Racconti Erotici > Lui & Lei > 46 - Inculata nel parco
Lui & Lei

46 - Inculata nel parco


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
05.07.2022    |    18.838    |    50 9.9
"Mi ha torturata in questo modo per una decina di minuti ed io lentamente ho raggiunto l’orgasmo, poi il ritmo è cambiato mi sbatteva forte ed io sono..."
Capitolo 46

Era passato quasi un mese da quando ero andata a letto con Alberto, il mio vicino di casa, ma non mi era ancora venuta voglia di rifarlo con lui o con un altro, sono fatta così sto dei lunghi periodi in astinenza e poi mi scateno. Quelle poche volte ce ci siamo incontrati ci siamo salutati e poi ognuno per la sua strada, un pomeriggio sono stata fermata dalla coinquilina del secondo piano una zitella anche lei come me ma molto più anziana, una persona molto impicciona che non si fa gli affari suoi, e c’è l’aveva proprio con Alberto che voleva mettere una tenda dal lato strada per poter stare tranquillo in casa senza che i dirimpettai lo vedessero e lei non era d’accordo perché rovinava l’estetica della casa.

_ “Quello vuole girare nudo in casa, per quello che vuole mettere una tenda”.
_ “Ha ragione anche a me piace stare nuda in casa” con queste parole l’ho scandalizzata ma ha fatto finta di niente.
Mentre parlavamo è entrato nell’androne Alberto e sentendo l’argomento si è avvicinato e mi ha salutata con gentilezza sorridendomi e poi si è girato verso l’altra e l’ha apostrofata abbastanza duramente e poi se ne è andato salutandomi.
La coinquilina impicciona si è rivolta a me:
_ “Come mai la saluta così gentilmente”.
_ “Perché è una persona gentile e a modo” non l’avessi mai detto.
_ “E già a voi piace stare nudi in casa per quello che andate d’accordo”.

Detto ciò se n’è andata quasi senza salutarmi, non me n’è fregato niente, mi sono avviata verso l’ascensore e invece di schiacciare il pulsante del sesto piano ho schiacciato il quinto, sono scesa ed ho suonato il campanello di Alberto, mi ha aperto la porta e si vedeva che era incazzato, io di rimando gli ho detto:
_ “Ti faccio un pompino così ti passa l’incazzatura”.

Lui è rimasto di stucco ha aperto la porta e mi ha fatto entrare, casa sua era ben curata con tante statuine di pinocchio sparse dappertutto, dopo che mi sono guardata in giro mi sono chinata davanti a lui gli ho slacciato i pantaloni e gli ho preso il cazzo in bocca, sapeva una puntina di pipì, ma d'altronde era appena rientrato dal lavoro e non si era ancora cambiato, ma a me gli odori piacciono e me lo sono infilato in bocca più che potevo e strizzandogli i testicoli gli ho fatto una pompa, lui era in astinenza da un mese, ed era eccitatissimo e non preparato alla mia sfacciataggine, dopo un minutino mi ha fatto una abbondante sborrata in bocca, io ho ingoiato tutto e con la lingua ho ripulito la cappella, mi sono poi alzata in piedi e gli ho detto:
_ “Domani che è domenica non lavori, ti aspetto nel pomeriggio a casa mia, ciao” e me ne sono andata lasciandolo lì con le braghe calate e con il cazzo ancora duro.

L’indomani alle 14 puntuale mi suona alla porta, io ero completamente nuda, ho aperto la porta e lui è entrato, mi ha abbracciata e mi ha baciata mettendomi subito la lingua in bocca accarezzandomi i seni e il culo.
_ “Stavo andando a fare un sonnellino, vieni con me”?
Si è spogliato nudo e siamo andati in camera da letto io mi sono coricata girandogli la schiena e lui mi è venuto dietro, aveva già il cazzo duro, ha appoggiato la pancia sulle mie natiche e ha infilato il cazzo tra le mie cosce, la cappella è arrivata alla mia figa io mi sono mossa spingendomi contro di lui e l’ho fatta entrare, ero già bagnata, lui si è mosso leggermente facendola entrare e uscire, dopo un po’ ho fatto passare una mano tra le mie gambe, gli ho preso il cazzo e mi sono puntata la cappella bagnata sullo sfintere, ho spinto il culo verso di lui e l’ho fatta entrare nel mio ano, ho preso il suo braccio e me lo sono messo in modo che mi tenesse stretta a lui, ho spinto il culo per farne entrare ancora un po’ e sono rimasta ferma. Sentivo la cappella pulsare nel mio ano, mi è stato difficile concentrarmi ma ho chiuso gli occhi e ho cercato di dormire.

Un’oretta dopo mi sono svegliata, avevo sempre il cazzo duro nel culo, ho pensato a come avrà sofferto Alberto a stare lì fermo con il cazzo duro nel mio culo senza muoversi per non svegliarmi e mantenerlo duro, sentivo la cappella che ogni tanto pulsa allora ho contratto l’ano, gli ho fatto capire che mi stavo svegliando e lui per tutta risposta mi ha affondato il cazzo nel culo più che poteva, ho fatto passare un braccio su un suo fianco e sempre con il cazzo ben piantato in culo mi sono girata a pancia molle tirandomi Alberto sopra di me.

Con le mani mi sono allargata le natiche, lui con i piedi mi ha tenuto le gambe larghe e si è lasciato andare su di me facendo entrare il cazzo nel mio culo più che poteva, poi è rimasto fermo così per un bel po’, io lo sentivo che mi squarciava, il cazzo era abbastanza grosso. Mi ha presa per le spalle e si è messo a strisciare leggermente il bacino su di me andando in su e in giù, il cazzo compresso nel mio culo dal suo peso sembrava che mi arasse l’intestino, io ho iniziato a godere raggiungendo un fantastico orgasmo. Anche lui aveva voglia di venire, mi sono messa alla pecorina e Alberto mi ha inculata alla grande dandomi dei colpi poderosi, entrando e uscendo dal mio culo, mi sentivo dilatata e lui me lo spingeva dentro più che poteva, ho fatto passare una mano tra le mie cosce e sono andata a stuzzicarmi il clitoride, il piacere era infinito, poi ho sentito che lui stava per partire ho accelerato con il dito ed ho raggiunto un altro orgasmo mentre mi sentivo inondare l’intestino da un mare di sperma, esausti ci siamo nuovamente coricati con lui sopra di me e sempre con il cazzo nel mio culo.

Quando ho sentito che il cazzo si ammosciava ci siamo alzati e siamo andati a lavarci e poi ci siamo ritrovati in cucina, io ho preparato un caffè e ce lo siamo bevuto seduti a tavola.
_ “Questa sera vieni a cena fuori con me” mi ha chiesto Alberto.
_ “Non disturbati possiamo mangiare qualcosa qui”.
_ “Ci tengo a portati in un posto dove si mangia il pesce”.
_ “Va bene ma poi andiamo a scopare in macchina da qualche parte”.
_ “D’accordo, affare fatto”.

Avevo ancora voglia di scopare e pensavo a dove l’avrei portato dopo cena per movimentare la serata, poi siamo ritornati a letto io mi sono coricata di schiena e lui è venuto di fianco a me e ha infilato le sue gambe a forbice tra le mie in modo da penetrarmi bene, mi ha infilato il cazzo in figa e presa la mia gamba che era sopra per tenermi ferma si è messo a scoparmi facendo andare su e giù il cazzo dentro di me molto lentamente, e quando era tutto dentro la cappella sbatteva contro il mio utero. Mi ha torturata in questo modo per una decina di minuti ed io lentamente ho raggiunto l’orgasmo, poi il ritmo è cambiato mi sbatteva forte ed io sono nuovamente partita, poi i colpi dentro di me sono diventati forti e prepotenti e alla fine abbiamo raggiunto l’orgasmo contemporaneamente. Siamo ancora stati fermi così per una mezz’ora, lo sperma mi usciva dalla vagina e il cazzo di Alberto aveva perso consistenza ma rimaneva ancora abbastanza sodo da rimanermi dentro, poi ci siamo alzati e lui è tornato a casa sua, dandoci l’appuntamento per le 20.

Mi sono messa uno dei miei vestiti attillati e corti con sotto niente, mi sono truccata bene e alle 20 ho sentito suonare il campanello, ho preso l’ascensore e sono scesa, lui era in macchina davanti al portone, sono salita e mentre mi sedevo il mio sguardo è andato verso l’alto accorgendomi che la zitella del secondo piano ci guardava.
Il locale dove mi ha portata Alberto era molto chic e si è mangiato molto bene, abbiamo anche bevuto molto e alle 23 siamo usciti, seduti in macchina ho messo una mano sul suo cazzo e gli ho detto:
_ “Hai ancora voglia di scopare”?
_ “Non vedo l’ora” mi ha risposto lui.

Siamo partiti e gli ho insegnato la strada per andare in un parco vicino a noi ma appena fuori Torino, il parco si chiama Cico Mendez e sia di giorno che di sera è frequentato da coppie e guardoni, lì c’è anche un ristorante. Arrivati sul piazzale ho notato che c’erano ancora tre macchine parcheggiate, ma essendo quasi mezzanotte il ristorante era già chiuso, da lì parte una strada asfaltata e alberata che entra nel parco e da essa si diramano diverse stradine sterrate, siamo scesi dalla macchina e ci siamo fatti una passeggiata le luci dei rari lampioni sono fievoli, e mano nella mano ci siamo inoltrati nel parco per prendere un po’ di fresco, fatti un centinaio di metri ci siamo fermati e ci siamo seduti su una panchina Alberto mi ha abbracciata e baciata, io gli ho toccato il cazzo, era durissimo.
_ “Vuoi scopare qui?” gli ho chiesto.
_ “Si ho voglia”.
_ “Hai visto che c’erano macchine parcheggiate potrebbe esserci qualcuno che ci guarda”.
_ “Non importa se per te va bene”, io non aspettavo altro.

Avevo già visto dei movimenti e già individuato un paio di guardoni, mi sono girata verso Alberto e gli ho slacciato il pantaloni mettendo in mostra il cazzo dritto, mi sono chinata e l’ho preso in bocca, dalla cappella sono uscite alcune gocce dolcissime di piacere, l’ho leccato un po’ poi mi sono alzata in piedi e mi sono sfilata il vestito rimanendo completamente nuda, sono andata a cavalcioni su di lui e mi sono seduta sul suo magnifico cazzo infilandomelo tutto in figa, mi ha abbracciata e ci siamo baciati, lui si muoveva di sotto e io di sopra, non ho resistito molto ed ho raggiunto l’orgasmo con dei gridolini in modo che chi guardava mi sentisse. I guardoni piano piano si sono avvicinati e adesso li vedevo tutti e tre con il cazzo in mano che se lo menavano.
Se ne è accorto anche Alberto e si è irrigidito, poi mi ha chiesto:
_ “Sono pericolosi”?
_ “No non credo sono dei segaioli e poi sono anziani”.

Abbiamo continuato a baciarci e a muoverci uno dentro l’altra Alberto si è rilassato, si vedeva che era molto eccitato e sentiva piacere, uno dei guardoni ci è venuto molto vicino a mi ha accarezzato la schiena, Alberto guardava questo che si menava il cazzo quasi attaccato a noi, io ho staccato una mano dal suo collo e ho preso in mano il cazzo e ho cominciato a fargli una sega mentre continuavo a sbattermi sul cazzo che avevo in figa, il guardone dopo un po’ è partito e quasi contemporaneamente mi sono sentita riempire la figa di sperma, il guardone si è allontanato e io ho riabbracciato Alberto ci siamo dati un lungo bacio sulla bocca con abbondanti scambi di saliva, lui era sempre eccitato e continuava a muoversi dentro di me mentre dalla mia figa colava il suo sperma.

_ “Hai voglia di mettermelo in culo”?
_ “Si girati”.
Mi sono alzata sotto gli sguardi dei tre uomini, mi sono girata e mi sono allargata le natiche e voltando la schiena ad Alberto mi sono calata sul cazzo duro e tutto bagnato di sperma, è entrato tutto nel mio ano dandomi un brivido di piacere e di soddisfazione, si è avvicinato un altro guardone e anche a questo ho preso il cazzo in mano, poi è arrivato anche il terzo, ho appoggiato di più la schiena sul petto di Alberto, avevo due cazzi in mano e uno in culo, uno dei due guardoni mi accarezzava le tette e mi pizzicava un capezzolo, mentre l’altro mi accarezzava la figa, ero eccitatissima e stavo per avere un orgasmo, poi sono partita urlando e mentre godevo non sono riuscita a trattenere alcune gocce di pipì, ho continuato a godere e a masturbare i due guardoni, e prima uno e poi l’altro hanno eiaculato abbondantemente sulle mie tette. Sono ancora stata lì a godermi il cazzo in culo e lo sperma che mi colava sulla pancia, poi visto che la posizione era un po’ scomoda per una bella inculata mi sono alzata, Alberto si è abbottonato i pantaloni e ci siamo incamminati mano nella mano, non ho rimesso l’abito, e completamente nuda ci siamo avviati all’auto, i tre guardoni ci hanno seguiti da vicino.

Arrivati alla macchina mi sono coricata con la pancia sul cofano, Alberto mi è venuto dietro, mi ha aperto le natiche e mi ha penetrata nel culo e poi si è messo a incularmi, io godevo a voce alta, i tre guardoni erano sempre lì con i cazzi in mano che erano diventati nuovamente duri, l’adrenalina era tanta e ho raggiunto un paio di orgasmi e dopo una inculata interminabile Alberto mi ha sborrato in culo.

Non avendo le mutande avevo paura di sporcargli i sedili della macchina, allora ho preso un pacchetto di fazzolettini, mi sono allontanata di un paio di metri, mi sono chinata ed ho fatto la pipì per la gioia dei guardoni, mi è anche uscito lo sperma che avevo nell’intestino, mi sono pulita, ho infilato il mio vestitino e ce ne siamo andati.

_ “Ho visto che ti sei eccitato molto, ti piace essere guardato”.
_ “All’inizio mi ha dato fastidio ma poi mi ha dato una sferzata di adrenalina che mi ha fatto veramente godere”.
_ “Allora prima o poi lo rifacciamo”.
_ “Quando vuoi, ma stasera ti fermi a dormire a casa mia”.
Tornati a casa mi sono fermata da lui erano le tre di notte, siamo andati a dormire. Il mattino mi sono svegliata alle 10 e Alberto ovviamente non c’era, era andato a lavorare, sono andata in cucina ed ho trovato la caffettiera pronta da mettere sul fuoco e un croissant, ho fatto colazione e sono tornata a casa anche io la sera avrei iniziato la mia settimana di notte.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 46 - Inculata nel parco:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni