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La punizione 4


di iltiralatte
15.11.2023    |    1.008    |    6 7.2
"Inoltre dovresti ricontattare quella signora, la proprietaria del maschio che ha coperto Molly vorrei chiederle l’autorizzazione ad utilizzare il suo cane per..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Diletta
Anche oggi la lavorazione è terminata.
Soddisfatta e felice torno dal mio Alcide pensando solo a raccontargli le belle novità della giornata.
Io “Da domani avrò bisogno di portare Molly con me agli Studios. Inoltre dovresti ricontattare quella signora, la proprietaria del maschio che ha coperto Molly vorrei chiederle l’autorizzazione ad utilizzare il suo cane per le riprese. Potresti occupartene tu per me?”
Alc “Ma certo cara! Devo avere ancora il suo numero da qualche parte.”
Io “Come da qualche parte? Non devi comunicarle la nascita dei cuccioli?”
Alcide arrossisce leggermente
Alc “Hai ragione, senz’altro lo ho nella mia scrivania, corro a prenderlo.”
Torna dopo qualche minuto con un foglietto in mano
Alc “Eccolo, vuoi chiamarla tu? Ricorda il suo cane si chiama Arco.”
Sollevo la cornetta e compongo il numero.
Mi risponde una voce maschile.
Io “Sono Diletta, la padrona di Molly,la cagnolina che il suo cane Arco ha coperto.”
Lui “Ah si? Non ne sapevo nulla. Attenda che le passo mia moglie.”
Un breve periodo di attesa, poi una voce femminile.
Ste “Pronto? Sono Stella.”
Io “Buona giornata a lei signora. Io sono Diletta la padrona di Molly, la cagnetta che il suo cane ha coperto e che ora ha partorito.”
Ste “Ah si, me lo ha detto suo marito!”
Io “Naturalmente signora la metà dei cuccioli è sua. Vorrei però da lei una autorizzazione, Io lavoro per la televisione ed avremmo avuto l’idea di mostrare me mentre canto attorniata da tutti i nostri cani. Avremmo quindi bisogno della sua autorizzazione sia per mostrare i cuccioli che il padre.”
Ste “Certamente, è una cosa che farò con piacere. Mi sarà concesso di assistere?”
Io “Credo non ci saranno difficoltà, ma non è una cosa che dipende da me, Darò il suo numero al mio agente: con lui potrà accordarsi sia per quanto riguarda il compenso che per la sua facoltà di visita agli studi.
Detto questo, perché non viene a trovarci ed a conoscere i piccoli? Non dimentichi che dobbiamo effettuare la scelta ed in quell’occasione avrei piacere di conoscerla personalmente.”
Mentre attendevo la risposta lanciai un’occhiata ad Alcide: mi sembrava leggermente impallidito.
Ste “Volentieri signora, quando? Io sono praticamente libera tutto il giorno.”
Io “Io invece, anche se può non sembrare, lavoro duramente e di giorno sono sempre impegnata. Suggerirei una cosa : perché non riuniamo le nostre due famiglie e non ci facciamo una bella grigliata serale? Forse anche a suo marito farà piacere conoscere i cucciolini.”
Ste “Idea stupenda signora: resti un attimo in attesa che domando a mio marito”
Dopo qualche minuto Stella si ripresentò al telefono
Ste “Accordo raggiunto signora. Quando organizziamo?”
Io “Perché non domani sera? In questo modo Alcide domani potrà provvedere ad acquistare la carne. Ci tengo molto a fare la conoscenza di una signora gentile come lei.”
Una volta riappeso esposi ad Alcide i nuovi incarichi per l’indomani ivi compreso l’acquisto di una nuova ciotola per il cane ospite ed, a questo punto, mi ricordai di quel collare con annesso guinzaglio che avevo notato nella sua scrivania.
Incuriosita gli domandai a cosa gli servisse.
Alcide sembrava un po’ in imbarazzo mentre mi diceva
Alc “Quel collare? Ho pensato di addestrare Molly. Ti faccio un esempio: mettiamo il caso che, a cane libero, notassimo un possibile pericolo. Gridando °TERRA° il cane si accuccerebbe immediatamente e noi potremmo raccoglierlo e portarlo al sicuro, Collare e guinzaglio servono proprio per questo scopo: per addestramento”
Io “Di certo questa è una cosa buona.”
Accantonai il pensiero del collare e non ci pensai più.
La sera successiva feci finalmente la conoscenza di Stella che si rivelo essere una bellissima donna dai capelli corvini e dalle forme procaci.
Al suo fianco Simone il marito: un ometto tranquillo, apparentemente insignificante ma che doveva possedere qualche virtù nascosta a giudicare dalla splendida automobile con cui i due di presentarono all’appuntamento.
Legato ad un guinzaglio a filo Arco che, annusato l’odore di Molly. Cercò subito di raggiungerla.
Mentre Alcide cucinava al barbecue la braciole io presentai ai nostri ospiti i nuovi venuti. Stella mi consegnò il pedigree di Arco pregandomi di passarlo al mio agente ed io acconsentii con piacere.
La serata si concluse come era cominciata, con tanta simpatia e con l’intento di riproporla.
Appena i nostri ospiti ci ebbero lasciati ebbi un’idea: corsi a prendere il collare e cercai di metterlo a Molly, volevo proprio imparare ed usarlo, l’idea di addestrare il cane era eccellente. La condividevo in pieno.
Tuttavia il collare era evidentemente grande, quindi pregai Alcide di aiutarmi a farlo indossare al cane.
Alcide, un po’ recalcitrante, chiamò la cagnolina ma questa, con nostra sorpresa, quando vide guinzaglio e collare fuggì sotto il tavolo. Non ci fu verso ne modo di blandirla. Se non era sotto il tavolo faceva slalom tra le gambe delle sedie in modo che noi non potessimo raggiungerla.
Alla fine ad averla vinta fu proprio lei.
Io ed Alcide dovemmo rinunciare alla gita che avevamo preventivato.
Ci guardammo un po’ di televisione prima di coricarci.

Il giorno dopo io lo avevo completamente libero.
Mentre Alcide andava in ufficio io mi ritrovai a girellare disoccupata per casa
Avevo trovato un vecchio guinzaglio di Molly per cui chiamai il cane per fare un giretto con lei.
Molly ubbidì immediatamente, venne tra le mie gambe per farsi bardare senza muoversi e, appena fuori dal nostro giardino, cominciò decisa a tirare verso una determinata direzione..
Sembrava sapesse con precisione dove andare: non avendo una meta precisa la assecondai.
Diritta, a sinistra, ancora diritta’. Una sosta davanti ad un negozio di accessori per animali da cui non si mosse sin quando non le ebbi comperato dei biscottini a forma di osso con cui mi riempii le tasche della blusa.
Questi biscotti erano evidentemente magici. Non appena gliene somministravo uno la cagnetta, che si era magari impuntura, ripartiva, sempre però avendo ben presente, nella sua testolina una direzione ben precisa.
Finalmente quella passeggiata terminò.
Eravamo davanti ad una villetta isolata e chiusa.
Il cancello mostrava di essere chiuso, oltre che dalla sua serratura, da una catena che mostrava un vecchio lucchetto.
Chissà perché il cane dava segno di voler oltrepassare quel cancello?
Il campanello mancava..
Pensierosa stavolta mi imposi io e, tra un biscotto ed uno strattone, riguadagnai la mia abitazione.


Fine ?

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