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VENDICARSI PER FORZA


di iltiralatte
19.07.2023    |    1.662    |    0 6.0
"A loro ingresso tutti i presenti lo accolsero con falsa cordialità “Bentornati!”, “Vi siete ricordati di noi vero!”, “come si sta ai piani alti? Non..."
(seguito fi "Dirigente per forza")

Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale

Da quel giorno la convocazione fissa del ex-capoufficio divenne una piacevole consuetudine per i due complici che si divertirono a vessarlo in tutti i modi, ad esempio il secondo giorno lo obbligarono alla ripulitura colla lingua e quello, comportandosi da perfetto cuckold obbedì.
Il terzo giorno però una novità attendeva il pover’uomo.
-Sara, cosa fai qui? (con stupore aveva visto la moglie di cui era innamoratissimo nella sala d’attesa)
-Mi hanno convocato Ercole, credo vogliano offrirmi un impiego
-Non posso fermarmi amore, mi attende il mio capo ma: auguri! (e con un rapido bacio si congedò)
-Alla buonora (lo accolse Mattia) quanto tempo ci vuole per salire qualche piano?
-Mi perdoni signore ma ho visto mia moglie in attesa qui fuori ed ho perso qualche istante per salutarla.
-Ah quella fuori dalla porta è sua moglie? Buono a sapersi, comunque oggi voglio dedicarmi alla sodomia. Maneggi con discrezione il mio pacco perché sia ben pronto: questo è il suo compito.
Il poveretto ubbidì e ben presta si trovò tra le mani un membro al massimo dell’erezione-
-Bravo, stai imparando bene (constatò Mattia). Anche la tua idea di solleticare il glande colla pinta della lingua non è male! Ed ora: giù i calzoni.
-Ma che dice signore? Io non sono gay.
-Vedi forse in giro qualche altro buco che io possa riempire? Poche storie: tocca a te! Giù i calzoni
Colle lacrime agli occhi l’uomo pensè al mutuo che stava pagando e che non aveva i mezzi per estinguere per cui obbedì
-Marisa! (chiamò Mattia)
La donna giunse con una scatoletta di lubrificante, lo fece adagiare colla pancia nuda a contatto del marmi e coi piedi ben piantati a terra.
Fattagli ben divaricare le gambe spalmò abbondantemente l’ano di lubrificante e affermò:-È pronto signore.
-Molto bene rispose Mattia, solo che ora mi è passata la voglia di culo. Ora ho voglia di Figa!
-Sono pronta signore.
-No, non della tua Marisa anche se ti ringrazio della tua disponibilità, preferisco quella di quella biondina in sala d’aspetto.
-Ma signore, lei non è nostra dipendente, non abbiamo nessun titolo neppure per convocarla qui.
-Convocarla, convocarla che parolona! Invitala, poi qualcosa mi dice che qui abbiamo la persona giusta per chiederle di sottomettersi
-Noho signore, per favore non mi chieda questo! (belò la vittima)
-No? Daccordo allora. Signorina Marisa prepari una lettera di licenziamento ed una lettera di malservito da inserire nel suo dossier tale che persino un malavitoso, che volesse metterlo a domandare la carità ai semafori, diverrebbe dubbioso sull’opportunità di affidargli il compito.
-No signore, La prego, io ho bisogno dello stipendio. Ha vinto, chiami mia moglie e la convincerò a farsi ciulare da lei
Marisa introdusse la donna che, vedendo il marito in quella posizione, ebbe un attimo di forte esitazione ma poi andò a prendere posto sul divano davanti a lui.
-Cosa sta succedendo Ercole? Perché coi calzoni abbassati ed in quella posizione?
-Non badare a me Sara, il capo aveva una mezza idea di onorarmi ed io naturalmente mi sono reso disponibile alla cerimonia che aveva approntato per me!
-Sei un gay? Giuro di non essermene mai accorta.
-Certo che no amore, tu sei il mio unico sfogo sessuale, lo sai!
-Si ma allora … non capisco.
-Il capo stava per onorare me quando gli è venuta una diversa ispirazione, che io condivido. Ora vorrebbe scopare te.
-Ma tu sei matto. Io non so neppure chi sia, figurati se vado a letto con lui.
-Ma non sarebbe necessario andarci a letto: anche quel divano sarebbe adatto allo scopo, ed io sarei comunque qui, davanti a te, pronto a sostenerti e ad incoraggiarti.
-Io non ti ho mai tradito Ercole, lo sai?
-E neppure ora lo faresti. Semplicemente consentiresti al mio capo di concedermi un riconoscimento che gradirei moltissimo. Una donna favolosa come te a mia fissa disposizione sempre capisci? Il suo sarebbe un riconoscimento incredibile.
La donna cominciava a cedere:
-Si, ma sai che non uso anticoncezionali e proprio ora sto entrando nel mio periodo di maggiore fertilità
-Davvero Sara? Ma sarebbe una cosa da sballo se tu restassi incinta. Sarebbe il nostro bambino ma contemporaneamente stabilirebbe un forte rapporto col mio capo una cosa fantastica. Ora togliti le mutande e sdraiati per favore.
Pur dubbiosa quindi, davanti a suo marito consentì a Mattia di scoparla e di inseminarla.
Mattia fece i suoi comodi e solo dopo una seconda sborrata prese la parola
-Donna, mi sembra di aver capito che questi siano i tuoi giorni e che temi di essere ingravidata.
-Così è signore
-Se ti lasciassi andare a la cosa fosse vera, avresti quindi un dubbio sull’effettiva paternità della tua creatura vero?
-Si signore, se Ercole mi toccasse il dubbio sarebbe legittimo.
-Non va bene cara figliola: una mamma deve sempre sapere chi è responsabile della sua maternità, Facciamo così: da oggi per 5 giorni ti trasferirai a casa mia. Io ti scoperò tutte le notti ed in questo modo tu potrai avere la certezza di chi ti abbia ingravidata
-Vedi Sara quanto è buono il mio capo? (si intromise Ercole) Ci sta regalando il nostro primo bambino ed è disposto a quasi una settimana di sacrificio personale per farlo.
-Ma in questo modo dovrei stare una settimana lontana da te. (protestò la donna)
-Se lo desiderate non è necessario. (replicò Mattia) Suo marito può prendersi una settimana di ferie e venire nella mia villa a fare il nostro cameriere personale. Poi la notte la trascorrerà in una poltroncina ai piedi del letto su cui noi scoperemo ed in tal modo non potrà assolutamente negare di essere stato presente al concepimento.
Decisamente vinta la donna chinò la testa in segno di obbedienza
-Ed ora rivestiti Ercole (terminò Mattia). Cosa fai coi calzoni ancora abbassati? Cosa vuoi me ne faccia del tuo sedere quando ho a disposizione una bella figa come quella di tua moglie? Aspettatemi all’ingresso, vi condurrò entrambi a casa mia.
-Saremo onorati se lei completerà l’inseminazione di Sara e le sarò sempre grato per averci donato il nostro primo figlio.
A questo punto congedò sbrigativamente i due coniugi e, non appena fu rimasto solo con lei, disse a Marisa.
-Ora è il momento di vendicarmi degli altri ex colleghi, sei sempre disposta ad appoggiarmi?
-Certamente si Mattia te l’ho promesso ed ho una parola sola.
-Anche se io ti offrissi in matrimonio a qualcun altro?
-Farò tutto quello che vuoi Mattia. Sappi solo che io sono unicamente e completamente tua anche se so che mai potrà ambire a sposarti, quindi usami come meglio credi: sarò felice di esaudire quei semplici compiti.
-Allora andiamo
Mattia portò Marisa nel suo vecchio ufficio.
A loro ingresso tutti i presenti lo accolsero con falsa cordialità
“Bentornati!”, “Vi siete ricordati di noi vero!”, “come si sta ai piani alti? Non soffrite di vertigini?” ed altre amenità del genere.
Mattia finse di accettare per buoni tutti quei complimenti, si sedette al suo solito angolino ed invitò Marisa a sederglisi accanto.
-La vita qui era dura, ma lassù è ancora peggio
Intanto allungava la mano verso il seno della donna che, per agevolarlo, sbottonò i due bottoni superiori della camicetta.
Mattia svelto infilò la mano cominciando ad impastare quelle tette.
-Sapeste (proseguì) bla bla bla (sta per parole vuote che nessuno ascoltava, tutti ammiravano la sua manovra cogli occhi fuori dalle orbite per cui diviene impossibile capire cosa stesse realmente dicendo).
Lui tolse la mano dal seno di Marisa e concluse:
-Avete capito?
-Si ceru Mattia (rispose qualcuno) è vero non è tutto oro quel che riluce
Fingendo una manovra maldestra fece cadere (non) inavvertitamente una biro per terra-
-Ti spiace raccoglierla Marisa?
Con un gesto d’assenso lei si alzò in piedi chinandosi poi a 90° per raggiungere il pavimento colle mani.
Svelto lui le sollevò la gomma sulla schiena mostrando che la ragazza non stava portando intimo e cominciò a massaggiarle la patata, così davanti a tutti mentre lei lasciava fare appoggiandosi però colle mani al pavimento.
-Io e Marisa abbiamo però avuto occasione di parlare. Vieni Marisa siediti sulle mie ginocchia
Lei eseguì e lui, continuando a palparle la figa proseguì: -Sapete? Lei si sente sola: avrebbe proprio bisogno di un marito! Del resto sapeste che tette soffici ha e che bernarda vogliosa che possiede! Domandate pure a me per referenze.
Gli occhi dei presenti, che prima volevano schizzare dalle orbite ora erano letteralmente esplosi. Anche le gole erano seccate rendendoli quasi incapaci di parlare
“I o”, “I o”, “I o” si sprecavano
-Certo che un marito avrebbe poi la facoltà di scopare con questa bellezza: che ne dite?
-Mattia (proruppe Marco) So di averti fatto soffrire forse più di tutti gli altri, ma ora sono il primo ad implorare il tuo perdono. Ti prego, metti tu una buona parola con lei perché mi accetti come marito
-Hai sentito Marisa? Avevi paura di restare sola ed ora hai già una richiesta di matrimonio. Ti va bene Marco o vuoi scremare ancora aspiranti?
-Potrebbe andar bene ma vediamo cosa mi offre.
-Quello che vuoi tesoro! (la interruppe Marco) la mia casa. Il mio conto in banca, la mia auto. Tutto quello che possiedo sarà tuo-
-Non mi importa dei soldi, a me interessa il sesso- (rispose la donna), mi sarai fedele?
-Certamente Marisa, puoi contarci.
-E mi consentirai anche di continuare a fare la segretaria?
-Ho capito, vuoi continuare a scopare con Mattia. Certo è il minimo che posso concederti: lui verrà sempre per primo ed io interverrò solo in seconda battuta.
-Bene Marisa (concluse Mattia), saliamo nel mio ufficio a festeggiare il tuo fidanzamento con una sana scopata, Marco potrà, qui davanti a tutti, dedicarti contemporaneamente una bella sega.
Non fecero in tempo a raggiungere l’ufficio che sentirono squillare il telefono. Marisa si precipitò, disse un paio di parole e gli porse la cornetta.
L’uomo altro capo del filo stava ridendo di gusto,
-Ancora una volta ho seguito la tua esibizione. Sei stato fantastico! Lui la sposa e tu la scopi! Fossero tutti così i matrimoni!

FINE? (segue con "Cornuto per forza")

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi.
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