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Lui & Lei

Ti ho tradito!


di Clelia_Rocco_coppia
17.12.2023    |    9.059    |    7 9.5
"Anche se lo sento appena, averlo dentro mi eccita molto e quello stimolo è un desiderio quasi morboso, voglio che quel fanciullo mi scopi..."
La notifica di un messaggio mi giunge mentre sono in fila alla cassa di un centro commerciale. Con un minimo di fastidio attivo l’app di Instagram e rilevo che si tratta di un video fisso, proveniente da un fantomatico “giustiziere erotico”. Considerato il profilo su cui sono attiva evito di aprirlo, anzi sarei tentata di cancellarlo. Tuttavia, appena in macchina mi faccio prendere dalla curiosità e lo lancio.
Quello a cui assisto mi gela il sangue. Il viso del mio uomo in primo piano è in preda al piacere; subito dopo il suo cazzo sempre in primo piano e, una frazione di secondo dopo, il viso di una donna che, sembra, lo stia spompinando. L’immagine successiva inquadra il mio amante da dietro nudo mentre scopa la bocca di una donna, il cui viso non si distingue. Poi ancora il cazzo duro del mio uomo che si infila tra le labbra di una fica depilata e, anche in questo caso, la donna in viso non si vede, ma riappare subito dopo mentre lo insulta: - “Fottimi porco perverso”! E la voce del mio maschio fuori campo che le risponde: -“Certo, puttana. Ora ti sfondo fica e culo, lurida troia.” Poi un’immagine del suo cazzo che penetra tra le natiche che, si presuppone, di quella donna e, infine, dei rantoli di piacere simili a urla e i loro visi che appaiono a turno mentre godono in preda all’orgasmo. Sono esterrefatta. Urlo: - “PORCO, BASTARDO, STRONZO, TRADITORE; TI ODIO!”
Scoppio in un pianto a dirotto, mentre dentro di me monta una rabbia incontrollata. Se lo avessi davanti adesso, lo ucciderei. Riguardo il video montato come dei flash separati, uno dall’altro, ma in realtà come in una sequenza fluida e senza interruzioni. Chi lo ha realizzato è stato molto abile. Lo riproduco come in loop, più e più volte e ogni volta la mia collera aumenta. Passata la rabbia iniziale si fa strada in me l'idea di una vendetta fredda e determinata, orientata in una sola direzione: fargliela pagare cara!
Cerco di calmarmi. Invio a lui il video incriminato con questo commento: “Spero ne sia valsa la pena, brutto stronzo e porco bastardo. Sappi che te ne pentirai amaramente!”
Fatto ciò, l’ho bloccato su ogni profilo e sul mio numero di cellulare. Ora dovevo superare la crisi e la notifica di un nuovo messaggio su Instagram richiama la mia attenzione. È Riccardo il mio “porco virtuale preferito”. In altre circostanze mi sarei divertita a flirtare con lui in modo spudorato e trasgressivo, ma adesso non sono dell’umore adatto.
Riccardo. - “Ciao, porcellina.”
Io. - “ciao Richy, scusami ma non sono dell’umore adatto.”
Riccardo. - “È successo qualcosa?”
Io. - “No, nulla di grave se non che Piero mi ha tradito con una troia, raccattata chissà dove e io mi sento una merda.”
Riccardo. - “Allora ti serve una distrazioni di quelle forti.”
Io. - “Mi basterebbe ucciderlo, ma mi accontenterò di farlo soffrire tanto, magari alla stessa maniera”.
Riccardo. - “Allora, non ti serve solo distrarti, ma una vacanza, staccare per qualche giorno in modo da preparare la tua vendetta; vieni a Napoli, da me sono in trasferta fino a domenica sera.”
Io. – “Mi servirebbe proprio”.
Riccardo. – “Siamo d’accordo, quindi; ti faccio il biglietto.”
Io. – “Dai Riccardo, non scherzare…”
Dopo 10 minuti, mi arriva sulla mail personale il biglietto per il volo delle 18.00 per Napoli. Cazzo, penso, e adesso? Non era questo che volevo? Ma si, fanculo tutto. In 15 minuti preparo il trolley e alle 17.00 sono giá ai controlli in aeroporto e alle 19.15 atterro a Napoli. Riconosco da lontano la sagoma di Riccardo e sorrido perché me lo aspettavo più alto, ma è la prima volta che ci incontriamo vis à vis. È decisamente un bell’uomo; mi abbraccia come fossi una vecchia amica e mi bacia sulle guance, ma il terzo bacio me lo dà a stampo sulle labbra. – “Bastardo.” Impreco e lui di rimando: - “hai dimenticato porcone.” Scoppiamo a ridere ci avviamo verso l’uscita.
Al parcheggio in prossimità della sua auto, mentre mi chiede del viaggio, avverto la sua mano sulla parte bassa della schiena, ho la netta convinzione che sia il suo modo per marcare il territorio e comunicarmi che per i prossimi due giorni sarò esclusivamente la sua femmina. Ironica gli dico:
- “Quella mano sulla schiena è per verificare se il culo che hai visto sulle mie foto e sui miei video fosse reale?”
- Su quello non ho mai avuto dubbi, ma che la tua spavalderia la manifestassi solo dietro la tastiera, qualche dubbio l’ho avuto.”
Risponde pronto. Il mio gesto è istintivo anche se decisamente ponderato perchè, buttandogli le braccia al collo, ribatto decisa:
- “Beh sei autorizzato ad accertartene se hai questo dubbio.”
Credo non aspettasse altro perché mi piazza le mani sul culo, mi attira a sé, facendomi sentire già la sua erezione sul pube e mi bacia, infilandomi la lingua in bocca e risucchiando nella sua la mia lingua.
La sua statura favorisce il contatto tra la punta del suo gran cazzo, che ho avuto modo di ammirare mentre schizzava sborra come un idrante, e il mio clitoride. Una scossa mi fa fremere e un gemito mi muore in gola mentre Riccardo continua a limonarmi con lascivia. La sua mano scende ancora tra le mie natiche forzando il sottile tessuto dei miei leggings e la sento proprio in prossimità della mia fica. Mio rendo conto di essere bagnata fradicia, ma siamo troppo in vista.
- “cazzo!”
Esclamo, cercando di recuperare un po’ di lucidità”.
- “Si, proprio così. Quello che hai sentito sul ventre era proprio il mio cazzo duro, per te!”
Commenta sarcastico. Lo guardo severa, dandogli ancora del gran porco, a cui risponde tirando fuori la lingua e mimando una lunga e profonda leccata che mi arriva come una fitta dritta in fica. Dopo mezzora siamo a casa dove faccio una lunga doccia, come se volessi lavarmi da ogni sozzeria di quella giornata.
Alle 20.00 sono già pronta. Una maglia scollata, giubbino leggero in pelle, senza reggiseno e gonna nera stretch a metà coscia con sandali dal tacco moderato.
Un trucco un po’ marcato, sapendo che Riccardo vorrà esibirmi, conoscendo la mia natura.
Alle 21.00 arriviamo in un privé riservato solo a soci. Piero lo tengo lontano mille miglia dai miei pensieri in questo momento e poi Riccardo si sta dimostrando all’altezza del ruolo. Ci ritroviamo in un ambiente dove una decina di persone assistono alla performance di un trio; due uomini e una donna. Lei è minuta, bionda capelli lunghissimi, seni piccoli ma un culo tonico e ben muscolato ed è nuda in piedi al centro della stanza dove è posizionato un tavolo rotondo su cui è seduto uno dei due maschi. Questo è un uomo di colore, alto e muscoloso con un cazzo considerevole. L’altro, bianco, anch’egli molto alto e dal fisico poderoso mostra un cazzo non lungo ma largo e nodoso. Il Nero impugna la sua mazza e la sega per bene, la donna si inginocchia e inizia a leccare avida quel palo di carne. L’altro maschio le infila le dita tra le natiche fino a raggiungere il suo buco del culo, penetrandola e iniziando a scoparla così. Dopo poco più due minuti, l’altro uomo solleva la donna per le ascelle, mentre il nero l’afferra per le cosce e la fa impalare sul suo cazzone duro, provocando un urlo di dolore e piacere alla donna. Quelle scene mi eccitano molto e osservare quel corpo gracile e vulnerabile quasi abusat0 dai due maschi, mi provoca una furiosa eccitazione. Riccardo mi osserva e quando nota che mi mordo le labbra per la voglia che mi sta scoppiando in fica, mi mette una mano sotto la gonna e in pochi istanti si impossessa della mia fica, infilandovi due dita e muovendole rapido. Lo guardo negli occhi e mentre mi sorride, si avvicina e mi bacia in bocca, succhiandomi la lingua.
Istintivamente la mia mano va sul suo pacco e mi viene in mente ho in mano il gran cazzo che ho apprezzato nei video che mi ha qualche volta inviato. Lo libero in pochi secondi; è bagnato con la cappella fradicia. Le mie dita scivolano su quel magnifico cazzo; lo guardo e all’improvviso mio sento ingorda e troia. Stasera ho deciso che non avrò limiti e nessun pudore, tutto è permesso. Guardo Riccardo negli occhi e mentre mi fa cenno di sì con la testa, una sua mano sulla mia nuca mi traccia la strada. Mi accovaccio sui talloni e afferro quel serpente di carne con entrambe le mani, iniziando a segarlo, leccandolo come farebbe una cagna, sulla cappella e su tutta l’asta.
La stanza, intanto, si è ulteriormente riempita e per alcuni, soprattutto uomini, la vera attrazione sono diventata io che spompino Richy con grande trasporto. La mia fica affamata reclama e non posso fare a meno di infilarci due dita mentre continuo la mia meravigliosa pompa su quel cazzo maestoso del mio occasionale maschio. Realizzo che mi comporto proprio come una puttana, mentre in realtà io mi sento veramente una grandissima zoccola vogliosa.
Sento scivolare una mano sul culo, ormai alla vista di tutti; prima un dito, poi un secondo, forzano il mio buco. So che dovrei impedirlo, ma la mia voglia di averlo pieno è irrefrenabile e lascio fare. Dopo un paio di minuti quelle dita mi fanno impazzire dal desiderio e non mi bastano più. Mi sollevo e prendo Riccardo per una mano e lo faccio appoggiare e distendere sul tavolo al centro della stanza. Vi salgo sopra, impugno quella mazza dura e calda e mi ci impalo sopra, quasi urlando, tanto è grossa e mi allarga e slabbra la fica. Inizio a cavalcarlo, lui si solleva e mi bacia in bocca; lo abbraccio e limono con lui, leccando come una cagna in calore. Intanto quella minchia mi devasta di piacere la fica. Ancora le dita di prima tra le natiche e poi dentro il culo, come a prepararsi la strada.
Mi volto e osservo chi è che sta violando il mio buco del culo. Un uomo di circa sessant’anni, ancora piacente e molto affascinante mi sorride; osservo la sua minchia dura e grossa ma non lunga. Guardo Riccardo che annuisce con la testa e a quel punto l’uomo, dietro di me, mi punta la sua grossa cappella sull’anello grinzoso e inizia a spingere lentamente ma senza pause. Mi sento allargare al punto che credo stia quasi per rompermi il culo, ma non accade. Quel lungo cazzo, alla fine, scivola tutto dentro e lui si ferma per qualche secondo. Poi riprende a muoversi ed è bravo, ci sa fare e non è certamente la prima volta che incula una donna. Mi sento piena dei loro manganelli e questa consapevolezza mi carica ancora di più. Inizio a muovere i fianchi, accompagnando le loro penetrazioni; quando uno entra l’altro esce e viceversa. La lingua di Riccardo mi lecca il viso, poi i seni e infine mi succhia e morde forte i capezzoli. Facendomi urlare per il dolore ma soprattutto per il piacere. L’uomo dietro mi afferra per i capelli mi costringe a girarmi nella sua direzione e mentre apro la bocca per accogliere la sua lingua, mi sputa in bocca e poi raccoglie e succhia tutto dalla mia di lingua. Sono al limite e nel volgere di un paio di minuti urlo il mio piacere, raggiungendo in contemporanea un orgasmo, tra fica e culo, che mi fa tremare in ogni fibra del mio corpo. Allago ventre e cosce di Riccardo con i miei umori. Anche loro sono al limite e in pochi secondi mi ritrovo in ginocchio con i loro cazzi davanti al viso che mi schizzano tanta sborra calda su occhi, bocca, lingua seni e capelli. Spalmo tutto sul mio petto e poi lecco e succhio. L’uomo si allontana e allora riprendo in bocca il magnifico cazzo di Riccardo e lo ripulisco dell’ultima sborra residua, gustandomela fino all’ultima stilla.
Adesso l’attenzione è tutta concentrata su di noi, i maschi sono tutti in tiro. Le donne segano e spompinano i loro uomini. Alcune si fanno scopare in piedi; altre piegate sul tavolo si fanno inculare, vogliose. Riccardo mostra ancora una bella erezione; mi fa distendere sul tavolo mi allarga le cosce e inizia a battere il palmo della mano sulla mia fica. Resto, pertanto, in attesa di una sua ulteriore iniziativa. Inizia a masturbarmi e mi porge il suo enorme cazzone da leccare e succhiare. Sempre distesa lo afferro, iniziando una straordinaria pompa e ingaggiando una sfida con quella meravigliosa minchia dura e pulsante. Voglio ancora sentirla schizzare sulla mia lingua e berla fino a saziarmi. Con la mano gli massaggio le palle e riesco persino a leccarle e succhiarle, grosse così come sono. Una lingua calda, lunga come un piccolo cazzo si infila nella mia fica; per un attimo mio fermo dallo spompinare il mio maschio e vedo che si tratta di quel magnifico uomo di colore. Sono sempre più convinta che quel mandingo stia preparando la strada per qualcosa di straordinariamente eccitante. Dopo qualche minuto, un orgasmo lunghissimo e intensissimo mi fa rantolare di piacere ma non mollo il cazzone del mio maschio e continuo a spompinarlo come una zoccola viziosa. Il mio “uomo nero” ha smesso di leccarmi e adesso, sollevando le mie gambe e portandosele sulle spalle, ha puntato la grossa cappella sul mio buco del culo, inizia a spingere e nonostante una iniziale resistenza, adesso scivola senza problemi fino alle palle. In pochi secondi una feroce eccitazione mi assale e la voglia di sborrare su quel cazzone colorato è enorme. Spompino Riccardo con sempre più foga, ma l’orgasmo intensissimo mi travolge e, per resistere ai colpi del maschio nero che mi sta sfondando il culo, mi aggrappo con le mani al bordo del tavolo e urlo il mio piacere con quanto fiato ho in gola. Gli schizzi caldi nel mio culo mi dimostrano che anche il mandingo ha goduto.
Dal mio culo cola sborra e Riccardo non smentendo la sua fama di porco perverso, bagna la cappella con quegli umori e con i miei e nella mia fica ci infila il suo cazzo. Mi senta troia, puttana, cagna in calore, zoccola e lurida succhiacazzi. Nessun pentimento é la mia serata e la mia vendetta è stata ancora del tutto consumata. Un maschio si avvicina, offrendomi il proprio cazzo. Guardo in faccia il mio nuovo amante e constato che avrà poco più di 18 anni, capelli lunghi lisci che gli incorniciano un viso molto bello dai lineamenti quasi femminei. Gli sorrido e decido che per questa sera non mi farò mancare nulla. Ha la minchia piccola per lo standard della serata e, comunque, inizio a succhiargliela, massaggiando le palle, fino a stuzzicargli il buco del culo. Geme più forte e lo così penetro volutamente, mentre gli faccio una pompa. Ma Riccardo è di diverso avviso; esce il suo cazzo dalla mia fica, afferra il giovane per i capelli e gli ordina di scoparmela lui. In modo incerto il ragazzo riesce penetrarmi senza alcuna difficoltà. Anche se lo sento appena, averlo dentro mi eccita molto e quello stimolo è un desiderio quasi morboso, voglio che quel fanciullo mi scopi. Da dietro noto la figura di Riccardo che si sputa sulla mano e la passa tra le natiche del ragazzo e dopo qualche secondo lo penetra col suo gran cazzo, iniziando a scopargli il culo. Il giovane urla per il dolore, ma dopo qualche minuto, inizia a gemere ea spingere con più foga la sua piccola minchia dentro la mia fica. Sono eccitatissima e quella sorta di trenino è qualcosa di estremamente perverso ed eccitante. Afferro il giovane per i fianchi e inizio ad accompagnarlo nei movimenti per sentirlo sempre più in fondo alla mia fica e finalmente urlo il mio piacere, raggiungendo un orgasmo straordinario e intenso, proprio mentre Riccardo riempie il culo del ragazzo e lui la mia fica in preda alle pulsioni del piacere. Sono le due del mattino quando rientriamo a casa e una doccia e un sonno ristoratore sono le uniche cose che desidero.
Al mio risveglio Riccardo mi guarda bevendo del caffè. Ancora nuda mi porge una tazza fumante e mi chiede:
- “Che intendi fare adesso?”
- “Non saprei, ma lui mi ha tradito e voglio spiegazioni persuasive”.
Mostro il video a Riccardo e dopo averlo visionato più volte esclama:
- “E se fosse un fake?”
Rispondo che non ho minimamente considerato questa opzione. Ciò che ho visto è troppo evidente. In quel video lui scopa quella puttana. Vicenda chiusa. Mi avvicino lo cingo in vita, mi bacia in bocca, limonandomi meravigliosamente. Piccole fitte di eccitazione in fica. Le mani di Richy sulle mie natiche. Le apre, le stringe, le impasta, e la mia fica inizia a bagnarsi. Una sua mano nel solco tra i miei glutei, in breve raggiunge la mia fica. Smette di baciarmi e mi dice:
- “Che gran troia vogliosa sei… hai la fica fradicia peggio di una cagna”.
- “Sì, maiale e a te non credo dispiaccia.
Le sue dita mi penetrano fino in fondo, provocandomi un rantolo di piacere. In maniera perentoria, mi spinge sul letto, si libera di ciò che indossa e ammiro il suo cazzo sempre maestoso. Con una mano mi stringe il collo, mentre l’altra impugna il cazzo, trapanandomi la fica.
- “ahaaaaaaa… sììììììì… tutto dentro porco bastardo. Fottiti questa troia e goditela senza altri pretendenti!”
- “Si troia, ora ti fotto proprio come vuoi tu e sfonderò il tuo bel culo per bene!”
Va avanti così per qualche minuto, poi esce dalla mia fica, mi fa girare a pancia in giù ordinandomi di sollevare il culo. Di nuovo il suo cazzone che mi impala la fica e mi penetra fino in fondo togliendomi il fiato ad ogni affondo. Dal suo pantalone sfila la cintura, ricavandone una sorta di frusta. Il primo colpo al centro tra le scapole, forte, bruciante.
- “Ahaaaaghhh… Bastardo!”
Il secondo colpo tra la schiena e le natiche.
- “uhuuuuuuu…porco, perverso.”
Poi altri 5 o sei colpi sparsi su tutto il corpo.
- “Allora troia, ne hai abbastanza o devo continuare?”
- “Sì, continua; non smettere ti prego!”
Lo imploro. Esce dalla mia fica, mi allarga le cosce, ordinandomi di sollevare il culo al massimo. Una prima cinghiata sulle grandi labbra mi fa urlare di dolore, facendomi pulsare la fica. Colpisce ancora fessura e clitoride per ben cinque volte, tanto da strapparmi un primo orgasmo e facendomi schizzare sborra come una fontana. Riccardo adesso mi insulta in modo osceno, mi infila tre dita in fica, poi quattro e infine tutta la mano, facendomi impazzire dal dolore e dal piacere. Ancora un altro orgasmo mi squassa il ventre, ma lui non sembra placarsi. Sembra invasato e, obbligandomi a pecora, mi sbatte il suo cazzone dentro al culo, strappandomi urla di dolore e di piacere. La minchia di Riccardo mi sta letteralmente, spaccando il culo. Mi ordina di guardarlo, tiro fuori la lingua e mi sputa in bocca, succhiando la mia; mentre non smette di incularmi. Va avanti così per un po’ e, finalmente, esplodiamo in un intenso orgasmo, urlando e insultandoci in tutti i modi, e riempiendomi il culo di calda sborra. Una doccia e un saluto veloce; il mio tempo lì è finito. In Taxi controllo un messaggio di Piero sulla mia mail: “Hai guardato un Fake. Guarda i video usati per montare quello che sembra un mio tradimento”.
Ha ragione i video in cui lui è presente erano quelli fatti insieme, mentre negli altri video la donna è impegnata in rapporti sessuali con altri partner. La mia vendetta si è, dunque, trasformata in un mio tradimento. Ancora un messaggio di Piero. “Per una tua eventuale vendetta ne pagherai le conseguenze. Sappilo!”
So di aver pregiudicato in maniera irreversibile, forse, il mio rapporto col mio uomo e amante. Intanto, non risponde più ai miei messaggi e io sono sempre più disperata!

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