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(31,1) Diego 21 - Umiliami e straziami: ma chi scoperai?


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
04.09.2023    |    2.334    |    1 8.8
"Il ragazzo assorbì senza fatica la spinta e trattenne - volontariamente - qualsiasi mugolìo o commento per l’intera durata di quel pistonamento..."
‘Toglimi l’uccello dal buchino, per favore! Devo lasciare uscire tutta la sborra che tu e quell’altro idrante umano di Rudi mi avete sparato nel sederino! E credo ce ne sia rimasta dentro parecchia anche dalla monta dei boscaioli - o quella la avevo ingoiata? Faccio fatica a, a ricordare, mi sta sparendo tutto! Quanti cazzi ho preso? Ho solo l’immagine di Alessia mentre si mena la fica come una forsennata. E ora tu, che mi inculi qui, di lato, sulla panca!’

Diego sbatté un po’ le palpebre, prima di aprirle del tutto: si trovava sicuramente nel ristorante, illuminato solo a metà. Quindi fuori era ancora notte.
Era stato tutto un sogno? Un sogno che cercò di recuperare rapidamente nella sua testa ma che sentì letteralmente sfuggire e sparire, lasciandogli solo l’impressione di avere copulato con più maschi. Ma non ne era certo.
Disteso su un fianco, una sensazione evidente però l’aveva: qualcosa sull’anello anale. Indossava ancora e solo il perizoma ma non poteva essere il nastrino. No: era dentro, era qualcosa NEL culo! Non capiva esattamente cosa, per cui osò toccarsi un gluteo e scendere sul solco. E così era: un bastoncino? No, sembrava un dito. Tastando oltre si accorse che effettivamente era attaccato ad una mano!
“Ben svegliato, frocetto! Hai fatto uso dei miei regali per tirare su marchette? Mmmhhh!
Però il canalino è stretto e asciutto! Stanotte niente tarelli? Nessuno ha voluto fotterti? Hai fatto solo da reggimoccolo alla mignotta?”
Il ragazzo riconobbe finalmente la voce: Renato, il ‘suo’ camionista, quello che lo aveva trascinato nel mondo del sesso fra maschi e trasformato in insaziabile sodomita!
Si girò e gli sorrise:
“Ooohhh! sei tornato a trovarmi!”
“Non proprio! Anche perché non sapevo certamente fossi di turno!”

L’uomo liberò il canalino e il moretto si alzò, tornando del tutto alla realtà: la sala era deserta, quindi apparentemente nessun ospite nuovo tranne Renato. Gettò un’occhiata in cucina attraverso l’oblo della porta e vide che Alessia era ancora sottoposta al doppio trapanamento dei due spaccalegna e aveva solo aggiunto i piselloni degli altri due in bocca. Quindi aveva dormito solo pochi minuti, fortunatamente.

“Ti piacerebbe essere al posto di quella zoccolona eh, vizioso culattone! Portami due birre poi vieni qui e raccontami!”
Il cameriere eseguì e, tornato al tavolo del suo defloratore, non ebbe dubbi su dove avrebbe dovuto sedersi: una mano di Renato era adagiata sulla panca con il dorso verso l’alto, il medio piegato all’insù, ben teso verticalmente.
Si calò su quel particolare cuscino, lasciando che lo ‘spinotto’ si inserisse nel buchino mentre le dita divaricate spingevano contro le natiche.
“Bravo, il mio recchione! Sapevo che ti saresti fatto subito riempire il bucio e palpare il didietro! Mmmhhh!”
Il nostro Diego fece per allungare un braccio sulla patta del camionista il quale però gliela fece stranamente allontanare. Anche la seconda birra venne spostata.

In quel momento uscì dalla toilette un giovane, alto e magro, occhi azzurri in un visetto innocente, caschetto di capelli dorati: Riccardino! Il diciottenne del trenino con il fratello-cugino Fulvio dentro il bagno dell’autostazione! Cosa ci faceva lì? E stava venendo verso di loro? Anzi, si accomodava proprio di fronte!
“Diego, ti presento Ric! Come vedi è un delicato fiore che ha espresso il desiderio di conoscere le delizie della prima impollinazione! Quindi l’ho condotto fin qui per iniziarlo, qui dove anche tu fosti introdotto a queste gioie! Ma per te forse è meglio dire, ti fu introdotto, ahahahah!”
Il moretto si entusiasmò subito all’idea di un bel terzetto con deflorazione di quel biondino, pur conoscendone i retroscena.

“Questo invece è Diego, lo sguattero del locale che ti dicevo. Sembra un bravo ragazzo ma in realtà è un volgare puttanello! In questo momento gli sto ravanando il burello con una falange e sicuramente vorrebbe che me lo sbattessi qui, davanti a te! E magari che tu gli infilassi il banano in bocca! Ovviamente per quattro soldi, perché di più non può pretendere! Appena vede un maschio possibile cliente si offre: batte ovunque e senza limiti.
L’ho conosciuto una sera proprio qui: andava in giro sculettando come una checca dentro un paio di jeans rossi da finocchietto e ho pensato subito fosse un troietto. Infatti, poi è salito sul mio camion e per pagarsi il passaggio ci ha spompinati e lo abbiamo ciulato a turno in due durante tutto il viaggio. Aveva finto di essere vergine ma lo abbiamo fatto come un galletto allo spiedo e lui si è lasciato stambugiare comodo nelle viscere!
La mattina dopo ne ha presi altri tre in serie: il primo nei bagni di una autostazione e uno dentro un capannone. Il terzo? L’ho beccato mentre si faceva fiocinare dal portiere di casa mia in guardiola! Perché - non sazio - voleva a tutti i costi farsi una doppietta con me, approfittando che avevo ospite quell’altro maschione della notte. Ne ha presi due assieme come nel burro. In cambio si è accontentato di un vecchio perizoma, di un portafogli dismesso - pensando di metterci dentro i quattrini che sperava di racimolare dando via le terga a pagamento - e di un anello per il cazzo. Così da ingrossarlo e vendersi meglio: devo però ammettere che come dotazione se la cava niente male!
Non oso pensare al viaggio di ritorno. Sicuramente ci ha provato con uno degli autisti. E penso che sarebbe stato capace di traviare un gruppo di adolescenti come il vostro: tuo cugino Ful mi ha detto che siete stati nella Capitale recentemente, vero?”

Intervenne Riccardino:
“Infatti, ora che lo vedo mi ricordo! Tornando dalla gita con il gruppo scout era sull’autobus! Inizialmente dormivo ma poi ho visto che ne ha ciucciati e si è fatto trombare da alcuni: un orgione pazzesco! E ha fatto scatenare parecchi miei compagni che hanno sborrato dappertutto! Beccato dal nostro Don, deve anche avergli fatto un bocchino! Chissà come lo ha convinto, forse lo ha ricattato perché è tanto una brava persona, lui!”

Diego era allibito: l’uomo che lo aveva sì rudemente introdotto e accompagnato nel mondo omosessuale ma che alla fine si era rivelato molto sensibile, ora lo umiliava e mortificava così? E quel ben peggiore ‘prostituto’ rispetto a lui - come riferitogli dal sacerdote - rincarava pure la dose? Oppure stavano solo scherzando, per attizzare?

In quel momento i boscaioli uscirono dalla cucina - ancora sistemandosi le botteghe dei pantaloni - e se ne andarono salutando. Dietro di loro la biondona, sorridente e apparentemente fresca come una rosa.
Il camionista aggiunse:
“Credo che si sarebbe fatto volentieri montare da quei quattro ma probabilmente hanno preferito la classe della nostra camerierina al buco sfondato di questo mestierante da bordello.
Alessia, scusa! Bel quartetto stasera, eh?"
Lei approvò con un cenno ma con espressione seria.
"Speravo di vederti essendo Mercoledì. Avrei questo bel bocconcino cui far gustare la prima volta! È di classe e mi dispiacerebbe farlo da me, sul camion. Come invece capita con certi squallidi garzoni! Non è che avresti libera la nostra solita camera?”
La ragazza andò a prendere e posò sul piano, con un gesto piuttosto secco, il famoso portachiave con il bordino rosso.

Nel frattempo il nostro Diego, offeso e frastornato, si era sollevato e messo in piedi accanto al tavolo: voleva capire.
Il camionista, senza degnarlo di uno sguardo, si alzò, prese per mano Riccardino e andò verso la scala che conduceva al piano superiore.
“Vieni, zuccherino! Ti porto in paradiso! Mmmhhhh! - Giunto al primo scalino palpeggiò il posteriore del biondino e guardò verso Diego - Mmmmhhhh! Senti che melotte dure! Questo qui, questo è un sederino incorrotto!”

È difficile descrivere i sentimenti del protagonista di queste nostre storie. Se fino all’ultimo secondo aveva sperato di essere coinvolto in quel turpiloquio solo allo scopo di elettrizzare l’atmosfera, ora era smarrito, deluso, tradito.
Alessia gli si avvicinò e lo prese per le braccia. Vide gli occhi del ragazzo riempirsi di lacrime per cui lo carezzò:
“Dimenticalo; è conosciuto come falso e voltagabbana!”
Il turbinio dentro di lui durò pochi attimi: se qualcosa di buono gli aveva lasciato quella canaglia era la spregiudicatezza e la determinazione di raggiungere uno scopo. E il suo era ormai vivere al meglio la sua nuova sessualità. Bifronte: perché anche la femmina che aveva di fronte a sé lo eccitava alla grande!
I due si abbracciarono, eccetera.

Eccetera perché questi racconti, come tema, hanno principalmente rapporti fra maschi.
E se a Diego ormai di cosa sarebbe accaduto di sopra non gliene poteva fregare un granché, i nostri lettori saranno curiosi di conoscere l’antefatto che aveva portato Renato a presentarsi alla locanda accompagnato da quell’efebico e apparentemente inesperto fanciullo.

Effettuata una consegna presso l’istituto dove Fulvio e Riccardino erano ospitati, casualmente ma forse non troppo, l’uomo era stato avvicinato dal diabolico ragazzino dai capelli rossi. Costui era avvezzo ad offrire - ovviamente dietro compenso - il magro e alto biondino ad adulti di vario genere: del paese, località limitrofe, viaggiatori, forestieri, turisti e così avanti. Adulti peraltro preferiti dallo stesso cugino di sangue e suo fratello legale. In pratica se lo erano già ripassato quasi tutti i finocchi attivi del circondario, numerosi maritini per cambiare ‘minestra’, scapoli disperati, il sindaco, qualche assessore e funzionario del comune, oltre ad uno zio di secondo grado. Qualcuno aveva pure una sorta di abbonamento.
Il camionista era nuovo, quindi non a conoscenza del vero e proprio meretricio seriale in atto. Lo scaltro Ful capì anche che l’uomo avrebbe volentieri ‘svezzato’ un virgulto come Ric. Fu quindi piuttosto facile convincerlo della illibatezza, alleggerirlo di una bella sommetta e caricarlo sull’autocarro.
Va infine segnalato che, nonostante l’età ancora verde, questo intenso e continuo andirivieni di ‘pistoni’ di varie dimensioni e consistenze - talvolta senza particolari ausili ad una lubrificazione adeguata - aveva reso orifizio anale e cilindro interno - utilizzando un aggettivo poco scientifico ma assai esplicativo – alquanto sbrindellati.

Contrariamente a quanto avvenuto con Diego, stavolta l’approccio di Renato era stato delicato e compito. Fu l’idea di infilzare un timido e inviolato culettino? Fu il fascino emanato dal concupito? Non è dato saperlo: rimane il fatto che il baffuto ne rimase folgorato e per tutto il viaggio furono solo vezzeggiativi e paroline dolci.

Eccoci dunque nella ‘stanza speciale’, con i suoi numerosi specchi a pareti e soffitto.
“Vieni, tenero Ric! Ora togliamo i vestiti così ti posso ammirare meglio!”
“Mmmhhh, siiii! So di essere in ottime mani! Ful mi ha assicurato che lei sarà assolutamente soave! È importante per me: è veramente, assolutamente la prima volta!”

Le dita vogliose perlustrarono le strette spalle, scesero aperte su petto e schiena, giunsero alle bianche natiche lisce e qui vi indugiarono.
“Ooohhh! Lei è tanto delicato! Mmmhhh! Siiii! Voglio donarle il mio fiore mai colto da nessuno!”
“E tu sei una meraviglia! Sembri di porcellana! Mmmmhhh! Ora proseguiamo il rito per giungere progressivamente in questa valle di pura bellezza, piccolo bocciolo!”

Invece l’intenzione di avvicinare le bocche venne platealmente rifiutata, così come un tentativo di palpeggiamento del pisello sul davanti - totalmente a riposo! Il baffuto, in totale estasi, non ci badò, anzi si denudò per sedersi sul bordo del matrimoniale con il fallone ben eretto.
“Vieni a degustare questa banana! È un frutto prelibato e ricercato sai? Lo hai mai fatto?”

Riccardino scosse la testa in segno di rifiuto e si voltò per mettere davanti alla faccia del cliente il fondoschiena. Il falso ingenuo conosceva benissimo i limiti delle prestazioni per le quali il cugino incassava:
“Lei ha pagato solo per il mio lato posteriore.”
Quella frase, espressa con tono serio e determinato, in netto contrasto con le sdolcinatezze precedenti, insospettì Renato che si aggrappò alle dure collinette per divaricarle con decisione: quale sorpresa nel non trovare un buchino accerchiato dalle piccole rughette a raggiera, tipiche di un ano intatto o quasi, bensì una rosetta cicciottella, segno evidente di ampie e approfondite visite da parte di membri, dildi e strumenti affini!
“Voi due mi avete preso in giro! Qui sono passate intere flotte di cazzi! Sei un sordido puttano!”
“No, le assicuro che…”
Rosso per la rabbia scattò in piedi, rifletté alcuni istanti, probabilmente indeciso se ingroppare comunque quel truffatore.
“Ggggrrrhhh! Ora tu scendi in sala, vai da Diego e gli ordini di salire qui. Digli che se non ubbidisce, domani lo faccio licenziare in tronco!”

Pochi minuti dopo il nostro moretto entrava nella camera. Indossava ancora il grembiule con sotto la particolare mutandina ma sopra aveva messo il boxerino.
“Mettiti in piedi contro la cassettiera e libera il bucio! Non fare storie!”
Diego, senza proferire parola e con piglio deciso, slacciò la veste, abbassò solamente fino alle ginocchia il pantaloncino, scostò semplicemente il nastrino e si allargò le natiche.
L’uomo gli venne dietro e con un unico, poderoso affondo lo sodomizzò. Il ragazzo assorbì senza fatica la spinta e trattenne - volontariamente - qualsiasi mugolìo o commento per l’intera durata di quel pistonamento.
Il camionista martellò rapido, con veemenza, emettendo grugniti inconsulti con alcuni “teh, teh teh!” ad intercalare in occasione di qualche colpo più potente. Gemette solo quando raggiunse l’orgasmo, eiaculando senza tanti riguardi nel retto del cameriere.
“Ggggnnnhhhh! Oggghhh! Oooogggnnnhhh! Uggghhh!”

Diego andò verso la porta, si fermò sull’uscio e lanciò una banconota.
“Grazie, bella scopata! Quando vuoi scaricarti i coglioni passa pure! Basta che non alzi i prezzi!”
Poi, rivolto al biondino:
“Salutami Ful e digli che il Don è veramente una brava persona e voi lo sapete! E digli anche di vendere meglio la tua merce, perché è difficile nascondere roba ormai sfatta e sfondata!”

Diego si sentiva finalmente e definitivamente LIBERO.

Settembre 2023

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