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MIO FIGLIO E' UN PORCO BASTARDO parte 3


di Clelia_Rocco_coppia
12.06.2023    |    7.208    |    3 9.5
"Strattonandomi per i capelli mi urlò: "Rispondi lurida puttana"! "Si, si, si, sìììììììììì! Lo voglio, lo desidero e vorrei essere li..."
Ricordo a chi legge che questo racconto consta di una parte reale e di una elaborata E ampliata dalla nostra fervida fantasia di autori. Io e Rocco lo abbiamo scritto insieme, interpretando, vivendo e trascrivendo le ns emozioni, sensazioni e orgasmi, così come li abbiamo vissuti. Quindi leggerete due versioni della stessa esperienza da due ottiche differenti. Speriamo che questo racconto vi piaccia e vi possa divertire eccitandovi.
Grazie, Clelia.


Clelia
Una volta rivestiti se ne andarono e a quel punto uscimmo dalla cabina armadio. Rocco mi guardò negli occhi, mi abbracciò e mi bacio a lungo. In quel momento ci rendemmo conto che avevamo superato un ulteriore tabù e adesso non c’era più nulla che potesse scandalizzarci o inibirci; anche per ciò che sarebbe successo nelle settimane a venire; naturalmente dopo aver commentato le ultime considerazioni su di me da parte del mio porco bastardo. Prima di salutarci Rocco mi passò il mio cellulare e sorridendo mi disse:
- Guarda tra i tuoi video; ho ripreso tutto. Decidi se cancellarli o salvarlo per rivederli insieme.
Che gran bastardo, pensai, ma sorrisi a quella sua iniziativa e già mi sentivo ribollire di nuovo il sangue al solo pensare al momento in cui avremmo rivisto tutto.
Per tre giorni resistetti, riflettendo sui miei stati d’animo di quei momenti; avevo goduto come mai mi era successo e sapevo che le ragioni riguardavano i protagonisti di quegli eventi; soprattutto “il protagonista”, quel “porco e bastardo”!
Il quarto giorno cedetti e, approfittando del fatto che sarei rimasta sola per tutta la mattinata, collegai lo smartphone al televisore e lasciai partire il primo video e poi tutti gli altri. Alla fine, avrò avuto almeno 5 o 6 orgasmi e mi sentivo disidratata per quanta sborra era uscita dalla mia fica.
Dopo un paio di giorni ci ritrovammo con Rocco in intimità e gli confessai che quella esperienza aveva un po’ arricchito la mia visione del sesso. Volevo di più e quel “di più” doveva essere ancora più trasgressivo; volevo avere almeno una chance di provare la maggior parte di tutte quelle esperienze di cui avevamo sempre fantasticato. Mentre mi prendeva a pecorina, gli raccontavo di questo mio desiderio e per non smontarlo cercai di concentrarmi su ciò che stava inventando per eccitarci. Io però non ero del tutto partecipativa anche se ero molto eccitata e lui, conoscendomi bene, se ne accorse.
"Cosa ti turba amore"?
"Nulla, forse sono solo un po’ pensierosa ma sono qui e ho voglia di te".
"Ti sento un po’ distaccata e poco coinvolta; c’è qualcosa che mi vuoi dire"?
Dopo qualche attimo di silenzio risposi:
"Ho sempre in mente quelle scene; le sogno di notte e due giorni fa mi sono distrutta di piacere a guardare e riguardare quei video".
Rocco mi lasciò per qualche secondo; si alzo, prese il mio smartphone e lo collegò al Tv color; poi si rimise di nuovi dietro di me e riprese a scoparmi lentamente. Quelle straordinarie scene da film porno iniziarono a scorrere sotto i nostri occhi; Rocco mi afferrò per i capelli e mi disse:
"Era questo che volevi"?
Mentre lo diceva affondava in me in modo sempre più sfrenato e tenendomi per il collo mi obbligava a guardare il porco bastardo che frustava in fica la puttanella e subito dopo se la inculava.
Mi si accese un vero e proprio fuoco tra le cosce, facendomi bagnare come una cagna mentre Rocco mi incalzava:
"Ti piace troia quello che stai vedendo? È questo che vuoi provare, troia? È lì che vorresti stare lurida cagna in calore"?
Non risposi ma quelle domande e i suoi insulti mi arrivavano dritto in fica. Era così che mi sentivo; come lui mi descriveva; una troia, una cagna, una puttana, una grandissima zoccola, una vera succhiacazzi. Strattonandomi per i capelli mi urlò:
"Rispondi lurida puttana"!
"Si, si, si, sìììììììììì! Lo voglio, lo desidero e vorrei essere li insieme a quei due porci perversi mentre tu domini tutto e tutti"!!!
A quella risposta iniziò fottermi e ad insultarmi ma so quanto quella risposta lo avesse eccitato e, pur avendolo intuito, il porco, aveva voluto che fossi stata io a dirlo, ad urlarlo.
Dopo qualche minuto, godemmo, urlando e sborrando come torrenti in piena.
Ci sdraiammo sul letto e ci lasciammo andare a più pacate considerazioni. Mi rassicurò sul fatto che se ci fossero state le condizioni avremmo fatto quella esperienza ma solo dopo attente riflessioni per evitare traumi e successivi pentimenti. Rivedemmo ancora quelle immagini, andando a ricercare
quelli che reputavo i momenti più eccitanti; ancora una volta ci abbandonammo al piacere più sfrenato e al più lussurioso dei godimenti.
Come spesso accade gli eventi non avvengono per caso; alcune volte hai la convinzione che il Karma esista e agisca in tante direzioni. Nel nostro caso, l’evolversi degli eventi che dovevano portarci a ciò che con Rocco ci eravamo ripromessi, prese una piega inaspettata e positiva. Seppi da mio fratello che la mia nipotina Ale avrebbe voluto essere nostra ospite al sud per godersi mare e sole; inoltre era da troppo tempo (quasi tre anni) che non vedeva la sua zietta preferita. Sorrisi a questa ruffianata e accettai di buon grado di ospitarla per quel periodo. Era da un po’ che l’avevo persa di vista e immaginavo che ormai avendo superato i 15 anni doveva essere diventata una bella ragazza. Cercai il suo profilo face book e la trovai; dalle foto si vedeva che non era più una bambina ma aveva mantenuto un aspetto esile anche se la sua bellezza era sbocciata del tutto. Quando andammo a prenderla in aeroporto stentai a riconoscerla. Da lontano notai una bella ragazza, alta e benfatta che mi guardava e sorrideva, pensai che mi avesse scambiato per un’altra persona, ma quando gli ultimi metri mi venne incontro per abbracciarmi capii che si trattava di Alessia.
Era, forse, più alta di me e io sono già alta di mio; due seni da teen dei film porno, un gran bel culetto, sodo e stretto e fianchi sottili ma dalle bellissime forme. Insomma, uno schianto di fanciulla. Pensai immediatamente a Rocco e a ciò che avrebbe detto se l’avesse vista e sorrisi perché era talmente porco e perverso che non avrebbe avuto rispetto alcuno per una quindicenne.
Dopo un’ora eravamo a casa ed essendo ancora presto subito dopo pranzo andammo in spiaggia a prendere il sole e a fare il bagno. Neanche a dirlo Alessia in spiaggia fece girare la testa a molti maschi e la sua figura alta e slanciata si distingueva tra le tante bellezze che pure lì, c’erano. Le feci alcune foto e le inviai a Rocco. Rispose subito: “chi è questa gran figona”? quando gli comunicai che si trattava della mia nipotina Alessia, replicò; “quando ce la scopiamo, amore”?
Mi venne da ridere perché me lo aspettavo, ma in realtà il porco bastardo aveva inserito un tarlo nella mia mente, già perversa di suo.
Chiudemmo la giornata con una pizza e poi a letto perché eravamo tutti stanchi. Quando passai a dare la buonanotte ad Alessia la trovai col cellulare in mano e le cuffie inserite. Lei pensava che non si sentisse nulla ma i gemiti e le urla di piacere che uscivano dagli auricolari sapevo riconoscerli. Quella che sembrava una santerellina si stava rivelando proprio una puttanella e stava guardando un video porno. Inoltre, a conferma dei miei sospetti, la sua mano sotto il lenzuolo era proprio all’altezza della sua fica e questo poteva voler significare una sola cosa: si stava masturbando e io l’avevo interrotta.
Mi scusai e le diedi un bacio in fronte mentre lei si preoccupava di abbassare il telefono perché non potessi vedere ciò che stava guardando prima che arrivassi.
Ero troppo curiosa di sapere se i miei sospetti erano fondati. Dopo averla salutata ed essermi accertata che oltre me, il mio consorte dormiva già e gli altri miei maschi fossero fuori, mi sistemai in modo da poterla osservare senza essere vista. Naturalmente come avrebbe fatto quel porco bastardo di Rocco mi munii di cellulare perché avrei ripreso ogni scena. Si era sistemata le cuffie e aveva ripreso a masturbarsi. Incurante che fosse in casa di estranei tirò via il lenzuolo e rimase con la fica depilata in esposizione e le cosce oscenamente spalancate. Gli occhi fissi sul video a seguire le prodezze dei protagonisti e quella mano che torturava la fica e il clitoride. Aveva una bella fica e non certamente da adolescente; le grandi labbra erano molto pronunciate e davano alla sua fessurina un volume di una fica da donna fatta e vissuta, come se facesse sesso da molti anni.
Con le cuffie non riusciva a stabilire il tono della sua voce e i gemiti che le uscivano sempre più alte e intensi. Smaniava e la testa ondeggiava sul cuscino da una parte all’altra ed i capelli disegnavano traiettorie eccitanti; era in piena fase pre-orgasmica e da un momento all’altro avrebbe goduto. Invece fece qualcosa che mi stupì; da un porta-trucchi sul comodino tirò fuori un oggetto simile a una penna, ma solo un po’ più grossa; realizzai che si trattava di un piccolo vibratore da borsetta e pensai si stesse scopando la fica invece, con mio grande stupore, dopo averlo leccato e insalivato per bene, lo poggiò sul suo buco del culo e, mentre lo massaggiava, iniziò una lenta penetrazione, fino a farlo sparire tutto e tenendolo con le dita. Abbandonò il cellulare e con l’altra mano riprese a torturarsi il clitoride. Nel giro di un paio di minuti arrivò all’orgasmo. La vidi inarcare la schiena, quasi urlare e raggiungere quell’intenso piacere tipico di chi sta godendo come una troia. La testa sul cuscino si muoveva impazzita e la vidi tremare e sussultare ancora per circa un minuto. Dopo di che si abbandonò senza forze fradicia di sudore, soddisfatta e appagata. Tra le cosce aveva fatto un lago e cercavo di capire come avrebbe giustificato il lenzuolo bagnato. Me ne tornai in camera e approfittando di essere “quasi” sola, indossai li auricolari e riguardai gli spezzoni di video che avevo realizzato. Eccitata come una adolescente che vede per la prima volta un video porno, mi masturbai furiosamente due volte; ormai guardare gli altri fare sesso mi eccitava quasi come essere guardata di nascosto mentre lo facevo io.
Fatto ciò, inviai tutto a Rocco e gli scrissi: “che ne pensi”?
Dopo 20 minuti, mi diede la risposta abbiamo trovato la nostra puttanella da educare (sempre che ne abbia bisogno). Pensai che avesse ragione ma il futuro era ancora tutto da scrivere.

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