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Prime Esperienze

1 - La prima volta


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
25.02.2021    |    27.231    |    64 10.0
"“Mi dispiace mangiare da solo e poi vederti mangiare un panino”..."
CAPITOLO 1
Sono alcuni anni che sono in pensione e nel periodo invernale sono a casa e non giro in camper, avendo molto tempo libero cerco di riordinare le mie cose, e andando in cantina ho ritrovato i miei diari di quando ero piccolina e non solo, li ho riportati in casa e con il mio compagno ci siamo messi a leggerli.
Non mi ricordavo di essere stata così meticolosa nello scrivere anche i particolari e le sensazioni che provavo, erano molto compromettenti e volevo andare in qualche posto e bruciarli, ma il mio compagno che si è eccitato molto a leggerli mi ha chiesto di riportarli in digitale e poi di pubblicarli.
Sono passati 3 anni dall’inizio della trascrizione e sono arrivata quasi al termine, ed ho già fatto alcuni falò quando vado al fiume Orco a prendere il sole nuda. Purtroppo non li ho pubblicati in ordine cronologico, e di questo me ne sono pentita, ma d’ora in avanti cercherò di andare per ordine, per chi vuol leggerli li ho numerati segnandoli per capitoli. Ovviamente i nomi sono inventati.
Il sesso per me è sempre stato molto importante ed ho cercato di praticarlo a 360 gradi, sia con uomini che con donne godendo molto con entrambi, qualche volta ho anche esagerato, ma quelli erano altri tempi, adesso sarebbe impensabile e pericoloso fare quello che ho fatto.

Avevo 16 anni, e non avendo voglia di studiare come tanti miei coetanei, i miei genitori hanno pensato di trovarmi subito un impiego in modo che io non andassi in giro a bighellonare come tante altre ragazze che come me avevano abbandonato gli studi. Al mio paese c’era una piccola industria di abbigliamento, e in men che non si dica mi sono trovata davanti ad una macchina da cucire a fare asole alle camice o ad attaccare cerniere e così via, era un lavoro alienante per una come me piena di vitalità e di voglia di vivere, ed io ero sempre più irrequieta, l’unica cosa positiva era che il sabato e la domenica potevo uscire ed andare a divertirmi senza altri pensieri.
Anche la mia amichetta del cuore Paola ha smesso di andare a scuola come me, ma lei lavorava con i suoi, ed aveva molto più tempo libero di me, ma il sabato e la domenica eravamo sempre insieme e il nostro passatempo preferito era andare a ballare. Le sale da ballo aprivano per i minorenni alle 14 ed io e la mia amica Paola le frequentavamo con assiduità. Quando ballavamo i ragazzini si strusciavano per farci sentire il cazzo duro, e se loro alla sera andavano a casa con i testicoli pieni, anche io e Paola avevamo una voglia matta di godere. Capitava che alcune volte lei nel fine settimana avesse la casa libera allora io andavo a dormire da lei. Finito di ballare andavamo a casa sua, passavamo dalla pizzeria e compravamo due pizze, poi finito di mangiarle andavamo in camera sua e ci raccontavamo dei cazzi che avevamo indurito e chi ci aveva strusciato il cazzo sulla pancia, poi finiva che ci baciavamo e toccavamo a vicenda i clitoridi fino a raggiungere l’orgasmo.
Un sabato come tanti ho ballato tutto il pomeriggio con un mio coetaneo perché mi piaceva più degli altri, aveva i capelli lunghi ed era molto carino, sono stata invidiata da tutte, lui si fregava a me e mi faceva sentire il cazzo duro, e io a mia volta spingevo il mio inguine verso di lui e sentivo i brividi in mezzo alle gambe. Quando siamo usciti lui si è offerto di accompagnarmi a casa, anche Paola aveva un accompagnatore, un ragazzo più grandicello di noi, e già con la macchina, una “500 bianchina”. Siamo saliti in macchia, Paola davanti e io dietro con il mio accompagnatore, era il periodo delle minigonne e quando mi sono seduta la gonna è risalita e si vedevano le mutandine. Ci siamo allontanati dalla discoteca ed abbiamo infilato la strada che porta al fiume Sele, lì c’è un bel parcheggio isolato, e appena fermati sono iniziate subito le manovre dei ragazzi. Il mio accompagnatore si è avvicinato a me e mi ha limonata mentre una mano mi accarezzava il seno, poi la sua mano è scesa ed ha cercato di intrufolarsi sotto le mutandine, ma io l’ho respinto tenendo le gambe ben chiuse, lui ha continuato a limonarmi, io lo sentivo trafficare, e poi mi ha preso la mano e mi sono ritrovata tra le dita il suo cazzo, questa volta non mi sono tirata indietro, l’ho preso bene in mano e l’ho segato per un po’ poi mi sono staccata da lui e l’ho guardato, era bello grosso con una cappella tutta umidiccia, lui ha cercato di spingere la mia testa verso il suo cazzo perché gli facessi un pompino, ma io non avevo voglia di prendere in bocca quel cazzo appiccicoso e con un odore che non mi piaceva, ho continuato a segarlo, lui mi ha tirato fuori una tetta e si è messo a succhiarmela.
Mentre lo segavo ho guardato cosa faceva Paola, e l’ho vista con la testa in mezzo alle gambe del suo amico, gli stava facendo una pompa, poi ho sentito il ragazzo che era con me sussultare e poi la mia mano si è bagnata tutta di sperma, lui ha tirato fuori un fazzoletto e mi sono pulita, mentre continuavo a guardare la testa di Paola andare su e giù. Poi si è fermata mentre il suo compagno gli inondava la gola di sperma tenendola con due mani schiacciata al suo inguine, poi lei si è messa a tossire e lui ha mollato la presa. Ci siamo risistemate e ci siamo fatte portare a casa di Paola.
Quella sera mi sono fermata da lai a dormire e una volta in camera ci siamo scambiate le impressioni su quello che avevamo fatto coi ragazzi, io di seghe ne avevo già fatte parecchie e non erano una novità, ma per lei era la prima volta che faceva un pompino e gli era piaciuto tantissimo, lo sperma era dolce e se non l’avesse bloccata con le mani non gli sarebbe andata per traverso e gli sarebbe piaciuto ancora di più. Ma eravamo tutte e due con la figa bagnata e con tanta voglia di godere, mi sono coricata e l’ho tirata verso di me, lei mi ha preso un capezzolo in bocca e con un dito mi ha accarezzato il clitoride io non ho resistito molto e ho raggiunto un bellissimo orgasmo.
Anche Paola mi ha chiesto di toccarla, ma io volevo fare altro, mi sono coricata tra le sue gambe, gli ho aperto le labbra della figa, era anche lei vergine come me, e mi sono messa a leccarla, lei godeva a ogni mia passata di lingua, poi mi sono dedicata al suo clitoride, l’ho risucchiato nella mia bocca e con la lingua l’ho leccato e in pochissimo tempo Paola ha raggiunto l’orgasmo, ho sentito le pareti della vagina inumidirsi e io ho leccato tutto, soddisfatte ci siamo addormentate.
Il mio lavoro continuava monotono e nel frattempo si avvicinava l’estate, le scuole erano finite ma io dovevo continuare a cucire. Il proprietario con la moglie vivevano nella palazzina davanti alla fabbrica, e un giorno il proprietario mi ha detto di andare a casa da sua moglie che doveva parlarmi, io sono andata nel suo alloggio e lì c’era la signora Ada.
_ “Ciao Laura, come ti trovi da noi?”
_ “Bene, i colleghi sono gentili e il signor Aldo è molto comprensivo”.
_ “Fra 15 giorni arriva luglio e io per due mesi vado nella nostra casa al lago, e sai che sono amica di tua mamma, questa mattina l’ho incontrata al mercato e gli ho chiesto se era d’accordo che per alcune ore della giornata tu venivi qui da me ad aiutarmi in casa e a cucinare”.
_ “Si va bene vengo volentieri” ho subito risposto pensando che togliermi da quella macchina da cucire mi sarebbe piaciuto, e poi io sono brava a cucinare.
_ “Allora da domani vieni qui alle 11 e mi aiuti, e poi quando sono al lago vieni a cucinare e a lavare i piatti per mio marito, ti va?”
_ “Si certo va benissimo”.
La signora era gentile e io passavo un’ora al mattino e un paio al pomeriggio lì con lei e ogni tanto mi dava delle belle mance. Poi è arrivato il momento in cui è andata al lago ed io alle 10 venivo chiamata in ufficio dal signor Aldo che mi diceva cosa voleva mangiare, mi dava i soldi e io andavo nel supermercato lì vicino a fare la spesa e poi andavo a casa sua, per prima cosa rimettevo in ordine la camera da letto e poi cucinavo. Quando il signor Aldo arrivava mangiava e andava a riposarsi io mi mangiavo un panino e poi rimettevo in ordine la casa con calma prima di tornare al lavoro in fabbrica.
_ “Compra da mangiare per tutti e due”. Mi ha detto un mattino dandomi i soldi per la spesa. “Mi dispiace mangiare da solo e poi vederti mangiare un panino”.
Eravamo già a metà luglio e faceva un gran caldo, io andavo a lavorare in camicetta e minigonna, quando lavoravo in fabbrica avevo un grembiule, ma quando andavo a cucinare ero vestita normalmente. Avevo notato che il signor Aldo mi guardava con interesse, e poi mangiando assieme avevamo raggiunto una certa confidenza e quando eravamo da soli lui mi aveva chiesto di dargli del tu. Aldo mi piaceva era un uomo sui 45 anni, capelli leggermente brizzolati, un bel fisico asciutto, insomma un gran bell’uomo, alcune sere pensando a lui mi ero fatta un ditalino pensando che mi penetrava con un cazzo enorme in figa.
Un venerdì mi ha chiesto se il sabato andavo a preparargli il pranzo perché doveva smaltire del lavoro arretrato, io ho detto di sì a malincuore e lui se ne è accorto.
_ “Appena finito di magiare puoi andare subito via e andare in discoteca, i piatti li puoi lavare lunedì” e mi allunga 20 mila lire di mancia.
Il giorno dopo, fatta la spesa arrivo nell’appartamento del mio datore di lavoro, avevo un vestitino cortissimo senza reggiseno e delle mutandine minuscole, credevo che lui fosse nel suo ufficio in fabbrica, invece era in casa nel salone e sul tavolo una marea di fogli, ci siamo salutati e io mi sono messa a preparare il pranzo. Con le porte aperte lui mi vedeva mentre io cucinavo, ho dovuto piegarmi un paio di volte per prendere le casseruole e nel piegarmi il vestitino si è alzato facendo vedere le mutandine, ed ho notato che lui mi guardava, allora l’ho rifatto apposta ancora un paio di altre volte e lui sempre a guardare. Si è poi avvicinato a me per vedere cosa preparavo, mi ha appoggiato una mano sulla spalla e sfiorandomi con il bacino il sedere, poi mi ha fatto i complimenti per il vestito dicendomi che esaltava le forme perfette del mio corpo, poi è tornato al lavoro, mentre io ero diventata rossa come un peperone.
Alla mezza abbiamo mangiato e invece di sedersi davanti a me come sempre si è seduto al mio fianco e con diverse scuse si è alzato da tavola più volte sempre sfiorandomi, io che non ero stupida l’avevo capito che era eccitato e aveva voglia, e a dire la verità avevo tanta voglia anche io, ma ero vergine e non ero sicura di volerlo fare la prima volta proprio con lui, poi ci ho pensato bene, forse era meglio farlo con uno esperto, e non con un mio coetaneo che molto probabilmente mi avrebbe lasciata insoddisfatta.
Finito il pranzo ho sparecchiato mentre lui telefonava alla moglie dicendogli che avrebbe ritardato ma sarebbe arrivato comunque per cena. Io mi sono messa a lavare i piatti e lui mi è venuto dietro poggiandomi le mani sulle spalle chiedendomi se gli preparavo il caffè, era quasi appiccicato a me e io ho spinto il culo verso di lui e facendo finta di niente mi sono mossa sentendo così il cazzo duro. Lui ha preso la palla al balzo, si è appoggiato a me facendomelo sentire bene e baciandomi sul collo, io ho risposto tenendo il culo appoggiato al suo inguine, poi mi ha fatto girare mi ha stretta e mi ha baciata sulla bocca, io l’ho subito aperta accogliendo la lingua e rispondendo al bacio con passione.
Le sue mani mi hanno palpata sui seni e poi si sono intrufolati tra le mie gambe, io con una mano ho cercato il suo cazzo, gli ho slacciato i pantaloni e l’ho preso in mano, era il cazzo più grosso che avessi mai visto, l’ho masturbato mentre lui mi ha abbassato le mutandine e mi accarezzava il pelo.
_ “Andiamo a metterci più comodi in camera da letto” mi ha detto Aldo.
Mi ha presa per mano e mi ha condotta in camera, mi ha sfilato il vestito e le mutandine lasciandomi li nuda con il cuore che mi batteva forte, poi si è spogliato nudo anche lui, aveva un fisico invidiabile, poi mi ha attirata sul letto, io mi sono coricata vicina e lui mi ha baciato i capezzoli e con una mano ha cercato di infilarla tra le mie gambe, ma io le tenevo strette.
_ “Sono vergine” gli ho detto all’improvviso.
_ “Ah, beh, allora possiamo giocare un po’, poi decidi tu, se non vuoi io non insisto” mi ha risposto balbettando un po’.
Io non ho risposto e mi sono abbandonata sul letto, lui mi ha baciata e leccata, poi mi ha fatto prendere il suo cazzo in bocca, era profumato ed aveva un buon gusto, io ho leccato bene la cappella e tutta l’asta e poi l’ho ingoiato, era il mio primo pompino, sentivo la cappella in gola che si gonfiava sempre di più, poi si è tolto ed ha continuato a manipolarmi i capezzoli e il clitoride, facendomi godere ma evitando che io raggiungessi l’orgasmo.
Si è poi inginocchiato tra le mie gambe si è preso il cazzo in mano ed ha fregato la cappella sulle labbra umide della mia figa e poi sul clitoride fino a farmi raggiungere quasi l’orgasmo, poi si è coricato su di me baciandomi sulla bocca mentre le sue mani mi pizzicavano i capezzoli, io non ce la facevo più avevo una voglia matta di sentirmi infilare quel cazzo dentro, ma lui non mi penetrava, sentivo la cappella tra le mie grandi labbra, la sentivo spingere leggermente ma non entrare, mi voleva prendere per lo sfinimento e io non ho più resistito, ho aperto del tutto le gambe passandole attorno ai suoi fianchi.
Lui a questo punto ha spinto ed è entrato dentro di me, ho sentito più che un dolore un pizzicotto e un leggero bruciore, e poi quel cazzo che arrivava fino al mio utero, si è fermato un attimo e poi si è messo a scoparmi lentamente, lo sentivo andare su e giù dentro di me, poi il piacere è aumentato ed ho raggiunto l’orgasmo urlando di piacere, lui ha continuato a pomparmi con più foga ancora per un bel po’, io non ho mai smesso di godere per tutto il tempo ed alla fine ho raggiunto un altro fantastico orgasmo, lui mi ha dato ancora alcuni colpi poi si è tolto, ha preso in mano il cazzo lucido e un po’ sporco di sangue, ha dato un paio di colpi di sega e poi ha eiaculato sulla mia pacia.
Si è poi coricato vicino a me, io mi sono alzata e sono andata in bagno a lavarmi, e poi sono tornata a letto, per fortuna non avevamo macchiato niente ma per sicurezza ho steso un asciugamano e mi sono coricata, lui era lì che mi guardava e sorrideva.
_ “Ti è piaciuto?”
_ “Sì sei stato bravo, avevo paura ma non ho sentito male e poi ho goduto tanto”.
_ “Mi raccomando deve rimanere un segreto tra di noi”.
Io non avevo pensato a niente ero ancora lì che mi godevo la mia prima scopata, mentre lui si preoccupava delle possibili conseguenze, per prima cosa l’aver sedotto e sverginato una sedicenne, e poi forse il suo più grosso pensiero era andato a sua moglie, e forse infine, che io potessi ricattarlo in qualche modo, ma si stava sbagliando, il mio pensiero era rivolto a quando avremmo potuto farlo un’altra volta, ma non ho detto niente. Ci siamo rivestiti e lui si è fatto una doccia ed è andato al lago dalla moglie e io ho messo tutto in ordine e invece di andare a ballare sono tornata a casa, mi sono chiusa nella mia cameretta a ripensare a quanto era successo.
Il lunedì rientro a lavorare, la signora Ada era tornata dal lago ed era in ufficio con il marito, ogni tanto anche lei quando ce né bisogno lavora con le due impiegate, poi una delle impiegate viene a dirmi che mi vogliono in ufficio, io la seguo e la signora mi accompagna nello studio del marito. Tutti e due mi ringraziano della mia disponibilità e mi dicono che durante il weekend hanno parlato di me e se voglio posso lavorare in ufficio, fermo restando il lavoro in cucina da loro. Io li ringrazio e accetto subito, pensando a come moriranno d’invidia le mie colleghe. Poi la signora mi dice di andare in banca con mia mamma e fare un conto corrente per giovani, così mi addebitano direttamente lo stipendio come fanno con le altre due impiegate, mentre le operaie venivano pagate in busta in base alle ore che fanno.
La mia vita cambia e il lavoro in ufficio è impegnativo ma molto più soddisfacente, la signora è rimasta ancora un paio di giorni e poi è tornata al lago, la settimana è proseguita tranquilla, a mezzogiorno mangiavo con Aldo, ma non abbiamo più toccato l’argomento fino al venerdì quando è arrivato per mangiare, io avevo voglia di cazzo, tutte le sere o quasi mi masturbavo, e quel venerdì prima che Aldo arrivasse per mangiare mi sono tolta le mutandine e quando si è seduto a tavola mi sono chinata a prendere i tovaglioli nell’ultimo cassetto in basso facendogli vedere che ero senza mutande. Abbiamo mangiato in silenzio e poi visto che non diceva niente gli ho detto sfacciatamente:
_ “Andiamo a letto a scopare o non ti interesso più”.
_ “Certo che mi interessi ma non mi osavo chiedertelo, è stato bello ma non pretendo niente da te”.
_ “Io invece ho voglia se vuoi…”
Mi ha presa per mano e siamo andati in camera ci siamo spogliati e avvinghiati sul letto, ci siamo baciati e toccati poi mi ha fatto aprire le gambe e mi ha leccato la figa che era già tutta bagnata, io volevo il suo cazzo mentre mi leccava, allora gli sono andata sopra e ci siamo fatti un 69, lui mi leccava il clitoride ed io imboccavo il cazzo infilandomelo in gola più che potevo, poi ho raggiunto l’orgasmo e sono partita accasciandomi su di lui.
Mi sono poi ripresa e lui era lì accanto a me con il cazzo duro, mi sono girata, ho preso il cazzo in mano e l’ho segato un po’, poi mi sono alzata e sono andata a cavalcioni su di lui e mi sono seduta sopra al cazzo infilandomelo dentro. Sono stata un po’ ferma godendomi quella penetrazione e sentendo la cappella che spingeva contro il mio utero, e poi ho appoggiato le mano sul suo torace e mi sono scopata sbattendomi su di lui come una forsennata, sentivo un piacere intenso ed ho raggiunto quasi subito l’orgasmo.
Quando mi è passato il fiatone e mi sono ripresa, lui era sempre lì con il cazzo duro che mi guardava, poi si è inginocchiato tra le mie gambe e ha infilato il cazzo nella mia figa bagnatissima e mi ha scopata a lungo mentre io sono partita ancora una volta, alla fine si è tolto ed è venuto a inginocchiarsi vicino al mio volto, io ho preso il cazzo in mano e me lo sono infilato in bocca e lui mi ha attirata a se infilandomelo in gola poi ha sborrato tenendomi la testa contro il suo ventre, io ho bevuto tutto il suo sperma. Ci siamo rivestiti e lui è tornato a lavorare ed io ho lavato i piatti e sono tornata in ufficio.
Quella è stata un’estate meravigliosa, scopavamo due o tre volte alla settimana, il suo comportamento in ufficio nei miei confronti era distaccato, alcune volte anche burbero, ma quando eravamo soli era molto dolce e mi faceva godere come una troietta. Ho anche dovuto nascondere il libretto della banca ai miei, ogni tanto mi trovavo dei versamenti di 100 o 200 mila lire, poi mi diceva che non potendomi fare dei regalini di comprarmi quello che volevo.

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