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La punizione 1


di iltiralatte
12.11.2023    |    2.960    |    8 7.8
"Io “Va bene, aumentiamo la famiglia allora!” Pensieroso per l’impegno che mi sono preso porto Molly al parco mentre Diletta è agli Studios ad imparare nuovi..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Alcide
Mi chiamo Alcide: moro, palestrato, 1,75 m di muscoli.
Mi piace godere tutto della vita.
Amo lo sport, la discoteca e gli spettacoli.
Non mi considero certo un libertino ma ci vado vicino.
Non avendo una ragazza fissa le ho tutte. Posso certo offrire un bel piatto succulento a tante donne, specie alcune che per me stravedono.
.
Sono un tipo fortunato.
Diplomato in ragioneria ho subito trovato un posto ben pagato presso la banca *****. Sedici mensilità e buone prospettive di carriera.
Ieri sono andato in discoteca dove era prevista una serata speciale.
Su un palchetto, allestito proprio sotto la postazione del DJ una cantante in carne ed ossa avrebbe cantato accompagnata da una base di solo musica,
DJ “Ora la novità promessavi. Diletta canterà per un’ora le canzoni del suo repertorio. Io ve le annuncerò ogni volta. Mi raccomando: non siate avari di applausi. Cominciamo con ** ***** ** *** ******.”
Per un’ora restai seduto al mio posto sorseggiando la mia cola.
A differenza degli amici non tornai in pista con una compagna casualmente trovata sul posto, preferii valutare la certo inaccessibile cantante.
Diletta non era certo una supermaggiorata, come sarebbe piaciuto a me. Aveva un seno di media grandezza che valutai stare perfettamente contenuto nella classica coppa di Champagne, quindi dopotutto perfetto.
Il bacino, ben largo, garantiva una comoda culla ai figli in caso di gravidanza. Se anche le gambe, che si intravedevano e sparivano sotto una larga gonna svolazzante fossero risultate diritte quella donna sarebbe stata perfetta per farci l’amore.
La musica terminò.
La ragazza si avvicinò al mio tavolo indicando al cameriere di appoggiare li il suo drink.
Dil “Piaciuto il mio spettacolo?
Io “Notevole, sei stata proprio brava ed in più hai una gran voce;: farai strada!”
Dil “Ti spiace se mi siedo?”
Io nuovamente la scrutai con occhio indagatore. Sapevo le storie di quelle entraineuses che ti facevano sperperare cifre folli in cambio di bicchieri essenzialmente colmi d’acqua
Io “Siamo in un paese libero. Ma perché tra tanti hai scelto proprio me?”
La donna si mise a ridere:
Dil “Ho capito! Temi di aver incontrato una sanguisuga. Tranquillo, ho solo notato che sei stato l’unico che ha preferito seguire il mio spettacolo dal tavolino invece che dalla pista da ballo. Ad una artista piace tanta dedizione ed ho voluto conoscerti,”
Io “Non credo di avere particolari meriti. Non ho una ragazza e tu sei molto brava. Mi è piaciuta l’idea di godermi tutta la tua prestazione invece di perdermene una parte per cercare qualche sciacquetta da far volteggiare.
Dil “NON HAI LA RAGAZZA!!! Come è possibile, un bel ragazzo come te!”
Io “Non credo sia possibile rispondere seriamente ad una domanda come questa. Non dipende solo da me. Io potrei sbavare all’infinito per avere te, ma se tu non mi vuoi non posso che rassegnarmi alla bocca asciutta.”
Dil “Allora lasciami saltare tutta la fila, se non c’è. Abbiamo scambiato poche parole ma mi piaci. Non ti prometto nulla ma non vorresti frequentarmi un po’ anche tu?”
Ero un po’ stupito da tutta quella aggressività femminile cui non ero abituato, ma accettai di buona grazia il biglietto col numero di telefono che lei mi passò”
Io “Mi chiamo Alcide”
Le dissi mentre le passavo il mio di biglietto da visita.
Un mese dopo andavamo per la prima volta a letto assieme.
Altri sei mesi ed avevamo entrambi pronunciato il fatidico “SI”.

Sembra ieri e già sono tre anni che ci siamo sposati.
Abitiamo in una piccola villetta alla periferia della città con un piccolo giardino tutto per noi.
Non abbiamo ancora bambini ma in compenso io ho una cagnolina.
Proprio questo è il mio cruccio.
Diletta non va molto d’accordo con Molly
Intendiamoci, non è che la cagna aggredisca Diletta o che lei la prenda gratuitamente a bastonate ma vi sembra normale che una cagnolina venga sotto le mie gambe per ringhiare alla padrona?
In ogni caso non le obbedisce minimamente mentre con me non sembra faccia altro che attendere un mio ordine.

Ci mancava pure questa: il Presidente del Consiglio ha stabilito la chiusura dell’Italia per COVID.
Siamo costretti in casa: a me non dispiace proprio, sono innamoratissimo di mia moglie ed ho programmato una settimana di coiti ininterrotti: chissà che non ci scappi l’erede?
Il cane dice “Bau” ma per lui nulla è cambiato. La legge consente di portarlo a prendere aria un paio di volte al giorno ed io regolarmente lo accompagno.
Chi realmente si innervosisce è Diletta.
La malattia le impedisce di accedere agli Studios e, anche se riuscisse a recarcisi li troverebbe deserti.
Deve quindi accontentarsi di cantare tutto il giorno in casa ma l’acustica del nostro soggiorno non è paragonabile a quella cui è abituata ed inoltre avverte la mancanza di tutti quegli artisti che l’assistono, l’aiutano e la consigliano.
Il suo mondo mi è proprio precluso.
Finalmente quella tortura (per lei), cessa,
Con le dovute precauzioni possiamo riprendere ciascuno le nostre occupazioni.
Io torno in banca, lei in teatro.
Il morale si normalizza.
Finalmente posso fare l’amore con lei rilassata sotto di me invece che contratta come tutta la settimana passata. E proprio mentre ci scambiamo carezze subito dopo il coito a lei viene l’idea:
Dil “Perché non facciamo fare qualche cucciolo a Molly? Forse avendo i suoi cuccioli si addolcirebbe un po’ anche con me.”
Io la abbraccio e la stringo forte.
Io “Va bene, aumentiamo la famiglia allora!”
Pensieroso per l’impegno che mi sono preso porto Molly al parco mentre Diletta è agli Studios ad imparare nuovi brani.
Sembra che il suo agente sia riuscito ad organizzarle una piccola tournée nei piani bar non appena questi riapriranno
Sono all’area cani. Mi siedo su una panchina e libero Molly perché possa sfogarsi un po’.
Sono regolarmente mascherato, non voglio rogne con le forze dell’ordine.
Accanto a me si siede una donna.
Dalla maschera fuoriescono solo due occhi nerissimi ed intensi. Ha un berretto di lana da cui fuoriesce una vera cascata di capelli corvini e lisci.
Anche lei libera un cane (mi sembra della stessa razza della mia Molly) e lo lascia libero in quel prato spelacchiato.

Fine ?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.
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