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Il corso


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
12.08.2023    |    14.322    |    19 9.8
"Il giorno dopo passammo brillantemente il test finale e organizzammo di festeggiare tutti quelli che avevano superato l’esame una sera in pizzeria una..."
Avevo deciso di seguire un corso che mio marito aveva fatto anni prima, lui sarebbe venuto con me per seguire e rimanere aggiornato, allo stesso tempo mi avrebbe aiutata, al giorno di presentazione eravamo 46 persone, per metà donne.
Come in tutte le cose, ci sono subito dei personaggi che vogliono emergere con domande anche poco intelligenti ma che vogliono distinguersi e quelli che invece sono più discreti e seguono a testa bassa.
Ogni tanto mi voltavo a guardare mio marito che rimaneva in disparte dietro insieme ad altre due persone, io prendevo appunti e seguivo quello che ci veniva detto senza fare domande, sapendo che avrei potuto chiedere a mio marito a casa.
Quelle tre ore passarono tra momenti interessanti e momenti noiosi, ogni tanto venivano mandati dei filmati o delle foto, ma trascorsero senza problemi.
Alla seconda lezione arrivammo con un leggero anticipo per trovare posto con l’auto e ne approfittammo per scambiare chiacchiere con altre persone che frequentavano il corso, si formarono dei gruppetti dove si parlava del corso.
Quando ci fecero entrare io cercai subito di riprendermi il posto che avevo occupato nella prima lezione, ma era stato occupato da una donna paffutella con pantaloni neri e maglia nera, così mi sedetti di fianco a lei.
Durante la lezione quando c’erano dei momenti di piccole pause o di battute che venivano fatte la donna di fianco a me mi sussurrava delle battute in proposito senza però farsi sentire da tutti, anche io ogni tanto gli chiedevo delle cose fino a quando concludemmo la seconda lezione.
Mentre riponevamo il quaderno degli appunti ci presentammo e ci dicemmo i motivi per cui seguivamo quel corso, anche lei aveva un lavoro fisso per cui era li per arricchire la sua cultura.
Alla terza lezione appena vidi Paola mi diressi verso di lei e gli presentai mio marito, parlammo per una decina di minuti e poi quando ci fecero entrare ci accomodammo nei posti della lezione precedente, attente a seguire il corso ogni tanto ci avvicinavamo e scambiavamo delle battute.
Durante la pausa sigaretta io e lei rimanemmo sedute e anziché parlare del corso ci scambiammo qualche confidenza personale, io la guardavo con un pizzico di malizia, le sue rotondità erano ben proporzionate, viso dolce e pulito senza tanto trucco e nuovamente vestita di nero per nascondere quei chiletti in più, un seno abbondante che superava il mio.
Quando finimmo la lezione ci scambiammo i numeri di cellulare per aiutarci vicendevolmente o forse per approfittarne dato che gli avevo confidato che mio marito lo aveva già superato quel corso.
Il giorno dopo mentre ero a lavoro mi arriva un messaggino da Paola che mi scrive delle domande inerenti il corso che aveva dei dubbi, così visto che era complicato le proposi di venire a casa a prendersi un caffè nel pomeriggio.
Entrammo subito in sintonia e mentre ci prendevamo il caffè ci facevamo confidenze come ci conoscessimo da una vita, lei divorziata, il marito aveva conosciuto una donna straniera e se ne era andato.
Insomma nacque una bella amicizia e inaspettata, lei sempre vestita con queste maglie nere e quando venne a casa aveva una gonna nera con calze nere coprenti, il dispiacere dell’abbandono del marito l’aveva portata a prendere quei chili in più che non riusciva a togliere.
Spesso rimaneva in casa da sola e a parte il lavoro non aveva altri interessi, la spronai a reagire, lei infatti confidava molto nel corso che stavamo seguendo pure per distrarsi e fare altre cose, senza renderci conto rimanemmo a parlare per diverse ore.
Ci rendemmo conto dell’ora quando vedemmo entrare dalla porta mio marito che appena vide Paola rimase sorpreso, lo interrogammo su qualche argomento che ci aveva lasciato dei dubbi e poi avvicinandosi l’ora di cena, propose di uscire a prendere qualche trancio di pizza e mangiarcela insieme.
Così io e Paola continuammo a chiacchierare fino a quando quasi piangendo finimmo di parlare di sesso e del fatto che da prima che il marito se ne andasse non aveva avuto rapporti con nessuno ed erano trascorsi 5 anni.
Io cercai in ogni modo di tirarle su il morale e confortarla e prima che tornasse mio marito mi abbracciò stringendomi.
Cenammo con la pizza e scherzammo per tutta la sera, mio marito fece pure qualche battuta simpatica da farci sorridere e poi una sui nostri seni belli prosperosi per entrambe che quando stavamo per salutarci sottolineò subito che come ci eravamo riabbracciate i miei capezzoli si erano inturgiditi e si vedevano attraverso la maglia.
Scoppiammo a ridere e Paola con fare sfacciato aggiunse che pure i suoi si erano inturgiditi ma non si vedevano, ancor più sfacciato mio marito rispose che non ci credeva di mostrarli, ma lei arrossì e finimmo per salutarci.
Alla quarta lezione Paola la trovammo che era pronta ad entrare in aula e appena ci vide mi fece cenno di andare con lei, ci sedemmo vicine nei soliti posti e appena c’erano quelle piccole pause ci avvicinavamo e sussurravamo le parole, mi ringraziò della serata che era stata bene con noi, si rammaricava che con quella quarta lezione il corso era giunto alla fine e poi avremmo dovuto superare i test finali.
Così appena arrivò la pausa sigaretta proposi di venire nuovamente a casa nostra per prepararci insieme e poi mangiarci ancora la pizza.
Il sabato avevamo il test finale e il venerdì proposi a Paola di venire a ripassarci insieme le varie cose e potevamo approfittare dei suggerimenti di mio marito.
Infatti a metà pomeriggio venne a casa e cominciammo subito a ripassare i punti critici e le possibili domande che potevamo trovare, tra i vari suggerimenti che mio marito ci dava ogni tanto ci scappavano delle battute a cui seguivano battute di risposta o da parte mia o di Paola.
Quando poi mio marito fece una battuta sui grossi seni e della passione di spennellarli con il suo arnese, Paola quasi a sfidarlo confidò che era una pratica che lei piaceva tanto, pian piano le battute che uscivano erano sempre con un doppio senso.
Prima che mio marito uscisse per andare a prendere le pizze mentre noi ripassavamo le ultime cose sentimmo stappare la bottiglia di prosecco in cucina e nonostante Paola non volesse bere l’aperitivo brindammo ugualmente accompagnandolo con dei stuzzichini.
Vino veritas si dice e appena mio marito uscì Paola mi confidò che lei lo regge poco l’alcol, ma la tranquillizzai, aspettando le pizze ci bevemmo un secondo bicchiere, poi visto che la lavatrice aveva terminato il ciclo dovevo stendere i capi d’ intimo e mi volle aiutare Paola che mentre lo faceva guardava con un certo interesse i miei reggiseni, e slip.
Così appena finimmo mi disse che gli sarebbe piaciuto indossarli anche lei così provocanti, ma per la sua taglia dubitava di trovarne, così gli mostrai al computer un sito dove spesso avevo acquistato e vedevamo insieme le taglie, ma per poterlo fare bene dovevo prendere le misure con il centimetro.
Non feci in tempo a prenderlo che tornò mio marito con le pizze e rimandammo la cosa dopo aver finito di mangiare.
Riuscii a far capire a mio marito di lasciarci sole e lui mise la scusa che doveva sistemare delle cose in garage, così appena sole di nuovo tornammo a consultare il sito presi il centimetro e la invitai a togliersi la maglia per prendere le misure precise.
Con un certo imbarazzo assecondò la mia richiesta e appena rimase in reggiseno vidi quella specie di corazza che di sexy non aveva nulla, ma che imprigionava quei seni grossi senza neppure un pizzico di trasparenza.
Nel far passare il centimetro dietro la schiena con il viso mi trovai a contato con la punta del reggiseno, poi presi a fare la stessa cosa per la vita e la invitai a togliersi la gonna per prendere le misure ai fianchi.
Collant neri coprenti che lasciavano trasparire la forma di una mutanda che non avrei indossata neppure nei giorni di ciclo abbondante, ma non volli essere cattiva, anzi gli feci i complimenti perché nella sua rotondità era molto proporzionata e ben fatta.
La feci anche voltare mentre gli facevo i complimenti e come si voltò di spalle notai come il reggiseno era stretto e gli procurava rossore dove la cingeva e dove i gancetti si mantenevano agli anelli, gli feci notare la cosa e presi a slacciarlo per fissarli meno stretti.
Paola si lasciò fare e invitandola di nuovo a voltarsi gli dissi che il seno si sorreggeva ugualmente anche così non c’era bisogno di tenerlo così stretto, lei con la testa fece un cenno guardandosi il seno.
Poggiando le mani sotto i seni come a soppesarli gli dissi che questi rimanevano su anche da soli e che non c’era bisogno di reggiseni così rigidi e carrozzati, lei spalancò gli occhi come a contrariarmi, ma gli passai dietro e slacciandolo del tutto la invitai a farlo scivolare dalle braccia.
Appena vidi quelle aureole larghe di un colore nocciola e i capezzoli che sporgevano leggermente, mi venne una gran voglia di baciarli, ma fui attenta a non rovinare tutto, facendogli notare che il seno stava su bene nonostante fosse grosso, Paola era titubante alle mie parole, gli dissi di prendersi in mano i seni e mimando come se li soppesasse gli dicevo di fare in quel modo.
Mi sollevai la maglia e gli mostrai come facevo con i miei, come fece per due volte quel movimento i capezzoli d’indurirono di colpo, lei arrossì subito e smise, mi tolsi anche io la maglia e il reggiseno e gli mostrai di nuovo il movimento.
Lei mi guardava i seni poi feci un passo in avanti e i capezzoli miei si scontrarono con i suoi, quasi alla stessa altezza, anche i miei capezzoli al contatto con i suoi s’indurirono, per sdrammatizzare feci la battuta del tête-à-tête e scoppiammo a ridere.
Aspetta gli dissi e andai a prendere dei collant ancora confezionati che non avevo mai indossato, la invitai a togliersi i suoi ma il suo no fu categorico, giustificandosi che non si era depilata le cosce per bene.
Non la volli mettere in imbarazzo e gli detti quei due paia di collant da provarsi a casa se gli sarebbero andati bene.
Ci rivestimmo e cominciammo a sfogliare le pagine del sito controllando le taglie e le cose che potevano piacergli, i gusti sembravano coincidere molto, guardammo i reggiseni, gli slip, i collant, le calze autoreggenti, poi prima di andare in un altro sito dove vedere dei vestitini carini, mi chiese cosa fossero le oggettistiche, io senza rispondere aprii subito la pagina e subito si videro falli in lattice di ogni misura, vibratori e altri simili.
Dovrei prendere anche uno di questi visto che ormai si sarà richiusa la mia patata disse, ma ridendo la rassicurai che con quelle cosine in dosso e qualche vestitino vivace avrebbe potuto a trovarne di veri presto.
Ci ridemmo tanto, scegliemmo due gonne e un vestito, poi alla fine mi chiese come poteva fare per ordinare e pagare quelle cose che aveva scelto, gli spiegai tutto e facemmo il conteggio totale, la cifra non le dette dei ripensamenti anzi era decisa a fare quel cambiamento e passammo la sua carta di credito per confermare le ordinazioni.
L’unica cosa che distrattamente non avevo modificato l’indirizzo dove far arrivare le spedizioni che erano impostate a casa mia, di conseguenza appena arrivavano l’avrei chiamata e consegnati a lei.
Il giorno dopo passammo brillantemente il test finale e organizzammo di festeggiare tutti quelli che avevano superato l’esame una sera in pizzeria una settimana dopo.
Il mercoledì successivo all’esame, arrivò il primo dei pacchi e con la scusa chiamai Paola, che era euforica, mi chiese se conoscevo un’estetista brava e fissai l’appuntamento per il giorno seguente così saremmo andate insieme e ne avrei approfittato anche io e gli avrei dato le cose che mi erano state recapitate a me che erano sue.
Venne a casa e gli mostrai anche il pacchetto che era arrivato la mattina, non vedeva l’ora di provare tutte quelle cose che scartandole poteva vederle e apprezzare, lo avremmo fatto al ritorno dall’estetista, così mandai un messaggio a mio marito di non farsi trovare in casa al mio ritorno.
Dopo più di un’ora di cerette varie, tornammo a casa mia con Paola eccitata al solo pensiero di provarsi tutte quelle cosine, la vidi prendere tutti i pacchetti frettolosamente come a voler scappare a casa sua, la convinsi a farlo direttamente a casa mia che mio marito aveva altri impegni.
Così cominciammo con le gonne e i due vestitini, le misure erano giuste per fortuna e indossati quei capi non la ridicolizzavano come lei sospettava ma le davano tanta radiosità, poi passammo a provare i reggiseni e gli slip, ogni scusa per aiutarla era motivo per me di darle delle furtive tastate o simpatiche e goliardiche palpate.
Ero intimorita a fare cose che l’avrebbero fatta chiudere a riccio e non riuscivo a dare la zampata adatta a far sciogliere Paola, nel dubbio non provai ad andare oltre anche se nella mia mente il solo pensiero di poter prendere i suoi capezzoli in bocca mi facevano sentire un fremito tra le cosce.
Paola si era rivestita e la invitai a prenderci un caffè insieme in cucina prima di andarsene così ci mettemmo a parlare un po', mi chiese se conoscevo uno di quelli che aveva partecipato al corso, capii subito a chi si riferiva dicendo apertamente che me lo sarei fatto volentieri e lei subito mi rispose che anche lei ci aveva fatto un pensiero, oltre all’istruttore e un’altra persona.
Subito anche io dissi che il fascino dell’istruttore mi aveva dato dei pensieri peccaminosi ma il terzo che le piaceva non mi aveva detto chi era, nella mia mente comincia a far scorrere quelli che secondo me avevano delle potenzialità e glieli dicevo ma lei mi rispondeva sempre di no.
Li avevo elencati quasi tutti ma lei mi fermò, mi disse no meglio che non lo dico, un attimo di silenzio poi dico mio marito, vedo Paola arrossire nello stesso tempo dire no, sorrido, dico si mio marito, la tranquillizzo subito con una risata, grande leccatore gli dico, lei sbarra gli occhi, si giustifica subito di non fraintenderla.
La tranquillizzo nuovamente e gli racconto del nostro tipo di rapporto e dei nostri incontri, il suo stupore non lo nasconde e sempre più incuriosita, mi fa domande su domande, una dietro l’altra, la vedo smarrita con gli occhi che quasi gli escono dalle orbite, ogni tanto esordisce con delle esclamazioni di stupore e curiosità.
Per quasi un’ora gli raccontai delle nostre avventure e delle amicizie che si erano create, poi giustificandosi che doveva passare da sua madre ci salutammo dandoci appuntamento per telefono per andare alla cena di fine corso.
Il giorno dopo tutto il giorno aspettai di leggere qualche suo messaggio o che mi chiamasse e non vedendo nulla avevo cominciato a pensare che la cosa l’aveva sconvolta a tal punto che si sarebbe allontanata sia da me che da mio marito.
Il sabato mattina già con mio marito avevamo parlato di come saremmo andati alla cena la sera cosa avremmo indossato e avevamo pianificato anche per la domenica di andarci a fare un giro in montagna, quando vedo arrivarmi un messaggio vocale da Paola.
Oddio esclamo cinque minuti di messaggio, come sono solita a fare quando mi arrivano messaggi vocali lunghi li imposto subito a velocità raddoppiata, un attimo di smarrimento no devo ascoltarlo bene e lo rimando nuovamente.
Sono esterrefatta, lo faccio ascoltare a mio marito, ci guardiamo in faccia, che vogliamo fare gli chiedo, dai va bene proviamo come dice lei.
Gli mando in risposta un messaggio vocale anche io, va bene ti passiamo a prendere alle 19,45 per andare alla cena.
Trascorsa la giornata cominciamo a prepararci per andare a cena, mio marito ne giacca e cravatta ma ne jeans ne scarpette da ginnastica, io maglia scollata, reggiseno nero ricamato e trasparente, collant nero velatissimo senza intimo sotto.
Arriviamo sotto casa di Paola che ci sta aspettando dentro il portone vetrato, come ci vede esce e sale nella nostra auto, ciao, ciao e dirigendoci verso la pizzeria aspettiamo sia lei a parlare per prima.
Sono emozionata ed eccitata esclama, la rassicuriamo e ci mettiamo a scherzare, la pizza, poi la consegna dei diplomi e i saluti a conclusione della serata, sembra essere stata interminabile.
Saliamo in auto e ci dirigiamo a casa nostra, mio marito prende subito una bottiglia di amaro e una di liquore alla liquirizia, un primo giro tra imbarazzo e risate, un secondo giro e io prendo l’iniziativa, inginocchiandomi davanti a mio marito, gli slaccio il pantalone e faccio scorrere la lampo in basso infilo la mano nell’apertura laterale dei boxer e guardo Paola che ci osserva tiro fuori l’arnese di mio marito e gli do un bel bacio sulla punta con l’altra mano invito Paola ad unirsi a noi si alza dalla sedia avvicinandosi gli prendo la mano e gliela faccio posare sull’asta di mio marito invitandola a scappucciarlo per vedere il rossore della punta uscire da quel guscio.
Si china senza inginocchiarsi, la incito a baciarlo mentre lo tiene in mano, lo prende a leccare timorosamente, mio marito l’accarezza sui fianchi e sulla schiena delicatamente come lei chiedeva nel messaggio.
I palpeggiamenti proseguono e Paola finalmente la vedo far scivolare l’asta di mio marito in bocca facendola sparire quasi tutta vedo le sue guance muoversi a succhiare, mio marito la continua a palpeggiare sui glutei, sui fianchi e sui seni senza però scoprire nulla, quando vedo uscire l’asta di mio marito dalla bocca di Paola e lei dire che non era più abituata a certe cosine ed era un pò scomoda ci mettiamo a ridere.
La prendo per mano e ci dirigiamo in camera dove mio marito arriva senza più i pantaloni con il suo arnese ben in vista dritto che si toglie i boxer e io mi tolgo la maglia e la gonna mostrandomi in collant senza nulla sotto, Paola allunga la mano e me la passa da sotto fino ad accarezzarmi tutto il monte di venere, esclamando la sensazione che provava a quel tatto.
La invitai a togliersi la sua maglia e la gonna, il reggiseno era uno di quelli che aveva acquistato come anche lo slip e le calze autoreggenti che indossava, mio marito si mette davanti a Paola e la prende a baciare sul collo mentre delicatamente le palpa i seni ancora imprigionati dal reggiseno, io mi metto dietro di lei e prima slaccio i gancetti del reggiseno e poi mi appoggio a fargli sentire i miei capezzoli dietro la schiena roteandoli come la massaggiassi.
Lei si sfila il reggiseno con l’aiuto di mio marito che poggiando le mani sui seni li maneggia sempre con tanta delicatezza fino ad essere Paola stessa a dirgli di baciarglieli, chinandosi un po mio marito li prende a succhiare e baciare la testa di Paola guarda in alto e la muove roteandola.
L’accompagniamo a sedersi sul bordo del letto e stendere il busto lasciando le gambe piegate e i piedi a terra, mio marito si inginocchia davanti a lei cominciando a leccarla sullo slip senza scostarlo per poi scostarlo e prendere a leccarla, i primi gemiti sono inconfondibili, il piacere in lei sale, io non posso trattenermi e mi avvicino con il viso ai suoi seni, lei mi guarda ci stiamo parlando senza muovere le labbra ma con dei cenni capisco che posso provare a baciarle i seni.
I suoi gemiti e versi che gli escono dalla bocca lasciano pochi dubbi, sento la sua mano che timidamente mi sta accarezzando i miei seni, il suo corpo si muove tutto si inarca e si rilassa di continuo, la lingua di mio marito è infallibile anche il bacino lo muove nonostante è tenuto stretto dalle braccia, un flebile sibilo esce dalla bocca che man mano cresce come una sirena di un’ambulanza che più si avvicina e più è acuto e vicino.
Come una dirompente esplosione le urla di piacere incitando mio marito a proseguire con la lingua gridando che il piacere continuava e non finiva mai, mi strinse il seno che quasi mi faceva male, provavo a farle cenno con l’indice verticalmente davanti la bocca ma il suo sguardo era assente, come fosse ubriaca.
Finalmente due bruschi inarcamenti del busto e poi smise di urlare e si rilassò di colpo, il volto di mio marito si sollevò dal suo ventre con la bocca, il mento, le guance insalivate anche del piacere di Paola.
Vedevano solo il petto muoversi per respirare affannosamente altrimenti gli occhi erano chiusi le mani lungo il corpo e completamente immobile, gli chiesi se andava tutto bene o si sentisse male, mala bocca e il viso cambiarono atteggiamento sorridendo.
Non avrei mai immaginato che una lingua potesse procurare così tanto piacere ci disse, aggiungendo che il marito mai gliela aveva mai leccata, poi scusandomi con me per come mi aveva stretto il seno si giustificò che non capiva più nulla in quei momenti, io subito gli risposi che se urlava ancora così gli avrei poggiato il mio ventre sul viso per non far sentire ai vicini quei gemiti.
Intanto mio marito si era infilato il profilattico e prendendola per i polpacci gli sollevò le gambe fino sopra le spalle, lei lo guardò intimorito chiedendogli di fare piano ad entrare che il buchino poteva essersi richiuso, ma lui con fare scherzoso cominciò impugnando la sua verga a picchiettare delicatamente la punta tra le labbra della sua patata il rumore inconfondibile che era già ben lubrificata.
Con un grosso respiro Paola accoglie l’ingresso lento della punta dell’asta chiuse gli occhi e si gustò ogni centimetro che sentiva entrare, l’ingresso lento di mio marito fino a vedere scomparire tutto e vedevo solo le pelurie venute a contatto, ti sento che sei tutto dentro disse a mio marito e aggiunse che gli era mancato da anni, così mio marito prese a muovere il bacino avanti e dietro.
Continuava a dirgli di fare piano per godersi in pieno quei momenti, così mio marito alternava movimenti avanti e indietro a movimenti rotatori del bacino, io avevo preso a palpargli i seni e glieli baciavo mordicchiandogli i capezzoli senza stringere, sentivo la mano di Paola che mi cercava e accarezzava mi avvicinai con il bacino, lei tendeva la mano come mi cercasse la patata e quando la trovò le sue dita potevano sentire come ero eccitata.
Mi toccava e mi inseriva dentro il dito medio e io per farlo entrare fino in fondo avvicinai il bacino, poi quasi con forza tolse la mano e cercando di abbracciarmi mi chiese di mettergli i miei seni vicini al viso voleva baciarmeli, l’accontentai mentre i movimenti di mio marito continuavano con molta lentezza, mi misi a mò di 69 su Paola ma baciandoci vicendevolmente i seni.
Mio marito si gustava la scena di noi che ci leccavamo i seni e sempre con una certa lentezza si muoveva dentro Paola che pian piano prese a lasciarsi scappare qualche grugnito e qualche altro verso, come in precedenza si mise a soffiare e fare dei grossi respiri, gli dissi quasi scherzando che se avesse cominciato ad urlare come prima gli avrei messa la mia patata in faccia per non far sentire ai vicini.
Sempre più affannoso si fece il suo respiro ed eccola che comincia con quel flebile sibilo e come alza il volume, mi scosto di colpo posizionandomi a cavallo del suo volto tenendo la mia patata a pochi centimetri, ed è lei a sollevare la testa per farmi sentire la sua lingua tra il mio triangolino peloso, mi cinge con le braccia la vita e mi spinge a se fino a sentire il naso e la lingua sbattere tra le labbra della patata.
Per istinto o per passione ma la muove bene fino a farla entrare e muoverla velocemente ma i suoi grugniti si fanno sentire ugualmente, poi di colpo si fermò e come sentii che stava urlando di piacere abbassai il bacino mettendogli in bocca tutta la mia patata da soffocare le sue grida di piacere, farfugliando di non smettere.
Arcando il ventre e la schiena ci gustammo il suo orgasmo fino a quando smise di urlare, poco dopo mio marito si tirando fuori la sua asta si tolse il profilattico e tenendolo in mano si mise a cavallo sulla pancia di Paola e poi dalla punta vidi uscire il primo guizzo che finì sul seno sinistro di Paola e dopo un secondo spruzzo che finì proprio al centro dei seni.
Quella crema gliela spalmammo su tutti e due i seni facendogli tenere dritti i capezzoli, riuscimmo ad accarezzarci e leccarci per diverse ore, scherzando e confidandoci cose che solo con la complicità di quella notte siamo riuscivi ad avere, addormentandoci tutti e tre nel letto tenendocela stretta in mezzo.

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