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Max e Dany story: Cap. 48 - UN VIAGGIO IN WAGON-LITS


di XMX
20.10.2022    |    2.920    |    2 9.7
"I cazzi dei militari oramai erano mosci e non potevano soddisfarla, a uno di loro venne una idea, uscì con il commilitone dallo scomparto, poco dopo altri..."
Era sabato pomeriggio e Max e Dany non sapevano cosa fare, non avevano appuntamenti, ne incontri con qualcuno e lei non aveva voglia di andare in giro in cerca di qualche avventure, a lui venne l’idea di passare la domenica a Venezia, lei fu subito d’accordo.
Telefonarono al wagon-lits della stazione per prenotare una cabina letto così avrebbero dormito durante la notte e si sarebbero goduti la giornata, ma gli fi risposto che erano tutte prenotate, c’erano rimaste solo due cuccette su uno scomparto a quattro posti, delusi si guardarono e poi decisero di prenderle ugualmente.
Saliti sul treno chiesero al controllore chi stava con loro nello scomparto, gli rispose che non lo sapeva, avevano prenotato sei persone insieme, ma non sapeva dire chi fossero.
Sentirono una gruppo di persone in corridoio che scherzavano e ridevano, passarono davanti allo scomparto e vedendo Dany si ammutolirono, lei era seduta sulla cuccetta con la minigonna ed una camicetta e i tacchi alti intenta a leggere una rivista, le sue gambe bianche affusolate spiccavano nel grigiore della cabina, mormorarono qualcosa tra di loro e poi iniziarono a discutere per chi doveva andare dentro.
Erano sei militari, due di loro dovevano dormire in quello scomparto, gli altri in quello vicino, decisero di fare la conta per chi doveva entrare dentro, due di loro vinsero e gli altri, a malincuore si allontanarono.
I militari si sedettero sulla cuccetta e facendo finta di leggere un giornale non levavano gli occhi dalle gambe di Dany.
Si fece una certa ora e lei disse a Max che si voleva stendere per dormire, lo fece levandosi le scarpe e facendo attenzione che la minigonna non si tirasse troppo su sdraiandosi nella cuccetta bassa, lui chiuse le tendine, spense la luce centrale lasciando accese quelle laterali e si sedette ai suoi piedi.
Poco dopo Dany si addormentò, nel sonno si muoveva e la minigonna le si alzava, si girava e dalla scollatura della camicetta si intravedevano i seni, si girò di nuovo mettendosi di sedere, la minigonna si era molto alzata, le si vedeva quasi il culo.
Max guardava i militari che lo fissavano sperando che si tirasse ancora più su, avevano le patte dei pantaloni gonfie, ed era curioso di sapere cosa succedeva se lui si allontanava, si alzò e uscì dallo scomparto mettendosi dietro al vetro dove la tenda era leggermente spostata e si vedeva tutto.
I due militari si alzarono, si avvicinarono a Dany con circospezione e cominciarono a guardarla dai piedi fino alle cosce, erano tentati di metterle le mani addosso, uno di loro allungò una mano sfiorando delicatamente la gamba e salendo più in alto, poi spostò l’ultimo lembo di minigonna e le scoprì il culo, tutte e due sbarrarono gli occhi quando si accorsero che era senza slip, uno di loro avvicinò le labbra sfiorandolo con un bacio, poi ricoprirono e si rimisero seduti, avevano paura che rientrasse il marito.
Max rientrò nello scomparto e vedendoli così arrapati, le patte dei pantaloni stavano esplodendo, gli venne una idea, si sedette ai piedi di Dany e iniziò a carezzarle le gambe, le carezze salirono più in alto sulla coscia, poi arrivò a culo scoprendolo completamente, i due stavano con gli occhi di fuori, lei si godeva quelle dolci carezza e nel sonno si girò mettendosi supina.
Max continuò ed arrivò sul pube e iniziò a massaggiarle la figa, i militari vedendola tutta rasata si alzarono in piedi e iniziarono a toccarsi sulla patta dei pantaloni.
Lei allargò leggermente le gambe per gustarsi meglio la masturbazione e Max le ficcò nella figa due dita, lei mugolò, stava dormendo ma le piaceva, spalancò del tutto le gambe e Max iniziò a spingere la mano più forte, la figa si era allargata e lei cominciava a godere, apri gli occhi e ripeteva si, si, si.
Max guardò i due militari e gli fece un cenno che potevano pure tirarlo fuori, lo fecero subito smanettandosi con foga, lei si girò all’improvviso verso di loro e fissando quei cazzi implorava Max di spingere più forte.
Oramai era partita, aveva voglia di cazzo, si scansò e disse a quei due che era loro e potevano farle quello che volevano, non se lo fecero ripetere due volte, subito uno le saltò addosso e le infilò il cazzo in figa, lei lo accolse con un senso di sollievo allargando al massimo le gambe e dicendogli di spingerlo più in fondo che poteva, continuando a godere.
Il militare non durò molto, era troppo eccitato, le riempì la figa di sborra e si alzò, subentrò subito l’altro, anche lui era talmente eccitato che dopo una decina di pompate le svuotò la sborra dentro e si alzò.
Lei rimase un po’ delusa, non era soddisfatta, la sua figa ne voleva ancora e lo ripeteva in continuazione.
I cazzi dei militari oramai erano mosci e non potevano soddisfarla, a uno di loro venne una idea, uscì con il commilitone dallo scomparto, poco dopo altri due che stavano nella cabina accanto entrarono e trovarono Dany in piedi poggiata alla cuccetta superiore mentre faceva colare la sborra che aveva in figa su un panno che gli aveva dato Max, lei vedendoli gli gridò cosa stavano facendo li impalati, di darsi da fare, i due si slacciarono i pantaloni, ma avevano i cazzi mosci, lei si abbassò e se li mise in bocca spompinandoli con abilità.
Non ci fu molto per renderli in tiro, lei si rialzò e rimise nuovamente con le braccia poggiate sulla cuccetta superiore e gli disse che voleva essere scopata in quella posizione.
Il primo cazzo le entrò nella figa oramai bella larga facilmente, quasi non lo sentiva, chiamò l’altro e gli disse di sedersi, ci montò sopra impalandosi e poi disse al militare che le stava dietro di infilarlo dentro.
Aveva due cazzi in figa, ora li sentiva bene, era piena, con movimenti del bacino se li gustava, smaniava, godeva, i suoi umori sgorgavano provocando un godimento più intenso a quei due che non resistettero molto e le schizzarono un fiume di sborra dentro la figa riempiendola, lei si alzò e li ripulì con la lingua ingerendo la sborra rimasta.
I due uscirono dallo scomparto e subito entrarono altri due già con i pantaloni slacciati, lei li guardò, oramai aveva la figa piena e arrossata, ma la sua voglia di cazzo era infinita, disse a uno di sdraiarsi sulla cuccetta, gli si mise sopra, prese il cazzo e se lo infilò in figa, poi disse all’altro di mettersi dietro e allargandosi le chiappe con le mani lo invitò a metterglielo in culo.
Tutta la sborra che aveva addosso ne facilitò l’entrata, con un colpo secco il cazzo del militare le allargò le pareti del culo e iniziò a spingere con forza, lei fece un leggero sospiro dicendo che ora andava bene, si muoveva a ritmo con i due cercando di farli penetrare il più possibile e ricominciò a godere, si contorceva sentendo quegli involucri di carne che le scorrevano all’unisono nel corpo.
Nel momento che sentì l’esplosione di sborra riempirle la figa e il culo strillo un siiiiiii di godimento che si sentì negli scomparti accanto.
Stanca ma soddisfatta si poggiò sulla cuccetta a dormire.
Arrivarono a Venezia e passarono la giornata in gondola.
Si era fatta sera, era ora di tornare a casa, ripresero il treno e Dany era curiosa di sapere chi ci fosse nello scomparto insieme a loro, disse a Max che sperava di rincontrare quei militari così si sarebbe divertita tutta la notte.
Seduta sulla cuccetta, rimase un po’ delusa quando vide entrare solo un signore sulla sessantina, Max le si avvicinò ad un orecchio e le disse che purtroppo quella notte andava in bianco, lei lo prese come una sfida e gli disse che qualcosa sarebbe successo.
L’uomo, fisico robusto, brizzolato, ben vestito, stava seduto leggendo un libro mentre lei seduta davanti a lui faceva finta di leggere una rivista, ma la sua mano si avvicinava alla camicetta allacciata a metà e si scostava un lembo facendo fare capolino ad un capezzolo, poi con la mano si grattava una gamba alzando la minigonna e mettendo in mostra l’intera gamba fino quasi all’inguine, voleva attirare l’attenzione dell’uomo, ma questo continuava a leggere, sembrava che non la vedeva.
Arrivò l’ora di mettersi a dormire, spensero le luci e Dany disse a Max in un orecchio di uscire dallo scomparto, lui la capì al volo e si recò fuori.
Dany si spogliò completamente nuda e sedendosi allargò le gambe, l’uomo che si era sdraiato sulla cuccetta si strofinò gli occhi, non capiva se era la realtà o stava sognando, accese una luce laterale e davanti a lui apparve una rosea figa depilata completamente aperta e a sua disposizione, si mise in ginocchio davanti a lei e inserì la lingua dentro leccandola e alternando piccoli morsi sul clitoride, Dany si stava eccitando, i suoi umori iniziarono a scendere e l’uomo se li gustava ingoiandoli.
Max nel frattempo spiava da dietro il finestrino pensando che aveva sposato una magnifica troia e che l’amava tanto proprio perché era così.
La figa di Dany si era allargata ed era tutta bagnata, l’uomo si alzò, si levò i pantaloni e tirò fuori il cazzo già in tiro, lei fece un gridolino di stupore, era un superdotato, allargò al massimo le gambe e gli disse di spaccarla tutta.
L’uomo le affondò il cazzo nella figa con un colpo solo, lei urlò, le piaceva da morire, lo voleva tutto dentro, gli diceva di spingerlo più su, lei mise in alto le gambe per facilitarlo e sentirselo arrivare fino in fondo e quando raggiuse lo scopo si strinse a lui godendo e schizzandogli sul cazzo gli umori.
L’uomo continuava a pomparla senza sosta, la figa si era completamente allargata e i liquidi di lei non consentivano quasi più il contatto, si alzò e di peso la girò, una fontanella di umori uscirono dalla figa, lui li prese con una mano e li sparse sull’ano inserendo due dita dentro, sentendosi penetrata la lei grido che lo voleva tutto dentro, l’uomo estrasse le dita e con un colpo ben assestato lo infilò provocandole un dolore inteso, sentiva le pareti del culo allargarsi a dismisura, ma subito trasformato in godimento, le piaceva, lo voleva, lo incitava a spingere, ben presto entrò tutto fino a toccarle l’intestino e in quel momento ebbe un piacere talmente acuto quasi da svenire.
L’uomo continuava a spingerlo dentro, sembrava che le volesse spaccare il culo in due e lei continuava a godere, ma il godimento più forte lo ebbe quando l’uomo le riempì il culo di sborra, la sentì salire su per l’intestino e arrivarle in gola, l’uomo estrasse il cazzo dal culo e lei subitolo prese in bocca, non voleva che si sprecasse neanche una goccia di sperma, lo leccò e ingoiò con avidità.
Stanchi si misero sdraiati, Max rientrò nello scomparto e con un sorrisetto si avvicinò all’orecchio di Dany e le sussurrò che era una gran puttana.
Quando scesero dal treno Dany chiese a Max quando aveva intenzione di fare un altro viaggetto con il treno specificando che voleva viaggiare con le cuccette, lui la guardò e la baciò.
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