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61 - Il vecchietto e il marocchino


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
02.01.2023    |    14.652    |    26 9.7
"Poi si è girato e mi ha detto: _ “Ho voglia di mettertelo in culo”..."
Capitolo 61

Siamo stati in giro in camper per un paio di settimane nell’interno della Toscana e prima di tornare a casa abbiamo deciso di fermarci in una località di mare vicino a Cecina. E’ una delle nostre tappe preferite, si può parcheggiare il camper comodamente, si mangia molto bene e per finire c’è una bellissima spiaggia libera lunga 6 chilometri dove dietro c’è un’oasi del WWF e quindi non ha accessi se non all’inizio e alla fine, una goduria per chi vuole prendere il sole nudo, per i guardoni per le coppie in cerca di singoli e per i gay.

Arrivati nel tardo pomeriggio ci siamo sistemati nel parcheggio camper, abbiamo cenato e poi a letto, ho accarezzato un po’ Bruno, a lui è venuto il cazzo duro e a me voglia di prenderlo. Gli sono andata sopra a cavalcioni, gli ho sbattuto la figa già bagnata e grondante dei miei umori in faccia, lui con le mani me l’ha allargata e con la lingua ha iniziato a raccogliere i miei umori e stuzzicarla mentre io gli ho preso in bocca il cazzo e ho iniziato un lungo pompino cercando di infilarmelo in gola più che potevo, con la lingua gli ho avvolto la cappella l’ho succhiata e leccata, sapeva un po’ di pipì ma non ci ho fatto caso, poi gli ho preso in bocca i testicoli uno alla volta, li ho succhiati e mordicchiati, sono scesa ancora e sono arrivata nei pressi dello sfintere, ho leccato le crespe gonfie inumidendole bene e sono tornata a succhiare la cappella, mentre con un dito glie lo stuzzicavo.

Nel frattempo Bruno mi ha risucchiato il clitoride tra le labbra e con la lingua l’ha leccato facendolo indurire e facendomi sussultare di piacere, con le mani mi ha allargato le natiche e mi ha accarezzato lo sfintere, il piacere si è fatto più intenso e ho iniziato a godere, la sua lingua sul clitoride mi faceva impazzire, la mia figa era un continuo bagnarsi, e i miei umori colavano nella sua bocca, lui leccava e succhiava e non se ne lasciava scappare nemmeno una goccia beveva tutto mentre io raggiungevo un fantastico orgasmo. Ma non mi bastava, avevo voglia di cazzo, mi sono girata e ho appoggiato le mani sul suo torace, gli sono andata a cavalcioni e mi sono impalata sul suo cazzo durissimo come il marmo, ho sentito la sua grossa cappella scivolarmi dentro e arrivare fino all’utero.

Una volta che è stato tutto dentro ho iniziato a sbattermi su di lui roteando il bacino, mentre lui di sotto mi dava forti colpi facendomi sobbalzare, quel cazzo che avevo dentro mi faceva sciogliere dal piacere, poi ha alzato le mani e mi ha afferrato i capezzoli, me li ha stretti tra le dita, me li ha pizzicati forte e li ha adoperati come briglie dandomi il ritmo della cavalcata, ho raggiunto un fantastico multi orgasmo che è durato tantissimo, un orgasmo intenso che mi ha fatta vibrare tutto il corpo, poi mi sono accasciata su di lui spossata mentre Bruno era ancora lì sotto di me con il cazzo duro piantato nella mia vagina che continuava a contrarsi dal piacere.

Sono rimasta coricata su di lui per alcuni minuti in modo da riprendermi completamente, poi sono scivolata al suo fianco l’ho accarezzato e lui mi ha spinto la testa verso il basso, io ho imboccato nuovamente il suo cazzo tutto bagnato fradicio dei miei umori e me lo sono infilato in gola per fargli un pompino, ma lui è un vizioso, aveva altre intenzioni mi ha spinto la testa ancora verso il basso e io ho ubbidito perché quando sono eccitata mi piace essere sottomessa e umiliata, ho iniziato una leccata molto bagnata facendogli un bel bidet. Il suo inguine se non lavato di fresco ha sempre una puntina di odore di sudore un po’ acre, mi piace annusarlo e poi leccarlo, ma lui non si è accontentato della solita leccata mi ha spinta ulteriormente la testa verso il basso e la mia bocca è arrivata sul suo sfintere, lui ha alzato una gamba e l’ha tenuta su con il braccio, e con la mano sulla coscia si è allargato bene le natiche, ho iniziato così una lunga leccata al suo sfintere, la punta della mia lingua ha indugiato sulle sue crespe gonfie di piacere, poi con la lingua larga l’ho leccato inumidendolo bene come piace a lui, infine gli ho infilato un dito nel culo. Bruno è rimasto lì come un pascià a godersi la mia lingua che continuava a leccarlo e il dito che andava su e giù lentamente nel suo ano. Poi si è girato e mi ha detto:
_ “Ho voglia di mettertelo in culo”.

Io sono sempre disponibile a prenderlo nel culo, anche perché oltre che sentire piacere, la maggior parte delle volte riesco a raggiungere anche più di un orgasmo molto intenso e soddisfacente. Sono scesa e mi sono appoggiata alla sponda del letto a gambe divaricate pronta a riceverlo nel mio intestino, lui si è messo dietro, ha strisciato la grossa cappella tra le labbra fradice della mia vagina in modo da raccogliere i miei umori. Con le mani mi sono allargata bene le natiche e lui mi ha puntato la cappella sullo sfintere, una leggera pressione e la sua cappella è entrata dentro di me, sono abituata a prenderlo quindi è entrata facilmente, lui è rimasto un po’ li fermo in modo che io mi rilassassi e poi quando ha sentito il mio sfintere che si contraeva dal desiderio ha affondato il cazzo nel mio intestino fino in fondo. Io ho continuato a tenere le natiche ben larghe con le mani in modo che entrasse tutto fino in fondo, ho sentito i suoi grossi testicoli sbattere contro la mia figa, è rimasto un po’ così fermo poi ha iniziato pian pianino a incularmi.

Ho lasciato le natiche e ho passato la mano in mezzo alle gambe fino a raggiungere il clitoride, l’ho stuzzicato mentre i testicoli di Bruno mi sbattevano contro la mano, lui è molto bravo a incularmi i suoi movimenti sono lenti, lunghi e profondi, mi fa sentire bene lo scorrere del cazzo nel mio intestino, fa uscire la cappella dal mio sfintere per poi rientrare e proseguire dentro di me fino in fondo. Il piacere si è fatto molto intenso e ho iniziato a godere, lui ha continuato così per non so quanto tempo, lo sfintere ha iniziato anche a bruciarmi leggermente ma non mi importava e ho raggiunto l’orgasmo urlando tutto il mio piacere.
_ “Dai sfondami, più forte”.
Bruno allora ha aumentato il ritmo come piace a me dandomi dei poderosi colpi, mi sentivo squarciata e godevo come una vacca mentre sentivo lo sperma caldo inondarmi l’intestino.

Quello sperma caldo mi ha fatta impazzire di piacere, ero esausta e soddisfatta ma lui è rimasto piantato dentro il mio culo con il cazzo ancora abbastanza duro, a me piace che lui dopo aver goduto mi rimanga dentro lì fermo, mi piace sentirmi il culo pieno, contrarre lo sfintere e sentire la sua presenza, ma sono passati alcuni minuti e non si toglieva, poi il cazzo che aveva perso un po’ di consistenza è ritornato bello duro. Lui si è mosso ancora lentamente dentro di me e mi sono eccitata nuovamente, ha continuato questo giochino per un bel po’, poi si è fermato e ho sento un gettito di pipì caldo, mi sono girata guardandolo con desiderio.
_ “Fanne tanta, inondami?” Lui mi ha guardata e ha sorriso.

Allora tutta eccitata ho nuovamente fatto passare la mia mano in mezzo alle gambe mi sono infilata due dita nella vagina, sono rimasta lì ad aspettare tutta la sua pipì continuando a massaggiarmi mentre lui con il cazzo sempre abbastanza duro rimaneva piantato dentro di me, il mio sfintere si contraeva dal piacere e sentivo bene, anche con le dita, la sua presenza nel mio intestino e il gorgoglio della pipì nella mia pancia, il mio sfintere si dilatava e si contraeva, quel movimento mi faceva impazzire, ormai sentivo che stavo per raggiungere un nuovo orgasmo, le dita si sono mosse più velocemente nella mia vagina, Bruno si è piegato di più sulla mia schiena, mi ha preso i capezzoli tra le dita e li ha stretti forte facendomi male. Poi ho nuovamente sentito un gettito caldo di pipì, e poi un altro e un altro ancora, fino a che non ha scaricato tutto il liquido che aveva nella vescica, io ho urlato dal piacere ed ho raggiunto un altro favoloso orgasmo.

Al mattino avevo ancora il culo indolenzito, abbiamo fatto colazione poi preso l’ombrellone e lo zaino con i viveri siamo andati in spiaggia con l’intenzione di passare lì tutta la giornata, abbiamo camminato un po’ per allontanarci dalle poche famiglie di bagnanti e siamo arrivati nel regno dei guardoni e dei gay, ci siamo sistemati in una “tampa”, messo l’ombrellone e steso il telo ci siamo spogliati completamente nudi e poi ci siamo coricati a prendere il sole.

Abbiamo alternato bagni di sole e bagni in acqua, ogni tanto qualcuno mi spiava allora io allargavo le gambe e qualche volta con le mani aprivo la figa per la soddisfazione e la goduria di chi guardava e di Bruno. Nella giornata sono stati in quattro i guardoni che ho fatto avvicinare, li ho masturbati e mi sono fatta eiaculare sui seni, Bruno era soddisfatto e con la macchina fotografica immortalava i momenti salienti.

Tutte queste manovre mi avevano messo voglia di scopare e pensavo di tornare al camper e farlo ancora con Bruno prima di cena. Alle 18 e 30 ci stavamo preparando per ritornare al camper ma dietro un cespuglio ho visto del movimento, Bruno mi ha chiesto di fermarci ancora un po’ dicendomi:
_ “Ho visto un vecchietto che si sta menando il cazzo, fai un’opera di bene fallo eccitare”.
Ormai in spiaggia non c’era più nessuno, io ho allargato sfacciatamente le gambe e mi sono aperta la figa, e Bruno ha preso la macchina fotografica e si è messo a scattare foto.

Il vecchietto, un tipo piccolino e mingherlino con un cazzo molto piccolo è uscito allo scoperto io l'ho invitato ad avvicinarsi e questi ha steso l’asciugamano a un paio di metri da me, per eccitarlo mi sono infilata prima un dito e poi due dentro la vagina, la situazione stava eccitando anche me, il vecchietto mi faceva un po’ pena, e dopo un po’ mi sono alzata e mi sono seduta vicino a lui. Era proprio vecchio, aveva tutta la pelle raggrinzita e si menava con due dita il piccolo cazzo che non era del tutto duro, ma lui se lo menava con molta foga. Io gli ho accarezzato i capezzoli che erano l’unica cosa dura che aveva e poi gli ho preso in mano il suo cazzino, che rimaneva sempre un po’ moscio, ho iniziato a torturargli i capezzoli con dei leggeri pizzicotti e a masturbarlo, lui ha gradito molto ansimando di piacere.

Mentre cercavo di soddisfare il vecchietto, dietro al cespuglio ho intravisto un marocchino di una cinquantina d'anni con un grosso arnese in mano che se lo menava, sono rimasta incantata da quel cazzo, era lungo, grosso e aveva una bella cappella, Bruno se ne è subito accorto, gli ha fatto cenno di avvicinarsi. Questi non aspettava altro si è spostato di alcuni metri si è inginocchiato davanti a me ed ha continuato a menarsi il cazzo, ho fatto sdraiare il vecchietto e gli sono andata a cavalcioni e gli ho messo la figa sulla bocca, ho sentito subito la sua lingua esperta roteare tra le grandi labbra per bere i miei copiosi umori e poi infilarsi tra le labbra e risalire fino al clitoride turgido e duro come il marmo, sapeva adoperare bene la lingua, avrà avuto il cazzo piccolo ma ci sapeva fare e mi eccitava da morire.

Mi sono avvicinata con la bocca al suo cazzo, sapeva un po’ di stantio e di sudore, ci ho pensato un po’, ho guardato Bruno che continuava a scattare foto, allora mi sono decisa e l’ho preso in bocca mentre il marocchino continuava a masturbarsi davanti a me, anche il sapore non era un gran che, però eccitata dalla lingua che rotava nella mia figa e sul clitoride, ho continuato facendogli un bel pompino, e dopo un po’ sempre più eccitata dalla situazione e da quella lingua che indugiava sul mio clitoride mi sono sentita invadere dal piacere e ho raggiunto l’orgasmo, ho sentito i miei umori che colavano e lui che leccava per non perderne neanche una goccia.

Mi sono rilassata sempre con il cazzo in bocca, lui era sotto di me con la bocca incollata alla mia figa, gli ho fatto divaricare bene le gambe e mentre continuavo a leccare e succhiare il suo cazzo, ho peso i testicoli in mano e li ho strizzati forte, poi con le dita sono andata a stuzzicargli anche lo sfintere, il vecchietto si è inarcato dal piacere, a questo punto senza inumidirlo gli ho infilato il dito nel culo, l’ho fatto roteare un po’, lui si è irrigidito e ha eiaculato. Il suo sperma mi ha riempito la bocca, era buono e sapeva di muschio, ho alzato la testa e ho guardato Bruno che continuava a fotografare, ho fatto uscire un po’ di sperma dalla bocca per le foto e il resto l’ho ingoiato.

Avevo perso di vista il marocchino ma ho subito capito dov’era, le sue mani mi stavano allargando le natiche e cercava di inumidirmi lo sfintere con la saliva. Mi sono girata, il marocchino era dietro di me con quel grosso cazzo in mano pronto per mettermelo nel culo.
_ “Quello no! Se me lo metti in culo mi sfondi”.
_ “Scusa, scusa” mi ha subito detto lui tirandosi anche un po’ in dietro.

Non ero mai sicura che Bruno approvasse se mi facevo scopare da uno sconosciuto, ne avevamo parlato a lungo, ma io ero sempre titubante e avevo sempre bisogno della sua approvazione. L’ho guardato e lui mi ha sorriso facendomi capire che potevo fare quello che volevo, allora mi sono girata verso il marocchino e ho preso quel grosso cazzo in mano, l’ho accarezzato era duro come il marmo, gli ho stretto i testicoli ed ho iniziato a masturbarlo e lui ha subito eiaculato inondandomi il seno e la pancia di sperma, il cazzo non finiva più di eruttare liquido.

Sono rimasta molto delusa, avrei voluto farmi sbattere da quel palo, peccato. Mi sono pulita e poi mi sono sdraiata sotto l’ombrellone anche se non c’era più il sole, ho bevuto un goccio d’acqua, mi sono coricata e rilassata.
_ “Peccato che è venuto subito, l’avrei preso volentieri e tu avresti fatto delle belle foto”.
_ “Non trovare la scusa delle foto, ti piaceva quel cazzo”.
_ “Sì hai ragione quello ha veramente un bel cazzo”.

Mentre eravamo lì ho visto che i due non erano andati via ma si erano spostati dietro al cespuglio e continuavano a guardarmi e a menarsi il cazzo. Avevo proprio voglia, ho guardato Bruno e poi ho allargato le gambe mettendo in mostra la mia figa, e con il dito mi sono messa a massaggiarmi il clitoride, non ho avuto bisogno di inumidire il dito la mia figa era fradicia di umori. Il marocchino è tornato allo scoperto ed aveva nuovamente il cazzo in tiro, l’ho fatto avvicinare, l’ho preso in mano per constatarne la consistenza e visto che era nuovamente duro gli ho detto:
_ “Ce l’hai un preservativo”.
_ “No ma stai tranquilla non ti vengo dentro sono abituato a fare retromarcia” sono rimasta un po’ titubante, ma avevo tanta voglia.
_ “Dai mettimelo in figa, fottimi per bene”.

Non se lo è fatto dire due volte, si è inginocchiato tra le mie gambe, ha puntato il suo grosso cazzo sulle labbra della vagina, ha strusciato la sua cappella per inumidirla e con un colpo deciso mi è entrato tutto dentro, mi sono sentita squarciare, era da tanto che non prendevo un cazzo e una cappella così grossi, era veramente poderoso e con la cappella è andato a sbattere contro il mio utero facendomi sobbalzare, poi ha iniziato a stantuffarmi dentro sentivo quell’arnese andare su e giù dentro di me, si muoveva prima velocemente e poi lentamente e cambiando il ritmo della penetrazione mi faceva vibrare come le corde di un violino.

Nel frattempo il vecchietto si era avvicinato con il suo cazzetto in mano ma questa volta era duro, allora l’ho fatto avvicinare e glie l’ho preso in bocca, era di fianco a me e guardava con invidia il cazzo del marocchino che mi scopava, e trovandosi la figa occupata da quel palo, le sue dita sono andate a finire sul mio turgido clitoride. Il marocchino sentendo la presenza della mano del vecchietto gli ha lasciato spazio e ha continuato a far scorrere il suo enorme palo nella mia vagina per tutta la sua lunghezza, lo tirava fuori e poi lo reintroduceva e arrivava fino al mio utero rimanendo li piantato dentro per alcuni istanti in modo che lo gustassi bene, poi si sfilava quasi tutto e poi nuovamente affondava dentro di me.

Dopo un po’, eccitata dal vecchietto che mi stuzzicava il clitoride e da quel poderoso palo che mi penetrava non ho più resistito, ho raggiunto l’orgasmo ed ho continuato a godere, la mia vagina si contraeva per avvolgere bene quel cazzo e sentirlo pulsare mentre mi penetrava, ho stretto le gambe e sono esplosa raggiungendo quasi subito un altro fantastico orgasmo, non c’era nessuno ed allora non mi sono trattenuta ed ho urlato tutto il mio piacere, mi sono girata verso Bruno per vedere le sue reazioni ma lui era intento a fotografare e mi girava attorno per riprendermi in tutte le pose, aveva il cazzo duro e alcune gocce di sperma che gli uscivano ancora dalla cappella, evidentemente era partito solo guardando la scena che aveva sotto i suoi occhi.

Ero esausta e volevo riprendermi, mi sono girata sfilandomi il cazzo dalla figa e togliendo la mano del vecchietto, ho cercato di riprendermi bevendo alcuni sorsi d'acqua. Il vecchietto sembrava un polpo, le sue mani mi accarezzavano le tette e il ventre con delicatezza, poi si è avvicinato al mio orecchio.
_ “Ti posso ancora leccare la figa?”.
_ “Certo, prima sei stato bravissimo”.
L'ho fatto sdraiare e gli sono andata a cavalcioni a mo’ di 69 e gli ho sbattuto la mia figa bagnata sulla bocca. La sua lingua ha leccato tutti gli anfratti della mia figa, era molto bravo e mi sono sentita invadere di nuovo dal piacere, a questo punto mi sono girata verso il marocchino e gli ho detto:
_ "Infilami alla pecorina ma fai con delicatezza se no mi sfondi."

Lui si è inginocchiato dietro di me, ha puntato nuovamente il grosso cazzo tra le labbra della mia vagina ed è entrato facendomi nuovamente sussultare di piacere. Mi sono accovacciata sul vecchietto, che poverino era schiacciato lì sotto e continuava a leccare imperterrito la figa e adesso anche il cazzo del marocchino che andava su e giù dentro di me. Il marocchino ha continuato a sbattermi, il suo possente cazzo ha aumentato il ritmo e sbatteva la sua cappella sempre più forte contro il mio utero, stavo godendo come una vacca, uno mi leccava e l’altro mi scopava ormai come un forsennato. Ho capito che da lì a poco sarebbe partito e mi sarebbe piaciuto ricevere la sua sborra in figa, in me è aumentata l’eccitazione ed ho raggiunto nuovamente l’orgasmo, ho sentito il cazzo sfilarsi dalla mia vagina e uno schizzo di sperma sulla schiena. Il marocchino è rimasto fermo con il cazzo appoggiato alle mie natiche mentre i suoi schizzi di sperma non finivano più.

Bruno era dietro che fotografava, ho sentito lo sperma che mi colava nell’interno delle cosce e finiva sul viso del vecchietto, con mia sorpresa questi non si è tolto ma ha continuato a leccarmi bevendo lo sperma che colava, io dopo un po’ con l’aiuto del marocchino mi sono rialzata e il vecchietto mi ha anche leccato lo sperma che avevo ancora sulla schiena e sulle natiche.

Esausta ma soddisfatta mi sono alzata e sono andata in acqua per lavarmi, mi sono infilata due dita dentro per lavarmi bene e fare entrare l’acqua, mi sono accorta che quel palo me l’aveva allargata bene. Dopo un bel bidet in mare sono tornata all’ombrellone e mentre camminavo mi sono accorta che dietro al cespuglio c’erano quattro guardoni con il cazzo in mano che sgocciolavano ancora dopo la sega che si erano fatti.

Ho anche visto che Bruno chiacchierava con il marocchino e scriveva sul suo telefonino il numero del marocchino, forse voleva farmi qualche altra sorpresa. Salutato il vecchietto e gli spettatori siamo tornati al camper ormai erano le 20, quella sera non abbiamo più fatto sesso.
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