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Prime Esperienze

scoprirsi bisex parte 2


di Riservatobsx1980
21.07.2018    |    1.532    |    11 9.7
"E mi stava piacendo! Mi sposto' dal divano, mi spinse contro una parete vuota della stanza, io poggiai le mani e inarcai il bacino come una cagna in calore..."
Passarono altre due settimane.
Ormai avevo individuato e scelto l'istituto di credito che mi aveva spedito della documentazione.
Chiesi ancora aiuto a Paolo per un esame di quelle carte e lui ancora una volta si dimostrò disponibile dandomi liberta di scelta: raggiungerlo da lui in filiale durante la settimana o sabato pomeriggio a casa sua.
Optai per la seconda opzione, ma non per un doppio fine, semplicemente non mi allettava l'idea di mettermi nel traffico di Roma per raggiungere il suo ufficio in centro...era ormai luglio inoltrato e giorni di grande afa. Inoltre mi sarei risparmiato qualche ora di permesso con il lavoro.
E cosi venne il sabato. Ore 15 puntuali ero nella sua villa. Faceva un caldo afoso pazzesco e infatti lo trovai beato in piscina.
Mi accolse in costume e mi fece accomodare al solito gazebo.
Andò in casa e torno con due bicchieri e una bottiglia di te freddo, prese i documenti e inizio ad esaminarli. Tutto ok. ebbi il suo benestare nonostante stessi concludendo un contratto con la concorrenza...lo apprezzai molto, era segno di amicizia disinteressata.
Parlammo del piu e del meno, mi racconto dell'esame sostenuto dalla figlia che ora era in vacanza con la ex moglie.
Il caldo era qualcosa di fastidioso, sudavo solo a stare fermo e anche Paolo, raggiunta l'esasperazione mi disse
“io vado a farmi un bagno perche non resisto più. Tu ti tuffi o vai via?”
“magari! Ma non ho il costume” risposi ridendo, pensando che l'invito fosse piu di circostanza che reale, stavo quindi per dirgli che toglievo il disturbo, quando lui, senza dire nulla rientro in casa, tornando dopo qualche minuto con un suo costume in mano.
“ti ringrazio ma mi starà un po grandino” la differenza di altezza era rilevante tra di noi, presi il costume in mano e lo poggiai sulle gambe quasi a voler dimostrare la mia osservazione.
Ma Paolo non si scompose ne si preoccupo' molto, anzi, quasi infastidito dal mio poco spirito di adattamento, prese la via della piscina dicendo
“vabbe vedi tu! mettiti in mutande, nudo, come ti pare, se ti va”.
Rimasi un po interdetto, aveva queste uscite spesso dirette, quasi brusche, ma molto decise, l'esatto opposto di come sono io. Ma non era fastidioso, anzi, era alla fine una silenziosa imposizione alla quale non riuscivi a dire di no.
E cosi pensai che un bagno in boxer non sarebbe stata la prima volta, sarei tornato a casa con le mutande in una busta e niente sotto, effettivamente nulla di non già fatto nelle giornate al mare o al lago non organizzate.
Mi tuffai, refrigerio. Rimasi a sguazzare nell'acqua fresca, parlammo di diete, sport, vacanze, le solite cose insomma. Mi chiese da quanto giocavo a pallone, quante volte a settimana “si vede, hai delle gambe e culo molto definiti...dovresti diminuire la birra” disse ridendo.
Toccandomi la mia pancetta gli risposi che sarebbe stato impossibile.
Paolo usci dall'acqua, si diresse verso la sdraio e prese un telo, un altro che aveva li vicino piegato lo mise sul bordo dicendomi che era per me.
A quel punto si tolse il costume “scusa ma io il costume bagnato non lo sopporto. Tanto non ti scandalizzi, la doccia negli spogliatoi ve fate nudi no!?” disse ridendo e mettendosi il telo intorno alla vita.
“tranquillo, fa come se fossi a casa tua!” fu la mia risposta, ricambiando la risata...e in quel momento lo scrutai un po: “vedo che tu sei astemio invece!!” dissi con ironia, alludendo alla sua pancia piatta. Paolo capi l'allusione e in risposta, con il sorriso si riapri l'asciugamano, facendo il gesto di quello in forma perfetta, con aria di orgoglio misto allo scherzo.
Ma con quel suo gesto, la mia attenzione fu catturata da altro, i mio occhi caddero per un attimo sul suo cazzo che pendeva moscio tra le gambe: era di quei cazzi lisci e con la cappella sempre un po scoperta, quelli che solitamente da duri assumono una forma inarcata verso l'alto...il vero cazzo a banana insomma, completamente diverso dal mio. Nulla di enorme, normale, ma si notava la cura anche dei peli circostanti, non eccessivi.
Distolsi lo sguardo, rimuginando su questa mia debolezza fino ad ora ignota: avevo davvero fatto i raggi X al cazzo di un uomo nudo davanti a me!?!
Paolo si sdraio sul suo telo a pancia in sotto. Continuando a parlarmi e prendendo un tubetto di crema solare che inizio a spalmarsi sul viso e sulle spalle. Non esagerò, visto che la sua pelle sembrava già abituata al sole. “meglio che te la metti anche tu, che sei al primo sole, mi pare...!”
“eh si. Odio scottarmi” detto questo mi sollevai di peso dal bordo e trovai posto sul mio telo accanto al suo. Presi il tubetto di crema e iniziai dal viso, la testa, le spalle, braccia, gambe, tutti posti facilmente raggiungibili. Poi maldestramente cercai di metterla anche sulla parte dietro del collo e della schiena.
“non l'hai spalmata bene dietro” “dove qui?!” inizio il fastidioso giochino in cui uno ti indica un posto del corpo che non vedi e tu devi capire dove andare a toccare.
Ma durò poco.
“no a destra. A destra ho detto!” spazientito, si sollevo seduto e mi passò energicamente la mano sulla scapola “qui!!”.
Un po imbarazzato per quello che era quasi un rimprovero, lo ringraziai.
“da qua. Sdraiati” mi tolse la crema dalle mani e mi ordino di distendermi. Ubbii.
Inizio a spalmare la crema con energia, non c'era nulla di sensuale o sessuale, era il tocco di un amico uomo su un altro amico uomo...fino a quando la sua mano non tocco i boxer bagnati: “e levati sti cosi zuppi! Non ti danno fastidio!?!”
sorrisi nuovamente e senza pensarci troppo mi levai i boxer, restando a pancia in sotto.
Sentii allora le sue mani scorrere lungo i fianchi e poi sulle natiche, ancora con tocco privo di malizia...fino a quando le sue dita non andarono a sfiorare il taglio del culo, penetrando leggermente tra le due natiche...lo sentii indugiare in quel punto, sentii il suo tocco farsi piu voluttuoso, sentii quasi voler osare qualcosa di più...”eh si, un bel culo sodo!” disse con voce bassa, quasi un bisbiglio...
e fu allora che qualcosa scatto in me: il mio desiderio represso, la mia parte nascosta si fece largo scansando la razionalità.
Nascosi la testa tra le mani, quasi per la vergogna di quello che stavo per fare, quindi inarcai un po il bacino, facendo sporgere verso di lui il mio culo...era quello che Paolo stava aspettando: lo sentii affondare a mano aperta tra le natiche, sfiorare volutamente e ripetutamente il buco del mio culo con un dito.
Tolse la mano, sentii il rumore del tubetto di crema spremuto e tornai a sentire la sua mano nel mio culo accompagnata dal freddo del fluido, lo sentii dirigersi con decisione verso il buco e...un dito affondarmi dentro.
Un flebile gemito, quasi un sospiro mi usci dalla bocca del tutto incontrollato.
Continuo' a massaggiare, uscendo e rientrando, affondando ogni volta un po di più fino a quando non sentii un leggero dolore, alzai la testa e lo guardai lui mi stava fissando “sono due...” mi disse con sorriso e occhi bramosi.
Sospirai di piacere e tornai con la testa tra le mani. Mi vergognavo, ma mi piaceva.
Lo sentii spostarsi, cosi mi alzai nuovamente e lo trovai in ginocchio davanti a me, la mano ancora sul mio culo, ma il cazzo duro rivolto al mio viso.
Non pensai, non esitai, lo presi in bocca assaporando il salato del precun che già intravedevo abbondante.
Iniziai a pompare, cercando di spingermi piu a fondo possibile, alternai la bocca profonda e le labbra, alla lingua passata sull'asta, con una mano gli accarezzavo le palle, che ogni tanto leccavo, anche se i peli mi davano fastidio.
Era la mia prima volta, ma sapevo come muovermi....sapevo, ripensando ai migliori pompini ricevuti, cosa poteva fare piacere. Ero un mix delle migliori pompinare che avevo conosciuto.
Paolo apprezzava, con una mano mi spingeva la testa affinchè arrivassi piu a fondo, o mi toglieva il cazzo se voleva che gli leccassi l'asta o le palle. L'altra mano era saldamente sul mio culo con una o due dita dentro di me, che ora energicamente sembravano compiere movimenti circolari di dilatazione del mio ano.
“non è la prima volta, vero!?” mi disse.
Mi fermai, lo guardai e gli risposi “puoi non crederci, ma si. La prima volta” “allora è talento!” e dicendo questa frase mi prese la testa e mi infilò il cazzo in bocca in maniera energica, affondando fino a dentro la gola.
Sentii un conato, mi lacrimarono gli occhi e mi tirai indietro, lasciando sul suo cazzo una abbondante quantità di saliva...quella saliva prelevata direttamente dalla gola, quella saliva densa e viscosa che serve solo per fare una cosa: afferrai con una mano il suo cazzo durissimo e iniziai a massaggiarlo, usando la mia saliva come una crema lubrificante, lustrai la cappella con il palmo della mano, poi scesi giu e inizia a segarlo. Lui chiuse gli occhi e si distese con la testa verso l'alto. Sentii la sua mano lasciare il mio culo, in preda al piacere si irrigidì, godendosi quel mio lavoro di mano.
All'improvviso mi bloccò: “basta, mi fai venire! Vieni” si alzò e si diresse verso casa, mi alzai e lo seguii, senza dire nulla, prendendo il telo che avvolsi istintivamente intorno alla vita.
Entrai in casa restando in piedi accanto ad un divano posto di schiena vicino alla porta.
Paolo riapparve dalla un'altra stanza, in mano un profilattico incartato. Lo scarto, mi strappo il telo dalla vita e mi spinse contro lo schienale del divano.
Calzo' il preservativo, mi afferro' con le mani i glutei, e mi mise in posizione. Con una mano mi strinse una natica, con l'altra si teneva il cazzo che puntò sul mio buco e affondò.
Non era stato troppo veloce, ma brusco forse si: cacciai un urlo di dolore e mi tirai in avanti, sulle punte dei piedi allontanandomi dal quel cazzo in tiro.
“cazzo! Non l'ho mai fatto! Mi fa male!” dissi.
Paolo non rispose, sembrava quasi in trans agonistica. Scomparve di nuovo nella stanza di prima, torno' con una crema corpo idratante che verso' in maniera abbondante sulla sua mano e con la stessa mi violò nuovamente nell'intimo del mio lato B.
Con mano e dita era piu energico e deciso di prima, mi faceva male anche con le dita, ma non se ne curava troppo, ormai preda dell'eccitazione.
Dopo avermi fatto nuovamente girare mentre io cercavo di spiegargli che doveva andarci con cautela, cosparse il suo cazzo coperto dal profilattico di crema e si rimise in posizione: questa volta fu effettivamente piu cauto, lo sentii entrare lentamente dentro di me, ma il dolore era comunque intenso: cercai quindi di spostarmi nuovamente come fatto prima, ma stavolta mi aveva stretto con le mani intorno ai fianchi che spingeva verso il basso per non farmi sollevare e con il corpo mi aveva chiuso tra lui e il divano “rilassati!” mi disse.
Cercai di farlo....e fu allora che sentii entrare tutta la sua verga dentro di me.
Allungai una mano sotto la mia pancia, toccai con le dita il bordo del mio buco dilatato e incontrai immediatamente l'anello gommoso del preservativo: era tutto dentro di me.
E inizio a pompare.
I primi colpi mi diedero dolore, un bruciore fortissimo “è la prima e l'ultima volta!” pensai dentro di me, mentre il suo ritmo aumentava.
Ma fu allora che più i colpi aumentavano la frequenza e piu il dolore andava attenuandosi, lasciando il posto al piacere.
Guardai sotto il mio petto: scoprii il mio cazzo barzotto che grondava precun. Le sue gambe dietro le mie che davano il ritmo, mi voltai a guardare e vidi lui che mi teneva per i fianchi.
Mi stava sottomettendo, mi stava dominando, mi stava scopando il culo... e mi stava piacendo!
Mi sposto' dal divano, mi spinse contro una parete vuota della stanza, io poggiai le mani e inarcai il bacino come una cagna in calore e lui affondo di nuovo il suo cazzo dentro il mio culo, stavolta senza dolore, solo piacere.
Continuò a sbattermi mentre io mi segavo....sentii quasi arrivare il piacere. Mi fermai.
Tornai a godermi solo il suo cazzo dentro di me, fino a quando fu Paolo a fermarsi, usci, si tolse il profilattico e inizio a masturbarsi “inginocchiati..” prima che finisse di dirlo, io ero già pronto ad assumere la posizione ordinata: mi misi in ginocchio, con una mano gli toccavo le palle, con l'altra mi segavo, con gli occhi fissavo la fessura rosa della sua cappella, puntata dritta sul mio viso.
Si masturbava in maniera totalmente differente da me: con smanettate veloci, poi lente quasi a fermarsi, poi riprendeva veloce, poi di nuovo lento, ancora veloce, ancora lento...lentissimo...sentiii il suo gemito di piacere, vidi la sborra schizzare verso di me dal cazzo, il primo fiotto su una guancia, il secondo più lungo mi segno' il viso dal mento alla fronte, il terzo e il quarto li cercai nella mia bocca, dove Paolo prontamente li indirizzo'.
Sentii il sapore della sborra, rividi la scena delle mie sborrate sui visi delle mie donne...ora ero io a prenderlo, ero io da un'altra, nuova, angolatura...questi pensieri, il sapore della sborra e la cappella sporca di sperma che mi infilò in bocca furono la spinta finale per il mio piacere: venni anche io, abbondantemente, sulla mia pancia.
Ci guardammo ridendo, una risata piena di complicità. “vatti a lavare va!”.
annuii con la testa, perche non potevo parlare...
andai in bagno, guardai il mio viso segnato dagli schizzi di sborra, sputai quella che avevo in bocca e mi lavai.
Tornai nel salone, vidi il profilattico a terra, il divano... fotografai con la mente quella stanza per sempre: il posto dove ero avevo appena avuto la mia prima esperienza con un uomo, avevo provato un nuovo tipo di piacere da una parte pressochè ignota del mio corpo, un diverso modo di vivere il sesso: da dominato e non da dominatore, da scopato e non da scopatore, da cagna e non da toro.
Dopo quella volta rividi Paolo altre volte e ogni volta fu sempre migliore di quella precedente.
Col tempo però ci perdemmo di vista: lui prese coscienza di volere e desiderare una storia piu stabile e fatta anche di altro oltre al sesso, per me, invece, lui era: o Paolo l'amico con il quale non ci poteva essere nulla se non una chiaccherata o una birra, o Paolo il cazzo, ovvero l'oggetto del mio piacere bisex che periodicamente si affacciava, tra una avventura etero e l'altra, per sfamarsi, dissetarsi e poi tornare a sopirsi fino al nuovo risveglio.
Il tempo ci allontanò. Oggi convive con un compagno. Io spero invece di trovare un altro trombamico come lui, senza complicazioni, con il quale soddisfare questi miei particolari appetiti...


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