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il timido impacciato


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
07.12.2022    |    16.882    |    35 9.9
"Sul letto dopo una rinfrescatina ero stesa tra loro mentre mi tenevo in pugno le loro aste che crescevano di nuovo, mi sollevo e mi posiziono sopra al giovane..."
Possiamo sembrare strane noi donne, a volte siamo colpite dall’uomo elegante o da quello bello, o quello intraprendente, ma a volte l’istinto materno si riflette sull’uomo timido o indifeso.
Spesso lo vedevo consegnare i pacchi, con il suo furgone, a volte quando li recapitava a me gli lasciavo sempre qualche cosa per prendersi il caffè, sempre molto timido e stupito del mio comportamento, ma mai un cenno al di fuori del grazie.
Mi era capitato più volte d’incrociarlo per strada, riconoscevo subito il suo furgone, sempre con una certa fretta a consegnare i vari pacchi, in prossimità delle feste sia di Pasqua che di Natale, quando mi suonava al citofono, anziché lasciargli qualche soldo per il caffè le mie mance erano più sostanziose e lui sempre con estrema timidezza e quasi in soggezione mi ringraziava.
Un giorno mentre ero in auto con mio marito, in prossimità di un incrocio vidi che si era verificato un incidente di modeste dimensioni, riconobbi il furgone e il ragazzo che era sceso, l’altro autista si agitava così ci fermammo subito a per dare soccorso.
L’automobilista era in preda ad una esagerata reazione e contestava il giovane corriere le sue ragioni, mentre chiaramente non le aveva, anche mio marito sottolineò subito che il conducente dell’auto doveva dare la precedenza al furgone, ma l’esagitato continuava con fare autoritario a pretendere la ragione e a me e mio marito a farci gli affari nostri ed andarcene.
Prima di chiamare la Polizia, io scattai qualche foto con il cellulare e consigliai al giovane di non farsi intimorire dall’altro conducente e chiamare l’intervento delle forze dell’ordine, prima di andarcene gli dicemmo che se aveva bisogno delle foto gliele avremmo fatte avere.
Dopo una decina di giorni al citofono si presentò il ragazzo, sempre con un atteggiamento remissivo e timido, mi chiese di salire, ci raccontò che quel tizio poi non attese l’intervento della polizia e che aveva fatto richiesta di risarcimento e il responsabile della sua ditta oltre a pagare i danni lo voleva licenziare.
Per farla breve, riuscimmo a fargli ottenere la ragione sia sull’incidente e sia con il responsabile dell’azienda di trasporti che lo voleva licenziare. Il ragazzo un giorno si presentò a casa con una confezione di vini, per dimostrare la sua gratitudine, noi provammo a non accettare quel dono, giustificando che era stato un atto doveroso da parte nostra, ma lui volle lo stesso lasciarci quelle bottiglie.
Io presi la palla al balzo e proposi di aprire una bottiglia a cena una sera e se aveva una donna o una compagna di venire con lei, ma lui disse subito che non era sposato, ne fidanzato, così dissi va bene noi tre, fissando subito per un sabato sera che lo aspettavamo a cena.
Quel giorno mi preparai, volevo fargli perdere quella timidezza, decisi di mettermi una maglina trasparente nera, reggiseno sotto nero, ma no decisi che non era il caso volevo farlo stare a bocca aperta da subito, calze autoreggenti, no anzi no misi dei collant color caffè con apertura nel tassello che mi lasciava fuori sia la farfallina che buona parte dello spacco tra le chiappe, una gonna nera e una scarpa con un po di tacco, si volevo esagerare.
Chiesi a mio marito di uscire a prendere un dolce, così avrei potuta accoglierlo sola e vedere la reazione, gli avrei mandato un messaggio io quando lui doveva sorprenderci.
Verso le 19,15 mio marito uscì e io ero pronta ad aspettare l’arrivo del giovane, accessi la televisione su un canale di musica, finii di preparare la tavola, la cena era quasi pronta, quando sento il campanello, apro la porta e la lascio socchiusa mentre vado nuovamente in cucina per non far bruciare la carne al forno, sento bussare, senza voltarmi lo invito ad accomodarsi e a venire in cucina.
Sento il suo sguardo dietro di me, ma faccio finta di niente e poi mi sollevo voltandomi, lui è inebetito e nota subito le trasparenze che mostrano i miei seni, lo saluto con un ciao e lui balbettando senza togliermi lo sguardo dai seni mi dice buonasera.
Cerco di essere spregiudicata e anche un po spigliata, parlo quasi con naturalezza, fino a quando gli do un misto tra una carezza e buffetto sulla guancia e gli dico svegliati, lui ha un attimo di smarrimento e poi mi chiede di mio marito dandomi del lei.
Io subito lo rimprovero che non deve darmi del lei e aggiungo che è andato a prendere un dolce per dopo cena, intanto alla tv stanno mandando un video di una canzone che si adatta ad un lento, lo prendo e gli dico dai balliamo questo pezzo mi fa impazzire.
Le mani intorno al collo e lui me le mette sui fianchi, io muovo il bacino e cerco di strusciarmi a lui, lo rimprovero che non mi stringe e finalmente mette da parte un po della sua timidezza e la mani me le porta dietro la schiena, più lo strofino a lui e più sento la reazione nei suoi pantaloni.
Quando finisce la canzone appena sento le sue mani allentarsi dalla schiena gli dico che comunque gli avevo fatto un certo effetto, e guardandogli la patta del pantalone, si notava un certo gonfiore, lui arrossì e sorrise, avevo ancora le braccia intorno al collo, mi guardava i seni, baciali gli dissi e me lo strinsi al petto.
Mi leccava sulla maglina trasparente in corrispondenza dei capezzoli, io non gli toglievo le mani da intorno al collo, poi ne tolsi una e cercai di raggiungere la patta dei pantaloni, riuscivo a malapena a toccargli la parte appena sotto la cintura, così provai ad infilarla sotto ma era stretta.
Con l’altra mano lo stoppai e lo feci sedere sul divano, m’inginocchiai davanti a lui, che mi chiedeva di mio marito mentre lo slacciavo e scoprivo, lo rassicurai quando sentii la mano impugnare quell’asta dura, sul fatto che mio marito era al corrente.
Mi presi leccare, baciare e succhiare quell’arnese scappucciandolo e insalivandolo, lo feci con maestria e con avidità, ogni tanto lo lasciavo e gli mormoravo se gli piaceva, lui era in estasi mi guardava mentre giocavo con il suo arnese, riprendevo a succhiarlo fino a quando mi sono sentita dire da lui di fermarmi, ma non feci in tempo a togliermi la sua verga, nel momento di mandare il respiro nei polmoni mi sono sentita invasa la gola del suo spruzzo caldo.
Lui era immobile a guardarmi, mi tenni ancora in bocca la sua asta che con la lingua continuai a leccare la punta, ripulendo anche quelle poche gocce che non avevano seguito gli spruzzi, quando ormai lo liberai lui con un’espressione di soddisfazione mi disse che bel pompino.
Proprio in quel momento entrò mio marito che rassicurò subito il ragazzo, ci mettemmo a tavola e per tutto il tempo della cena parlavamo delle nostre esperienze e delle varie serate, ci scolammo una bella bottiglia di vino che era molto buona e poi ci dirigemmo in camera, dove feci dopo aver fatto spogliare il giovane e stendere sul letto.
Qualche foto e poi mi feci strapazzare per bene i seni da entrambi gli uomini, mi misi a leccare entrambi i loro giocattoli fino a quando girandomi e mettendomi carponi chiesi chi volesse cominciare a prendermi così, e non se lo fece ripetere due volte il giovane che subito mi spinse la sua asta con molta voglia dentro fino a sentirmi riempita tutta, godette dopo poco che io neppure avevo avuto l’orgasmo ma per fortuna subito mio marito prese il suo posto e con sapiente esperienza mi trascinò al culmine del piacere tenendomi stretta aggrappandosi ai miei fianchi.
Sul letto dopo una rinfrescatina ero stesa tra loro mentre mi tenevo in pugno le loro aste che crescevano di nuovo, mi sollevo e mi posiziono sopra al giovane e comincio a stringere la sua asta tra i seni ritmando sempre più velocemente quello sfregamento fino a farmi sentire lo spumeggiante zampillo cercando di indirizzare la punta anche verso i capezzoli duri e imbrattati del suo sperma.
Lo ripulii con la lingua cercando di farlo rimanere dritto, per poi posizionarmi su di lui e metterlo dentro di me prendendo a sculettare e muovermi per sentirmelo tutto così voglioso e gonfio, mio marito ne approfittava dopo qualche foto per mettersi in piedi e darmelo da succhiare.
Raggiunsi un orgasmo e poi un altro quasi di seguito, poi mio marito mi spruzzo in viso facendo colare delle gocce sul petto del giovane, che non si faceva distrarre e proseguiva a tenermi le chiappe favorendomi il movimento.
Dopo avermi sentita godere due volte il giovane mi chiese se mi voltavo che voleva prendersi il mio culetto, ma non volli accontentarlo, dicendogli che lo avrebbe provato al prossimo incontro.
Quella sera quando ci salutò mi confessò la sua inesperienza che io avevo capito, gli dissi che quando recapitava qualche pacco in zona di suonare che se ero in casa un buon caffè corretto glielo offrivo volentieri.
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