Lui & Lei

ORIGINI


di iltiralatte
14.07.2023    |    648    |    0 7.0
"- Direi che la cosa non è necessaria Petr (ribatté Gea)..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale

-Buon cibo!
Buttando il coniglio appena ucciso ai piedi della sua donna (quella con cui normalmente dormiva e scopava) l’uomo sapeva di aver assolto il suo dovere.
Uma lo guardò con approvazione e si dedicò all’accensione del fuoco per cucinare. Quel coniglio unito alle verdure ed alle bacche che lei aveva raccolto avrebbe costituito un pasto saporito e sostanzioso.
Senza dire una parola guardò il suo maschio dirigersi verso il fondo dell’ampia caverna che condividevano con tutta la tribù ed unirsi agli altri cacciatori.
Sorrise immaginando tutte le storie che gli uomini si sarebbero inventati per magnificare le loro abilità di cacciatori: pur essendo femmina lei sapeva, al bisogno, di essere più abile di almeno 2 o 3 di loro.
Ultimamente aveva imparato ad infilzare le piccole prede su uno stecco e rosolarle raccogliendo i loro succhi con un piccolo pennello di erbe aromatiche ridistribuendoli poi con lo stesso sull’intera preda.
Quando giudicò il coniglio pronto lo tolse dal fuoco adagiandolo su un tappeto di foglie di vite e chiamò Petr che immediatamente rispose precipitandosi verso di lei.
Petr –Buono questo piccolo corridore, tu poi sai cucinarlo proprio saporito.
Uma –Parlando con le donne ho appreso un nuovo modo di cucinarlo: un po’ faticoso forse. Ma ne vale proprio la pena
Petr mangiò di buon appetito poi, soddisfatto, dopo un sonoro rutto di apprezzamento, rovesciò Uma sulle loro pelli penetrandola senza tanti complimenti.
Mentre veniva scopata Uma terminò di mangiare la sua parte di coniglio, che non aveva abbandonato, e solo quando la ebbe terminata gli rivolse la parola:
-Come è andata a Bea? Mi piace quella ragazza ma è l’unica che non abbia un maschio tutto per se, come io ho te.
-Bea? Non vale molto nella caccia. Oggi poi io sono stato bravissimo ed ho preso il piccolo saltellatore ma anche molti uomini sono tornati a mani vuote.
I due guardarono verso il focolare di Bea: era spento.
Uma – Credo proprio che stasera quella ragazza digiunerà: neppure ha acceso il fuoco. Mentre tu ti riposi voglio andare a parlarle. Se non mi vedi sono da lei.
-Ciao Bea, posso sedermi vicino a te?
-Ciao Uma, certo che si, ma non posso neppure offrirti di scaldarti con me.
-Vedo che hai il fuoco spento …
-Infatti oggi è stata brutta giornata: niente prede alla caccia e legna per il fuoco terminata. Stanotte dormirò digiuna ed al freddo.
-Mi spiace, non abbiamo avanzato carne, io però ho ancora qualche frutto ed un po’ di granaglie. Prendi le tue pelli e portale vicino al nostro fuoco. Ti riempirai lo stomaco, ameno un po’, e potrai usufruire del nostro calore.
-Ma a Petr non dispiacerà? Lui è un bravo cacciatore, il migliore di tutti. Magari vorrà scoparti ed io sarei di troppo!
-Noo tranquilla Bea. Per oggi ho già dato (e ride)- Ora sta russando come un orso in letargo.
-Certo che te la passi bene tu. (Constatò Bea mentre trasferiva le sue pellicce) Ti accompagni regolarmente con un bravo uomo che tutti i giorni ti porta la carne lasciandoti libera di cercare frutti e verdure nei pressi del villaggio. Dove non arrivi tu giunge lui. Voi non patirete mai la fame.
Bea depositò le pellicce vicino al fuoco.
-Vorrei avere io la fortuna di avere un maschio che provveda a me (mentre addentava con gusto una mela e si sdraiava per dormire).
A questo punto l’imprevisto: Petr si alzò dirigendosi, cogli occhi impastati dal sonno, alla latrina della caverna per mingere, tornando poi immediatamente alle sue pellicce. Intravide le pelli, come intravide Bea che dormiva al calore del fuoco.
“Strano” pensò “ero convinto di aver steso le pelli vicino alla parete”.
Comunque si adagiò di fianco alla donna allungando una mano ad accarezzarle il seno, poi giù giù fino alla pancia ed infine al pube.
Bea, che si era appena addormentata si destò di soprassalto. Comprese che un uomo stava violandola ma sapeva pure di essere più debole di lui. Con un brivido chiuse gli occhi lasciandolo fare.
Sempre ad occhi chiusi Petr proseguì con la sua ispezione dell’intimità della donna.
“Ancora più strano, ero convinto di aver appena scopato Uma e me la ritrovo tutta asciutta. Poco male, provvedo subito. Che non si dica che io non so riempire una femmina!” Detto fatto gli bastò sfiorare, pur nel sonno, il suo arnese per dare vita ad una stupenda erezione e immediatamente lo infilò in quel buco così asciutto pompandolo con entusiasmo.
Tutto sembrava un sogno ed anche l’eiaculazione pareva la degna conclusione di quella bellissima fantasia. Si riaddormentò istantaneamente di schianto, crollando addosso alla donna e togliendosi da lei solo grazie ai movimenti dell’imprigionata sotto il suo corpo.
I due dormirono quindi abbracciati e solo al mattino Petr si rese conto di quanto aveva fatto vedendo Bea al suo fianco: - Ma allora non è stato un sogno!
-Sogno? (ribatté pronta Bea) Mi hai scopato come se io fossi la tua femmina, ed io non ho osato ribellarmi.
Anche Uma si era aggiunta ai due: -Cosa è successo? Perché non mi hai raggiunto nelle nostre pelli Petr?
Con gli occhi vergognosamente bassi Petr raccontò del suo sogno e della sua sorpresa nell’essersi svegliato vicino a Bea.
-Mi hai violata (affermò Bea) ma stai tranquillo Petr non te ne voglio e poi Uma è la mia migliore amica. Mai farei qualcosa contro il suo maschio preferito.
-Grazie Bea (grugnì Petr) ma è consuetudine della tribù offrire un dono alla femmina che ci ha privilegiato. La mia prossima caccia sarà tua: te lo prometto.
- Direi che la cosa non è necessaria Petr (ribatté Gea). Se ti senti in debito fai in modo che, alla prossima caccia anch’io possa avere la mia parte. Non voglio favoritismi, ma solo quanto mi guadagno
Petr la guardò attento e la donna prosegui:
-Io mi do da fare come e più degli atri uomini, lo sai, ma al momento di suddividere i ricavati, siccome sono fisicamente più debole, vengo messa da parte, in coda a tutti. I peggiori ricevono compensi migliori dei miei. Di solito a me restano solo gli avanzi e spesso neppure quelli.
-Devo darti ragione Bea. tu combatti come e meglio di molti uomini. Sei astuta, veloce e sfuggente. Appari sempre nei posti giusti quando nessuno se lo aspetterebbe e certamente, se dovessimo difendere la tribù, tu saresti un cardine. Però sai anche che non posso concederti quanto mi domandi. Di solito sono a capo della squadra di caccia solo perché sono il migliore ma, una volta abbattuta la preda, divengo un cacciatore uguale agli altri. Anch’io debbo impormi per avere quanto mi spetta e non posso fare in modo che gli altri rinuncino a prevaricarti. Sai cosa posso fare? La prossima caccia io mi asterrò dal prendere la mia parte. Mi porrò alle tue spalle per far si che tu ti serva per prima … ma questa non è una cosa che posso fare sempre.
-Sei generoso Petr, e tutto questo solo per avermi violata nel dormiveglia ma dimmi: come ti saresti comportato ora se ambedue fossimo stati ben svegli e coscienti?
Uma intervenne: -Ti avrebbe preventivamente portato il suo dono, come fa sempre con me è chiaro! Capisci Bea? questa potrebbe essere la soluzione dei tuoi problemi. Se un maschio si presentasse a te con un dono in cambio dell’uso del tuo sesso tu potresti dedicarti al tuo focolare, durante il giorno. I compagni di Petr sono tutti perennemente arrapati: il cibo non ti mancherebbe.
Uma guardò il suo maschio prima di continuare; - Sei d’accordo Petr? Tu nei momenti di pausa della caccia. Potresti parlarne coi compagni. A Bea mancherà il frutto di una caccia ma sono convinta che, in questo modo, potrebbe ottenere molto di più.
-È vero Uma hai ragione: facciamo così, a me non manca la capacità, nel caso, di mantenere per breve tempo due femmine come voi. Bea si trasferirà stabilmente qui e dividerà con noi i nostri pasti. Io, per sdebitarmi, controllerò che tutti la retribuiscano equamente. D’ora in poi non sarà più sola: IO sarò la sua guardia e la sua garanzia. Sei d’accordo Bea?
Bea perse la parola per l’emozione. Fu solo capace di assentire dapprima con un piccolo gesto, poi con un altro più deciso, infine con una serie di conferme entusiastiche mentre abbracciava la sua AMICA Uma.
Erano appena nati il mestiere più antico del mondo e, collegato a questo, quello del protettore.




FINE?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi-

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