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Scambio di Coppia

chi va per fregare......


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
16.09.2022    |    17.293    |    15 9.2
"Avevo anche preso un foglio in albergo e ci avevo scritto, spero che tutto questo ti sia di lezione, non ti permettere più di prendere in giro le persone, ..."
Una coppia ci aveva contattato e parlando in chat, ci erano sembrati fin da subito molto simpatici e dai gusti molto comuni sui piaceri di giocare, coetanei e dalle foto che vedevamo erano entrambi di bell’aspetto.
Riuscimmo a tenere una fitta conversazione sempre tramite la messaggistica del sito, cercando di non essere troppo personali nelle risposte e nelle domande, ma come capita si finisce per fare delle piccole confidenze, a volte anche con una certa superficialità e ingenuità.
Solite chiacchiere, per un paio di mesi, poi senza farmi problemi durante una conversazione me ne uscii, dicendo che avevamo in programma di passare un fine settimana a Saturnia, saremmo andati a trascorrerlo in totale relax andando alle terme e poi farci un giro alle famose cascatelle, come avevamo fatto diverse volte.
La coppia quando lo scrissi, subito ci chiesero del posto che non avevano mai visto e ci proposero subito che sarebbe stata una bellissima cosa conoscerci li a Saturnia, ma dovevano vedere se era possibile nel periodo che dicevamo che saremmo andati noi.
Dopo alcuni giorni io prenotai al solito albergo dove andavamo sempre e ci trovavamo bene, conoscevamo la proprietaria e ci faceva sempre un buon prezzo e ci dava gli sconti per le terme.
I nostri preparativi si erano esauriti ed eravamo pronti, mancavano pochi giorni alla partenza, ed una sera questa coppia ci dice che sono riusciti ad organizzarsi per venire anche loro, l’unico problema era dove alloggiare, che avevano provato in alcune strutture ma senza trovare posto.
Stupidamente dissi il nome dell’albergo dove avevamo prenotato, poi mentre continuavamo a chiacchierare sempre nel sito, mio marito mi fece notare che non li avevamo mai sentiti al telefono e gli avevo detto dove avremmo alloggiati.
Cercai subito di riprendere la situazione in mano e scrissi subito che non eravamo più certi di andare a Saturnia perché prima di confermare la partenza dovevamo sentirci telefonicamente tutti e 4, altrimenti avremmo annullato la cosa.
Ci scambiammo i numeri e ci demmo appuntamento per sentirci la mattina dopo, la cosà ci lasciò perplessi, perché se erano una vera coppia marito e moglie, sentirci la sera al telefono non doveva essere difficile, le pensi tutte, magari ci sono i figli, ci sono i genitori anziani, chissà? Vedremo l’indomani pensammo.
L’indomani aspettammo di sentirci per telefono fino a quando finalmente squilla il telefono e risponde mio marito, qualche scambio di parole e poi mi passa il telefono, ancora la voce di un uomo che mi fa complimenti di continuo senza fare pause, anche un po' pesanti che mi lasciano meravigliate che le dica così davanti la moglie.
Lo interrompo e gli chiedo di poter parlare con la moglie, qualche istante di silenzio e poi una vocina, che sinceramente non capivo se era camuffata o molto infantile, si sentiva anche male, quasi non si capiva.
Gli passo il telefono a mio marito che per un attimo ha sentito la voce e poi di nuovo la voce dell’uomo, la telefonata durò per altri pochi minuti e poi con una certa freddezza mio marito chiude la telefonata dicendo alla prossima.
Curiosa e perplessa subito chiedo cosa si erano detti, mi spiegò subito che non potevano raggiungerci a Saturnia che avevano avuto un problema, ma la nostra perplessità si concentrava su quella voce che non si capiva bene.
La cosa poco ci importò ma i dubbi rimasero, partimmo per Saturnia e raggiungemmo l’albergo, parcheggiammo e con la valigia in mano all’ingresso notai un tizio che seduto ad un tavolo nella veranda da solo guardava una rivista e ci osservava.
Salimmo in camera e dopo una doccia ci preparammo con il costume sotto i vestiti per andare alle cascatelle prima che facesse buio, quando arrivammo ci mettemmo subito in una delle vasche, in quei momenti di relax ti metti ad occhi chiusi e ti godi quelle sensazioni che ti regala il calore di quell’acqua.
Quando riapro gli occhi noto il tizio dell’albergo che sta entrando nella vasca sopra di noi, io richiudo gli occhi e aspetto di sussurrarlo a mio marito, poi appena usciamo e ci stiamo asciugando lo rivedo che si avvicina.
Non ho avuto il tempo di dirlo a mio marito che lui arriva e rivolgendosi a noi ci dice ma voi siete nello stesso albergo dove alloggio io, la voce è familiare sembra proprio quella dell’uomo al telefono, ma non sono certa, lui si prolunga nonostante noi siamo molto sintetici nel rispondere.
Cerchiamo di allontanarci e lui insiste chiedendo se conoscevamo un posto dove si mangiava bene nelle vicinanze, mio marito gli suggerì subito due posti e poi un terzo ancora e poi gli dicemmo che dovevamo andarci a fare la doccia subito e lo lasciammo sul posto.
Mentre tornavamo in albergo parlammo del tizio e del sospetto che potesse essere quel tizio della coppia tanto enigmatica con la voce mezza contraffatta della donna, dovevamo essere certi e studiammo il modo con mio marito di scoprirlo.
Scendiamo nella “All” dell’albergo ed ecco che lo rivediamo ancora seduto solo, alza la mano con il gesto del saluto, noi avevamo studiata la cosa ci mettiamo seduti in un altro tavolo e chiediamo un aperitivo.
Eccolo che si alza e si avvicina, chiedendoci se può offrirci l’aperitivo e farci compagnia, certo gli rispondiamo.
Si siede e comincia a farci domande, di dove siete, cosa siete venuti a fare, siete venuti per le cascatelle e delle cose che si dicono che accadono quando è sera, tuta una serie di domande che andavano sempre a concludersi con dei chiari doppisensi.
La situazione si stava indirizzando verso quello che avevamo pensato e detto in privato io e mio marito, poi vedo mio marito che sotto il tavolo di nascosto prende il cellulare e già il numero di quella coppia in memoria lo compone per sentire se squilla il telefono del tizio, ma niente non si sente nulla, mio marito con una scusa va in bagno.
Appena vide mio marito sparire il tizio mi chiese direttamente se eravamo in cerca di avventure, io lo stoppai subito dicendo che non ne avevamo nessuna necessità di cercare avventure, e lui provò nuovamente ad insistere che le cascatelle erano un ritrovo per coppie aperte.
Sono certa che ora è lui il tizio della coppia fasulla, quasi gli avrei voluto dare la borsa in faccia, ma ho stretto i denti e contato fino a venti. Quando torna mio marito mi vede tesa e scocciata, capisce subito e mi suggerisce di risalire in camera a prendere una stupidaggine così poi ce ne andiamo a cena.
Prima di allontanarci lui ci chiede se poteva venire a cena con noi, io gli rispondo subito che saremmo riscesi tra una decina di minuti e gli avremmo fatto sapere se trovavamo il posto in uno dei locali che dicevamo.
Saliamo in camera, mio marito mi informa che il cellulare di quel numero squillava a vuoto e che si azionava la segreteria dopo qualche squillo ma non si sentiva nessun cellulare squillare, quindi o quel tizio aveva 2 cellulari e uno era senza suoneria ne vibrazione.
Ecco che squilla il cellulare, con il numero che aveva fatto mio marito, la voce dall’altra parte come mezza camuffata ci avete chiamato, come state? Che fate? Poi si sente una sirena e si chiude la telefonata.
Si sente la sirena ancora e mio marito dice è lui ha due telefoni, ha chiuso mentre si sentiva la sirena avvicinarsi e senti che sta passando la polizia mi dice.
Ok allora tutta la mia rabbia la tiro fuori e come scendiamo gliene dico quattro, mi calma mio marito e mi stringe e bacia, aspetta ora lo sistemiamo per le feste, telefona al ristorante che volevamo prenotare e gli chiediamo se ha un tavolo per 3, pronotò subito e poi mi propone di dirgli che andiamo e c’è lo prendiamo con noi facendogli pagare la cena, di stare al gioco e illuderlo un pochino.
Scendiamo e lui come ci vede si alza e viene incontro, ci chiede nuovamente se ceniamo insieme, rimaniamo un attimo in silenzio e poi lui aggiunge siete miei ospiti, se permettete, ci guardiamo io e mio marito e facciamo cenno di si.
Andiamo verso il parcheggio e chiediamo quale fosse la sua di auto, ci guarda e dice non l’ho parcheggiata qui ma nella piazzetta vicino, lui subito con la scusa dei peli del cane nell’auto non vorrebbe fare figuracce, lo invitiamo a salire dietro e ci dirigiamo a pochi chilometri nel ristorante che già in passato ci eravamo andati, conoscevamo anche i prezzi decisamente non economici.
La sorpresa di quando arriviamo davanti all’ingresso del Tizio che si era presentato ma neanche ricordo il nome, lui subito chiede ma un posto dove si mangia bene? Si rispondo io prontamente ci siamo venuti diverse volte e si mangia molto bene, lui sembra un locale quotato, si risponde subito mio marito, ma le “fiorentine” qui le fanno in maniera strepitosa.
Entriamo senza nemmeno farlo ribattere, ci sediamo e lui si guarda intorno, noi ridiamo sotto sotto, cominciamo ad ordinare e lui si guarda i prezzi, la spavalderia che aveva avuta fino a mezzora prima si era andata a nascondere e uno sguardo cupo accompagnava un certo disagio tutto il viso, certo qui i prezzi sono alti dice lui.
Mio marito senza neppure togliere lo sguardo dalla lista menù gli rispose che i prezzi erano adeguati alla tipicità dei piatti ma se per lui e la sua tasca non era alla portata può chiamare un taxi e fare ritorno in albergo.
Lui quasi imbarazzato della risposta subito ha voluto tranquillizzarci che andava bene e visto che si era offerto ad offrire la cena non si tirava indietro, durante la cena in un paio di occasioni cercò di portare il discorso verso le ipotetiche voci che aveva avuto sulle castatelle e dei giochini che si fanno, così quando finimmo di cenare gli promettemmo che la sera seguente del sabato saremmo andati a fare il bagno di sera e vedere se davvero succedono certe cose.
Naturalmente a cena ci andammo pesanti, io scelsi un vino che ogni bottiglia superava le 30 euro, le “Fiorentine” erano enormi, ci facemmo portare anche la grappa per digerire tutte quelle prelibatezze, il conto naturalmente era salato, pagò con la carta, solo quando uscimmo chiesi il prezzo, superava i 400 euro, per non ridere dissi subito che era ragionevole, avrei voluto ridergli in faccia.
Il ritorno fu un mortorio non parlava più per come ci era rimasto, ma io facevo l’indifferente e parlavo di come avremmo trascorso il sabato alle terme e poi la sera alle cascatelle, lui ci disse che l’indomani non andava alle terme perché aveva delle cose da fare ma la sera alle cascatelle gli sarebbe piaciuto venire con noi.
Prima di salire in camera ci chiese di fermarci a bere ancora una grappa nella “All” dell’albergo io dico subito che me ne vado a letto e mio marito mi da un bacio e mi dice non tardo a raggiungerti.
A letto aspetto che arrivi mio marito curiosa di sapere di cosa avessero parlato, poi mi prese sonno e solo al mattino mi feci raccontare.
Seduti sorseggiando la grappa il tizio aveva provato a carpire qualche cosa da mio marito che rimase sempre abbottonato senza volersi esporre a confidenze, nonostante le insistenze di come gli sarebbe piaciuto avere una donna da condividere con altre coppie, immagino la faccia di mio marito a dover negare e far finta che non era d’accordo a comportarsi così apertamente come voleva far provocatoriamente lui.
Quando risalirono in ascensore l’ultima frase che disse a mio marito prima della buonanotte fu che non era convinto di noi che eravamo li solo per le terme e per il vino da prendere il sabato a Scansano per il “Morellino”, ma mio marito non gli volle dare nessun cenno.
L’indomani mentre mio marito nel terrazzino si fumava una sigaretta vide il tizio andare al parcheggio dove era l’auto, ora sapeva il modello e colore, ci torna utile sapere l’auto mi disse facendomela vedere.
Il sabato andammo soli io e mio marito prima a prendere delle bottiglie di vino da riportarci e poi alle terme, fino al pomeriggio facendo una sorta di pasto veloce verso le 17 per poter andare la sera alle cascatelle, mentre tornavamo verso l’albergo, vedemmo un vivaio e mio marito voltò per comperare del concime, io ridevo come una matta perché immaginavo cosa volesse fare con quel sacco pieno.
In auto dopo poco tra odore di concime letame e sulfurea dei nostri corpi e dei vestiti dovuti alle esalazioni delle terme e delle cascatelle, si confondevano ma di sicuro non era un buono odore.
Quando arrivammo in albergo ci mettemmo a chiacchierare con la proprietaria visto che avevamo confidenza, ci chiese del tizio che lo trovava strano, così anche io gli dissi una mezza verità, che aveva avuto una sbandata nei miei confronti e che era arrivato anche a corteggiarmi davanti a mio marito.
Subito la donna mi dissi quasi sussurrando, che lo aveva notato che faceva domande a lei su di noi e lei giustamente non gli dette retta ma che l’aveva anche trovato a sbirciare il registro degli ospiti e lei aveva reagito male, lo aveva anche ripreso e minacciato che se lo avesse provato a fare nuovamente lo avrebbe cacciato e chiamato i carabinieri.
Così mio marito disse alla proprietaria cosa aveva in mente di fare per l’indomani mattina e per la sera come lo avremmo fatto illudere, chiedendogli la cortesia di poter mettere il sacchetto con il letame in un secchio grande con dentro acqua.
Non se lo fece ripetere e ci accompagnò in una porta di lato dove c’erano attrezzi per il giardino e un vecchio bidone dove prima c’era l’olio, ci mettemmo dell’acqua e poi svotammo il letame e lo lasciammo li fino al mattino così prima di andarcene l’avremmo preso e rivoltato sulla sua auto che sapevamo quale fosse e dove la teneva parcheggiata.
Ci ridevamo e anche la proprietaria dell’albergo era divertita al punto che ci mostrò anche come trasportarlo senza difficoltà anche per il peso e come spargerlo visto che aveva anche una sorta di attrezzo che pescava e spruzzava.
La sera come d’accordo ci aspettava per andare alle cascatelle, tutti con i zainetti con l’accappatoio costume sotto e via naturalmente andiamo con la nostra auto.
Il tempo di spogliarci e andare in una delle cascatelle, io mi misi subito in un lato per poter far mettere mio marito vicino e lui oltre ma non gli piaceva, e volle ad ogni costo che scalavamo oppure solo mio marito, così ci spostammo entrambi e io ero al centro, il buio era complice ma quelle poche luci bastavano a vedere i movimenti e di cose strane ne accadevano in varie vasche ma quasi tutte coppie tra loro giocavano.
Mi sento la mano del tizio che mi tocca il fianco e mi volto come a invitarlo a smetterla ma lui guardandomi non toglie la mano e mentre sta per toccarmi il seno, io di colpo gli do un ceffone pieno sul viso che quasi mi impressionai dalla violenta botta e dal rumore che fece, che alcune persone si voltarono.
Non ti permettere più dissi e alzandomi si alzò anche mio marito e lo lasciammo li ancora immerso, salimmo in auto e ce ne andammo in albergo.
La mattina avevamo fatto presto colazione al volo e la signora ci disse che era tornato in albergo alle 3 di notte tutto trafelato, gli raccontai cosa aveva provato a fare e la nostra reazione, andammo a prendere le cose nello sgabuzzino degli attrezzi e spruzzammo tutta la sua auto con il letame riempiendogliela tutta.
Avevo anche preso un foglio in albergo e ci avevo scritto, spero che tutto questo ti sia di lezione, non ti permettere più di prendere in giro le persone, se vuoi toccare tocca tua moglie non quella degli altri.
Prima di salutare la proprietaria che ringraziammo per la complicità e per lasciargli la busta quando si sarebbe presentato a pagare di dargliela e di non fargli nessuno sconto.
Due giorni dopo non c’era più quell’annuncio dal sito e non si permise più neppure di chiamare.
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