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TRE FIDANZATI ED UN PRETE


di iltiralatte
02.07.2023    |    7.259    |    4 8.8
"(le disse non appena la madre li ebbe lasciati soli)..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale


-Padre mi perdoni perché ho peccato!
-Confidati pure figliola. Non temere di aprire il tuo cuore. Il Signore, di cui sono un indegno servo, certo lenirà la tua anima.
-Non ho dato retta ai saggi consigli dei miei genitori, padre. Avvertivo tutto un rimescolamento nelle parti basse quando Piero mi ha guardato in quel modo. Sa che lui è il più ambito da tutte noi ragazze?
-Scientia confessionis, scientia nulla! Non posso risponderti Marisa.
-Lo so padre, ho studiato il catechismo, e ritengo di essermi sempre comportata da buona Cattolica, ma devo confessarlo: non ho resistito alla tentazione e, profittando di un posticino tranquillo gli ho donato la mia verginità.
-Questo è un peccato d’amore, Marisa, ed ultimamente la Chiesa stessa ha mostrato molta comprensione verso questo tipo di infrazioni. Quindi ti assegno per penitenza di affidare te stessa alla Santa Vergine: 50 Ave Maria saranno sufficienti.
-Ego te absolvo a peccata tuis in nomine Pater et Filius et Spiritus Sanctus. Vai in pace figliola e non peccare più.
Con l’animo sollevato Marisa uscì dal confessionale e con animo ricolmo di Fede scontò la penitenza; una cosa tanto meccanica che, mentre sgranava il Rosario non poteva impedirsi di pensare alla giovane età del Sacerdote, evidentemente fresco di Seminario.
… 48 … 49 … 50.La penitenza terminò e Marisa, con la coscienza libera, tornò ad immergersi nel mondo di cui faceva parte.
Naturalmente la prima persona che incontrò fu proprio Piero e lei, memore di quanto era recentemente successo tra loro, corse ad abbracciarlo, baciandolo con passione e rifugiandosi tra le sue braccia.
-Amore come mai eri qui fuori dalla chiesa?
-Sai che sono allergico al fumo delle candele, Marisa. Quello di quelle elettriche poi mi fa proprio stare male ed il tuo Dio mi perdonerà di certo se non entro in un postaccio simile.
Marisa rise di gusto
-E se per proseguire la mattinata scegliessimo un posto migliore tipo la tua camera da letto?
Piero finse una profonda riflessione:- Direi di si, ma ho terminato i profilattici. Scopiamo a pelle?
-Non essere ridicolo Piero, la farmacia è praticamente sotto a casa tua, non farai fatica ad ottenerli dal suo distributore automatico.
Quella, almeno sino quasi all’ora di pranzo, fu una bellissima giornata e Piero riempì del suo seme due preservativi ma a mezzogiorno la ragazza sgusciò svelta fuori dalle lenzuola
-Ihhh come si è fatto tardi! Mamma voleva che l’aiutassi a preparare il pranzo. Sono in ritardassimo
-Marisa, sai che mi piaci? (le disse Piero mentre la ragazza, allo specchio, tentava di acconciarsi i capelli
-Si amore: lo supponevo ed anche tu mi piaci … e molto. Per questo oggi dovrò tornare da don Luigi a confessarmi. Mi sei già costato 50 Ave Maria e mi sa che me ne darà tant’altre.
-E se ci fidanzassimo? Fare sesso tra fidanzati credo sia meno grave per la Chiesa.
-Cosa può saperne un miscredente come te? (ridendo) ma forse hai ragione.
Marisa si fermò un attimo davanti allo specchio soddisfatta della sua opera e si volse a guardarlo:
-Parli sul serio? Dico del fidanzamento?
Piero si alzò e, nudo com’era la abbracciò: -Non potrei essere più serio, sono cotto di te.
-Allora d’accordo Piero, da oggi ti considererò il mio fidanzato. Ci scambiamo un bacio per suggellare il nostro patto?
E Marisa fece finta di non accorgersi del fatto che Piero le avesse messo una mano nella scollatura stringendole un capezzolo.
Per tornare a casa prese la prima nuvola di passaggio e si fece dare uno strappo da lei.
-Mi vuole (pensava) Piero ha scelto me e con me farà una famiglia. Staremo assieme ed avremo tanti bambini! Troppo bella e troppo pura la cosa!
D’impulso prese il telefonino e chiamò a casa: -Mamma, tarderò un poco. Mi è successa una bella cosa e voglio parlarne con don Luigi, il mio confessore!
-Va bene Marisa, poi mi dirai! Per fortuna mi sono portata avanti colla preparazione del pranzo e riuscirò a terminare tutto da sola. Cerca però di non fare tardi: ricordi che abbiamo invitato la mia amica Claudia la quale verrà accompagnata da suo figlio?
Sempre d’impeto Marisa si fermò in chiesa e, visto che il confessionale era vuoto, si precipitò in quella direzione.
-Padre mi perdoni perché ho peccato!
-Confidati pure figliola. Non temere di aprire il tuo cuore. Il Signore, di cui sono un indegno servo, certo lenirà la tua anima.
-Peccato d’amore Padre: sono andata a letto col mio fidanzato.
Il confessore la guardò dolcemente: -Ho capito figliola. Questo è un peccato che hai già confessato. Non serve che tu torni a dirlo per essere certa del perdono di Dio.
-No Padre, non ha capito! Non ripeto la confessione di un peccato già perdonato, ma di uno nuovo: (abbassando poi la voce) fresco, fresco!
-Vuoi forse dire che dopo esserti confessata, invece della Comunione, sei andata a fare nuovamente la conoscenza carnale di un uomo?
-Si Padre, sempre con Piero ma stavolta mi ha proposto di divenire la sua fidanzata ed io ho accettato.
Il sacerdote scosse la testa:- Non va bene cara figliola. Certo tra fidanzati è meno grave che tra semplici conoscenti, ma tu ti eri appena confessata! Avresti dovuto avere il cuore pieno del pentimento per aver commesso un atto impuro … e subito ci ricaschi? Evidentemente le 50 Ave Maria erano una penitenza troppo lieve, quindi, anche se ora sei fidanzata, le raddoppieremo
-Ego te absolvo a peccata tuis in nomine Pater et Filius et Spiritus Sanctus. Vai in pace figliola e non peccare più.
Recitare 100 volte la stessa preghiera, pur con tutta la Fede del mondo era noioso e Marisa si rese ora conto di cosa fosse realmente una penitenza.
-100 ne ho meritate ma non ne meriterò più: Pietro aspetterà il matrimonio prima di potermi scopare ancora. QUESTA È LA MIA DETERMINAZIONE!
Giunse a casa incrociando i suoi ospiti all’ingresso e naturalmente li fece entrare. Avrebbe voluto immediatamente comunicare ai sui genitori cosa era successo ma, ripensando alle modalità della dichiarazione di Piero decise che forse non fosse il caso di scatenare in quel momento un putiferio in famiglia-
Si rivolse quindi ad osservare i suoi invitati
Claudia, l’amica di mamma, era una simpatica signora sulla cinquantina sempre elegante e disposta a parlare ma al suo fianco c’era John Cena, giovane e sfolgorante nella sua semplicità. Non sapeva proprio che il famoso wrestler frequentasse il suo paesello, credeva si muovesse solo in America
-Non riconosci mio figlio Luca, vero?
-N no signora
Balbettò un po’ imbarazzata.
-Eppure qualche volta da bambino lo ho portato con me venendo a trovare tua madre e tu ci giocavi volentieri assieme.
Marisa provò a far mente locale. Ricordava vagamente un ragazzino di un paio d’anni più vecchio di lei ma che non aveva neppure la metà della sua corporatura.
-Sei un po’ cresciuto da allora (cercando di nascondere l’imbarazzo), perdonami ma mi ero proprio scordata di te.
-Tranquilla Marisa, la colpa è stata mia. Io non ti ho mai dimenticata anche se ora riconosco solo il tuo viso e non certo il tuo torace che devo riconoscere bellissimo! In effetti mi sei sempre piaciuta ed ho cercato fin da bambino di rendermi degno di te. Non venivo ad accompagnare la mamma perché dovevo andare in palestra. Io ti ricordavo più grossa di me ma ora le parti sono invertite: finalmente sono degno di te!
-Claudiaaa! Ben arrivata (irruppe la padrona si casa) vieni, mio marito ti ha preparato un cocktail di benvenuto. Poi ci metteremo a tavola. Non ci vediamo da tanto tempo che tutto il pomeriggio non sarà sufficiente per scambiarci tutte le novità
A tavola Luca prese posto al fianco di Marisa ed il pranzo si svolse senza particolari problemi. Solo le capitò incautamente di affermare ad una domanda di Claudia:
:-Sono all’ultimo anno delle scuole superiori. Vado bene in tutte le materie ma zoppico un po’ in matematica. Integrali definiti ed indefiniti sono ancora un mistero per me!
-Veramente hai questa difficoltà? (La interruppe Luca) La matematica, con più è avanzata con più diventa semplice. Una volta vinto lo scoglio del concetto i calcoli diventano stupidaggini. Se vuoi, dopo pranzo ti spiegherò ben bene tutto il necessario su integrali e derivate. Vedrai che al diploma non avrai problemi.
I genitori approvarono tutti e così, mentre loro dopo pranzo si raccolsero in salotto lei condusse Luca nella sua stanza e prese il libro di matematica.
Luca mantenne la sua promessa ed effettivamente, con neanche mezz’ora di spiegazione fugò tutti i suoi dubbi poi, guancia a guancia, provarono a fare un esercizio.
“Si, fare un esercizio: ditemi voi chi è quella ragazza che, trovandosi guancia a guancia con simil-Cena e confondendo il suo respiro con lui pensa a risolvere un integrale definito? Nessuna? Beh certo Marisa non lo è”
La loro bocche si unirono, le lingue si aggrovigliarono. Anche lui perse il controllo di se e cominciò a spogliarla mentre lei faceva lo stesso con lui. Con un ultimo barlume di lucidità Marisa prese dal comodino un profilattico invitando Luca a metterselo e diede poi il via ad una sontuosa scopata, la migliore della sua seppur breve vita.
Al termine restarono lungamente abbracciati prima di realizzare dove si trovassero e chi ci fosse subito fuori dalla porta, Si rivestirono appena in tempo. L’ultima traccia della passione era appena stata cancellata che Claudia aprì la porta, trovandoli seduti sul letto a fingere di parlare.
-Eccovi qui ragazzi, chissà cosa avrete combinato (ridendo) Luca è ora che mi riaccompagni a casa.
-Si mamma, ma dammi 5 minuti per salutare Marisa
- Ti ho sempre amata, fin da piccolissimo.(le disse non appena la madre li ebbe lasciati soli). Vuoi essere la mia fidanzata, per ora, e se ci scopriremo compatibili, mia moglie?
-Sono un po’ frastornata Luca, ma penso proprio di si. Rivederti è stato bello ed eccitante.
-Quando possiamo rivederci, amor de la my vida?
-Presto credo: lasciami il tuo numero. Ti chiamerò io
Marisa, attesi dieci minuti dopo che i due ospiti si furono allontanati, con un “esco” gridato ai suoi genitori, si mise lei pure in strada: destinazione? Naturale, la chiesa.
Per fortuna don Luigi era nuovamente nel confessionale per cui potè mettersi in fila in attesa del suo turno.
-Padre mi perdoni perché ho peccato!
-Confidati pure figliola. Non temere di aprire il tuo cuore. Il Signore, di cui sono un indegno servo, certo lenirà la tua anima.
-Peccato della carne padre, mi sono accoppiata con un uomo.
A quelle parole don Luigi, che la aveva accolta cogli occhi resi bassi dalla stanchezza, alzò bruscamente lo sguardo: - Ancora tu? Ti ho già spiegato che non serve che tu venga a ripetermi sempre la stessa cosa. Hai scopato ancora col tuo fidanzato forse? Brava, hai fatto bene! Sono certo che il Signore ti perdonerà. 2 Pater, Ave e Gloria più che altro per la scocciatura che sei per me. Vai che sei già assolta.
-Non è proprio così padre, ho scopato, quello si, ma non con Pietro. Lo ho fatto con Luca e, subito dopo, mi sono fidanzata pure con lui.
-Ohh che mal di testa che sei ragazzina! Vorresti forse dirmi che dopo aver copulato con un maschio stamattina ed esserti successivamente fidanzata con lui, hai fatto la stessa cosa con un maschio diverso nel pomeriggio?
-Ecco Padre, si vede che ha studiato, io non avrei saputo esprimermi meglio.
-Ma chi sei tu? Messalina rediviva? Come può una mia parrocchiana, timorata di Dio e vergine fino a ieri all’improvviso mettersi a copulare con tutti i maschi che incontra?
-Non proprio tutti Padre: solo 2! Il primo mi ha lungamente corteggiato ed io gli ho ceduto accettando comunque un fidanzamento riparatore, col secondo è stato un vero colpo di fulmine portato in casa nostra da sua madre ed a cui non ho saputo resistere. Ora sono nei guai Padre: ho contemporaneamente 2 fidanzati e non so come comportarmi.
-Vediamo innanzi tutto la penitenza direi ….
-Lasci perdere le preghiere: serve un cuore contrito ed io già lo ho, mi dia qualche consiglio!
-Più che contrito: confuso il tuo cuore, direi. Posso darti un consiglio solamente carissima. Stabilito che non potrai mai avere 2 mariti contemporaneamente cerca di valutare bene i tuoi pretendenti ed ascolta bene il tuo cuore. Solo lui può suggerirti la scelta corretta.
Marisa abbassò gli occhi al suolo:- D’accordo Padre cercherò di seguire il suo consiglio.
-Ego te absolvo a peccata tuis in nomine Pater et Filius et Spiritus Sanctus. Vai in pace figliola e non peccare più.
Per una settimana Marisa cercò di destreggiarsi tra i due uomini dando ad Piero appuntamento di mattina per scopare e naturalmente chiavando nel pomeriggio con Luca.
Don Luigi rischiò l’ esaurimento nervoso nel vedersela arrivare due volte al giorno Poi, una sera, subito dopo la novena se la vide nuovamente davanti.
-Padre. Devo assolutamente confessarmi.
-Ma oggi sei già stata qui 2 volte Marisa, cosa c’è ancora?
Guardò la chiesa che si stava svuotando:-Va bene, lasciami chiudere poi saremo soli e ti darò retta.
Dieci minuti più tardi la riceveva in sacrestia: essendo soli tanto valeva restare comodi,
-Padre mi perdoni perché ho peccato!
-Confidati pure figliola. Non temere di aprire il tuo cuore. Il Signore, di cui sono un indegno servo, certo lenirà la tua anima.
Le disse il prete con fare rassegnato:- Il tuo è un peccato d’amore vero? Di chi si tratta stavolta? Di Piero o di Luca?
-Veramente no Padre, questa volta è stato Gianni ad avermi incasinato la vita!
- Gianni? Questo è un nome nuovo! Vuoi forse che io mi metta a bestemmiare? Accidenti a te!
-Ecco Padre, ho notato un ragazzo che mi seguiva, mi faceva il filo e, per farla breve ieri sera abbiamo pomiciato un po’. Non ho ritenuto di dirglielo prima perché non è successo nulla.
-Non è vero che non è successo nulla. Tu hai tradito non uno ma 2 fidanzati cui avresti dovuto almeno restare fedele nell’attesa di sceglierne uno.
-Ieri non è successo nulla, ma oggi abbiamo iniziato con baci, abbracci, carezze, ma poi la temperatura è salita, ci siamo nascosti e mi ha chiesto di prenderglielo in mano. All’inizio avrei voluto rifiutare, ma quando mi ha preso la mano e l’ha messa sopra il suo membro mi è venuto spontaneo impugnarlo e stringerlo.
-Non essere lasciva per favore
-Non vorrei esserlo, ma devo, Padre. Ha cominciato a coprirmi di baci e chiedermi di muovere la mano: non mi sono fatta pregare poiché, sinceramente, la cosa piaceva anche a me! Poi la temperatura è salita ancora ed abbiamo fatto l’amore; ma una cosa veloce mi creda: abbiamo impiegato più a mettere il preservativo che a compiere l’atto. A me non è neppure piaciuto ma lui invece è sembrato molto soddisfatto tanto che mi ha chiesto di fidanzarci: non ho avuto cuore di rispondergli di no.
-Quindi ora i fidanzati sarebbero 3.
Marisa abbassò completamente gli occhi al suolo:
-Si padre, mi aiuti! Non ho mai scelto di essere una trasgressiva e voglio essere una brava cattolica ma, ogni volta che cerco di uscire dal pasticcio in cui mi sono cacciata, riesco solo a peggiorare la situazione.
- È vero che la Chiesa è molto più tollerante nei peccati d’amore, ma tu stai esagerando Marisa.
La ragazza, a quella reprimenda, ebbe un sussulto, come se stesse per piangere:- Che posso farci padre? È più forte di me: ho tre fidanzati e non so sceglierne uno solo tra loro.
-Almeno hai rapporti protetti?
-Oh si padre, questa è praticamente l’unica regola: usiamo sempre il preservativo.
-Allora per la tua penitenza si dovrà essere creativi. Quante volte sei venuta a confessarmi di aver copulato?
-Non saprei padre, -ultimamente mi confesso due volte al giorno ed ogni volta ho riferito dei miei atti impuri.
-Esatto, Allora come tua pena , ad ogni copula con uno dei tuoi innamorati, rigorosamente in modalità protetta mi raccomando, dovrà corrisponderne una completa in modalità non protetta con qualcuno di cui non sei innamorata. Il timore di risultarne incinta sarà la tua punizione.
-Ma come posso fare padre? Qui non si tratta più di sgranare un Rosario, cosa che dipende solo da me. Non posso certo offrirmi in giro al primo che passa:“Scusi ho bisogno di essere scopata a pelle come penitenza dei miei peccati”
-Si hai ragione figliola. Una risposta esiste ma comporterebbe la mia condanna alle fiamme dell’Inferno, Tuttavia, per la salvezza della tua anima, sono disposto a sacrificare la mia. Prendi ora una decisione: se non vuoi cercarti un montone di cui non sei innamorata mi offro io. Ogni volta che avrai un rapporto protetto con uno dei tuoi fidanzati dovrai correre qui per confessarti, tanto lo faresti comunque, ed averne uno completo con me per penitenza. Poi, alla mia morte, spero che il Signore comprenda le motivazioni di queste mie azioni e mi perdoni. Ed ora vai:- -Ego te absolvo a peccata tuis in nomine Pater et Filius et Spiritus Sanctus. Vai in pace figliola e non peccare più.
Per 2 mesi la vita di Marisa si divise così tra i tre fidanzati ed il prete.
Scopava con Pietro e subito correva da don Luigi a confessarsi, chiavava con Luca e appena libera correva dal sacerdote per scontare la penitenza.
Solo con Gianni non era necessario fare nulla: dopo quell’unica volta la aveva sempre rispettata pur riempiendola di attenzioni e facendola sentire profondamente donna.
Ma le penitenze avevano anche nella vita di tutti i giorni il loro peso. Ogni volta che correva a divaricare le gambe a don Luigi l’apprensione si faceva sentire sempre di più ed il timore di restare incinta fu sempre più forte sino al giorno in cui esso si rivelò una realtà.
-Don Luigi, sono incinta!
-E quale dei tuoi tre fidanzati sarebbe il colpevole?
-Ma che dice don Luigi? Io ho seguito le sue istruzioni e solo con lei ho avuto rapporti non protetti.
-Allora questo è Dio che sta manifestandosi. Non avere timori, parla coi tuoi fidanzati del tuo stato. Pregherò per te.
Due giorni più tardi la donna tornò dal sacerdote:
-In due mi hanno scacciata. Piero mi ha dato della troia e della puttana. Mi aveva giurato amore eterno e mi ha consigliato di andare a battere. Pur nelle mie condizioni sono felice di non essere caduta nelle su grinfie
- E? (domandò il prete)
-Luca è stato più gentile. Non mi ha ricoperto di improperi ma ha dimenticato in un istante la ragazza di cui era innamorato sin dalla più tenera infanzia. L’unico che è sembrato umano è stato Gianni: colui che mi ha rispettato di più. Si è mostrato comprensivo, non mi ha mandato a quel paese e si è proposto per aiutarmi nella ricerca di una soluzione.
-Come possiamo notare quelle penitenze cui hai dovuto assoggettarti ti hanno fatto bene. Ora sei finalmente riuscita ad eliminare 2 contendenti restando con uno solo di essi, certamente il più meritevole, che diverrà sicuramente tuo marito. Però a questo punto io non eliminerei queste penitenze dalla tua vita: mi sembra evidente che proprio tramite esse Dio si manifesti e ti guidi.
-Si padre, ha ragione. Ora esse fanno parte integrante di me ed io, quando sono libera, prego in continuazione per la salvezza della sua anima dato che lei sta sacrificandola per impartirmele.
-Allora le manterremo: ad ogni rapporto, anche protetto, che avrai con tuo marito dovrà corrisponderne uno non protetto con me quindi ogni volta dovrai raggiungermi, anche furtivamente, perché io dia la mia santa benedizione alla tua pancia. Ego te absolvo a peccata tuis in nomine Pater et Filius et ,Spiritus …
- No padre: questo è inaccettabile. Se ho imparato una cosa da tutta questa storia è il valore assoluto della verità. Non vorreste avere una riunione con me ed il mio futuro sposo per chiarire definitivamente le cose?
Questa volta fu il sacerdote ad essere preso in fallo e toccò a lui assentire:- Si figliola, Dio è Verità! Negherei la mia stessa Fede se non acconsentissi, Troviamoci tutti e tre domani sera.
… … … … …
-Eccoci riuniti
Esordì il prete la sera successiva a Marisa ed a Gianni entrambi presenti nella sala riunioni della parrocchia:
- Marisa ha deciso di sposare lei Gianni ma evidentemente ha qualche cosa da comunicarle se è vero che vuole ufficializzare la cosa con la mia presenza.
- Si padre, ha ragione
Ribatté Marisa che poi, volta a Gianni iniziò:
-Un po’ mi vergogno ma devi sapere anzitutto dei miei due altri fidanzati.
Gianni la guardò assolutamente interessato.
-Per me la scelta è stata molto difficile Gianni, tutti e tre vi siete dichiarati disposti a sposarmi e con tutti ho fatto l’amore: con gli altri molto più che con te!
-Questo non ha più importanza Marisa: tu hai scelto me e solo la conclusione ha valore. Ho sbaragliato la concorrenza e questo per me è titolo di merito (la interruppe Gianni)
- Quello che non sai Gianni è che, subito dopo aver scopato con loro io dovevo correre qui in parrocchia ed avere un rapporto completo con don Luigi! Quella era la mia penitenza. Quindi avevo sempre rapporti protetti con voi ma a pelle con lui.
A quelle parole il sacerdote arrossì visibilmente abbassando gli occhi al suolo- La donna continuò: - Ora sono gravida e certamente il bimbo che attendo è suo figlio. Inoltre il suo consiglio “disinteressato” è stato quello di sposarti e di continuare a farmi benedire il ventre dal suo fallo! Mi spiace Gianni, ma a queste condizioni io non posso sposarti (e si tolse l’anello di fidanzamento dal dito porgendoglielo). Ho imparato a rispettarti e non posso neppure immaginare una vita trascorsa a tradirti subito dopo aver fatto l’amore con te!
Il sacerdote ebbe un sussulto ma chi non fece una piega fu proprio Gianni: - Hai proprio la voglia di decidere tutto da sola vero? Per favore rimettiti l’anello e, una volta tanto, ascolta me.
Gianni guardò il sacerdote:- Che io sia venuto qualche volta a confessarmi da lei ha avuto un qualche peso sulle sue decisioni?
-Scientia confessionis, scientia nulla.
Rispose il sacerdote.
-Quindi lei ha dato suggerimenti a Marisa ignorando il fatto che io le ho rivelato in confessionale di essere gay?
-Sei gayyyy? (Domando Marisa) Tutte a me capitano. Prima mi innamoro del prete che regolarmente mi scopa a pelle e poi scopro che il mio futuro marito è gay! Si don Luigi, a lei non l’ho mai detto ma tutte le volte che le ho aperto le gambe per consentirle di accedere alla mia intimità hanno fatto si che io mi innamorassi di lei.
Finalmente era riuscita a togliersi l’osso dalla strozza: ora le cose avrebbero dovuto forzatamente essere totalmente chiare.
-Marisa (intervenne Gianni) sai che io appartengo ad una antica nobile e ricca famiglia vero? io stavo cercando una moglie perché la Famiglia voleva degli eredi o quantomeno dei nipotini. Ma io sono fondamentalmente un contemplativo anche se mi faccio passare per gay. Nei rapporti sessuali mi piace vedere gli altri che scopano o fanno mille peripezie senza intervenire direttamente. In effetti, quell’unico rapporto che ho avuto con te è stato il mio primo e solo ed è stato un forte insuccesso: ammettilo. Col profilattico sono durato pochi minuti. Difficile pensare che tu in quel frangente ti sia innamorata perdutamente di me e del mio pacco! Tuttavia hai continuato a frequentarmi ed io, abituato ad osservare, mi sono reso conto di quale stupenda donna tu sia. Ora mi hai detto di essere incinta: non sono stupido, so di non poter essere io il padre biologico, ma quando mi sposerai sono e sarò disposto a riconoscere il tuo bambino come mio. Anzi, posso dirti di più: la tua mortificazione e la tua sincerità stabiliscono tra noi un legame che, se tu lo vorrai, nessuno potrà infrangere.
Marisa si rimise l’anello guardandolo con gratitudine e Gianni continuò: - Tu in questo modo risolvi un mio problema con la mia famiglia dandomi l’erede agognato: ma che mi dici di te stessa? Sei disposta a vivere in castità per il resto della tua esistenza guardando me che al massimo ti guardo masturbarti? Oppure vuoi passare la tua vita cambiando costantemente letto solo per dare spettacolo a me?
Marisa scosse il capo e Gianni continuò:-Volevo sperarlo : quello che va bene a me non necessariamente deve piacere a te.
Gianni guardò il prete:- Ora sono io che stabilisco le penitenze: è d’accordo don Luigi? A proposito a che livello è la sua Fede?
Rosso come un peperone il prete ciarfugliò un assenso:-Si Gianni.La Religione da sempre è stata tutta la mia vita!
Gianni proseguì: - Credo che lei, padre, abbia infranto una notevole dose delle regole della sua Fede. Quindi le offro una scelta.
• Lei può accettare che io mi rivolga alle autorità religiose raccontando tutta la storia. Marisa è ancora incinta e sarà facile un test del DNA che dimostri la sua responsabilità. Quello che poi loro decideranno non sarà più mia responsabilità,
• In alternativa ora lei per riparare unirà in matrimonio me e Marisa ma non si libererà mai di noi. Lei dovrà assumere il ruolo di nostro Consigliere Spirituale: un Consigliere Spirituale del Cazzo. Ogni volta che mia moglie vorrà essere scopata lei dovrà celermente accorrere, per consigliarla col suo uccello, che sarà il su unico mezzo di espressione, sotto il mio stretto controllo e non tornerà in parrocchia se Marisa non si dichiarerà soddisfatta del consiglio ricevuto. Se poi Marisa volesse essere nuovamente ingravidata … beh lei sa come si fa, esattamente come ha fatto questa volta. Sta tranquilla Marisa, io riconoscerò tutti i tuoi figli come miei e sarò per loro il più affettuoso ed amorevole dei padri.
Questa le penitenze don Luigi: SCELGA!
-Non ho praticamente scelta (mormorò don Luigi) Nel primo caso sarei sospeso a divinis ed ho già detto che per me la religione è tutto. Quindi devo forzatamente optare per la seconda possibilità, praticamente la schiavitù a vita, sperando nella vostra clemenza.
-Ed allora GIURI padre. Per voi preti un giuramento è più che impegnativo: voi chiamate Dio a testimone. Ha rischiato il Purgatorio per il suo comportamento con Marisa ma se diverrà spergiuro sa che ad attenderla è l’Inferno per l’eternità. Giuri di impegnarsi a sostituire in tutto il mio uccello nei rapporti con Marisa ogni volta che lei lo vorrà e di assoggettarsi per sempre alla sua volontà.
- Va b bene Gianni. Messe così le cose: IO GIURO SOLENNEMENTE di saziare l’affamata quando avrà fame della mia carne, di riempirla e tenerla piena sino a che lei non si dichiari ogni volta soddisfatta il tutto sotto la supervisione del marito che potrà liberamente fotografarmi o riprendermi allo scopo di ottenere mezzi di costrizione nei miei confronti ove volessi sottrarmi al mio impegno! Che questa sia la mia giusta punizione!
Un mese dopo Don Luigi unì in matrimonio Marisa e Gianni.
Al momento del “si” don Luigi riuscì furtivamente ad accarezzare un seno della sposa e quel contatto, sia pure fugace, fu sufficiente a farle bagnare tutte le mutandine.
“SPOSA BAGNATA SPOSA FORTUNATA!”
E si, i nostri vecchi sapevano bene quello che dicevano!

Fine

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri,indispensabili per migliorarsi-
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