente e non poteva più rifiutarsi per tutto il periodo.
La sera stessa mise un annuncio su un sito in cui specificava che prestava la moglie a chiunque per 24 ore dalle 16 alle 16 del giorno dopo e le potevano fare tutto quello che volevano e allegò una sua foto con lei completamente nuda.
Arrivarono una valanga di risposte, Max le valutò una per una cercando di capire quella più adatta per farle iniziare il gioco e non farla più rifiutarsi. Scelse una coppia distinta, benestante, sulla cinquantina, si fidò del suo intuito e della foto allegata, li contattò telefonicamente, si fece dare l’indirizzo e gli disse che alle 16 del giorno dopo la moglie era a loro completa disposizione.
La mattina disse a Dany che doveva prepararsi e le diede l’indirizzo dove doveva recarsi, lei non era ancora convinta della cosa, ma ubbidì, si preparò vestendosi come piaceva a lei, minigonna, camicetta legata in vita, senza intimo e tacchi a spillo, si pettinò con cura i suoi stupendi capelli biondi, si trucco come al solito in maniera appariscente e con il suo famoso rossetto rosso fuoco che attirava l’attenzione.
Prese un taxi ed andò dove gli aveva indicato Max, era una villa lussuosa, un cameriere le aprì la porta, entrò e notò subito un arredamento antico ed elegante dove le cose erano al posto giusto, fu fatta accomodate in un salone e le dissero di attendere che i signori sarebbero venuti subito.
Lei era ansiosa non sapendo con chi era capitata, ma l’ambiente la rassicurò.
Le vennero incontro una coppia molto ben vestita, lei sorpresa non si aspettava di incontrare moglie e marito, nella sua mente era preparata per un uomo solo, si accomodarono su di un divano e la moglie cominciò a chiederle come mai di quell’annuncio, Dany rispose che era un ordine di suo marito a cui lei ubbidiva sempre, il marito stupito della risposta si rivolse alla sua signora dicendo che quella è una moglie vera, poi iniziarono a farle molti complimenti per la sua bellezza e a parlare del più e del meno mentre la signora le carezzava i capelli, le braccia, le gambe allargandole in modo che il marito potesse vedere sotto la gonna, lui sbarrò gli occhi notando che era nuda e con la figa depilata.
Dopo cena la fecero accomodare nella loro stupenda camera da letto tutta a tinta rosa con il baldacchino, la moglie le si avvicinò e cominciò a baciarla e a spogliarla delicatamente, il marito le carezzava le gambe, la fecero stendere sul letto e tutte e due iniziarono a carezzarla ovunque, allargatele le gambe la donna le introdusse la lingua nella figa e cominciò a martellarle il clitoride sapientemente, come solo una donna sa fare, Dany iniziò ad eccitarsi, la lingua esperta della signora e le mani calde dell’uomo stavano facendo effetto.
La donna si spogliò e si distese addosso a Dany, baciandola e masturbandola, poi si mise in una posizione in modo che le due fighe si toccassero strusciandosi fra di loro, erano ormai tutte e due eccitate al massimo, a quel punto intervenne il marito che denudato mise il cazzo una volta in bocca a Dany poi in bocca alla moglie ed infine ambedue insieme facendogli un pompino doppio.
Quando l’erezione fu al massimo introdusse il cazzo nella figa di Dany mentre la moglie le posò la sua figa sulla bocca invitandola a leccarla e succhiarla, così fece, il godimento dei tre stava arrivando al massimo, l’uomo le schizzò il suo sperma nella figa, la moglie le riversò i suoi umori in bocca e Dany esplose di godimento gustandosi quei liquidi acri.
Era tutto finito, pensava, ma la coppia la prese e la poggiò sul un lato del letto in posizione a culombrina si sdraiarono e suonarono il campanello, apparve il cameriere che senza dire una parola si avvicinò estrasse il cazzo e lo mise nel culo di Dany che non si aspettava quella mossa, fece un piccolo urlo, poi con le mani si allargò le chiappe per permettere una migliore penetrazione, la coppia la guardavano mentre si baciavano e si toccavano il cazzo e la figa, il cameriere aumentò l’andatura di spinta e Dany iniziò a mugugnare e godere fino a che si sentì esplodere nel culo lo sperma dell’uomo e venne, la signora si portò sulla sua figa e bevve i suoi umori.
Si addormentarono tutti e tre nello stesso letto con le due donne abbracciate.
Al mattino fecero una ricca colazione e dopo averla ringraziata dissero a Dany che poteva pure andare via prima dell’orario stabilito e che se voleva poteva essere sempre loro ospite, lei li baciò in bocca tutte e due e fu accompagnata alla porta dal cameriere.
Preso il taxi tornò a casa e raccontò tutto a Max dicendo che era stata benissimo, aveva goduto molto e che quel gioco le piaceva e poteva pure continuarlo, lui disse che era contento della sua decisione, ma che da quel momento non poteva più retrocedere qualsiasi cosa succedeva, poi le disse di andarsi a riposare perché nel pomeriggio aveva un altro appuntamento.
Il suo secondo incontrò le si prospettò molto piacevole, erano due uomini, anzianotti, ma ben messi fisicamente, la fecero accomodare su un divano mettendola in mezzo a loro e le chiesero subito se era una puttana, le rispose che lo faceva perché le piaceva e per compiacere il marito, mentre parlavano i due carezzavano delicatamente le sue gambe per poi passare ai seni e infine cominciarono a baciarla a turno non permetterle più di parlare, lei di buon grado accettò le loro attenzioni, allungo le mani e le mise sulle patte dei pantaloni sentendo che si stavano gonfiando.
Le levarono la camicetta e iniziarono a succhiarle i seni mordicchiando di tanto in tanto i capezzoli, poi le sfilarono la gonna e le infilarono le dita in figa masturbandola, lei cominciò ad eccitarsi, gli tiro fuori i cazzi, si alzo e chinandosi li prese in bocca uno alla volta, la posizione che aveva preso ispirò gli uomini a penetrarla con le mani anche nel culo, sentì prima un dito entrare, poi due farsi largo, a terzo iniziò a mugugnare per il dolore e nel tempo stesso per il piacere, quando senti entrare tutte le dita urlò, l’uomo si fermò di colpo, ma lei gli disse di continuare perché comunque le piaceva, la mano cominciò a inserirsi all’interno allargandole le pareti del culo, lei iniziò a ruotarlo per aiutare la penetrazione fino a che il culo si dilatò del tutto e tutta la mano intera entrò fino al polso, la stessa cosa fece l’altra mano che aveva in figa, sentiva le dita che si allargavano e stringevano allargando la fessura e di colpo, come risucchiata dentro, entrò tutta la mano. Gli uomini cominciarono a muovere le braccia con movimenti a pompa e lei iniziò a godere incitandoli a spingere più forte fino a che con un rantolo venne sbrodolando sulla mano dell’uomo. I due la alzarono e le dissero che ora era pronta per essere scopata, la portarono sul letto e la penetrarono con i loro cazzi, uno in figa e uno in culo, era la cosa che a lei piaceva di più e ricominciò a godere, i due la insultavano, le dicevano che era una troia da bordello, che aveva la figa e il culo sfondati, ogni tanto le davano uno schiaffetto sul viso per incitarla a muoversi più velocemente, quelle parole la facevano andare in estasi, le piaceva essere trattata come una puttana e venne di nuovo, l’uomo che la scopava sentì i suoi umori caldi che le scorrevano sul cazzo e non resistette più, sborrò copiosamente, lei sentendo quel gettito rivenne di nuovo, mentre l’altro uomo continuava a pomparle il culo, lei venendo contrae il corpo stringendo il culo e anche quello fu l’incentivo perché anche l’altro cazzo sborrasse.
Era piena di liquidi che le scorrevano ovunque, li raccoglieva con le mani per gustarli nella sua bocca ed ingerirli con avidità.
Era tutto finito, si stava per rialzare quando i due le dissero di rimanere ferma la, lei ubbidì e dopo cinque minuti gli uomini ricominciarono a scoparla e incularla con sempre più vigore. La cosa andò avanti per tutto il pomeriggio, la notte e la mattina del giorno dopo, quei due uomini erano infaticabili, si scaricavano e dopo pochi minuti erano giù pronti per un altro assalto, non permisero che dormisse, lei era distrutta, aveva la figa e il culo completamente sfondati, era piena di sborra ovunque, non riusciva più stare in piedi. La portarono a braccia al taxi e baciandola le dissero che quando voleva loro erano pronti a scoparla di nuovo.
Fece a Max un resoconto dicendo che anche questa volta era andata bene, aveva goduto tanto e voleva andare a dormire, ma lui le disse che non era possibile e di andarsi a fare una doccia, alle 16 doveva recarsi ad un nuovo incontro, lei lo guardò sconsolata, ma aveva promesso e ubbidì.
Recatasi all’indirizzo vide un posto tetro, una villetta sperduta, bussò alla porta e si trovò davanti un uomo tutto vestito in pelle nera con un cappuccio che gli copriva il viso, rimase ferma sul posto, non aveva il coraggio di entrare, lui la prese per un braccio e la strattonò dentro senza dirle una parola, quel poco abbigliamento che aveva le fu subito levato e al collo e le fu messo un guinzaglio, poi l’uomo le ordinò imperiosamente di mettersi a quattro zampe e seguirlo.
Dany cominciò ad avere paura, le gambe le tremavano, ma non ebbe il tempo di riflettere, l’uomo con uno scudiscio le diede un paio di frustate sul culo imponendole di continuare ad andare avanti, fu portata nel piano interrato, tenebroso, luce fioca, arredo che non ispirava niente di buono.
Le fu ordinato di mettersi su di un piccolo tavolino sempre a quattro zampe e di restare ferma la, l’uomo prese un giornale e si sedette su una poltrona, disse che voleva leggere ma c’era poca luce, prese una candela, l’accese, spinse la testa di Dany fino a farle poggiare il viso sul tavolino, in modo che il sedere fosse in alto e le ficcò con forza la candela nel culo imponendole di stare ferma, lei urlò dal dolore per quella introduzione a freddo e quando il tizio cominciò a ruotarle dentro la candela per farla stare dritta sentì le pareti del culo dilatarsi e strillò più forte, in tutta risposta l’uomo le sferrò tre scudisciate sulle gambe ordinandole di stare zitta che i suoi urli lo disturbavano, gocce di pianto cominciarono a scenderle sul viso, era spaventoso quello che le stava accadendo, pensava che questa volta non le era andata bene.
Intanto le gocce della candela accesa le colavano sul culo e le bruciavano la pelle. Dopo un’ora che stava in quella posizione non sentiva più le gambe, le braccia le tremavano, non riusciva più a stare immobile, oltretutto la cera si era infiltrata nel buco del culo e la infastidiva, si mosse per cambiare posizione, ma subito ricevette una scudisciata sulla schiena e sentì l’uomo gridarle di stare ferma. Finalmente, due ore dopo, l’uomo le levò il cero dal culo e le disse che poteva alzarsi, ma lei non riusciva a stare in piedi, ricevette un’altra scudisciata e gli indicò dove doveva andare, lei carponi ubbidì.
La tirò su di peso e la incatenò alla croce e se ne andò.
Stette li molte ore, non si rece conto del tempo che passava, quelle catene le stringevano i polsi e le caviglie, la testa non riusciva più a tenerla dritta e l’appoggiò su una spalla, piangeva disperata.
A sera l’uomo ritornò, lei ormai era una larva umana, le levò le catene e di peso la mise su di una tavola, le spalancò le gambe e senza lubrificazione le infilò la mano cicciottella nella figa spingendo forte perché non entrava, anche se lei aveva avuto altre volte la penetrazione di quel genere in quella maniera mai, ma non aveva più la forza neanche di piangere, si era abbandonata e subiva tutto quello che le veniva fatto.
Quando la mano entrò fino al polso, l’uomo la chiuse formando il pugno martellandola, lei sentiva i colpi che le sbattevano sull’intestino, un dolore lancinante, ma l’uomo non si limitò a torturarla in quel modo, con l’altra mano si insinuò nel suo culo e facendosi spazio con le dita lo allargava sempre di più, poi spinse e la penetrò con tutta la mano fino a far entrare completamente e iniziò il martellamento anche la.
Le lacrime le scendevano copiose, ma non reagiva più.
Dopo 15 minuti di quel trattamento il dolore sparì e fece posto ad una specie di eccitazione anomala che mai aveva sentito, anzi quando l’uomo facendo quelle manovre iniziò a morsicarle il clitoride si trasformò in godimento, più l’uomo spingeva nei suoi fori e mozzicava forte più lei godeva.
Alla fine esplose con un abbondante gettito di umori che arrivò fino ad due metri, era la prima volta in vita sua che squirtava.
A quel punto le levò la mano dai buchi, la mise a pancia in sotto e le infilò in culo un grosso fallo di gomma, che lei neanche sentiva più per quanto gli aveva allargato le pareti, si tirò fuori il cazzo e glielo mise in bocca dicendole che doveva spompinarlo, lei subito ubbidì raccogliendo le ultime forze che le erano rimaste, anche perché prenderlo in bocca le era sempre piaciuto. Dopo qualche minuto l’uomo le sborrò in bocca dicendogli di ingoiare tutto che prontamente fece.
Ormai era molto tardi, lei era completamente distrutta, la rivestì, la prese in braccio e la portò al taxi.
Arrivata a casa Max l’aiutò a spogliarsi e lei cominciò il racconto di quella brutta avventura, che era stata terrificante sottolineando però che per la prima volta aveva avuto lo squit e lo pregava di non farle fare più quel gioco, lui le disse che non poteva smettere, gli accordi erano quelli e che tutto sommato non era stato così male se aveva provato una nuova sensazione, lei annuì con la testa e crollò in un profondo sonno.
Alle 12 del giorno dopo si svegliò, si fece una doccia e una nutrita colazione, ma le gambe erano ancora molli e a fatica camminava, la figa e il culo erano ancora dilatati e doloranti, dubitava di poter avere un nuovo incontro quel giorno, ma Max la rincuorò dicendole che tutto sarebbe passato presto e le disse che la persona che doveva incontrare sarebbe passata a prenderla alle 20 invece che alle 16 e che doveva vestirsi elegante perché la portava a cena, quindi aveva tutto il tempo di riposare e prepararsi per serata.
A l’orario stabilito suonò il telefono per avvisare che era arrivato, Dany aveva iniziato a prepararsi giù dalle 18, vestito lungo nero con spacco laterale e scollatura ampia, scarpe nere con tacchi a spillo, come sua usanza niente intimo, trucco pesante con rossetto rosso fuoco che risaltava sulla sua carnagione bianca e i suoi lunghi capelli biondi.
Salì in una lussuosa auto guidata da un uomo alto con gli occhi azzurri, bel fisico, capelli brizzolati e vestito in maniera elegante, pensò che quelli erano gli uomini che piacevano a lei. Si presentarono e conversarono durate la strada per andare al ristorante, lui scese dall’auto e le aprì la portiera, la prese per mano e la introdusse nel locale, le spostò la poltroncina per farla sedere, lei pensò che era proprio un gentiluomo e il ristorante da lui scelto era di primordine.
Durante il pasto si scambiarono poche parole, ma quando i musicisti suonarono un lento, lui la invitò a ballare e le parlava vicino all’orecchio facendole in continuazione complimenti per la sua bellezza e stringendola in vita.
Dany era euforica, un bel uomo, un ristorante da favola, la musica e tutti quei complimenti ricevuti, oltre al vino che aveva bevuto, le facevano girare la testa, rideva, scherzava, non stava nella pelle, istintivamente accostò le labbra a quelle dell’uomo e lo bacio con voluttà.
Lui la strinse a se e con classe le infilò una mano nello spacco della gonna, si accorse che sotto non aveva niente e andò subito al sodo mettendole un dito nella figa, lei approvando la cosa allargò un po’ le gambe per facilitarne l’entrata, più il movimento della mano era veloce e più lei si eccitava, avrebbe voluto toccargli la patta dei pantaloni, ma pensò che non era elegante in quel posto e si accontentò di lasciarsi andare fino a che non riversò il suo umore. A quel punto l’uomo la invitò a seguirlo, risalirono in auto e la portò a casa sua, come entrarono le si avventò addosso baciandola e sfilandole il vestito, la fece entrare in un salone con il caminetto acceso e la sdraiò sul tappeto.
Baci, carezze, succhiate di seno, tastate sulla figa, palpate di culo, ma non si decideva a tirarlo fuori, allora Dany prese l’iniziativa, gli slacciò i pantaloni e si mise in bocca il cazzo succhiandolo e spompinandolo, lui ebbe una reazione come se non avesse mai fatto la cosa, guardava Dany meravigliato e stupito di avere quelle attenzioni da una donna che aveva appena conosciuto, però il bocchino che le stava facendo ebbe il suo effetto, si gettò sulla figa depilata e cominciò a succhiarla, a mordicchiarla ed a infilarci la lingua dentro bevendo gli umori che lei aveva avuto al ristorante, lei spalancò le gambe e cominciò a godere.
Sentendo i rantolii di Dany l’uomo non resistette più e le mise il cazzo in figa iniziando a sbatterlo dentro con forza, non ci volle molto, lui stava per sborrare e istintivamente lo stava tirando fuori, ma lei subito gli afferrò le natiche e lo rispinse dentro dicendogli che voleva la sua sborra e così fu, si scarico nella sua figa mentre lei sentendo il liquido caldo venne subito.
Rimasero abbracciati sul tappeto per un po’ carezzandosi, bevendo liquori e fumando una sigaretta, poi lui disse che se voleva poteva tornare a casa, ma lei non fu d’accordo perché disse che lui non aveva finito il lavoro, così dicendo si girò e, anche se era ancora un po’ dolorante e dilatato dal giorno prima, si allargò le chiappe con le mani, anche questa volta rimase meravigliato dell’offerta, ci pensò un attimo e poi dicendole che era un piacere, le ficcò il cazzo in culo e lei per favorirlo e farlo penetrare più a fondo lo ruotava, una volta ben entrato a fondo iniziò a muoversi avanti e indietro mentre lui lo spingeva con forza.
La situazione era molto eccitante, entrambi era al massimo, lui con un grugnito esplose la sborra nel suo culo e lei sentendo il caldo gettito venne subito, poi allungò una mano e raccolse i liquidi e portandoseli alla bocca e li inghiottì.
Rivestiti e montati in auto per tornare a casa lui le disse che era una donna meravigliosa, che la voleva per se, la voleva sposare, ma lei gli disse che amava profondamente suo marito e che non lo avrebbe mai lasciato.
Max la vide rincasare tutta felice e contenta, le chiese il motivo, lei rispose che era stata una serata stupenda, era stata benissimo, aveva incontrato un uomo meraviglioso che l’aveva coccolata e trattata con i guanti bianchi e che addirittura voleva sposarla, lui si mise a ridere, la guardò e le chiese cosa voleva fare, Dany non gli diede il tempo di continuare il discorso, lo baciò e disse che non avrebbe mai trovano in nessuna parte al mondo un uomo come lui e che lo amava alla follia, andarono a letto e scoparono fino al mattino.
Alle 12 Max la svegliò perché si doveva preparare per l’incontro di giornata, lei si fece una doccia e si vestì alla sua maniera, precisamente alle 16 si recò al posto prestabilito, ma non trovava la casa, c’era solo una baracca, bussò alla porta per chiedere informazioni, le aprì un barbone, tutto sporco e puzzolente, la guardo e le disse che la stava aspettando, lei rispose che forse c’era un errore, ma lui le chiese se non era lei la donna che andava in prestito, Dany rimase di stucco, sarebbe voluta andare via, poi pensò che avrebbe disubbidito al volere di Max ed entrò in quel tugurio.
Il barbone le descrisse cosa doveva fare, lavare i piatti, fare le pulizie, lavargli i panni, preparare la cena e tutto quello che c’era bisogno per la casa, Dany queste cose non le aveva mai fatte, aveva avuto sempre la donna delle pulizie, ma se era solo quello che doveva eseguire malvolentieri iniziò, prima di tutto non voleva sporcarsi il vestito e gli chiese se aveva qualcosa per cambiarsi, lui disse che non c’era bisogno perché doveva farlo nuda, ormai era la, si spogliò e comincio dai piatti, mentre li lavava sentì una mano scorrerle sul culo e penetrarle dentro, cercò di non dare importanza alla cosa, poi sentì un’altra mano infilarsi a rovistare la figa, ma lei continuò a lavare, però quelle penetrazioni le facevano un certo effetto, la facevano eccitare, ma cercava di trattenersi.
Passò a pulire a terra e mentre era china con lo scopettone l’uomo le mise un dito del piede sporco e con le unghie lunghe nere nel culo, lei si girò di scatto e disse che non voleva, il barbone la zittì dicendole che lei era una puttana a sua disposizione e lui poteva fare quello che voleva, Dany ci pensò un attimo e poi si rese conto che sull’inserzione c’era scritto così, continuò senza protestare a pulire a terra e l’uomo rimise il ditone del piede nel suo culo, ogni tanto le dava una tastata o una sculacciata. Finite tutte le mansioni che le erano state ordinate lui le chiese di avvicinarsi e baciarlo, lei con disgusto avvicinò le labbra alla sua bocca e lui le infilò la lingua dentro, le veniva da vomitare, ma sopportò e iniziò a rovistare anche lei con la lingua, aveva un alido schifoso, il bacio fu alla fine condiviso, l’uomo la prese e la fece sedere a cavalcioni su di lui mentre continuavano il gioco di lingue, poi iniziò a rovistarle la figa con la mano che era nera e unta, che schifo pensò, ma essendo molto sensibile quel movimento la faceva eccitare, dai e dai l’uomo la fece venire sulla sua mano e poi gliela la mise nella bocca dicendole di pulirla, leccò senza dire nulla, le piaceva il suo liquido, ma quella mano zozza era uno schifo.
Cenarono quel poco che lei sapeva fare e poi lui disse che era ora di andare a letto, era una branda di legno stretta e malferma, lei cercò di mettersi in pizzo per evitare il contatto, d'altronde era sempre nuda, ma lui l’afferrò e le disse di fargli un pompino, quando tirò fuori il cazzo Dany rimase sbalordita, era sporco e puzzolente ma enorme, lei pensò che ormai che era la se lo voleva gustare, prese fiato per non respirare e lo ingurgitò fino in gola spompinando velocemente, nel frattempo la sua eccitazione aumentava, anche perché l’uomo la stava masturbando.
Lo schizzo di sborra le entrò direttamente in gola e fece fatica a ingoiarlo per quanto era abbondante, sentendo quel liquido bollente scendere in gola venne facendo un mugolio di piacere.
L'uomo disse che ora toccava a lui, lei si mise a gambe larghe e aspettava che glielo mettese in figa, ma il tizio disse che aveva altre preferenze, la girò e infilò il suo cazzo nel culo, essendo enorme faceva fatica ad entrare, allora Dany, che le piaceva tantissimo essere penetrata la, cominciò a ruotarlo e a muoversi lateralmente per allargare le pareti e farsi inculare meglio.
Quel cazzo enorme la stava facendo impazzire, la riempiva tutta e le arrivava fino in fondo fino a che l’uomo eiaculò, la sborra scorse nelle sue viscere, sembrava salirle fino alla gola, se lo gustò tutto e nel tempo stesso anche lei venne con uno strillo di soddisfazione. Nonostante il disgusto per quel l’uomo lei si addormentò abbracciandolo.
Al mattino lui la accompagnò alla porta della bettola, lei uscì, stava per allontanarsi, poi ci ripensò, tornò indietro, lo baciò in bocca con a lingua e andò via.
A Max raccontò che quell’uomo era un barbone e faceva schifo, ma aveva un cazzo gigantesco che l’ha fatta godere tanto, poi corse a farsi una doccia per levarsi il lerciume che aveva addosso.
Mancavano due giorni alla fine del gioco e Dany sembrava averci preso gusto, domando a Max a chi sarebbe toccato quel giorno, lui la vide felice e se ne rallegrò, poi disse che l’appuntamento era per le ore 21 e doveva portarsi appresso un abitino sexy e scollacciato, come se lei non li portasse normalmente, e di farsi un trucco luccicante, lei non fece domande e ubbidì.
Andò all’indirizzo indicato e le apri la porta un ragazzo, lei subito gli disse che era molto giovane e gli chiese cosa doveva fare, gli rispose che quel giorno era il compleanno di un suo amico che avrebbe fatto 18 anni e gli voleva organizzare una sorpresa, al momento della torta doveva uscire ballando in maniera sexy.
Dany divertita da quella proposta accettò subito pensando che sicuramente si sarebbe divertita, andò in una camera e cominciò a prepararsi.
Iniziarono ad arrivare gli amici, sembravano molti dalle voci che sentiva, si misero a chiacchierare, bere e a sentire musica.
Verso le 22 il ragazzo la chiamò per dirle che poteva intervenire, lei vestita di una minigonna svolazzante alla brasiliana, a seno nudo e con il viso pieno di pietrine luccicanti, entrò ballando nel salone con la torta in mano, si sentì un vociare di stupore quando i ragazzi la videro, andò verso il festeggiato, che le era stato indicato dal ragazzo, e si chinò verso di lui per far spegnere le candeline, abbassandosi, non avendo nulla sotto, esplose un coro di hoooo, aspettò che le candeline furono spente, posò la torta e cominciò a ballare in maniera provocante, i ragazzi mangiarono la torta con gli occhi fissi su di lei, quando ebbero finito si sedettero per godersi lo spettacolo.
Ballando Dany si accostò al festeggiato e cominciò a strusciarsi addosso a lui sbattendogli il seno sul viso, sedendosi sule sue gambe e prendendogli le mani per posarsele sulla figa, il ragazzo era imbarazzato e stava immobile sulla sedia, muovendosi in quella maniera la gonna si alzava e tutti videro che era completamente nuda sotto, cominciarono a dire che anche loro volevano il balletto addosso, lei continuò a ballare e a fare la ruota con la gonna scoprendosi tutta completamente, i ragazzi si alzarono dalle sedie e iniziarono a ballare insieme a lei toccandola, carezzandola, tastandola e quando si trovò circondata da non potersi più muovere, si svincolò e andò dal festeggiato dicendogli ad un orecchio che voleva fargli un regalo, lo prese per mano e lo portò in camera da letto, gli aprì la patta dei pantaloni, gli tirò fuori il cazzo e iniziò a fargli un pompino, fuori alla porta iniziarono un grido di incitamento “scopala, scopala!!!”, lei sentì e mise in pratica quello che dicevano, si levò la gonnellina, fece sdraiare il ragazzo sul letto e si infilò il cazzo nella figa cavalcandolo.
La scopata fu breve perché sborrò quasi subito, lei rimase un po’ delusa, ma il ragazzo quando uscì dalla stanza era felice.
Dany si asciugò la figa, si era eccitata, ma non aveva finito, fece mente locale di quanti erano i ragazzi nel salone, poi pensò che uno più uno meno non era importante, aprì la porta e disse loro di entrare a due o tre alla volta che li avrebbe fatti scopare tutti.
Iniziò la giostra, chi la scopava, chi la inculava, chi le metteva il cazzo in bocca e lei godeva da matti godendosi quei giovani cazzi. Le sborrate non si contavano, il suo corpo ne era pieno e lei veniva in continuazione riempiendo il letto dei suoi umori che le gocciolavano mischiandosi insieme alla sborra dei ragazzi.
Quando tutti l’ebbero scopata lei si ripulì e cominciò a pensare, i ragazzi venivano velocemente, ma essendo 15 era come una scopata di tre ore.
Tornò felice a casa, narrò tutto al marito dicendogli che si era molto divertita e che aveva preso 15 giovani cazzi godendo da impazzire. Max gli disse che il giorno dopo sarebbe stato l’ultimo del gioco e sarebbero dovuti partire in l’aereo per recarsi in Belgio in quanto chi l’aveva chiesta in prestito abitava la, Lei fu contentissima così poteva visitare un posto che non aveva mai visto.
Quando arrivarono Max l’accompagnò all’appuntamento, era una strada piena di vetrine un po’ strane, dentro c’erano tante signorine in abiti succinti, si fermarono davanti ad una di quelle vetrine e una signora anzianotta uscì e la prese per mano per farla entrare, Dany non capiva, guardò Max come per chiedergli cosa doveva fare, lui le fece un sorriso, la salutò con la mano e andò via.
La signora le disse che le altre ragazze nelle vetrine erano coperte da piccoli abiti o da un costume, ma voleva che Dany fosse nuda, lei la guardò come per chiederle cosa doveva fare nuda in vetrina, certo non si vergognava di esporre il suo corpo, lo aveva fatto tante volte, la signora rispose che poi avrebbe capito e aggiunse che avrebbe attaccato alle 16 precise e smontato alle 16 del giorno dopo.
Dany si spoglio lasciandosi solo le scarpe con i tacchi a spillo, si pettino i capelli, si truccò, si mise il suo famoso rossetto rosso fuoco e si accomodò su una poltroncina posta nella vetrina.
Guardò fuori e notò che tutti gli uomini che circolavano stavano venendo a vederla, era la novità della strada, in lei salì un senso di orgoglio, forse questi sono quadri viventi, in mente si diceva che era la più bella ed era normale che tutti venissero a vederla, poi notò che si stava formando una ressa all’ingresso e sentiva la signora dire che ci sarebbe stato per tutti, chi sa che cosa voleva dire.
La risposta la ebbe poco dopo, entrò un uomo nella vetrina e prendendola per mano le disse di seguirlo, la porto in una camera e le disse di fargli un pompino, lei non è che si scandalizzava per la richiesta, a lei piaceva farli, ma si domandava che razza di posto era quello.
Fece un pompino all’uomo e quando il cazzo fu bene in tiro la fece sdraiare sul letto e lo infilò in figa scopandola con violenza, come al solito lei non si tirava indietro quando si trattava di fare sesso e si abbandono nelle braccia dell’uomo facendosi fare tutto quello che voleva, si stava eccitando e quando l’uomo sborrò riempendole la figa di sperma venne anche lei. Finito l’amplesso l’uomo la riportò nella vetrina, ma non ebbe il tempo di sedersi, un altro uomo si presentò da lei e la riportò nella stanza scopandola subito.
A quel punto Dany cominciò a capire, era un postribolo e lei stava facendo la puttana, non è che le dispiaceva, ma a pagamento non lo aveva mai fatto.
Quando ritornò nella vetrina vide Max che rideva e le mandava baci, lei penso che allora lui lo sapeva cosa andava a fare e che se lo doveva fare lo avrebbe fatto per bene, iniziò a mettersi in posizioni provocanti allargando le gambe, mettendosi le dita nella figa depilata, mostrando il culo e allargandoselo con le mani, giocando con la lingua, quei movimenti provocarono una ressa all’ingresso, la signora andò da lei e le disse che i clienti erano troppi e doveva accontentarli due o tre alla volta insieme, Dany tranquillamente rispose che non c’erano problemi e lo avrebbe fatto volentieri, uscì dalla vetrina e andò alla porta, prese tre uomini e se li portò in camera dicendogli che dovevano metterle i cazzi in figa, in culo e in bocca, cominciarono a pomparla e lei gridava di fare più forte, di sfondarla mentre spompinava avidamente, i tre vennero quasi subito inondandola di sborra mentre lei aveva uno stupendo orgasmo, si pulì e ritornò all’ingresso prendendone altri tre e ricominciò a farsi sfondare in ogni buco, la sinfonia continuò per tutta la notte, si scopò un centinaio di uomini belli, brutti, giovani, vecchi, aveva la figa in fiamme e il culo completamente aperto.
Era ormai mattina e si stava rivestendo quando la proprietaria la fermò e le disse che era presto, le puttane staccano alle 2, ma lei era in prestito e gli accordi erano che poteva andar via alle 16, Dany era stanca, avrebbe voluto andar via, ma se gli accordi erano quelli doveva per forza rimanere, si risistemò in vetrina si sedette sulla poltroncina e vide che non c’era nessuno che stava davanti a lei, anche distrutta ne andava del suo orgoglio, spalancò completamente le gambe e si allargò la figa con le mani, il gesto non passò inosservato, subito gli uomini che erano davanti alle altre vetrine si spostarono a vederla, lei si avvicinò all’ingresso e invitò un ragazzo ad entrare, lui disse che non aveva molti soldi, ma la proprietaria allungando la mano gli fece capire che andava bene così.
Mentre stavano andando in stanza Dany si bloccò e pensò che lo voleva fare come piaceva a lei, la dovevano vedere tutti, portò il ragazzo nella vetrina e prese il cazzo, glielo lecco tutto e se lo mise in bocca spompinandolo mentre il ragazzo gli smanettava la figa, quando il cazzo fu bello duro si girò posando le mani sulla vetrata e gli offrì il culo, lui subito lo infilò e cominciò ad incularla con violenza, Dany aveva il culo già aperto dai precedenti rapporti, ma le diceva che ne voleva di più, che voleva che lo sfondasse, che voleva sentirselo in gola e, nonostante fosse venuta centinaia di volte, cominciò a colare umori dalla figa che le scendevano sulle gambe.
Il ragazzo sborrò copiosamente e lei sentendo il liquido caldo nel culo venne subito, estrasse il cazzo del ragazzo, si mise una mano dietro e si fece colare la sborra sulla mano e se la mise in bocca ingoiandola.
Da fuori la vetrina scoppiò un gigantesco applauso, tutti volevano entrare, la signora si mise davanti alla porta e disse che chi offriva di più entrava, subito si aprì l’asta e al vincitore fu permesso di incularla come aveva visto da fuori la vetrina.
Max, che era venuto a riprenderla, vide tutta la scena e le gridò che era una magnifica puttana e che l’amava tanto.
Mentre andava via la proprietaria del bordello disse a Max che la voleva comprare per qualsiasi cifra perché una come lei non l’aveva mai avuta, si mise in ginocchio pregandolo di accettare, ma lui rispose che era la sua puttana e non l’avrebbe ceduta a nessuno.
Il gioco era finito e Dany fecero un resoconto della settimana passata in prestito, aveva passato dei brutti momenti, ma anche belli, era stata picchiata, violentata, aveva fatto sesso con una donna, si era divertita con cazzi giovani, l’avevano scopata, le avevano sfondato il culo, aveva bevuto litri di sborra e aveva fatto la puttana a pagamento, tutte esperienze che tutto sommato non le erano dispiaciute anche perché in tutte aveva goduto da morire, si rivolse a Max e gli disse che il gioco bene o male le era piaciuto e un giorno, se lui voleva, l’avrebbe rifatto volentieri.

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