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Lui & Lei

Il massaggio deluxe


di Eulalia
06.09.2023    |    6.391    |    16 9.9
"La mia fica reclama attenzione, un’attenzione dura e grossa come quella che ho in mano..."
Dal collo una goccia di sudore si insinua fra i miei seni, scende lungo il ventre e si adagia sulle mutandine fradice.

Maledetto torrido agosto!
Pure l’aria condizionata della macchina ha deciso di abbandonarmi oggi, in questa città deserta con tutti i meccanici chiusi per ferie.
Credo di essere l’unica cretina che lavora la settimana di Ferragosto, l’unica e inqualificabile cretina!
Neppure la magra soddisfazione di trovare le strade deserte visto che gli unici quattro rincoglioniti rimasti in città riescono pure a bloccare il traffico allo stop. Non ce la posso fare!!!

Mi attacco al clacson mentre penso che l’unica soluzione a giornate come questa sarebbe un bell’aperitivo a bordo piscina, con l’aggiunta non secondaria, di tanto cazzo.

So che posso sembrare un po’ troia, a mia discolpa posso solo dire che forse sono questi 40 gradi che mi fanno straparlare e poi…
Niente cazzo, nemmeno quello.
E sapete perché?
Perché sono tutti in vacanza.

Ecco, adesso ci si mette anche il cellulare:

“Pronto”
“Ciao Marilú, come stai?”
“Meravigliosamente di merda e tu?”
“Beniiiiiiiiiissimo!”
La stronza mi trapana il cervello con la sua vocina squillante che mi arriva direttamente dalla spiaggia, e il mio livello d’invidia balza in un attimo a livello stellare.

“Fanculo, Sabri.”
“Ma dai Marilù, ti avevo detto di venire con me e col Giangi che qui c’era da divertirsi, e infatti ci stiamo divertendo da morire! Fai ancora in tempo a raggiungerci, ti mettiamo nel lettone fra noi due e ti consoliamo.”
“Non posso, stronza!” ormai ringhio mentre guardo con odio la fila che non si muove.
“Almeno vai a farti il massaggino che ti ho regalato. Mi raccomando, segui le istruzioni alla lettera e vedrai che benessere.”
“Ci sto andando adesso, non ho nient’altro da fare, tranne sgobbare.”
“Vabbè ho capito, sei nella tua fase stronza, ti saluto.”

Finalmente la macchina davanti a me supera lo stop, nonostante i neuroni bruciati dal caldo, l’idiota alla guida deve aver capito che si trova nel deserto dei tartari.
Parcheggio all’ombra di un grande tiglio e si spalancano le porte del Wellness For You Center, quello dove la Sabri mi ha regalato questo massaggio deluxe che a quanto pare dura quasi 3 ore.

Al banco la signorina studia il mio buono bordato d’oro, si illumina tutta e inizia a spiegarmi di docce cromatiche, accappatoi, tisane di tutti i tipi e teli da bagno, lettini e oli profumati.
“Fragranza preferita?”
“Lavanda arancio” la butto lì non troppo convinta.
“Perfetto” cinguetta nel suo camice attillato “avviso subito l’operatore che si occuperà di lei. La sua amica ha scelto proprio bene per questo regalo, vedrà che resterà soddisfatta.”

“Quindi mi spoglio, se voglio mi rinfresco e poi nuda a pancia in giù sul lettino?” chiedo per sicurezza perché già alle medie prona e supina mi confondevano sempre.
“Certo, signora, venga”

Si apre la porta su una stanza che è quasi una suite.
C’è il lettino da massaggio, ma c’è anche un divano, delle poltrone, un mobile bar, musica rilassante, luci soffuse e un tavolino provvisto di frutta fresca, bevande e tisane.
“È un’esperienza di benessere totale.” Ribadisce la ragazza e mi mostra il bagno.
Vasca idromassaggio, doccia spaziosissima, set di asciugamani che sembrano tessuti di nuvole, talmente hanno l’aria di essere morbidi, e subito mi prende la sindrome dell’albergo che bisogna provare tutto, ma proprio tutto.
“Ha un quarto d’ora di tempo, poi l’operatore la raggiunge, faccia con comodo.”

La ringrazio. In un quarto d’ora riuscirò giusto a farmi la doccia e niente di più, porca miseria. Ma vabbè, meglio che niente. Appena esce, lascio cadere i vestiti, entro in doccia e apro tutti i getti verticali e orizzontali, e poi faccio partire le luci dell’arcobaleno, la famosa cromoterapia che mi piace molto.

Divino!
Sento dei rumori nell’altra stanza, è arrivato l’operatore e io non sono dove dovevo essere. Cazzo, parto già col piede sbagliato.
Mi avvolgo nel primo telo che trovo e mi precipito di là.

Lui è già lì in attesa che mi osserva quasi divertito.
Pantaloni bianchi, maglietta dello stesso colore tesa su un torace scolpito da Fidia.
“Buongiorno signora” una voce che risale la mia spina dorsale.
“Sono Pietro a disposizione per il suo benessere”
Sono emozionata come se fosse un appuntamento “Io mi chiamo Marilú”
“Bene. Si accomodi sul lettino, prego”

Mentre si gira cerco il segno delle mutande o dei boxer, ma pare che solo uno strato di stoffa separi quel suo culo splendido dal resto del mondo.
Mi avvio con la schiena bella diritta tenendo stretto il telo.
Appena sono a pancia in giù il telo scompare, viene sostituito da un altro ma solo sulle mie chiappe.
Peccato, perché gliele avrei fatte vedere volentieri.

“Chiuda gli occhi e si rilassi, si affidi alle mie mani”
Eccerto che mi affido!
Sento cadere delle gocce tiepide sulla mia schiena, profumo di lavanda e arancio: fantastico!
Ma le mani, quelle cazzo di mani sono strepitose.
Spalle, nuca, fianchi, e di nuovo schiena, accarezzano, premono, tirano, stirano e impastano con calma e precisione. Poi le gambe subiscono lo stesso trattamento.
“Ora le natiche, se non ha nulla in contrario.”

Non sono preparata a questo, non sono per niente preparata, ma si sa, chi tace acconsente.
Tocca il mio culo come se fosse un tempio, lo unge tutto con tocco delicato e vorrei tanto dire all’operatore Pietro, che mi sto eccitando, che i suoi pollici non dovrebbero fermarsi a un millimetro dalle grandi labbra e che quello che sta spalmando non è più l’olio profumato, ma la mia eccitazione liquida. Se si distraesse un attimo potrei strofinarmi sul lettino fino a venire.
Invece mi dice: “Si giri, Marilú, per favore.”
Obbedisco e una salviettina plana sul mio pube.
A proposito dov’è finito il “signora”?

Gocciola di nuovo olio profumato.
Spalle, braccia, fianchi, ventre, seni: se continua così vado giù di testa.
Sento a distanza il calore del suo corpo e la cosa mi sta facendo impazzire.
Il bastardo si ferma, indugia, tergiversa e poi riparte dalle gambe, caviglie, polpacci, ginocchia, cosce, che quasi casualmente divarico un po’ per far passare quelle mani.

“Permette?”
Leva la salviettina, le sue mani risalgono le cosce fino a fermarsi a un millimetro dalla mia fica grondante. Iniziano a massaggiare il pube stimolando il mio clitoride. Sento l’odore del mio sesso assieme all’orgasmo che mi sta afferrando lento ma inesorabile.
Penso…, e adesso come cazzo faccio a godere senza che se ne accorga?

“Marilú, si rilassi e si lasci andare. Stiamo concludendo la prima fase del massaggio.” Accelera sul mio clitoride e io non riesco a trattenermi. Godo. Cerco di farlo in silenzio, mordendomi quasi le labbra, ma godo. Tengo gli occhi chiusi per l’imbarazzo, mi sento come quegli uomini che vanno dalle cinesine per quei finti massaggi con l’happy end finale.
Ciò nonostante, la mia fica non è affatto soddisfatta, si sente trascurata: ha fame di cazzo!

Non sento più le sue mani. Apro un occhio e vedo che si leva la maglietta.
I pantaloni sono larghi in vita e stanno appesi al suo cazzo decisamente duro.
Mi sento morire dalla voglia.
“Marilú, mi scusi, ma chi le ha regalato il buono, le ha detto qualcosa di particolare?” mi chiede titubante.

“No, la Sabri mi ha detto solo di seguire le vostre istruzioni alla lettera.”
“Ah, la Sabri” commenta con un lieve sorriso “Il massaggio deluxe è all inclusive. Sa cosa comprende?”

Continua il massaggio. Fianchi, ventre, fianchi.
Mi è impossibile ignorare questo cazzo teso nei suoi pantaloni. A momenti mi sembra che lo appoggi apposta sul dorso della mia mano mentre mi gira attorno.
Spalle, braccia, spalle, delicato come una piuma.
Deve avercelo di marmo, dritto e svettante come un obelisco. Sembra anche grosso, chiudo gli occhi per immaginarmelo bene.

“Scusi può ripetermi la domanda?” A furia di pensare a quel cazzo duro, mi ero persa. La fica che pulsa non migliora certo la situazione.
“Sa cosa comprende questo massaggio?” mi ripete, mentre si sofferma a spalmare non so quale unguento sui seni.
“Non esattamente”
Si dedica ai capezzoli e mi sta facendo impazzire.

Cosce esterno, cosce interno e all’improvviso due dita mi penetrano la fica. Mi contraggo dal piacere e quasi faccio un salto sul lettino.
Lui rimane immobile.
“Marilú, sei un lago. Continuiamo?”

“Si” gli dico, almeno credo, perché l’unica cosa di cui sono certa è che a quel punto gli ho allargato le gambe sollevando il bacino.

Lui muove le dita piano. Una goccia di qualcosa sul clito. Apro gli occhi e vedo la sua lingua rientrare veloce in bocca. Il pollice così scivola meglio, molto meglio.
“Ma era saliva?” chiedo
“Certo” risponde “Come questa.” E incolla la sua bocca alla mia fica.”
Non ci credo, lo vedo e lo sento, dio se lo sento, ma non riesco ancora a crederci.

“Ti piace guardare?” dice alzando gli occhi.
Ma anche no!, penso, mentre gli riabbasso subito la testa fra le mie cosce. Pietro riesce a grufolare ancora un “Capisco” piuttosto ironico, prima di dedicarsi con tutto sé stesso a viziarmi con la lingua e le dita. Sembra che mi legga nel pensiero e si ferma un attimo primo che io esploda direttamente nella sua bocca.

“Mi aveva avvisato, la Sabri che sei speciale” sussurra.
Non riesco a chiedergli nulla, riprende ancora più selvaggiamente di prima e riesco a venire come una liberazione da tutti i mali del mondo. Le sue mani bagnate percorrono dolcemente il mio corpo, sembra che cavalchino gli ultimi brividi di questo meraviglioso orgasmo, che immagino dovrebbe avere un effetto calmante, ma io ho ancora un fuoco dentro.

Rimango sdraiata a occhi chiusi. Un leggero bacio, una punta di lingua che sa di me si fa strada fra le mie labbra: è un sapore così eccitante.
Nella mia mano destra, come per magia, si materializza una cosa di carne dura, grossa, calda e pulsante di vene.

“Ci sarebbe anche questo nel buono massaggio della Sabri.”
Gli si spezza un momento la voce mentre senza farmi pregare lo impugno e gli passo la lingua sulla cappella. Un durissimo cilindro di carne perfetto per la mia bocca, che marmoreo mi scivola fino in gola.
Finalmente tra una leccata e l’altra riesco a parlare:
“Ma scusa, sei a mia completa disposizione?”
“Per le prossime due ore direi di sì”
Alzo gli occhi al cielo e mi sfugge un: “Ti voglio bene, Sabri”.

Tenendolo per il cazzo, come fosse un guinzaglio, lo trascino verso il divano. Lo butto a sedere e mi fiondo su questo corpo che è tutto da leccare e scoprire.
Lo percorro in lungo e largo, palpo tutto e non mi scordo nemmeno di un muscolo o di un tendine, mi strofino, mi struscio, lo bagno con la mia fica e con la mia bocca.
Lascio colare la saliva lungo quel maestoso cazzo, scendo con la bocca a succhiare i testicoli e scivolo con la lingua verso il suo culo che lubrifico come si deve.
Accarezzo lentamente la sua asta mentre lo fisso in volto e piano introduco un dito nella sua rosetta: lieve sorpresa e sorriso. Aggiungo il secondo e vedo l’espressione del piacere. Quando arrivo fino alle nocche vedo l’estasi sul suo viso e questo mi manda davvero fuori di testa. La mia fica reclama attenzione, un’attenzione dura e grossa come quella che ho in mano.

Senza una parola gli salgo sopra, mi impalo e lo scopo aggrappandomi alle sue spalle. Mi muovo come una forsennata per sentire questo uccello fino in pancia e nel cervello, per godere come la vera troia che sono.
Si sfila. Scivola sotto di me, mi solleva e mi attira sulla sua bocca.
Beve il succo del mio orgasmo, beve e lecca, mugola, succhia tenendomi bloccata in ginocchio sopra la sua faccia. Non devo fare nulla solo ondeggiare in questo piacere infinito, lasciarmi andare e godere ancora e ancora. Godere di questa lingua che si infila sfacciata, delle labbra che risucchiano il mio clitoride per mordicchiarlo con insistenza.
Poi mi apre come il frutto più buono al mondo e insaliva il mio culo, impazzisco quando ci scivola un dito e non mi basta più: voglio cazzo a oltranza, tanto cazzo!

“Fottimi, per favore fottimi!”
Mi offro a pecora appoggiata allo schienale di questo meraviglioso divano, sento l’aria fresca che fa rabbrividire la mia fica fradicia, pulsa dal bisogno di essere riempita, mugolo dall’aspettativa. Invece mi contraggo sotto ad una potente sculacciata.

“Dove lo vuoi il cazzo?” mi dice.
Non riesco a rispondere…
“Qui?” e non so quante dita mi trapanano la fica bollente
“O qui?” e mi apre le natiche allargandomi il culo con violenza.
Ma come si fa a scegliere? Sono talmente in calore che vorrei essere riempita ovunque contemporaneamente.

“Sei fortunata che la Sabri ti conosce molto bene: ora passiamo all’ultimo step.”
Lo dice riprendendo a pomparmi. Ad ogni parola un affondo con i coglioni che mi sbattono sulla fica.

Rumore di passi. Forse è entrato qualcuno in camera.
Diventa una certezza quando sento una voce che chiede:

“È questa la troia deluxe?”
All’improvviso mi trovo davanti al viso due cazzi ragguardevoli che non aspettano altro che essere presi in bocca. Due nerchie attaccate a due ragazzi che si liberano delle loro uniformi da massaggiatori per mostrarsi in tutto il loro splendore.
Ormai sono nelle loro mani, o meglio sono circondata da cazzi ovunque.
Mi girano e rigirano penetrando a turno tutte le mie aperture.
Gli orgasmi si susseguono come lampi in una tempesta tropicale, quasi collasso dal piacere quando fica, culo e bocca vengono pompati contemporaneamente e crollo sfinita sotto a una pioggia di sperma che ricopre tutto il mio corpo.

Non sono più in grado di intendere o volere.
Voglio solo godermi questo momento di parossistica spossatezza sessuale senza pensieri come se fossi in un angolo di paradiso.

I tre uomini, inginocchiati intorno a me sdraiata sul divano, mi massaggiano, mi accarezzano, mi baciano spalmando sul mio copro il loro sperma ovunque, le loro bocche e lingue hanno i mille sapori del sesso e io sto proprio bene e in pace con me stessa.

In silenzio Pietro mi prende in braccio, si immerge assieme me e agli altri due nella grande vasca idromassaggio. Galleggio tra la schiuma profumata sostenuta dalle loro mani. Mi lavano e mi sciacquano, insistendo ancora su seni, fica e culo. Ops…, mi scappa un ultimo piccolo orgasmo.
Infine, vengo asciugata con i morbidi teli e trasportata di nuovo sul lettino.
Rimane solo Pietro che inizia a massaggiarmi con una crema profumata alla lavanda e arancio, proprio come avevo detto alla reception.
Dopo aver trattato tutto il corpo finendo con le dita dei piedi, mi bacia lievemente la schiena.
Poi con tono quasi professionale mi dice:

“Signora Marilú, il massaggio deluxe è terminato. Può rimanere qui tutto il tempo che vuole a godere degli effetti benefici di questo servizio, di cui speriamo sia rimasta molto soddisfatta, ovviamente saremo lieti di averla ancora nostra ospite.”

Sono sola, ora.
Sorseggiando una tisana ai fiori di pesco, mi lascio andare alla quiete dei sensi, chiudo gli occhi e penso…

Penso che se riuscirò prima o poi a rivestirmi e a camminare sulle mie gambe, appena arrivata alla reception, prenoterò subito un altro massaggio deluxe, magari questa volta, da fare assieme alla Sabri quando torna.







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