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Lui & Lei

Clelia ed io


di iltiralatte
28.09.2022    |    5.469    |    1 7.8
"Io òi guardo allontanarsi con addosso un masgone chee la metà sarebbe comunque troppa Questa è stata la nostra soluzione: ci amiamo come due fidanzatini, ..."
Ciao- Sono Diego. Ho già 6 anni e sto giocando nell’orto con Clelia, la mia amichetta di soli 3 mesi più giovane di me
Ad un certo punto lei mi dice “Mi scappa la pipì” e, senza por tempo in mezzo si toglie le mutandine, si accovaccia ed inizia a mingere
Io sono proprio davanti a lei e la osservo. A quest’età si è completamente innocenti, quel getto mi affascina ma senza darmi sensazioni lascive: so solo che lo ricorderò per tutta la vita. Ora lei si è liberata, si rialza le mutandine e continuiamo a giocare.
Ma quel getto mi ha inconsapevolmente conquistato. “Mi vuoi sposare?” le domando.
“Certo, quando saremo grandi” mi risponde

Gli anni ora sono raddoppiati.. Le nostre mamme sono impegnate in chissà quali astrusi conversari,
Io e Clelia stiamo giocando in un’altra parte della casa: l’istruzione che ci hanno dato è quella di non fare rumore.
Per terra vediamo uno stuoino e ci viene l’idea: perché non giochiamo al dottore?
Lei esita un po’ : “Chi dovrebbe fare il dottore?”
“Io “ rispondo “Io ho avuto l’idea ed io scelgo la parte, Poi magari la prossima volta toccherà a te!”
Mi guarda ed annuisce
“Si sdrai signora “ e questa volta sono io a toglierle le mutandine.
Mi favorisce in tutti i modi: si lascia guardare, toccare, palpare e scrutare anche intimamente.. Mi ricordo di quella pipì, ma non riesco a vedere da dove sia uscita.
“Ragazzi dove siete?” La mamma di Clelia ci sta chiamando,
Veloce lei rimette le mutandine mentre io rispondo a voce alta: “Siamo qui” e corro a vedere cosa desiderano le nostre due genitrici.
È solo l’ora della merenda. Mentre mangiamo le nostre mamme ricominciano la loro interminabile ciacolata.
Lei mi guarda decisa negli occhi “La prossima volta faccio io il dottore” mi comunica.
Per i seguenti 4 anni, quello diviene il nostro gioco preferito.
Ci alterniamo da bravi °fratellini° ed, a questo punto, la sua figa non ha più segreti per me come, penso, il mio pene per lei
Un giorno, quando era il mio turno per recitare la parte del medico Clelia mi fermò “Oggi no, non è possibile”
“Perché mai?” guardandomi attorno “Siamo soli, nessuno può vederci”
Alza la gonna e mi mostra due mutandine di plastica sotto cui si intravede un rigonfiamento
“Che hai?” domando “Non stai bene?”
“Perdo sangue” mi rispose “ Ma la mamma mi ha detto che è una cosa naturale che capita a tutte le donne. Anzi ha organizzato una festicciola in casa per festeggiare l’evento, vuoi intervenire anche tu?”
Naturalmente accetto. Per la prima volta in vita mia partecipo ad una festa in cui, invece delle solite bibite, un dolce spumante è la bevanda deputata al brindisi.
“Oggi la mia bambina è diventata donna” dice il papà di Clelia alzando il calice al cielo “Briniamo a lei ed al suo futuro”
Mi unisco a quel brindisi e sento lo spumante pizzicarmi il naso: sono tutto orgoglioso lei sarà la mia donna
“Vuoi sposarmi?” le domando in un momento d’intimità
“Certo che si “ risponde “Il momento si avvicina”

Ancora qualche anno è passato
Clelia è diventata una bella giovane ragazza con tutte le curve al punto giusto. È vivace, più vivace di me. A lei piace divertirsi: ama fare lunghe passeggiate, gioca con chiunque senza farsi pensieri ed adora ballare.
Io sono più calmo, riflessivo. Adoro leggere e sono un orso sulla pista da ballo.
Nonostante tutte queste differenze andiamo perfettamente d’accordo; che finiremo per sposarci sono i nostri stessi genitori a dirlo.
Non abbiamo mai smesso di giocare al dottore, ma ora si impone uno scatto di maturazione
Proviamo a scopare
La prima volta che entro in lei do un paio di colpetti: poi l’eccitazione mi prende ed eiaculo immediatamente in quella fighetta
“Tutto qui?” domanda lei “Non ho sentito praticamente niente, Un po’ di dolore … e poi ho avvertito le tue contrazioni. Cosa ci sarà nel coito se tutti, uomini e donne, vogliono sempre ciulare?”
Io forse ero un po’ più smaliziato di lei.- Sapevo che esistevano i film ed i giornali porno ed una volta ne avevo persino sfogliato uno
“Credo di doverti domandare perdono, Clelia. La colpa è senz’altro mia. Non sono ancora un uomo, evidentemente, un uomo dovrebbe resistere molto di più dei classici 3 colpetti e via”
Lei mi guarda compunta “Tranquillo Diego, A Napoli dicono: °Nessuno nasce imparato°. Riproveremo e certo troveremo un accordo soddisfacente
Per la prima volta mi bacia sulla bocca “Ti amo “ mi disse “Ti amo e voglio essere tua”
Rispondo entusiasta a quel bacio “Vuoi sposarmi? Davvero?”
“Certo” mi risponde lei “Al termine degli studi sarò tua moglie … o anche prima se le circostanze lo consentiranno”

Ora siamo all’università. Io studio ingegneria elettronica e lei architettura-
Per la prima volta non possiamo trascorrere tutte le giornate assieme e dobbiamo supplire con poche ore, rubate allo studio, di intimità serale.
La nostra intesa sessuale è buona, almeno ritengo io, non duro più pochi secondi ma, e qui sta il mio cruccio, non riesco a portarla ad avere quegli orgasmi di cui leggo sui giornali porno. Io voglio il meglio per la mia donna, ma perché non devo riuscirci?
Cominciamo a parlare, comunque, di coabitare, trasferendoci dal paese alla città: la scuola sarebbe molto più a portata di mano e forse avanzeremmo un po’ di tempo per ricominciare a coccolarci.
Cerchiamo un appartamentino sfitto a buon prezzo e lo affittiamo, poi ci mettiamo 2 brandine coi relativi materassi: per il momento non possiamo permetterci mobili ma ci pare che quel letto completo anche se rudimentale sia il seme della nostra futura casa.
“Per ora abbiamo un punto d’appoggio” le dico quando le porgo la chiave “Anche se tutte le sere torniamo a casa, dovesse capitarci di restare in città non dovremmo cercare un ponte sotto cui dormire. Poi, quando potremo acquistare anche i mobili, potremo iniziare qui la nostra vita comune”
Clelia annuisce convinta e prende la sua chiave.
Una sera la mia fidanzata mi comunica “Domani sera Claudio da una festa per festeggiare la sua tesi, Ci ha invitato entrambi, Ti prego, portamici”
“Non posso Clelia, sai che tra una settimana ho l’esame più importante per la mia di laurea. È un esame difficilissimo e devo assolutamente studiare. Non voglio fallirlo”
“Ma cosa vuoi fallire musone? Sei il migliore del corso!” Sorride e cerca di convincermi ma io sono irremovibile, La porterò a festeggiare dopo gli esami
“Se non vuoi andare tu, allora ci andrò da sola” mi comunica decisa “Tutte le mie compagne di corso ci vanno, non voglio fare la parte dell’asociale”
Le do un bacio “Prima che possa passare tu per asociale ghiaccerà l’inferno.” Le sorrido “Vai e divertiti per tutti e due” e nuovamente la bacio
Per i successivi tre giorni non la vedo ma , impegnato come sono nella rifinitura degli studi quasi non me ne accorgo.
Il quarto giorno noto un po’ la sua assenza e penso che voglia lasciarmi in pace: non do peso alla cosa
Quasi all’improvviso mi accorgo di essere giunto al giorno dell’esame ed ancora non ho sue notizie.
Mi presento alla commissione esaminatrice e, per la prima volta, lo faccio senza lei che mi guarda alle spalle.
30 e lode ho raggiunto il mio risultato, d’ora in poi la laurea sarà solo una formalità: torno al paese e vado direttamente a casa sua
Lei mi apre la porta ed io l’abbraccio
“Li ho sbaragliati” dico esultante
“Bravo, ne ero sicura” risponde lei un po’ stranita
Come al solito andiamo nella sua camera: i suoi genitori sono assenti, possiamo festeggiare per bene.
Cerco di accarezzarla un po’, poi inizio a spogliarla: lei mi lascia fare passiva ma io, nel mio stato di eccitazione non me ne accorgo neppure
La rovescio sul letto e cerco di sollevarle il morale con quella frase che ci ha accompagnato per tutta la vita
“Clelia, vuoi sposarmi ora? Adesso sono quasi laureato ed ho già la prospettiva di un buon impiego. È giunto il momento che mettiamo su famiglia”
“No” mi risponde “non voglio e non posso”
Resto momentaneamente di sasso, mai mi sarei atteso una simile risposta. Penso ad un momento di sconforto, può capitare a tutti. E la penetro.
Lei mi lascia fare sempre passiva
Inizio la ginnastica rituale ma lei, ponendomi una mano sul sedere mi ferma spingendomi dentro di se
Avverto strani movimenti nella sua vagina, prima non l’aveva mai fatto!
“Ti ho tradito” mi comunica a brutto muso
Tutta la mia felicità e la mia eccitazione passano di colpo: il membro mi si affloscia immediatamente e scivola fuori da lei
“Ma cosa stai dicendo Clelia? Siamo sempre stati due semi nello stesso baccello. Cosa è successo?”
Lei mi carezza il viso “Povero Diego. Ti voglio bene, anzi ti amo proprio e non avrei mai voluto darti questo dolore ma tant’è, meglio che ci fermiamo ora che siamo ancora in tempo”
“Ma cosa dici Clelia?” la terra mi mancava sotto i piedi “Spiegati per favore”
“Qualche giorno fa sono andata a quella festa cui non mi hai voluto accompagnare: ricordi?”
Io annuisco
“Al suo termine “ prosegue “ero un po’ brilla e mi sono accompagnata con Francesco. Vuoi che prosegua?”
“Capisco “ rispondo “ Una punizione per il mio comportamento, ma d’ora in poi non accadrà più. Ti prometto che ti sarà assolutamente devoto e mai più ti lascerò da sola”
“Non capisci: non è una punizione. Se c’è qualcuno da castigare quella sarei io. Ma mi costringi a darti particolari su cui avrei voluto sorvolare,
Di Francesco non mi importa proprio un accidenti”
Stavolta quello che la guarda stranito sonp io
“Vedi Diego, il fatto è che Francesco mi ha totalmente riempito la vagina col suo membro, Andava su e giù ed io sentivo il suo pene strusciare contro le pareti vaginali in un modo che tu non hai mai fatto. Unna cosa fantastica, davvero!
Quante volte abbiamo copulato noi due? Per la prima volta mi sono sentita completamente soddisfatta quando lui si è tolto”
“Probabilmente mi sono trovata un superdotato” ho pensato pentita “Diego non mi ha mai,neppure lontanamente fatto provare simili sensazioni: devo assolutamente farmi perdonare da lui”
“Oramai si era fatto tardi” prosegue “e sono andata a dormire nel nostro appartamentino. Il giorno dopo sono andata all’università e, tra una lezione e l’altra, ho parlato con Sofia!”
“Sofia!!! Quella mezza ninfomane?” esclamo
“Si, proprio lei. Vista la sua passione si è fatta quasi tutti i ragazzi della facoltà ed era proprio la persona perfetta per chiarirmi quanto volevo sapere. Con lei, dopo un paio di chiacchiere vuote, sposto il discorso su Francesco e le domando se, a sua conoscenza, quello è un superdotato.
Lei si mette a ridere °Francesco? Lo ho valutato ed è uno dei piselli più piccoli che conosco°”
Clelia mi guarda con affetto “Capisci ora? Se lui che è piccolo mi riempie, cosa posso pensare di te? Io sono una ragazza normale, con appetiti sessuali normali, ed ora che ho provato un membro normale ho capito che proprio della normalità ho bisogno. Mi spiace terribilmente Diego ma a te deve essere successo qualche cosa per cui ti si è fermato colle dimensioni da bambino”
Mi siedo sul letto “Non ho mai considerato le dimensioni del mio pene, ognuno ha il fisico che si ritrova, ho sempre pensato, ma se per te è tanto importante è giusto che tu pensi a te stessa”
Piango, le lacrime mi sgorgano copiose dagli occhi mentre mi rivesto
Clelia mi si avvicina con un fazzoletto in mano e mi asciuga gli occhi
“Non piangere Diego, sono io l’egoista libidinosa, tu non hai colpe”
“Già, non ho colpe “ ribatto “ Ma io mi sono fatto una fidanzata all’età di 4 anni, La ho accompagnata come tale per tutto l’arco della nostra vita. innamorandomi di lei ogni secondo di più … ed ora mi ritrovo solo. Tu cosa faresti al mio posto?”
“Non credere che per me non sia lo stesso” replica “Ti ho già detto che di Francesco non mi interessa nulla. Ora anch’io, dopo tanti anni di affetto e d’amore sono sola” … e il fazzoletto passa ad asciugare le sue di lacrime
“Cosa dobbiamo fare Diego?” mi domanda “Neppure io voglio realmente separarmi da te. Siamo cresciuti assieme e tu sei una parte importante di me, micropene o meno” asserisce
“Non lasciarmi” ribatto: sposiamoci e poi vedrai che troveremo una soluzione
Lei si rifugia tra le mie braccia accettando
Ci siamo sposati a giugno, subito dopo che avevo dato la mia tesi di laurea
In viaggio di nozze siamo andati al mare: sole, spiaggia e turisti seminudi
Vicino al nostro ombrellone ci sono 2 ragazzi: guardo con invidia (ora) i loro slip che promettono di essere belli pieni
“Clelia” li indico “Non vorresti fartene uno? Tu ti sei sacrificata sposandomi ma mi sembra giusto ricambiare dandoti la possibilità di soddisfare anche le tue di necessità”
“Ma non sarai geloso?” mi domanda
“Gelosissimo, si, da morire. Mi mancherà il respiro ogni istante in cui non sarai al mio fianco, specialmente sapendo quello che stai facendo” replico “Ma ti amo e voglio che tu sia felice e soddisfatta: l’amore vuole la felicità del partner, non la propria. Solo, quando sarai appagata, torna da me”
Lei promette.
“Ancora una cosa: il nostro letto deve essere il tuo regno. Sua qui che a casa nostra non dovrai usarne altri. Solo in questo modo io potrò essere sempre presente anche sa sarò altrove a piangere disperato”
“Certo Diego, visto quanto mi concedi è il minimo che ti debbo riconoscere, ed in più una promessa: la mia bocca sarà sempre e solo tua”
Poi davanti a me, comincia a ridere e scherzare coi 2 ragazzi, allontanandosi in direzione dell’albergo con uno di loro dopo neppure mezz’ora. Io òi guardo allontanarsi con addosso un masgone chee la metà sarebbe comunque troppa
Questa è stata la nostra soluzione: ci amiamo come due fidanzatini, copuliamo come possiamo e poi, quando il suo bisogno di cazzo diviene impellente lei si porta a casa qualcheduno e se lo scopa, Qualcuno: sempre diverso, insieme abbiamo convenuto che un amante fisso non sarebbe stato di nessuna utilità alla nostra coppia.
E mentre lei si soddisfa la figa io cosa faccio? Io piango, a volte disperato, maledicendo la natura che mi ha dato quel simulacro di uccello Poi sento la porta della camera aprirsi ed io mi ricompongo: qualche volta appena in tempo. Vedo uno sconosciuto che, se è educato,, mi saluta prima di allontanarsi felice di aver creato un nuovo cornuto.. Quindi Clellia mi raggiunge e mi bacia ed io torno ad essere felice Clelia, lo so, sarà disposta a rendere un po’ più felice anche me.


Anche stavolta vi domando la grazia di un commento: Grazie
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