Il gorilla

Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale. (Liberamente ispirato alla canzone “El gurilla” musica di Brassen tradotta e cantata da Nanni Svampa), (Ma non dimentichiamo “Il gorilla” traduzione con cui il giovane De Andrèe esordì sul palcoscenico nazionale italiano)

Brassens era indiscutibilmente un genio tant’è vero che ha avuto migliaia di traduttori: Dialetto lombardo. Italiano, spagnolo …. Ora è forse un po’ dimenticato: per questo ho deciso di dedicargli un trittico di racconti ispirati a lui ed alla sua opera, ma non dimentichiamo gli altri: “La prima volta”, “La ginetta”, “Mi sun’t un malnatt”, “El testament”, “Peladra ti”- “L’erba mata”, etc.
Ora comunque è la volta de: “Il gorilla”. Peccato che De Andrée si sia fermato qui con le sue traduzioni.

-Venghino signori, venghino! Più gente ertra più bestie si vedono.
Così diceva l’imbonitore del circo appena giunto nella nostra cittadina.
Il circo: la magia viaggiante. L’unico posto in cui puoi ammirare contemporaneamente atleti superbi. Maghi, pagliacci e, naturalmente, animali esotici e pericolosi, come elefanti e leoni!
Questo poi aveva una particolarità: possedeva, unico tra i circhi in circolazione UN GORILLA.
Si trattava di uno splendido esemplare giunto al termine della sua adolescenza e quindi all’apogeo sella sua forza!
Lui però si sentiva solo e guardava con rincrescimento tutte quella donnette che si accalcavano davanti alla sua gabbia ammirando il suo uccello: una cosa grande, grossa, probabilmente durissima; gorillesca appunto,
Non potendo fare altro lui si masturbava davanti a loro e questo accresceva il suo fascino.
Una vita noiosa e piena di rimpianti quindi, fino al giorno in cui qualcuno chiuse malamente la sua gabbia.
Il gorilla è un animale intelligente come un uomo. Non avrò sviluppato la matematica o le arti figurative, forse non gli interessavano. Non avrà magari, contrariamente a noi, sviluppato l’arte di uccidere, il che lo rende migliore di noi ma questo non diminuisce la sua intelligenza, semplicemente la rivela indirizzata ad altri obbiettivi.
Non appena si accorse della mancanza del suo guardiano l’animale si precipitò alla porta spalancandola ed uscendo finalmente libero nel vasto mondo
“Oggi finalmente me la levo!” pensava,
Stava naturalmente riferendosi alla sua verginità. L’istinto gli diceva che tutte quelle in mostra davanti alla sua gabbia erano scimmiette, quindi ciulabili dal maschio alfa a suo piacimento. Del resto lui mai aveva visto una gorillessa, quindi la sua confusione era perfettamente spiegabile.
Intervenne il padrone del circo:
-Attenti al gorilla, non ha mai visto una scimmia e potrebbe fare confusione (gridava)
Coerentemente, non appena ebbero capito che il gorilla stava cercando compagnia femminile, tutte le donne si diedero alla fuga senza lontanamente considerare che, con quell’attrezzatura che si ritrovava il gorilla era certamente molto migliore del marito.
Tutte le donne corsero a casa rifugiandosi tra le braccia degli impotenti (al confronto) mariti ed in un attimo il gorilla si trovò a rimirare una piazza vuota.
Nel fuggi fuggi generale solo due persone si erano attardate: un giudice che stava tornando a casa e, li vicino, una vecchia.
Il gorilla puntò deciso nelle loro direzione.
“Può darsi che gli piaccia io.” pensava la vecchia, “È un po’ diverso dal solito, ma ai miei tempi non ho più molte possibilità!” e resta ferma.
Neppure il giudice si muove.
Pensa: “Va bene che sono brutto ma non può scambiarmi per una scimmia” e resta immobile.
(Cari lettori anch’io ho pensato ad una possibilità del genere. Se qualcuno mi domandasse: “Giudice o vecchia?” prenderei indiscutibilmente la vecchia specialmente ora che sono anziano e che non ho più possibilità,)
Ma il gorilla, giudicato da tutti un fusto di prima grandezza non brilla certamente per il suo spirito o per il suo buon gusto, per cui, dopo aver afferrato il giudice per un orecchio lo ha trascinato con lui nel bosco.
Non voglio e non posso dirvi cosa accadde laggiù, tra le felci e le sterpaglie.
Posso solo dire di aver distintamente sentito gridare:
- Mammaaa, Gesùùùù
Come quel tizio che ieri lui, con una sentenza un po’ originale, aveva fatto decapitare e rinchiudere nella sua cassa di legno
Fine

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi