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Festa con sorpresa


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
20.01.2024    |    5.027    |    10 9.9
"Concludemmo la conversazione e misi al corrente mio marito, ci avremmo pensato e poi deciso, se era possibile la cosa oppure no, il mattino successivo Anna..."
Trovo molto freddo mandare il messaggino con la scritta tanti Auguri o la solita gif, alle persone a cui tengo, molto meglio una telefonata vera se siamo distanti almeno è anche la scusa per risentirci.
A ora di cena chiamo Anna per farle gli auguri, piacevolmente sorpresa della telefonata poi mi passa il marito Roberto, che poi parla anche mio marito, poi nuovamente ci mettiamo a chiacchierare io e lei di varie cosine.
Poi Anna mi fa notare che non passiamo una serata piccante insieme da più di un anno, quando vennero a trovarci e c’erano anche Antonio e Maura, poi mi propone di andare per il fine settimana da loro a Roma, così su due piedi non gli detti conferma ma gli avremmo fatto sapere al più presto.
Concludemmo la conversazione e misi al corrente mio marito, ci avremmo pensato e poi deciso, se era possibile la cosa oppure no, il mattino successivo Anna mi manda un messaggio e come torno a casa da lavoro con mio marito decidiamo di accettare il loro invito.
Il sabato mattina verso le 9 partimmo e arrivammo a casa di Roberto ed Anna verso mezzogiorno, lei si era data da fare sui fornelli con delle prelibatezze tipicamente di cucina romana e poi ci rilassammo un po' parlando delle avventure avute nel periodo che non ci eravamo visti.
Lei la solita donna esplosiva ci descrisse alcune situazioni che sinceramente trovammo molto rischiose e forti, ma lei sempre molto aperta e pronta a realizzare ogni sua fantasia le raccontava con un certo piacere al punto che sollevandosi la gonna e aprendo le gambe chiese subito a mio marito di darle una bella ripassata con la lingua alla sua farfallina già luccicante e inumidita al solo pensiero.
Mio marito non se lo fece ripetere e inginocchiandosi ai suoi piedi le teneva le gambe ben spalancate e si mise tra quelle labbra vogliose a leccarle e gustandosele piacevolmente, io che le ero di fianco ci cominciammo a scambiare delle palpate reciproche ai seni e poi mi chiese di mettermi in piedi su di lei per offrirle la mia patatina, mi tolsi la gonna, collant e slip e salendo sul divano mi presi l’inguine per far sporgere il mio ventre e lei con la lingua prese subito a leccarmela tutta.
Roberto si era spogliato anche lui e si era aggregato finendo così per passare il pomeriggio a godere in ogni modo possibile.
Quando avevamo avuto tutti la buona dose di piacere ci rilassammo che eravamo ancora nudi sui due divani, fu proprio Roberto ad illustrarci il programma che avevano pensato di proporci con tre diverse alternative, io sinceramente credevo che avremmo passata la serata noi quattro con una bottiglia di spumante e una tortina per festeggiare il compleanno di Anna ma lei stessa invece aveva proposto al marito le tre possibilità.
Cominciò svelandoci la prima proposta, saremmo andati tutti e quattro poco distante in una sorta di privè dove c’erano le saune e le vasche idromassaggio oltre alla solita sala da ballo con i divanetti e le salette per giocare liberamente.
A quelle parole subito io fui decisa dicendole che sarebbe stato carino sia la sauna che le vasche ma non mi entusiasmava il discorso del privè in se per se.
Così Roberto passò alla seconda proposta dove saremmo andati in una piazzola del raccordo dove solitamente la sera si fermano molti camionisti e poi avremmo lasciato al caso l’eventualità di divertirci con qualcuno di loro.
Poi la terza proposta era di andare in una certa zona di Roma dove io e Anna ci saremmo finte prostitute ma accettando di concederci solo a chi ci sarebbe piaciuto, senza però poi riscuotere l’eventuale cifra che veniva offerta.
Rimasi molto perplessa delle tre proposte che mi intimorivano e mi preoccupavano molto, non sapevo neppure nascondere il mio stato d’animo, così Anna subito mi chiese se una almeno delle tre poteva essere sviluppata in maniera che mi faceva essere più tranquilla.
Era dura pensarle così feci una controproposta, che forse poteva farmi stare più serena, visto che loro hanno il camper, saremmo potuti andare nella piazzola dove c’erano i camionisti loro a bordo del camper e io e mio marito con l’auto a seguirli, così nel caso Anna avesse voluto giocare si chiudeva nel camper e noi in auto e se invece anche io mi sentivo coinvolta saremmo andate noi due nel camper e i mariti nell’auto di fianco per farci stare tranquille.
La cosa piacque a tutti, e a cena pensammo come poterci approcciare ai camionisti ma Anna subito non essendo la prima volta che andavano a giocare nelle piazzole mi disse poi ci vestiamo in un certo modo e ti faccio vedere come fare.
Mi dette una sorta di cappotto da donna che a lei arrivava alle cosce, ma essendo più alta a me arrivava sotto il ginocchio, ci mettemmo le autoreggenti, reggiseno e perizoma ne gonne ne maglie nude sotto quel cappotto io e lei un giaccone con cappuccio che gli arrivava al bordo delle autoreggenti.
Quando usciamo loro salgono nel camper e noi dietro, dissi subito a mio marito cosa ne pensasse e speravo che non accadesse nulla di pericoloso, quasi speravo che ci ripensavamo tutti ma dopo una quindicina di minuti vediamo Roberto alla guida del camper mettere la freccia e entrare nella piazzola molto lentamente cercando di trovare un posto dove fermarsi.
C’erano almeno una trentina di T.I.R. fermi, alcuni con le cabine illuminati altri con luci soffuse e altri con le tendine che nascondevano tutto l’abitacolo, si fermò il camper e noi subito dietro.
Dopo qualche minuto vediamo venire verso di noi Roberto e Anna che mi apre lo sportello e mi chiede di passare dietro con lei e al mio posto si siede Roberto, ci chiudiamo tutti e quattro in auto e poi indicandomi un camion mi dice di andare a salutarlo insieme.
Il cuore mi batte forte, vorrei dirgli di andare sola, ma poi come vedo che apre lo sportello anche io scendo con lei, mi prende sotto braccio e nel buio e nel silenzio si sentono i nostri passi inconfondibili da donna, ci avviciniamo alla cabina, scorgiamo il viso di una persona, subito esclamo oddio quanto è brutto, e anche Anna subito dice no nemmeno a me piace.
Ci voltiamo per riavvicinarci verso il camper e vediamo venirci incontro un uomo ne bello ne brutto, sui 40-45 anni che squadrandoci da capo a piedi subito ci chiede se può fare qualche cosa per noi, ci fermiamo e Anna subito gli dice certo e se hai un amico qui con te possiamo divertirci un po.
Lui subito si offre di accontentarci ad entrambe nella sua cabina ma Anna gli dice che nel suo camper è più comodo e se ha un amico si potrebbe giocare in quattro scostando il suo giaccone a mostrare le cosce.
Lui rimane per un attimo spaesato e poi ci dice che se non cerchiamo soldi ci sono altri due colleghi della stessa ditta con lui, Anna gli dice che i nostri mariti sono nell’auto dietro indicando con il dito indice e che ci vogliamo divertire e basta.
Lui si volta a guardare il camper e l’auto e poi ci dice di seguirlo che chiamiamo gli altri due, mi tremano le gambe a me ma Anna mi riprende sotto braccio e stretta a lei e seguiamo il tizio a pochi passi dietro di lui, in effetti ci sono altri due camion dello stesso colore e della stessa ditta, lui bussa al primo e chiama l’amico, scendi che ci divertiamo, e poi bussa anche all’altro dicendo la stessa cosa.
Quando compare il primo Anna esclama subito che bel manzo, e come appare il secondo aggiunge che siamo fortunate due bei manzi lo sono e ora vediamo come se la cavano, io subito gli chiedo se possiamo stare tranquille, lei mi risponde che in quella piazzola ci sono molte coppie che cercano di coinvolgere camionisti e sono tutti consapevoli.
Si avvicinano tutti e tre, due sono in ciabatte ma in effetti fisici ben messi uno con un pò di pancia ma sembrano puliti, ci squadrano e ci chiedono cosa portiamo sotto il giaccone e cappotto, Anna subito tira giù la lampo del giaccone mostrando i seni, poi gli mostra il camper e ci chiedono di fargli strada, cerchiamo di non fare rumore con i tacchi, arriviamo al camper e prima sale Anna che accende le luci interne poi mentre sto salendo mi sento una mano sul sedere che mi accompagna per i tre scalini, i nostri mariti ci guardavano mentre ci avvicinavamo al camper.
Anna subito mostra il lettone nella parte posteriore e poi muovendo il tavolinetto con uno scatto lo fa abbassare fino a mettergli sopra un cuscino e sembrare un altro lettino da una piazza e mezza, certo sembriamo come gli egiziani nel corridoietto una tenda nasconde la cabina del camper e ci garantisce una certa riservatezza all’esterno.
Anna è appoggiata al lettone e vicino a lei c’è quello che abbiamo visto uscire per primo e subito dietro c’è quello che ci ha notate, io sono vicina alla tenda e sono un po' titubante mi sento una scolaretta, mentre Anna già è mezza nuda senza giaccone e coi seni fuori e perizoma.
L’ultimo della fila è quello sceso per ultimo che si volta verso di me e mi chiede se anche io sono nuda sotto, mi armo di coraggio e mi slaccio i bottoni e apro i lembi del cappotto, lui mi guarda prima i seni poi l’inguine e si avvicina per darmi un bacio ma mi volto offrendogli il collo che subito bacia e sento le sue mani che mi massaggiano i seni, chiudo gli occhi e mi lascio andare.
Sento le sue mani che scivolano sul mio corpo, l’odore dell’uomo è un misto di profumo al muschio e un leggero odore di gasolio, quando apro gli occhi vedo Anna che si sta leccando già i due arnesi degli altri due che sono con lei, ma non mi distraggo a guardare sono presa dalle mani dell’uomo che mi a fatto sentire le dita insinuarsi nel mio ventre, sono bagnata e mi viene di piegare le gambe divaricandole per favorire le sue dita a scivolare meglio.
Sento che le muove le labbra al movimento delle dita le sento che emettono il classico suono di quando sono super bagnate e toccate come una piccola ranocchietta che gracida, voglio sentire il suo arnese che ancora è imprigionato in quei pantaloni, caspita penso mentre lo disegno per tutta la lunghezza e gonfiore, gli massaggio la punta che spinge i pantaloni.
Gli chiedo di scostarsi per farmi sedere su quel divanetto diventato lettino, è in piedi davanti a me con il gonfiore che deforma il pantalone, per un attimo penso che non porti lo slip o altrimenti deve avere un arnese di quelli grossi, cerco di sbottonare la cinta, ma mi aiuta a farlo gli tiro giù la cerniera e gli faccio scivolare i pantaloni a terra, ha gli slip ma sono deformati si vede quella forma andare verso sinistra gonfia.
Si prende l’elastico dello slip nei fianchi ed eccolo prima che possa farlo io spuntare fuori un arnese che subito si spinge al centro dritto e nodoso la punta liscia e più sottile del fusto dal colore dei mattoni lo impugno ma il pollice e medio non si toccano è grosso, per fortuna non è un odore sgradevole lo temevo, comincio a leccarlo intorno come un gelato lo spacchetto al centro ogni tanto si allarga.
Provo a prenderlo in bocca e con una certa difficoltà lo riesco a tenere anche se alterno succhiandolo a momenti in cui devo riprendere fiato, lui mi accarezza e prova a spingermi la nuca a se per farlo sparire il più possibile in bocca ma non riesco a trattenerlo, mi stendo sollevando le gambe una poggiandola sullo schienale del divanetto e l’altra con la punta dei piedi raggiungo la parte opposta, mi scosta il perizoma e inginocchiandosi mi prende a leccare la patatina mentre con il dito medio mi sfiora il buchino dietro.
Non riuscivo a vedere Anna cosa facesse ma la sentivo dare il meglio di se, incitava i due di continuo e quel camper sembrava veniva scosso di continuo che sembrava di sentire il movimento di terremoto costante, le tendine si muovevano di continuo, e io appena sentii la punta di quel randello cominciare il suo ingresso nel mio ventre stesi le braccia verso i bordi delle due spalliere, mentre gli suggerivo di fare piano.
Riuscivo a sentire il mio utero deformarsi allungandosi come il suo arnese, provai a mettere la mano a sentire quanto ne fosse sparito dentro di me e con una certa sorpresa il suo ventre era sul mio prendendo così a muovere il bacino lentamente come gli avevo suggerito.
Non so se era per la reazione di come ero tesa prima di arrivare in quella piazzola e poi mi ero lasciata andare ma sentii crescere l’eccitazione al punto che come se non provassi un orgasmo da dieci giorni arrivai all’apice del piacere lasciandomi scappare delle incontrollabili contrazioni che non passarono inosservate a quell’uomo.
Eri proprio carica mi sussurrò, mentre nel lato posteriore del camper un vociare di versi e gridolii soffocati, facevano passare le nostre parole senza che ci sentissero, l’uomo tolse subito il suo arnese da mia tana e si precipitò subito ad assaporare il mio piacevole nettare che timidamente colava, prendendomi le gambe me le sollevò per far alzare anche il bacino e la lingua la faceva arrivare fino a lambire il buchino posteriore.
Lo insalivava mischiando la sua saliva e i miei umori che colavano sotto, capii le sue intenzioni dicendogli apertamente di non provarci, ma prima mi aiutò a sollevarmi la schiena e guardando in direzione del lettone dove c’erano Anna e i due amici, mi dice di guardare la mia amica, come riesco a scorgerla vedo un intreccio di gambe che non si capiva quasi.
Dovetti soffermarmi un attimo per capire, Anna al centro stava accogliendoli in entrambi nei suoi due fori sotto colpi secchi e quasi violenti ma pieni di sensualità, poi mi fece poggiare nuovamente la schiena sul materassino, riprese nuovamente le gambe sollevandole e riprendendo a leccarmi.
Sentii nuovamente quella punta insinuarsi tra le labbra, facendolo scivolare dentro arrivando nuovamente fino in fondo, poi lo fece scivolare di nuovo indietro fino a sentirlo uscire del tutto, nuovamente si appoggiò tra le labbra che sicuramente erano belle dilatate e nuovamente fino in fondo e di nuovo scivolando completamente fuori, un gioco che sembrava una tortura ogni volta che entrave e poi lo tirava fuori e ogni volta sollevavo la testa come a dirgli che aspetti?
La tortura proseguì per almeno una decina di volte, io continuavo ad avere le gambe in aria e il bacino sporgente, quando sentii che la punta l’aveva indirizzata nel mio buchino posteriore non dissi nulla ma le mani con le unghie le piantai al suo petto, non avevo mai provato l’ingresso di una banana così dietro, sentii un leggero fastidio affondando leggermente le unghie al petto poi vidi che il suo busto si avvicinava, senza che provassi dolore.
Prese a muovere il bacino e non capivo se era entrato o se lo strofinava nello spacco, ma come provai a stringere il sedere mi resi conto che era dentro di me la danza proseguiva e io avevo poggiata la testa al materassino, mentre venivo scossa dai colpi, poi improvvisamente ebbi la sensazione come dover andare di corpo alzando la testa vidi che come avesse un tic l’arnese si scuoteva da solo e un attimo dopo vidi partire il primo spruzzo che mi raggiunse il seno destro e subito un altro che arrivò al collo, viso e capelli.
Quando ci ripulimmo c’era Anna che stava in piedi e i suoi due uomini si stavano rivestendo dietro di lei, li lasciammo uscire dal camper mentre anche noi ci rimettemmo il giaccone e cappotto, dopo pochi istanti ci raggiunsero i mariti che ci avevano spiate dal vetro del parabrezza che la tendina lasciava un certo spazio per guardarci.
Tornammo a casa di Roberto e Anna che eravamo ancora mezze impregnate di liquido seminale, che si era indurito come la cera che era colata sulla pelle, Anna subito si mise carponi con il viso sul divano e chiese a mio marito di possederla nel secondo canale, invitando a fare anche io la stessa cosa con Roberto, fu la ciliegina sulla torta ci prendemmo anche i loro spruzzi sulla schiena e glutei.
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