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56 - Delta del Po, il giovane cameriere


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
03.11.2022    |    10.195    |    43 9.9
"_ “Ho detto a Mario che oggi eravamo qui, mi piacerebbe farmi inculare da lui”..."
CAPITOLO 56

Partiti da Porto Calleri abbiamo proseguito lungo il delta del Po e ci siamo fermati a Porto Levante in un parcheggio anche per camper, ci siamo sistemati e dopo cena abbiamo fatto una breve passeggiata nel porto turistico, io come al solito ero senza mutande e Bruno mi ha fatto diverse foto poi siamo tornati al camper e subito a nanna. Il mattino abbiamo proseguito il nostro viaggio fermandoci diverse volte per ammirare e fotografare il bellissimo paesaggio e a mezzogiorno abbiamo trovato un parcheggio di fronte a una spiaggia, abbiamo mangiato spaghetti con le vongole poi siamo subito usciti perché il sole era caldo e volevamo sgranchirci le gambe sulla spiaggia lì vicino. Mi sono vestita con reggicalze e calze neri e un top allacciato sul davanti con una stringa e sopra uno di quei cappotti trapuntati, Bruno ha preso la macchina fotografica e siamo usciti, abbiamo attraversato un ponticello pedonale e ci siamo trovati in spiaggia, che a dire la verità non era tanto lunga e in un quarto d’ora l’abbiamo percorsa tutta, il posto era suggestivo, pieno di canneti e alcuni grossi tronchi spiaggiati.

_ “Facciamo un po’ di foto?” mi ha chiesto Bruno.
_ “Si volentieri, facciamole subito adesso che fa caldo”.
_ “Infilati questo” e mi ha dato un plug-in anale.
_ “Oggi vuoi farmi godere mentre facciamo foto?”.
_ “In mancanza di un bel cazzo goditi quello”.

Mi sono chinata e senza inumidirlo me lo sono infilato, muovendomi mi stuzzicava e mi faceva piacere, ho aperto il soprabito e ci siamo messi a fare foto, poi me lo sono tolto, e infine mi sono sfilata anche il top, finite le foto mi sono tolta anche le calze e il reggicalze e ci siamo messi al riparo dei tronchi a prendere il sole nudi. Eravamo quasi al fondo della spiaggia e dietro di noi c’erano delle piccole dune e poi acqua e infine un canneto e la strada che però in quel punto era abbastanza distante, in lontananza lungo le spiaggia abbiamo visto una coppia arrivare verso di noi, ma si sono fermati prima a ridosso di una duna ma abbastanza vicini, noi eravamo nascosti dai grossi tronchi quindi e non ci hanno visti, si sono spogliati nudi e si sono messi a prendere il sole.

Bruno è rimasto nella sua posizione mentre io mi sono sistemata per guardarli, erano più vecchi forse avevano superato i 60 anni, lui era uno stecco e lei giunonica con abbondanti tette e un bel culo veramente grosso, dopo un po’ che erano lì a prendere il sole con le gambe larghe lui si è coricato sopra di lei e si sono messi a scopare. Due guardoni che non avevo notato sono sbucati da dietro una duna e si sono alzati in piedi con il cazzo in mano per guardare meglio, la coppia si è accorta di loro ma ha continuato a scopare, sentivo i mugolii di lei che godeva e lo incitava.

Il marito dopo che è partito si è coricato vicino a lei ma dopo un po’ si è alzato ed ha confabulato con i guardoni che erano rimasti a guardare lei che si era rimessa a prendere il sole con le gambe larghe, uno di loro si è avvicinato e si è inginocchiato tra le gambe della donna e si è messo a scoparla, lei godeva in modo rumoroso e sentivo che incitava il guardone che è durato abbastanza, poi quando stava per partire si è alzato in piedi e gli ha sborrato in bocca, l’altro guardone era già pronto, aveva un bel cazzo ma non aveva il preservativo, anche lui l’ha scopata e questa volta gli ha sborrato in figa rimanendo ancora dentro di lei per diverso tempo mentre lei se lo stringeva al petto e lo accarezzava, poi se ne sono andati, io ero eccitatissima e invidiosa stringevo lo sfintere per sentire meglio il plug-in.
_ “Ti è andata male, stasera ti dovrai accontentare di me” mi ha detto Bruno ridendo.

Ci siamo alzati, ho chiuso un paio di bottoni del soprabito e ci siamo incamminati lungo la spiaggia passando davanti ai due ancora nudi e lei ancora con le gambe aperte noncurante della nostra presenza, io l’ho salutata guardandola in mezzo alle gambe e lei con un largo sorriso mi ha risposto in italiano anche se si capiva che erano tedeschi, arrivati al parcheggio ne ho avuto la conferma visto la targa della macchina, dopo poco sono arrivati anche loro e come se niente fosse si sono messi a chiacchierare con noi del più e del meno, lei mi guardava sempre con un sorriso malizioso sulle labbra, forse aspettava una mia proposta, ma io avrei giocato con lei, ma con il marito proprio no, poi se ne sono andati.

Erano passate le 18 e Bruno non aveva voglia di rimanere lì la notte eravamo troppo isolati, allora ci siamo spostati a Boccasette un paesino distante nemmeno un chilometro abbiano parcheggiato in un ampio piazzale, e mentre arrivavamo avevamo notato un ristorantino e abbiamo deciso di andare a mangiare, ero nuda in camper e prima di vestirmi ho chiesto a Bruno se dovevo tenerlo il plug-in che avevo ancora in culo, lui mi ha detto di sì allora mi sono vestita con una gonna, una camicetta e un soprabito, ovviamente senza biancheria intima e poi siamo usciti facendo un giro tra le poche case. Non c’era anima viva allora abbiamo fatto un po’ di foto finché non siamo arrivati al ristorantino, era ancora presto, Bruno è entrato ha parlato con la proprietaria e poi è uscito, ci siamo seduti ad un tavolino che era sotto la tettoia e la signora ci ha portato un aperitivo.
_ “Qui cucinano tutto pesce, il marito della signora fa il pescatore e quindi si mangia il pescato del giorno”.

All’ora di cena sono arrivate diverse persone tra cui la coppia di tedeschi che si sono seduti ad un tavolo d’angolo proprio davanti a noi, servivano al tavolo due ragazzini molto giovani e quello che serviva noi mi sono accorta che quando si piegava per prendere o posare i piatti guardava la mia scollatura, la cena è stata ottima abbiamo mangiato tutto pesce e bevuto altrettanto bene.

La tedesca mi guardava vogliosa e io in risposta ai suoi sguardi ho allargato le gambe facendogli vedere che ero senza mutande, ma quella sera non avevo voglia di donne ma di un bel cazzo e con il plug-in che avevo in culo ero molto eccitata e la voglia di scopare aumentava sempre di più.
_ “Ho una voglia matta di scopare, tra la tedesca di oggi e il plug-in che ho inculo non ne posso più” ho detto a Bruno.
_ “Stasera scopiamo”.
_ “Ne vorrei almeno due, ho bisogno di essere sbattuta alla grande”.
_ “Vuoi mica scopare con i tedeschi?”
_ “No, ma mi farei volentieri il cameriere”.
_ “Mi sa che è minorenne”.
_ “Sarà anche minorenne ma è tutta la sera che mi guarda le tette”.
_ “Se ti piace per me va bene”.

Mi sono ancora slacciata un bottone della camicetta, poi il cameriere è tornato con la lista dei dolci, io con una scusa l’ho trattenuto vicino a me per farmi spiegare come erano fatti e lui per tutto il tempo mi ha guardato il seno, quando se ne è andato ho visto la tedesca che mi fissava, allora gli ho fatto l’occhiolino, abbiamo mangiato anche i dolci e abbiamo chiesto il conto, Bruno ha messo i soldi nel piattino mentre io ho scritto il mio numero di telefono su un lembo di un tovagliolo di carta. Quando il cameriere è tornato con il resto ho messo il biglietto nel piattino.
_ “Tieni pure il resto” ci siamo alzati e siamo usciti mentre il ragazzino intascava la mancia e il biglietto.

Ormai erano quasi le 21,30 ed era buio e l’unica strada del paesino continuava ad essere deserta, le poche luci rischiaravano a malapena, noi ci siamo incamminati lentamente verso il camper e arrivati nei pressi abbiamo deciso di continuare la camminata per digerire la cena, siamo arrivati vicino al cimitero, lì dalla strada partiva un vialetto, l’abbiamo imboccato e siamo arrivati alla porta, c’era un muricciolo, Bruno si è appoggiato e mi ha attirata tra le sue braccia, io mi sono avvinghiata a lui e ci siamo baciati sulla bocca, mi sono strusciata su di lui sentendo il cazzo duro, Bruno mi ha infilato una mano in mezzo alle gambe, ero tutta bagnata, il pensiero di farmi il cameriere e il plug-in che avevo in culo mi procurava un forte eccitamento.

Bruno si è guardato in giro, poi mi ha fatta appoggiare al muricciolo, mi ha alzato la gonna sulla schiena scoprendomi il culo, si è tirato fuori il cazzo e mi ha presa alla pecorina, quando ho sentito il cazzo entrare dentro di me ho avuto un brivido di piacere, poi mi ha scopata e oltre al suo cazzo in figa sentivo anche il plug-in che avevo in culo e dopo nemmeno un minuto ho raggiunto l’orgasmo e sono partita, Bruno si è tolto e mi ha ricoperto il culo mentre io ero ancora lì che sussultavo dal piacere e poi lentamente siamo tornati al camper.

Arrivati mi sono spogliata e mi sono messa una camiciola di jeans che mi copriva a malapena la patata e mi sono allacciata solo una paio di bottoni. Mancava un quarto alle 23 e il mio telefonino ha squillato, ho risposto, era il cameriere.
_ “Sono Mario, il cameriere”.
_ “Ciao, stai tornando a casa?”.
_ “No sono qui davanti al ristorante, verrei volentieri da voi se mi dite dove siete”.

Gli ho spiegato dove eravamo con il camper e dopo un paio di minuti abbiamo sentito arrivare uno scooter, ha bussato alla porta, Bruno gli ha aperto e Mario è salito, l’ho fatto sedere al tavolo e mi sono seduta vicino mentre Bruno si è seduto davanti a noi posando sul tavolo tre birre fresche.
_ “Hai finito di lavorare e di guardare le tette alle signore?” lui è diventato un po’ rosso.
_ “Se le signore vengono a mangiare senza reggiseno io non faccio niente di male a guardare”.
_ “Chissà quante te ne sei fatte”.
_ “Nemmeno una, vengono tutte accoppiate”.
_ “Nemmeno la tedesca che aveva il tavolo ad angolo”.
_ “E’ la prima sera che è venuta a mangiare da noi”.
_ “Quanti anni hai” gli ho chiesto a bruciapelo.
_ “19” ha risposto lui esitando leggermente e si capiva che era una bugia.
_ “Mi dispiace ma sei troppo giovane, io potrei essere tua madre, e poi carino come sei chissà quante ragazzine ti corrono dietro”.
_ “Ho una ragazza ma ci limoniamo solo e nient’altro”.
_ “Vuoi dirmi che sei vergine?” è diventato rosso come un peperone.
_ “Sì” mi ha risposto timidamente, quasi a vergognarsi.

Abbiamo continuato a chiacchierare, ero molto indecisa su cosa fare, nel frattempo ho messo una mano sul suo inguine ed ho sentito un bel cazzo duro, allora ho allargato le gambe e presa una sua mano l’ho portata sulla mia figa, lui si è subito intrufolato tra le labbra della mia vagina bagnatissima.
_ “Quanti anni hai” gli ho nuovamente chiesto a bruciapelo, lui ha esitato guardandomi negli occhi.
_ “17, fra tre mesi ne faccio 18, sto frequentando l’Istituto Alberghiero, e ogni tanto ci mandano a fare pratica nei ristoranti della zona”.

Ho dato uno sguardo interrogativo a Bruno e lui si è alzato ha acceso le luci notturne blu spegnando le altre e poi si è chiuso in bagno. Rimasta sola con Mario mi sentivo indecisa, poi la voglia ha preso il sopravvento, ci siamo alzati in piedi e l’ho aiutato a spogliarsi, aveva un bel fisico e un cazzo nella normalità ma bello duro, mi sono sbottonata i due bottoni della camicetta, lui mi ha subito abbracciata strusciandosi su di me e appoggiando tutte e due le mani sulle mie tette, io ho preso in mano il suo cazzo e lui si è chinato e si è messo a succhiarmi i capezzoli, sentivo che era al limite e non volevo perdermi il suo sperma, l’ho fatto sedere sul letto e ho preso il cazzo in bocca.

Essendo di dimensioni normali me lo sono infilato in gola, poi l’ho leccato tutto, ho leccato e mordicchiato i testicoli, infine sentendolo ansimare me lo sono nuovamente infilato in gola e lui ha eiaculato una quantità incredibile di sperma che io ho deglutito, infine con la lingua ho raccolto le ultime gocce che uscivano e poi sono salita sul letto vicino a lui.
_ “Le pompe te le fa la tua fidanzatina?”.
_ “No questa è la prima pompa della mia vita”.

Mi sono coricata bene sul letto e lui mi è venuto sopra mi ha baciata sulla bocca a lungo, le sue mani mi frugavano dappertutto, poi ho sentito il suo cazzo tornare duro, ho allargato le gambe e lui mi ha subito infilato il cazzo in figa e si è messo a scoparmi come un torello, io tra il suo cazzo e il plug-in che avevo ancora in culo ho raggiunto quasi subito l’orgasmo, Mario continuava a scoparmi e io ho ripreso a godere e quando ho sentito la presenza di Bruno l’ho spinto via e l’ho fatto coricare sul letto e poi gli sono andata sopra e ho guidato il cazzo nella mia figa, mi sono sistemata bene su di lui, Bruno mi è venuto dietro e mi ha sfilato il plug-in dal culo.
_ “Stai fermo” ho detto a Mario.

Bruno invece di penetrarmi nel culo ha strusciato nuovamente la cappella contro la mia figa con la chiara intenzione di mettere anche il suo dentro, questa volta l’ho lasciato fare, il cazzo di Mario non era troppo grosso, di grossi ne avevo presi ma due mai, mi sono rilassata, poi Bruno ha spinto facondo molta attenzione, quando la sua grossa cappella ha iniziato ad entrare mi sono sentita squarciare poi è entrata, il resto è stato bello, si sono mossi contemporaneamente e dopo una decina di affondi ho raggiunto un orgasmo incredibile e mi sono accasciata su Mario tremando di piacere. Sono stati fermi dentro di me per un po’, poi Bruno si è sfilato e me lo ha infilato subito in culo, ero lì ferma con due cazzi dentro di me, la mia figa e il mio sfintere si contraevano vogliosi, Bruno ha appoggiato bene le mani sulla mia schiena ed ha iniziato a incularmi, mentre Mario da sotto non riusciva a muoversi, il godimento era intenso ed in breve ho raggiunto un multi orgasmo che è durato tantissimo, poi ho sentito lo sperma di Mario nella figa e subito dopo Bruno è partito nel mio intestino, eravamo tutti e tre ansimanti e quando ci siamo ripresi Bruno si è sfilato dal mio culo e io mi sono coricata vicino a Mario.
_ “Ti è piaciuto fare sesso in tre”.
_ “E’ stato fantastico, e poi sborrarti dentro…”.
_ “Hai ancora voglia?”.
_ “Si ma i miei mi aspettano non posso fare tardi, io domani sono all’Abazia Pomposa, lì mia mamma ha un banco di souvenir e al pomeriggio ci sono anche io se passate di lì possiamo rifarlo”.

Io non gli ho risposto, lui si è alzato si è rivestito e se n’è andato, ho tenuto le gambe chiuse perché non mi uscisse lo sperma. Bruno dopo essersi lavato è tornato a letto, aveva nuovamente il cazzo durissimo con la grossa cappella violacea, mi ha presa per le gambe e mi ha tirata con il culo sul bordi del letto, me le ha aperte e mi ha penetrata in figa, con il suo grosso cazzo mi ha riempita e lo sperma che avevo dentro mi è colato fuori, poi si è messo a scoparmi dandomi dei poderosi colpi, sentivo la grossa cappella arrivare al fondo della vagina e cozzare contro l’utero, pensavo al cazzo di Bruno nella mia figa piena dello sperma di Mario, e con questo pensiero in breve tempo ho avuto un orgasmo favoloso, ma Bruno non è più partito. Ci siamo lavati e poi a dormire, ho pensato a Mario e ho deciso che l’indomani l’avrei ancora incontrato.
_ “Ti è piaciuto mettere il cazzo nello sperma di un altro?” ho chiesto a Bruno.
_ “Quando sono andato a lavarmi mi è tornato il cazzo duro pensando a quello, e a te è piaciuto prendere due cazzi in figa?”.
_ “Ho avuto paura di lacerarmi ma il cazzo di Mario non è un granché e quando è entrata la tua cappella mi ha fatto un po’ male, ma quando sei stato tutto dentro di me è stato fantastico”.

Il mattino dopo ci siamo svegliati alle 9 e dopo colazione siamo partiti per l’Abazia di Pomposa, ci siamo arrivati dopo una ventina di minuti e abbiamo lasciato il camper nel grosso parcheggio dei pullman e poi a piedi siamo andati all’Abazia, volevo mettermi dei pantaloni ma Bruno non ha voluto e allora sono uscita con la gonna e senza mutande, c’era pochissima gente, abbiamo fatto alcune foto e poi siamo andate in chiesa, abbiamo fatto un giro e poi ho notato un confessionale con due donne che aspettavano il loro turno.
_ “Perché non vai a confessarti” mi ha detto ridendo Bruno.
_ “Non scherzare, dico al frate che mi faccio i ragazzini minorenni?”.

Abbiamo girato un po’ facendo anche qualche foto osé, poi passando tra le bancarelle siamo tornati al camper, ho preparato il pranzo e dopo ci siamo coricati sul letto e ci siamo coccolati, Bruno mi ha messo due dita in figa e mi ha leccato e mordicchiato i capezzoli, io dopo un paio di minuti ho avuto un orgasmo.
_ “Ho detto a Mario che oggi eravamo qui, mi piacerebbe farmi inculare da lui”.

Eravamo ancora a letto quando abbiamo sentito bussare alla porta, Bruno si è alzato e ha fatto salire Mario, l’ha fatto spogliare e poi è salito sul nostro grosso lettone, è salito anche Bruno e ha ripreso a leccarmi un capezzolo e a pizzicarmi l’altro, mi sono rivolta a Mario e gli ho detto di leccarmi la figa, lui si è tuffato tra le mie gambe e mi ha fatto un bidet completo con la lingua, l’ho lasciato sfogare e poi l’ho preso per i capelli e l’ho guidato sul mio clitoride, anche lì era inesperto e leccava e succhia disordinatamente ma nonostante tutto ho raggiunto l’orgasmo.

Mi sono poi inginocchiata tra le gambe di Bruno e gli ho preso il cazzo in bocca, Mario mi è venuto dietro ed ha continuato a leccarmi sia la figa che lo sfintere, godevo tantissimo e la mia voglia di cazzo aumentava sempre di più, sono andata a cavalcioni su Bruno e mi sono infilata il suo cazzo in figa e mi sono sbattuta un po’ su di lui, poi mi sono girata verso Mario.
_ “Mettimelo in culo”.
Lui con molta difficoltà si è inginocchiato dietro di me, poi finalmente ho sentito la sua cappella sul mio sfintere.
_ “Spingi”.
Lui ha obbedito e mi è entrato in culo, Bruno è rimasto fermo, sentivo la cappella premere sull’utero, mentre Mario dietro di me mi inculava come un forsennato, ho raggiunto quasi subito l’orgasmo, poi si è mosso anche Bruno e io a quel punto non capivo più niente, godevo come una cagna, poi Mario mi ha riempito il culo di sperma e subito dopo anche Bruno è venuto nella mia figa, sono rimasta a lungo con i due cazzi dentro, poi si sono ammosciati e sono usciti.

Ci siamo ricomposti e poi Mario se ne è andato e noi abbiamo ripreso il nostro viaggio.
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