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Marta, una puledra da educare. 1


di Clelia_Rocco_coppia
07.01.2024    |    11.704    |    1 9.7
"-Si, porco, godo; ma tu non fermarti bastardo; scopami, fottimi, sfondamiiiiii..."
Ripubblichiamo un nostro racconto, rivisitato e aggiornato.

L’ultima idea del mio uomo, il Natale a Tenerife. Mi comunica che i nostri amici di sempre vogliono affidarci la loro figlia Marta, una diciottenne per farla svagare un po’.
Il 23 dicembre, quindi, siamo già sul volo per le Canarie. La più contenta sembra proprio la piccola Marta. Seduta accanto a me per tutto il volo; non si è persa un solo gesto da gran porco compiuto dal mio uomo nei miei confronti, soprattutto quando mi sono ritrovata tra le mie cosce la sua mano. Piero, peraltro, lo ha fatto di proposito, procurandomi un orgasmo dietro l’altro; cosa che, dal rossore sul suo viso e dai piccoli gemiti sussurrati al mio orecchio dalla giovane, è stata sicuramente apprezzata, visto che l’ho sorpresa a masturbarsi con le dita sotto la copertina, offerta dalla hostess.
Serve dire che ho quasi cresciuto Marta. Ancora tredicenne, mi raccontava i suoi primi ardori, le prime pulsioni erotiche, le sue prime masturbazioni. Da quando, poi, aveva avuto un filarino con un suo compago di scuola, non chiedeva altro che parlare di sesso. La cosa mi lusingava e, devo ammettere, che sono stata sempre più prodiga di consigli nel descriverle e spiegargli dettagli su particolari pratiche, amplessi e posizioni varie. Almeno è arrivata preparata alla sua prima esperienza sessuale completa. Praticamente sono diventata una sua confidente e il momento più significativo di questo nostro rapporto è stato quando l’ho quasi guidata, quando ha deciso di perdere la sua verginità. La stessa stima e ammirazione riserva al mio uomo; infatti, per lei io e Piero siamo una coppia modello, perfetta in tutto al punto che, spesso, la colgo in atteggiamenti particolari, mentre cerca di emularmi. Inoltre, recentemente, mi ha confidato che, dopo aver letto e visionato testi e video porno erotici, ha cominciato ad amare in maniera particolare il sesso trasgressivo e la eccita molto tutto ciò che è tremendamente morboso e proibito. Insomma, come mi ha confermato il mio maschio, “L’ho cresciuta proprio bene ed è pronta per diventare una vera puttanella e una gran troia come me!”
Giunti in aeroporto, una navetta ci ha condotti al resort dove abbiamo immediatamente disfatto le valige, immergendoci nell’idromassaggio per rilassarci un po’. Piero non ha perso tempo per comportarsi da maiale e mi ha masturbato con un piede, procurandomi un orgasmo meraviglioso. Sul letto abbiamo continuato e ho iniziato a cavalcarlo, impalandomi sul suo cazzo duro e gemendo a voce alta. L’ampia veranda della nostra camera comunica con quella della piccola Marta, la quale deve aver sentito le urla perché la scorgo, con la coda dell’occhio, mentre mi osserva tutta presa a farmi trapanare dal cazzo del mio maschio. La mia natura da esibizionista prende il sopravvento e continuo a montare Piero, offrendo a lei la vista delle mie natiche che lui allarga con le mani, penetrando nel mio culo con le dita. Semi nascosta dall’infisso, la sorprendo a guardarci eccitata, mentre inizia a masturbarsi e io, eccitatissima, sono tutta tesa a dimostrarle quanto si può essere troie. Anche Piero se ne accorge e, stando al gioco, inizia ad insultarmi, facendomi perdere il controllo, perché rispondo a tono ai suoi insulti. Immagino che la mia giovane puttanella non resisterà ancora per molto; ha la gonna raccolta sopra i fianchi, due dita dentro la fica e con l’altra mano si tortura il clitoride. La sua fighetta sarà già un lago e immagino che le stia colando tutto il miele tra le cosce.
Girando il capo nella sua direzione, incrocio il suo sguardo; mi fissa non nascondendo ciò che sta provando. Sorprenderla in questo frangente di sottile perversione, credo dia ad entrambe una carica erotica e una complicità straordinarie. La reazione del mio uomo, accortosi di tutto, aumenta il parossismo del momento; infatti, Marta può godersi l’istinto animalesco del mio maschio che mi solleva per le natiche, mi posiziona a pecora e mi penetra con la sua minchia fin nel profondo, strappandomi un urlo di piacere. Mi sento afferrare per i capelli, mi strizza forte i capezzoli e mi frusta con la cinghia le natiche con violenza.
Anche Marta è travolta da tanto sfrenato erotismo e, infatti, la mano di Marta si muove sulla sua fica depilata sempre più velocemente; ora è veramente fuori controllo ed enormemente infoiata, i suoi occhi ruotano nelle orbite per la grandissima eccitazione. I miei gemiti sono vere grida di piacere e urlo senza più ritegno. Finalmente raggiungo un orgasmo travolgente:
- “Troia, stai per godere come una cagna, vedo.”
Mi insulta, il mio uomo.
-Si, porco, godo; ma tu non fermarti bastardo; scopami, fottimi, sfondamiiiiii.
Il mio piacere è devastante e mi fa tremare per l’immenso godimento, mentre mi lascio andare a un forte e lungo gemito di appagamento.
Ora è la volta di Piero che, a quel punto, si alza, impugna il cazzo mentre sto in inginocchio e in attesa di prenderlo in bocca e godermi la sua carne dura e pulsante sulla lingua. Pochissimi movimenti tesi a segarsi la cappella e, finalmente, lo sento urlare:
"Siiiiii! Sei una fantastica pompinara e succhiacazzi meravigliosa, amore”.
Quindi, mi scarica in bocca schizzi di sborra calda che mi colpiscono sul viso, sugli occhi e tra i capelli. Raccolgo con le dita e continuo a leccare e succhiare quel nerbo caldo e duro. Farlo, ogni volta, è qualcosa che mi arrapa da impazzire, pertanto, finisco di ripulirgli l’uccello dalle ultime stille di sperma, godendomi il suo sapore che lui si preoccupa di assaggiare, infilandomi la sua lingua in bocca e succhiando la mia.
La puttanella di Marta ha visto tutto nei minimi dettagli e ha goduto quasi negli stessi istanti in cui lo abbiamo fatto noi; Infatti, rimane ancora lì, tremante, intenta a spiarci e godersi la vista delle nostre lingue che si scambiano fluidi e umori con tenera passione.
Prima che possiamo apertamente accorgerci di lei, la mia giovane puttanella si allontana furtiva, rientrando nella sua camera.
Con Piero commentiamo il comportamento di Marta e conveniamo che la ragazza è pronta per una esperienza erotica che potrà solo farla crescere. Se lo conosco un po’, so già cosa può avere in mente il mio meraviglioso amante.
Dopo una doccia velocissima, trovo Piero che dialoga con Manuel, una sorta di concierge del Resort. Un bellissimo esemplare di maschio cubano, mulatto, dal fisico poderoso, ma dalle forme eleganti e plastiche. Mi squadra dalla testa ai piedi, scopandomi con lo sguardo e la cosa mi provoca già qualche brivido. Istintivamente guardo Piero che mi strizza l’occhio come cenno di intesa. Il mio uomo mette subito a proprio agio il nostro interlocutore, chiedendo se può suggerirci qualche locale interessante per soli adulti, di quelli riservati a una ristretta cerchia di appassionati di un certo “genere”. Mentre illustra la sua richiesta mi cinge con un braccio la vita, tirandosi (non so quanto casualmente) dietro l’accappatoio e scoprendomi cosce, ventre e seni. Senza troppa foga tento di ricompormi, mentre Manuel sorride e risponde che ha già in mente il posto da indicarci e che, se lo riteniamo, sarà disponibile anche ad accompagnarci, facendoci da “guida”.
Concludendo rimarca l’ultimo termine con un tono della voce ambiguo tanto da interpretarlo senza equivoci.
Continua...

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