Racconti Erotici > trio > Tra le dune e il mare
trio

Tra le dune e il mare


di Membro VIP di Annunci69.it Occhidimare12
18.06.2023    |    999    |    25 9.9
"Una mano di Dario non tardò ad accarezzare il braccio di Ines, lentamente finendo sul suo seno e afferrandone con forza un capezzolo insabbiato..."
Per tutto il giorno il vento aveva cercato di appiattire la sabbia sulle dune, pettinandole con costanza alternando dolcezza e forza senza mai essere troppo ripetitivo e prevedibile. La sabbia nera brillava con piccole schegge di diamanti sparse alla rinfusa sul lungo tratto della spiaggia semideserta. Scovarla non era stato facile. Ines temerariamente quel mercoledì si era lasciata condurre dal navigatore alla ricerca di una spiaggia naturista segnalata come tra le più impervie e belle del Centro. Inoltratasi in una strada strettissima, costeggiata da altissimi pioppi e carcasse di alberi secchi protesi verso il cielo azzurro, si era ritrovata in una sorta di impensabile savana da cui era impedita anche la sola manovra di retromarcia per uscirne. Continuò il percorso obbligato fino a ritrovarsi, sulla destra, in un punto dove i pioppi si interrompevano, un'enorme piscina di fango nella quale erano immerse dozzine di bufale, placidamente intente al proprio sollazzo estivo. Dal fango putrido, in realtà, emergevano solo centinaia di corna uncinate che segnalavano la presenza degli stessi animali. Ines si avvicinò per fotografare lo scenario raro, mai aveva visto tante corna insieme. La cosa la attirava e la divertiva al contempo. Un bestione, tra quelli affondati nell'orgia di letame, provò ad uscire dalla melma provocando un rumore di slittamento e viscidume e le si avvicinò sculettando in modo calmo, come a volerle sussurrare qualcosa del tipo: "Chi sei tu che ci guardi e ci immortali come fossimo essere sudici e ridicoli da esibire? Non sai che voi umani avete più corna di noi e siete ancora più lerci nei pensieri e spesso nelle azioni che potreste evitare e che invece amate tanto compiere per farvi del male a vicenda?". Forse il ragionamento era troppo complicato per essere suggerito da una bufala dalle ciglia lunghissime che semplicemente guardava un essere umano giunto in un luogo così inaccessibile e impervio. Di certo erano pensieri che abitavano la mente di Ines da quando aveva scoperto l'ennesimo tradimento di suo marito. Da quel momento aveva deciso di non struggersi più di "perché" e di dolore ma di concedersi quante più esperienze liberatorie le fossero state utili per dimenticare e soprattutto per riprendersi il suo tempo e la sua libertà di femmina fustigata dagli eventi. Stese il telo mare a ridosso di un tronco abbandonato, sulla parte più sollevata della spiaggia e da lì di mise ad osservare l'orizzonte sfuocato di sale e di sole. Una ragazza dalle piccole tette abbronzate si dimenava su una stuoia a ricercare una posizione comoda. Due ragazzi dal torso ben disegnato giocavano a pallone rimbalzandosi la palla tra spiaggia e onde. Ines liberò il suo enorme seno al vento e si distese, finalmente. I lunghi capelli castani, sciolti e liberi non trovavano pace così come il suo animo in tumulto. Il tempo di un bagno nel mare agitato e poi giù di nuovo a farsi accarezzare dai refoli dolci e decisi. Guardando il telefono si accorse che, nel tempo della veloce immersione tra i flutti spumosi, aveva ricevuto una quindicina di notifiche. L'avvocato, il lavoro, sua madre, gli amici, i figli e un tizio, tra i vari tizi che ogni giorno le scrivevano inondandola di complimenti e proposte, che il radar del sito di incontri dava a pochi chilometri di distanza. "Ciao, sei bellissima. Siamo a dieci minuti. Ti va di raggiungermi?". La proposta le aveva ingenerato una sorta di ruvido e fastidioso pensiero. Un po' come la sabbia nel costume che non voleva asciugarsi e cadere dalla pelle. Il tizio era carino, abbronzato e muscoloso. Dalla foto che le aveva inviato sembrava alto e massiccio. "Non ho mai raggiunto un uomo in vita mia. Tranne mio marito all'altare e me ne sono pentita!" rispose, seccata dalla richiesta. Sfacciata. "Allora ti raggiungo io!" ribatté lui. "Vengo a portarti una Red bull ghiacciata e a fare due chiacchiere! Ti va?". La Red bull ghiacciata era la sua bibita preferita. Il fatto che lui lo sapesse pur non sapendolo le era piaciuto e rispose istintivamente sì all'estemporanea proposta. Si rimise giù sul telo mare e notò che intanto i due ventenni non giocavano più a pallone ma più con le loro palle, rimestando nel costume e guardando lei e la ragazza dalle piccole tette,
alternando gli sguardi a destra a sinistra come in una partita di tennis. La cosa non la infastidì e penso tra sé "Sono ragazzi!". Il tizio non si fece attendere e in lontananza, avanzando nella spiaggia vuota, si fece notare dal passo deciso e da un rosario che, sopra il petto bronzo, scoperto dalla canotta nera, ondeggiava ad ogni passo che affondava sulla sabbia. "Eccomi, piacere. Sono Danilo e questa è la tua Red bull ghiacciata!". Wow, deciso, solerte e di parola. "Ma grazie, piacere. Sono Ines!". Trascorsero due ore a parlare di tutto seduti sul tronco, distesi e poi di nuovo seduti. Ines indossava una maglietta fucsia che le si appiccicava al seno come una seconda pelle. Farsi trovare a tette al vento non le era sembrato elegante né rispettoso, sebbene sapesse bene che lui si fosse scomodato proprio per loro. Quelle che aveva definito in chat "le tue boe". Le folate rabbiose del vento, che ora pareva essersi incazzato, fecero volare la busta bianca dei panini che Ines aveva mangiato a pranzo. Lei la rincorse e per un bel po' non riuscì ad afferrarla. Sembrava un fantasmino impazzito che voleva giocare ad acchiapparella. Danilo rideva di gusto fin quando si decise a seguire Ines e la busta, sparite entrambe dietro le dune fiorite di piante grasse e fiori gialli. Al di sotto del sentiero vi era un lago verde oro che si scorgeva ai piedi del ripido terrapieno erboso. Nell'esatto punto in cui meglio si scopriva lo specchio lacustre, Danilo le sollevò la maglia e si tuffò sui capezzoli ambrati che il vento aveva reso duri e visibili come gelsi sotto il tessuto. "Il tuo seno è spettacolare. Mai viste due tette così grandi e belle. Perfette!" sussurrava mentre le succhiava avidamente come un neonato appena nato alla vita. Con impeto le mise la mano tra le cosce spostandole appena il costume e le infilò deciso proprio lì. "Sei un lago!" le biascicò. "Devo... voglio scoparti" continuò. "Lo faccio solo in modo protetto" disse lei. Non fece in tempo a spiegare il perché che sfiorando appena la sommità del suo pene, lo sentì gemere e inondare le sue dita che lo frizionavano. "Non sono mai venuto così presto con una sega. Anzi, con un semplice accenno di sega, scusami ma sei troppo eccitante" disse come a giustificarsi. "Sì, certo, immagino" rispose Ines, abituata a sentirsi dire così e a sentirsi quasi in colpa per essere "così seducente". Ogni volta sorrideva e ripeteva tra sé le parole dell'amico gay, Oscar "Questa cosa si chiama eiaculazione precoce, non "tu, troppo seducente. Non è colpa tua, fidati". Oscar sapeva sempre come inquadrare, talvolta con autentica e immediata brutalità, le diverse fenomenologie legate alla sfera sessuale. Ines salutò Danilo del quale davvero aveva apprezzato l'iniziativa e il refrigerio donato dalla bibita che le aveva portato e si rimise a sedere sul tronco. Non prima di essersi tuffata di nuovo tra le onde che verso il tramonto accennavano ad una inaspettata distensione. Dalla spiaggia erano spariti la ragazza dalle tette piccole e i due ragazzi segaioli. Era apparso dal nulla, invece, un uomo sulla cinquantina che armeggiava con la vela nera e arancione del proprio Sky surf. Non molto alto, non molto magro, brizzolato, inguainato in una tuta da sub nera che lo faceva sembrare una cozza con le braccia e le gambe, gettava lo sguardo alle tette di Ines. Lei, rimasta vogliosa e insoddisfatta dalla fugacità dell'incontro con il bel Danilo, si mise a ricambiare le occhiate del tipo di mezz'età, fintanto che con una scusa il surfista dell'aria le si avvicinò. "Sembrava ci fosse il vento giusto ma si è fermato!" esclamò. "C'è stato per tutto il giorno il vento, in effetti, e ora è calato" rispose Ines sorridendo. Tradendo l'audacia, tipica degli uomini di mezza età, le si presentò sedendosi sul tronco screpolato. "Sono Dario, piacere. Guardiamo insieme il tramonto!?" chiese mentre Ines voltandosi gli sorrise annuendo. Il sole era carico di rosso sangue e le nuvole gli ricamavano intorno un giardino dai toni del rosa, del lilla e del viola. Una gigantesca ninfea di Monet sospesa nel cielo. Una mano di Dario non tardò ad accarezzare il braccio di Ines, lentamente finendo sul suo seno e afferrandone con forza un capezzolo insabbiato. Il suo impeto era diverso da quello di Danilo e da quello dei ragazzi che in modo naturale ma discreto davano sfogo ai loro ormoni giovanili. Era, la sua, una forza sfacciata, arrogante, irritante ed erotica insieme. D'un tratto scivolò a terra e le si inginocchiò davanti. "Apri le gambe per me" comandò. Ines obbedì. Appoggiata una mano al tronco per tenersi in equilibrio e con l'altra scostato il costume nero appuntato con il pollice all'inguine, con vorace slancio iniziò a leccarla. Il suo capo sembrava chino su un pasto da tempo desiderato e che ora consumava con smania del gusto roteando la lingua tra clitoride e labbra intrise. Ines era piena di piacere. Dario con la lingua ci sapeva davvero fare. E con le mani anche di più. Le piombò dentro due dita, poi tre e, a stantuffo veloce, in breve tempo le fece rilasciare tutti gli umori trattenuti fino a quel punto, accogliendoli sul suo viso compiaciuto, dalla fronte e le gote arrossate. Ines fu finalmente libera di godersi uno squirt marino tra dune e onde che non dimenticò facilmente. "Sono felice di averti fatto stare bene. C'è ancora tanto da fare e per farti godere voglio farlo!" le disse. Da quella sera si videro ogni volta che ne avevano voglia. Cioè sempre. E tale dura ancora. Le donne apprezzano gli uomini belli ma questi spesso non ballano. Allora si tengono quelli meno belli che sanno però come prenderle. Esperienza batte bellezza. Quasi sempre!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Tra le dune e il mare:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni