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Amore, voglio tradirti parte 2.


di Clelia_Rocco_coppia
24.01.2024    |    6.009    |    3 9.3
"- “Tieni, troia! Cagna, era questo che desideravi sin dal primo istante in cui sei entrata! Lo volevi proprio nel culo il mio cazzo, grandissima puttana?..."
È ancora in piedi davanti a me, mentre completamente immobilizzata, mi scopa in bocca, facendo andare avanti e indietro quella minchia poderosa. Con un piede inizia a masturbarmi la fica e sento le sue dita che scavano tra le mie grandi labbra. Le sento entrare per un po’ e quel gesto insano e osceno di scoparmi mi manda fuori di testa. Quindi, mi libera le mani e, sempre restando con i fianchi sopra i cuscini, mi fa scivolare in modo da essere distesa e avere, lui, accesso alla mia fica e al mio culo. Da una valigetta recupera una frusta a frange, la fa roteare in aria e mi infligge un primo colpo su una coscia. Urlo e in risposta ne arriva un secondo sull’altra coscia. Questa volta emetto solo un minimo rantolo mia bocca, mentre il terzo colpo mi stria di rosso il ventre e poi un altro sull’addome e ancora sui seni due, tre volte. Non mi controllo più e urlo. Dopo dieci colpi si ferma, fa scivolare le dita sulla fessura e mi insulta dicendo:
- “Sei proprio una gran troia. La tua fica è già fradicia da un po’, ma le frustate l’hanno ridotta un fiume in piena, puttana!”
Dunque, mi infila il manico della frusta nella fica e come un forsennato inizia a penetrarmi, fottendomi in modo rapido e senza ritegno. Non resisto e dopo quindici o venti secondi, sborro, urlando come una cagna per l’orgasmo che mi travolge, lasciandomi senza fiato.
Si inginocchia tra le mie cosce, impugna il cazzo e sfrega la cappella sulla fessura. Non sono ancora del tutto appagata e una voglia latente avvolge completamente la mia fica; dalle grandi labbra, alla vulva, alla vagina, fino al clitoride.
Poi quasi al rallentatore inizia a penetrarmi, molto lentamente, in maniera estenuante e si ferma solo quando le sue palle sbattono sulle mie natiche.
-“Sììììììììììììì”!
Gemo fino a quando quella mazza non l’ha infilata dentro. Mi sento piena e attendo con desiderio il momento in cui inizierà a muoversi, facendomi sentire mentre la sfrega tutta dentro la mia fica. Quindi tira fuori quel gran cazzo, lasciando dentro solo la cappella e inizia a muoversi facendo entrare e uscire solo la punta. Diventa una vera tortura, ma l’eccitazione che mi provoca è qualcosa di incredibile. Dopo circa dieci secondi di questa danza, me lo infila tutto dentro, senza preavviso, allargandomi la fica e strappandomi ancora un urlo di piacere. Rimane immobile dentro e inizia a farlo pulsare contraendo i suoi muscoli pelvici. La sensazione di piacere è devastante; quindi, riprende la sua danza, penetrandomi ancora con la punta e poi ancora un affondo. Adesso lo fa con una certa continuità, al punto da farmi desiderare quel cazzo più di qualsiasi altra cosa. Decide di rompere gli indugi e inizia a muoversi rapido con affondi decisi, profondi. Aumenta il ritmo e adesso mi sbatte letteralmente al punto che sento il rumore del suo ventre sulle mie natiche e della sua minchia che sguazza nei miei umori. Non resisto più e in previsione dell’imminente orgasmo inizio a urlare:
-“Sììììììì, ancora, ancora, ancora! Fottimi, sbattimi, sfondami la fica! Fai godere questa cagna, fai urlare di piacere questa puttana, spacca la fica a questa cagna. Ahaaaaa, godo, godo, godoooooo!”
In quel momento vorrei che il mio uomo fosse lì a godersi il suo capolavoro: la sua troia, la sua femmina chiavata e sbattuta come l’ultima delle cagne, come la più lurida delle puttane. La sola idea fa zampillare dalla mia fica tanta di quella sborra da inzuppare interamente i cuscini e tutto questo mentre anche lui raggiunge il piacere; infatti, lo sento rantolare e insultarmi nel modo più laido. La mia fica non riesce a contenere la sua sborra abbondante insieme ai miei umori e praticamente veniamo invasi entrambi dai nostri fluidi. Dopo qualche secondo lui tira fuori il suo cazzo ancora duro e si mette a cavallo del mio viso, ordinandomi di leccare tutto. Ho le mani libere e impugno il suo cazzo e inizio a leccare, succhiare e ripulirlo di tutto il miele. Non contento di questa umiliazione, mi passa una mano sulla fica, raccoglie altro nettare e mi ordina di leccarlo direttamente dalle sue dita! Accetto compiacente questa ulteriore mortificazione e raccolgo con la lingua e sulle labbra ciò che rimane tra le sue dita.
Finalmente mi libera di tutti i legami e mi ordina di scendere dal letto e inginocchiarmi davanti a lui con le braccia dietro la schiena. Mi sistema il collare e sostituisce il plug che ho ancora nel culo con un altro di dimensioni maggiori e con coda a corredo. Ai capezzoli collega delle mollette con una catenella; poi recupera dalla sua valigetta un fallo vibrante in silicone e con ventosa, lo sistema tra le mie cosce, dicendomi di impalarmici sopra molto lentamente. Eseguo l’ordine e in pochi secondi faccio sparire in fica quel surrogato di cazzo; mentre lo sento scendere avverto il contatto sulle pareti della vagina con il plug e questo mi provoca una intensa fitta di piacere.
- “Masturbati mentre ti fai scopare dal cazzone finto.”
Mi ordina e, intanto, con un telecomando invia comandi al fallo che inizia a vibrare in fica, facendomi tremare per le fitte di piacere che mi trasmette. Infine, su un supporto ha installato una videocamera dicendomi:
- “So che questa parte della tua performance la guarderai con quel porco perverso del tuo uomo e questo è il mio regalo per voi”!
A quelle parole la mia eccitazione è al massimo e adesso sono letteralmente fuori controllo;
dal grande specchio di fronte vedo la mia immagine da perfetta cagna che esegue gli ordini del suo padrone e questo è un’ulteriore umiliazione che mi provoca altra eccitazione. Inoltre, la costante penetrazione del cazzo di gomma le cui vibrazioni aumentano sempre di più, la mia mano che tortura il clitoride e il plug nel mio culo che non smette di sfregare col dildo sulle pareti della mia vagina, mi rendono sempre più simile a una cagna in calore. Il suo cazzo è di nuovo duro. Si avvicina e mi accarezza la testa proprio come si fa con la propria cagna; col dorso della mano mi sfiora le labbra e istintivamente inizio a leccarla e a lapparla, poi continuo a passare la lingua sul suo ventre, sulle sue cosce per poi risalire e soffermarmi su quel maestoso cazzo ormai duro e pulsante. Per un paio di minuti lo spompino, leccandogli e succhiandogli le palle; Solleva una gamba, appoggiandola sul letto e raccogliendo il suo invito tacito, con la lingua arrivo a leccargli il buco del culo, tentando di penetrarlo. In quel momento realizzo di essere all’apice della mia totale sottomissione. Sentirlo gemere di piacere mi eccita enormemente e in breve sento che sta per arrivare un nuovo orgasmo. Lui non è dello stesso avviso perché libera il cazzo dalla mia bocca, si sistema dietro di me, mi ordina di mantenere in fica quello di gomma e, dopo aver estratto il plug con coda dal culo, senza alcuna resistenza ci infila dentro il suo cazzone, in un solo affondo.
Urlo per il dolore misto al piacere ma quella sua sfrenatezza mi eccita ancora di più.
- “Tieni, troia! Cagna, era questo che desideravi sin dal primo istante in cui sei entrata! Lo volevi proprio nel culo il mio cazzo, grandissima puttana? Rispondi troia!
Mi insulta e mi incalza, assestandomi colpi furibondi e pompandomi la sua minchia tra le natiche.
- “Sì, Sì, Sì! Lo volevo nel culo il tuo meraviglioso cazzo. Volevo essere tua nel modo più osceno, perverso e totale e averlo nel culo era il modo più naturale per dimostrartelo”! Quindi fottimi, sfondami, spaccami il culo e fammi godere come una troia. Voglio essere tua, fino in fondo, sentirmi posseduta e schiava fino nel midollo”!
Mentre lo dico, sento montare i primi spasmi di piacere che diventano convulsioni quando l’orgasmo mi travolge; anche lui non riesce a resistere e tra insulti e urla di piacere mi scarica nel culo una quantità enorme di calda sborra!
Dallo specchio guardo il mio viso e il mio corpo stravolti dal piacere e non posso fare a meno di riconoscere che non avrò alcun pentimento o rimorso per aver realizzato un desiderio che da troppo tempo coltivavo.
Fine.
Ora so che non avrò alcuna necessità di ripetere questa esperienza, perlomeno non con lui e non da sola. Ora ho solo voglia di raggiungere il mio uomo e di condividere con lui quanto è successo, magari, eccitandoci anche rivedendo il video che Romualdo ci ha fatto come dono.

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