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Punita per averlo tradito.


di Clelia_Rocco_coppia
01.04.2023    |    7.707    |    3 7.4
"Spero che siamo alla fine di questa serata perché voglio godere, ma mi sono illusa..."
Questo momento Lo attendevo con grande ansia e frenesia erotica e finalmente è arrivato.
Siamo in una sala di un club privè in un martedì poco frequentato dai soci. La sala sarà tutta per noi. Chiedo a Piero che cosa ha organizzato ma soprattutto con chi.
-“Vorrai dire con quanti…!”
Cazzo! Ma non sono affatto sorpresa.
–“Dimmi cosa hai in mente, almeno”. Chiedo.
-“Saprai tutta tra un po’”. Risponde. Poi aggiunge che saranno in due ad aiutarlo in questa punizione. Due uomini che conosco bene. Per questo evento ha organizzato una sorta di asta e ha scelto i due che voleva lui. La mia tensione sale e non posso fare a meno di ritrovarmi eccitata. So quanto possa essere perverso e vendicativo sessualmente il mio uomo.
Intanto mi ritrovo legata con le mani a delle cinghie che scendono dal soffitto. Mi obbliga a tenere le cosce divaricate al massimo, in modo da avere la figa completamente aperta e offerta.
Una strana seduta, simile ad uno sgabello, mi viene sistemata da tergo in modo da poggiare il culo senza sprofondare, praticamente mi ritrovo semi seduta, ma con tutto il bacino sporto in avanti e con la vulva e il culo sul bordo della seduta. Comincio, tuttavia, a comprenderne la funzione.
Per completare la preparazione mi sistema un collare con anello e una catenella a mo’ di guinzaglio. Indosso solamente autoreggenti, tacco 12 e una maschera bianca in latex mi copre il viso lasciando scoperti occhi, naso e bocca per rendermi irriconoscibile. Mi guardo intorno e scopro che le pareti attorno a me sono tutte ricoperte di specchi e tre videocamere che probabilmente riprenderanno e registreranno le mie evoluzioni e quelle dei miei partner. Sono preda di un’ansia fortissima ma nello stesso tempo la mia natura di “guardona” esibizionista gode per quello di cui sarò protagonista.
Piero, percependo la mia tensione, ma non intende rassicurarmi solo mi dice che sarò del tutto anonima anche se i video migliori di questa esperienza punitiva lui li pubblicherà on line. Sono preoccupata e tremendamente eccitata. Lui sa quali tasti della mia mente toccare per eccitarmi e farmi perdere il controllo. L’idea di rivedermi, sapendo che altre centinaia se non migliaia di persone vedranno i video, mi terrorizza e mi eccita in maniera straordinaria. Piero percepisce anche questo mio stato d’animo e, sorridendomi, si avvicina e mi sfiora con un dito la fessura. –“guardati, sei già bagnata e ancora non è successo nulla”. Mi provoca mentre mi passa il dito bagnato sulle labbra più volte. Aprire la bocca e leccare quel dito, succhiandolo è troppo istintivo. Ma con lo stesso istinto un colpo di frustino mi arriva su una natica bruciando e facendomi urlare per il dolore. Ma la fitta che mi arriva alla fica per quella scudisciata è tremenda ed eccitante. Mi gira intorno e con il manico stimola i miei capezzoli, poi con la punta inizia a percuoterli lentamente, senza violenza. Inizio ad ansimare e so che in pochissimo tempo, tra le cosce, sarò un lago. Le luci soffuse sono concentrate sulla mia persona e illuminano perfettamente ogni dettaglio del mio corpo. Piero mi informa che i “miei ospiti” sono arrivati.
Il loro volto è scoperto e quando li vedo entrare mi bastano pochi secondi per capire di chi si tratta: Andrea, l’uomo con cui l’ho tradito e il “porco bastardo” che spesso e in maniera oscena e perversa, vista la sua “origine” molto familiare, ha popolato le nostre fantasie. Mi si gela il sangue per qualche secondo, ma dovevo aspettarmelo e alla fine, rassicurando me stessa del fatto che non mi hanno riconosciuta, passo dal terrore di essere scoperta ad una forma di eccitazione che mi gonfia la fica piacere e me la riempie di umori.
Sono entrambi nudi e non appena mi vedono, prendono i loro cazzi già semi eretti in mano e iniziano a segarsi sfacciatamente. Sono enormemente eccitata. Mi godo la vista di quei due maschi arrapati e guardo Piero quasi con gratitudine. Lui percepisce anche questo stato d’animo e sorride, ma poi aggiunge. –“non farti illusioni, questa serata non sarà una passeggiata per te; i nostri “clienti”, così li definisce, hanno carta bianca e potranno usarti e abus4rti come vorranno, tranne fermarsi quando pronuncerai una parola: “tradimento”!
-“Sei un grandissimo bastardo e un maiale, perverso!” mentre pronuncio queste parole, il “porco bastardo” che chiamerò Vincent, mi colpisce con una frusta a frange sul ventre, strappandomi un urlo di dolore e piacere. –“Si inizia”! urla.
Andrea mi gira intorno e si posiziona proprio di fronte a me. Mi stringe i capezzoli con le dita fino a farmi male. Ma sono troppo eccitata e ciò che prevale è il piacere che mi procura quella piccola violenza. Un altro colpo di frusta si abbatte sul pube, ma mi limito a gemere, poi un altro sulle cosce e un altro ancora in mezzo alle gambe, facendomi urlare di dolore e piacere. Clitoride e grandi labbra ne subiscono le conseguenze. Qualche secondo di pausa e osservo bramosa i loro cazzi, oggetto di una esperta e lasciva sega, che raggiungono dimensioni ragguardevoli. Andrea mi accarezza le labbra con il pollice e me lo infila tra le labbra, poi avvicina il viso e mi infila la lingua in bocca in un bacio appassionato e lussurioso. Sono sempre più eccitata. Vincent col manico della frusta mi stimola tra le cosce il clitoride e poi lo fa entrare, forzando la fessura e penetrandomi inizia a scoparmi così, lentamente e profondamente, fissandomi negli occhi. Mi fotte con lo sguardo mi muovo col bacino, ma Piero mi frusta dissuadendomi dall’idea. –“Ferma, cagna! Nessuna iniziativa. Quel manico però mi sta facendo impazzire e la lingua di Andrea mi limona in modo osceno.
Vincent sembra appagato da ciò che ha ottenuto col manico della frusta, ma adesso vuole saggiare con della carne dura cosa si nasconde tra le mie cosce. Andrea si stacca dalla mia bocca mentre il giovane porco impugna il suo cazzo e sfrega la cappella sulla fessura e, quando ne trova l’ingresso, mi penetra, facendo sparire quasi 20 cm di bastone dentro la fica, strappandomi un urlo di dolore e piacere. Sostiene le mie gambe con le sue braccia, iniziando a pompare lento, profondo e deciso; mi riempie totalmente e il piacere inizia a farsi sempre più intenso ancora di più perché è lui a scoparmi. Sto per perdere il controllo. Si avvicina e mi bacia in modo osceno e lussurioso. Cazzooooo! Quanto lo adoro in questo momento; il suo sapore mi finisce direttamente tra le cosce. Qualcuno mi slega e aggrappandomi al collo del mio stallone mi sostiene per le natiche, continuando il suo assalto alla mia fica penetrandomi con quella magnifica mazza. Sono al settimo cielo e più che un inferno sembra il paradiso e mi basta poco per poter avere il mio primo orgasmo.
Piero se ne rende conto e ordina al giovane di smettere di fottermi e a me di mettermi a pecora. La mia frustrazione è alle stelle. I due uomini si accomodano su una poltrona e il mio uomo, prendendomi per il collare, mi obbliga a sgambettare come una cagna nella loro direzione. –“Ora spompinali, troia; sappi che per te hanno pagato un prezzo molto salato”; fai in modo che non debbano lamentarsi”! mi intima severo. Lo odio, ma quella sua tracotanza e arroganza sono fitte di piacere per la mia fica. Amo essere dominata e umiliata così. Mi afferra per i capelli e mi obbliga a leccare e succhiare a turno quei due maiali. Mi dà il ritmo e dosa gli affondi. In più di una circostanza mi ritrovo quasi a vomitare, ma resisto.
–“Non usare le mani e continua a spompinarli, voglio vederli godere entrambi nella tua bocca o dove loro desiderano”. –“Scendi più giù con quella lingua, puttanella, usala bene quella bocca e dimostra quanto ti piace”. Sentenzia il bastardo. Li lecco, quindi, tra le natiche e li sento mugolare: -“ Ahaaaaa! Sìììììì, troia, lecca, tutto”! Urla Vincent. -“Cazzo con quella lingua impazzisco”. Aggiunge Andrea.
Il suono di un vibratore attira la mia attenzione, in due secondi lo sento scivolare dentro la fica, grosso, lungo, enorme, quasi mi spacca. Rantolo perché piena di quei due meravigliosi cazzi; ma, intanto, spero che quel surrogato di cazzo mi porti all’orgasmo. I due maschi arrapati ormai sono al limite; il primo a cedere è Vincent che mi prende per il collo, continuando a segarsi e mi riversa in bocca una quantità enorme di sborra. Faccio fatica a trattenerla, mi scivola sul mento e sui seni. Andrea eccitato esclama: -“Stai ferma così, troia; voglio metterti il cazzo in bocca mentre è ancora calda della sua sborra”. Le sue parole mi fanno arrapare come una cagna e inizio a spompinarlo con una foga mai vista; vorrei mangiarlo, ingoiarlo, farlo mio. Non connetto più; Il cazzone vibrante in fica sta per portarmi all’orgasmo. Ma Piero, bastardo perverso, si blocca e tira fuori il fallo, lasciandomi ancora frustrata e oscenamente inappagata. Andrea, lui è già pronto, però. Mi afferra per i capelli e mi urla: -“Apri la bocca, succhiacazzi, voglio riempirtela di sborra”! immediatamente, mi inonda del suo seme e, ancora una volta, ne faccio cadere un po'. Piero, attento, mi assesta un colpo di frustino e urla: -“Raccogli, cagna, fino all’ultima goccia”!
Il dolore è intenso, ma raccolgo tutto con la lingua e lucido il cazzo di Andrea, leccando, succhiando e ripulendo la cappella della più piccola stilla di sperma, non senza godermi il momento e fissando spavaldamente negli occhi il mio uomo.
Spero che siamo alla fine di questa serata perché voglio godere, ma mi sono illusa. Sono di nuovo in posizione da cagna, testa a contatto col pavimento e mani ad allargare le mie natiche; Piero si posiziona dietro di me, col cazzo già nel mio buchino. Entra lentamente, fino infondo. Dopo solo un minuto la mia eccitazione è di nuovo altissima; sono quasi due ore che questi porci giocano col mio corpo, eccitandomi oltre ogni limite. In fondo era ciò che mi aspettavo e desideravo. Mi afferra per i capelli e mi insulta: -“Ti piace proprio prenderlo nel culo, puttana?” –“Sì, mio signore lo adoro da impazzire”. E inizio, timidamente, ad andargli incontro con i fianchi. Sbagliato! Il primo colpo di frusta mi arriva al centro delle scapole e successivamente su ventre e seni. Ogni colpo è una fitta di dolore e piacere in fica; i miei rantoli accompagnano ogni suo affondo nel mio culo. Alla decima frustata si blocca, evidentemente Piero avrà intuito che stavo per raggiungere l’orgasmo e per lui non è ancora arrivato il momento. Aveva ragione nel dire che non sarebbe stata una passeggiata e vuole farmela pagare veramente. I due stalloni sono di nuovo col cazzo in tiro e a un cenno del mio uomo si avvicinano e mi ordinano: -“Succhiaci il cazzo, cagnetta in calore”! Ammirarli eccitati, con le cappelle lucide e le aste dure e piene di venature, mi suscitano un desiderio irrefrenabile di averli ancora in bocca, duri e pulsanti. -“Apri la bocca”! ordina Vincent” mentre si abbassa e mi fa scivolare la sua saliva sulla lingua, poi immediatamente la lecca con la sua e la succhia. Questo per due tre volte, come per affermare chi comanda. Poi, senza preavviso mi infila il cazzo in bocca e io inizio a spompinare con sommo gusto. Alterno le mie lappate tra quei due meravigliosi manganelli di calda carne e non smetto di colare umori tra le cosce.
La voce di Piero ordina in modo stentoreo: -“Fottetevela! Dove volete”! Sentire come dispone del mio corpo non fa altro che eccitarmi ancora di più. Vincent, mio straordinario porco, mi impone di cavalcarlo; Andrea osserva subito. –“Ottima scelta; vuol dire che sarà mio l’onore di inculare questa vacca”. Il primo, quindi, mi solleva per le natiche e mi deposita letteralmente con la fica sopra il suo bel cazzone. È grosso, ma scivola dentro tutto e mi riempie magnificamente. Sostenendomi con le sue possenti braccia, si appoggia con le natiche su un mobile mentre io sistemo i talloni su di esso e inizio ad accompagnare il movimento di questa sua meravigliosa penetrazione. Inizio a godermelo veramente. Lo guardo negli occhi vogliosa e oltre a bearmi della sua bellezza, ho voglia di sentirne il suo sapore, quindi, lo bacio con passione, gli infilo la lingua in bocca, cerco la sua, gliela succhio e gliela mordo forte. –“Ahaaa; troia mi hai fatto male”. Lo bacio ancora e sento il sapore metallico del sangue e mi eccito ancora di più. Mi giro spavalda in direzione di Piero con lo sguardo, mentre mi godo i colpi di cazzo nella fica sempre più intensi. Andrea è già pronto. Mi posiziona la cappella nel buco abbondantemente lubrificato dai miei umori e in una frazione di secondo è già dentro fino alle palle. Urlo, ma è più il piacere che il dolore a provocarlo. I due maschi immediatamente raggiungono uno straordinario sincronismo; quando uno entra l’altro esce e alcune volte lo fanno insieme, mandandomi in visibilio. Bacio il mio bellissimo Vincent in bocca e urlo perché sto per raggiungere un piacere indescrivibile. Andrea mi strizza i capezzoli e mi monta da dietro come una troia, mordendomi sul collo in modo animalesco. Dolore e piacere, tanto, si mischiano. E, finalmente, li sento urlare e insultarmi in ogni modo possibile e io non posso far altro che arraparmi per questo perché mi sento così: troia, porca, puttana, cagna, pompinara, vacca, succhiacazzi e grandissima zoccola.
Un orgasmo intensissimo mi attraversa il corpo. Tremo in ogni fibra del mio essere per il godimento. I miei due maschi non sono da meno e in breve mi riempiono la fica e il culo con la loro sborra. Mi abbandonano, quindi, su un materassino. Guardano Piero e spariscono silenziosi. Lui si avvicina e mi dice: -“Non hai ancora finito”. So cosa desidera, quindi mi sistemo tra le sue cosce, il suo cazzo nella mia bocca; lecco l’asta, le palle e poi più giù. Lo stuzzico con le dita, quindi lo sego e ingoio quella minchia dura, leccando tutto intorno con la lingua. Geme forte e ciò risveglia ancora il mio desiderio. Comando io ora. -“Porco, adori farti spompinare dalla mia bocca; vuoi che continui? Chiedo provocatoria. -“Ordinamelo, allora”! - “Sìììì, succhialo, puttana! Fami sborrare in quella meravigliosa bocca da pompinara e ingoia tutto”! Mi intima. –“Certamente mio signore, ma prima ti voglio tutto dentro”. Quindi, mi impalo in modo osceno e lussurioso sul suo cazzo. -“Voglio che mi tu mi fotta ancora calda e bagnata della sborra dei due bastardi a cui mi hai venduta stasera!” E Inizio a cavalcarlo come una invasata, mentre lui si solleva col busto, bacia, lecca e scucchia i miei capezzoli, mordendo fino a farmi male. mi bacia in bocca e avverto ancora il sapore della sborra dei due maschi che mi arriva dalla sua lingua. Non resisto più e un altro orgasmo mi squassa il ventre come uno tsunami, facendomi ancora tremare di piacere. Quei venti secondi di godimento sono devastanti anche Piero. Pertanto, si alza, impugna il suo cazzo e, segandosi, mi riversa in bocca, sui seni, sul viso e tra i capelli una discreta quantità di sborra. –“Puliscilo”! Ordina e lo faccio con grande dedizione. Con ancora in bocca il suo sapore mi sollevo e lo bacio con lussuriosa passione.


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