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Il Sig.Lorenzo mi punisce con sorpresa 2


di Membro VIP di Annunci69.it pamyzi1
14.03.2020    |    8.939    |    6 9.7
"Neppure Kraus che lecca così rapidamente, riesce a prosciugartela..."
...........Mi sentivo soffocare e la foga della lappata era travolgente, la lingua era morbida e mobile, incredibilmente calda, l'eccitazione lo faceva ansimare, nella maniera sincopata dell'animale che abbia trovato un boccone assai ghiotto e saporito da gustare.
Le grandi labbra e il clitoride stimolati da quella furia si inturgidivano in maniera smodata, la stanza era colma dei rumori sguaiati che i miei succhi producevano fra le fauci del cane.
Il respiro bollente della bestia faceva fremere la mia carne, mi sentivo inerme in balia di quella carezza intima di una depravazione indicibile, era orribile ciò che stavo subendo, la mia morale e la mia mente, ritenevano profondamente iniqua e perversa quella situazione.
Vivevo una condizione di lacerante conflitto interiore, un rifiuto netto e disgustato della ragione che veniva annientato dalla risposta del mio corpo: mi stavo sciogliendo di secrezioni, sporgevo il bacino all'indietro e divaricavo le cosce per accogliere quella lingua che mi impastava le mucose. Sentivo crescere il piacere, mentre sprofondavo il sesso di Lorenzo che mi colmava la bocca, nel profondo della gola.
Lorenzo mi ghermì le spalle sollevandomi di peso da terra: nel volgere di un attimo mi ritrovai stesa, a pancia sotto, sulle sue ginocchia.
Il bacino poggiava sulle cosce di lui con parte del tronco, le gambe allungate sul suo lato destro, tette e braccia pendevano alla sua sinistra.
Mi scostò brutalmente le cosce per consentire a Kraus, nella nuova posizione, di continuare il lavorio di lingua sulla mia vagina, prese al contempo a smaneggiarmi il sesso a piena mano.
Infilava le dita tra le labbra madide, pastrugnando con vigore la carne molle, le affondava fino alle nocche nel profondo del sesso:vi olava senza delicatezza la mia tenerezza, la lingua del cane mi tormentava il clitoride raccogliendo liquidi densi. Ansimavo. Mi mancava il respiro sotto quegli assalti coordinati e ripetuti.
- Sei una piccola cagna in calore. La figa ti cola come una spugna fradicia, ho la mano zuppa delle tue secrezioni. Neppure Kraus che lecca così rapidamente, riesce a prosciugartela.
- Oh! Signor Lorenzo, vorrei che non fosse così, mi vergogno tanto. Ma questa cosa, così sporca, che mi sta facendo, mi eccita anche se non voglio. -
Lo so, sei troia fino al midollo. Lo si capisce solo a guardarti: sei fatta per essere scopata nella maniera più depravata. Una puttanella viziosa che vuole godere senza limiti. -
Nel parlare, introduceva la mano stesa a paletta, fino al fondo della vagina, solo il pollice restava fuori: la muoveva dilatandomi l'utero, lo sciaguattare della penetrazione si accompagnava alla rumorosa lappata del cane e dei miei gemiti di piacere.
Ti stai divertendo troppo piccola maialina: questo non va bene. Sei qui per essere castigata, ricordalo! -
Quindi iniziò a darmi delle sonore sberle sulle natiche, pesanti come scudisciate, mi sarebbe rimasto lo stampo delle cinque dita sulle chiappe, di sicuro per almeno due settimane.
Mente mi colpiva con la destra, impiegava la sinistra, sotto il seno, a strizzarmi i capezzoli: il bruciore sui glutei si univa a quello del tormento alle tette.
Alternava a una serie di sculacciate il massaggio al sesso con relativa penetrazione della mano, sentivo il suo membro rigido premermi sotto la pancia, quello che mi stava facendo lo eccitava, l'umidità che avvertivo sulla pancia, rivelava che il suo glande stillava goccioline di liquido preseminale che mi stavano incremando l'epidermide.
Continuò in quella sculacciata per alcuni lunghi minuti, il bruciore m'incendiava le natiche, ma anche la fighetta era infiammata dalle carezze profonde e dalle leccate: schiumavo bave liquide di ciprigno che mi colavano lungo l'interno delle cosce.
- Piccola viziosa, sei incredibilmente lasciva, più ti punisco e più ti bagni come un scrofa. Dovrò essere maggiormente severo per ottenere con te qualche risultato. -
Si levò in piedi lasciandomi franare rovinosamente sulle tavole del pavimento.
- Stenditi a pancia in giù sul bracciolo di quella poltrona – ordinò perentorio.
Con un ordine altrettanto secco, impose al cane si mettersi a cuccia a fianco della poltrona.
Eseguì senza opporre una sillaba, mi distesi col bacino aderente al grosso bracciolo, le braccia incrociate davanti, posate sul cuscino di seduta, le gambe stese all'indietro con i piedi puntati all'assito.
Lo sentì trafficare nella stanza alle mie spalle, frugava nervosamente nei cassetti alla ricerca di qualcosa.
Quando tornò aveva in mano un grosso "plug" di onice nero e delle mollette da bucato in legno.
Senza una parola, procedette ad applicarmi una molletta su ciascun capezzolo, il morso dei rebbi ma li fece inturgidire all'istante.
Poi sentì un filo della sua saliva scendere sull'orifizio dell'ano, inumidì la punta del plug nella bava ed esercitò una lenta pressione per introdurmelo nello sfintere.
L'attrezzo era di un diametro considerevole, forse la supposta più voluminosa che mi avesse mai dilatato il budello, quando fu tutto dentro mi sentì piena da esplodere.
- Allora troietta va meglio così? - Lorenzo alle mie spalle aveva la voce alterata di libidine. Premeva ritmicamente sulla placca del plug che sporgeva dal mio ano, quella pressione sollecitò un'improvvisa necessità di svuotare la vescica.
- Signor Lorenzo, la prego, non lo prema così, mi sta scappando la pipì. - Lo sentì ridere con perfida cattiveria.
- Taci piccola bagascia, abbiamo appena iniziato! Non ti azzardare a perdere una sola goccia di orina, quella poltrona costa una fortuna, se macchi la pelle, userò quella delle tue chiappe per rifoderarlo. -
Mentre continuava a spingere il plug nel mio culetto, sentì la grossa cappella del suo cazzo strusciarsi nello spacco tra le grandi labbra.
- Oh!... - Mi sfuggì un sospiro profondo. Fra i liquidi densi il glande scivolava come su un mare d'olio, schiudeva la carne frolla che lo abbracciava in un risucchio vischioso e caldo, prese a massaggiarmi il clitoride, di un turgore esacerbato.
Le sensazioni che provavo erano stordenti: la parte inferiore del corpo, sollecitata dalla necessità di fare pipì, acuiva la scossa di piacere devastante dell'ano dilatato.
Il sesso era percorso da un tremito frenetico, impaziente nell'attesa che quell'asta rigida di carne si risolvesse a penetrami, che venisse al fine inghiottita dalla mia vagina schiumante di voglia.
A tutto questo si univa il dolore sensuale che le mollette procuravano al mio seno: stavo scivolando in una vertigine di carnalità stordente. Le cose, gli oggetti, tutta la stanza pareva immersa in una nebbia calda e rossa, nella quale perdevo dettagli e contorni, percepivo solo l'odore intenso di sesso animalesco che mi colmava le narici, il mio respiro sincopato era l'unico rumore che riempiva questa bolla di delirio.
Il sesso di Lorenzo mi penetrò con improvvisa brutalità: il glande iniziò a martellarmi il fondo della vagina. Lo spingeva dentro al mio ventre con vigore, in tutta la sua lunghezza, sentivo i testicoli arrestarsi contro le grandi labbra, con un rumore oscenamente liquido, mi stava sbattendo con violenza, come una cagna in calore.
Per i colpi che mi infliggeva, strusciavo con le mollette sul cuscino della poltrona, procurandomi delle fitte crudeli ai capezzoli. Ma anche quelle non facevano che acuire la voglia selvaggia di annientarmi in un orgasmo liberatorio e straziante.
- Oh! Siii! Mi fotta la figa e il culo, la prego non smetta signor Lorenzo, mi faccia godere. Sto impazzendo, mi sfondi tutta così, più forte!!! - Urlai con un rantolo di sofferenza e piacere incontenibile, era un'onda crescente e inarrestabile: stavo per venire.
Improvvisamente Lorenzo uscì dalla mia vagina. Fu inaspettato e disarmante come una doccia gelata: restai attonita, spiazzata a confusa.
Non ebbi il tempo di capire cosa stesse succedendo, la prima cinghiata mi colpì in pieno la vulva ancora aperta e fremente. Urlai di dolore.
Poi ne seguirono di numerose, distribuite tra le natiche e il sesso............continua .........per commenti [email protected]
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