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Il pretesto del pompino


di Eulalia
01.03.2023    |    17.364    |    26 9.9
"Mi sembra di sentire le vibrazioni sulla pelle di Luisa “Io così” prima di passare la lingua lungo tutta l’asta..."
L’avevamo conosciuta durante una pizzata fra amici.
In un primo momento pensavo fosse un bel ragazzo molto femminile, invece era una donna androgina.
Magra, seni piccoli e alti come due mele da cogliere, un sedere che chiamava le mie mani.
A me era piaciuta subito parecchio e me l’ero immaginata coinvolta fra me e mia moglie.
Luisa, mia moglie, è una donna procace dai grandi appetiti sessuali. La mia opinione è che lei abbia bisogno di più cazzo, più sesso, più tutto. Spesso, mentre scopiamo, le prospetto una terza persona che giochi con noi. Le sussurro di immaginarsi una lingua estranea che la lecca o un secondo cazzo a cui dedicarsi. Queste parole amplificano i suoi orgasmi, ma dopo non c’è verso di convincerla.
Comunque sia, anche Luisa l’aveva notata, si erano parlate e mi aveva detto che si chiamava Elena.
Qualche settimana dopo l’ho incontrata per caso al bar.
“Ciao, Elena. Ti ricordi sono Franco il marito di Luisa, ci siamo visti alla pizzata”
“Ah, sì. Ciao”
Mi sembrava un po’ giù e chiacchierando dopo poco mi ha confidato che il suo ragazzo l’aveva lasciata, perché lei aveva fatto la stupida con una sua amica.
“Insomma”, mi diceva “non doveva considerarlo un tradimento. L’ho solo baciata in discoteca e davanti a lui. Invece no, mi ha detto che così non c’erano più i presupposti di fiducia nel nostro rapporto.”
Mi sfugge un “Che cretino!” In realtà sto solo cercando di capire come affrontare il discorso di Luisa con lei. Vorrei confidarmi e averla come alleata, ma faccio fatico a concentrarmi. Ha un buon profumo e non riesco a far altro che immaginarmela a carponi fra le cosce di mia moglie, mentre mi do da fare con lei.
“Tu e Luisa, invece?”
Rimango sul vago
“Ma tu ti saresti arrabbiato se avessi baciato Luisa, così davanti a te?” Si forma l’immagine davanti ai miei occhi e il cazzo si alza in automatico.
Lei sorride, abbassa gli occhi e con naturalezza mi dice:” Forse dobbiamo parlarne a casa mia. Abito qui vicino, vuoi venire?”
Le dico di si e aggiungo fra me e me, voglio venire e in tutti i sensi.
Per il breve pezzo di strada che facciamo mi rendo conto che è la prima volta che vengo rimorchiato così spudoratamente. Cosa faccio appena arrivati lì? Le metto le mani addosso e la scopo a sangue oppure parliamo semplicemente?
Luisella qualche corno se lo porta, e credo anch’io, ma è diverso trombarsi di nascosto la candidata per i giochi a tre che tanto desidero.
Arrivati da lei ci mettiamo sul divano, riesco a controllarmi e alla fine sputo fuori il mio sogno erotico, compreso il fatto che me la scoperei seduta stante, ma non ne sono certo.
Elena ride con quel suo modo roco che mi fa rabbrividire i testicoli.
“Senti Franco, facciamo le cose per bene. Come ti ho già detto Luisa mi fa parecchio sangue, e anche tu. Non trovo giusto nemmeno io che ci divertiamo alle sue spalle, però potreste invitarmi a cena e vediamo.”

E così adesso mi trovo a casa con Luisa ed Elena che mangiano spaghetti alle vongole e la voglia che mi scoppia nei pantaloni. Non ho avuto il coraggio di dire niente a Luisa, ma ho notato che si è vestita con cura. Durante la cena chiacchieriamo del più e del meno e beviamo un po’, forse troppo.
Alla fine, Elena e Luisa sono grandi compagnone e sberleffano l’ex di Elena fra grandi risate.
“Pensa” dice Elena” che così quel cretino ha rinunciato ai superpompini con ingoio che faccio io. Perché a te lo posso dire in tutta confidenza, come lo succhio io lo fanno poche. Dovresti vedere che tecnica.”
Mi si blocca il respiro.
“Ma figurati, lo leccherai come tutte le altre” sghignazza Luisa.
“Non è vero. Se vuoi te lo faccio vedere. Imprestami tuo marito.”
L’aria si addensa attorno a questa frase. Anche Luisa si rende conto che non si scherza più.
Mi guarda negli occhi e con un gesto invitante le risponde “Prego.”
Elena si gira verso di me e sorridendo sorniona mi dice “Scusa, se non ti abbiamo coinvolto. Ma ti andrebbe di fornirci il materiale per la mia dimostrazione?”
Scosto la sedia dal tavolo e ho già il cazzo fuori dai pantaloni.
“Guarda Luisa” un gran giro di lingua e se lo imbocca tutto “Tu come fai?” appena se lo sfila dalle labbra.
Mi sembra di sentire le vibrazioni sulla pelle di Luisa “Io così” prima di passare la lingua lungo tutta l’asta.
Fra un esempio e l’altro, le due allacciano la lingua sulla mia cappella, si imboccano a vicenda, mi stringono, succhiano, accarezzano, leccano e io come un ragazzino non riesco più a trattenermi e gli esplodo in faccia.
Sperma ovunque sui visi e colli.
Elena inizia a ripulire il viso di mia moglie leccandola con la lingua piatta, Luisa ricambia prima timidamente e poi sempre più convinta. Si stanno baciando selvaggiamente, le mani che corrono lungo i corpi. Sono bellissime così ai miei piedi mentre si frugano le fiche a vicenda, una decisa e l’altra più titubante, entrambe che gemono.
Le prendo per mano e me le porto sul divano.
Abbraccio Luisa da dietro e le sfilo il vestitino che indossa. Le mutandine sono fradice mentre le scosto per infilarci un dito. Tengo lì solo la mano, e Luisa in piedi a gambe larghe si scopa le mie dita.
“È proprio vogliosa tua moglie.” mi dice Elena.
“Anche un po’ troia” aggiungo io.
Prima che venga, la tiro sul divano, le spalanco le gambe e la offro a Elena. Voglio vedere come la fa godere. Elena prende subito possesso della figa sugosa, vedo come ci pianta la lingua, come risucchia il clitoride. Sento sotto le mani i brividi di piacere che percorrono il suo corpo. Le torturo un capezzolo e guardo, mi voglio riempire gli occhi di questo primo orgasmo fra donne.
Elena riemerge con il viso bagnato, la bacio e sento il sapore di Luisa. Mi dà alla testa.
Luisa si riconquista il mio cazzo di nuovo duro, lo lecca, passa con naturalezza alla fica di Elena che risponde con un gemito, e poi, divaricandogliela quel tanto, la accompagna a impalarsi su di me.
“Scopa questa troia.” mi impone.
Luisa sembra impazzita dal piacere, si riempie la bocca dei capezzoli duri di Elena incapace di fermarsi. Le tortura il clitoride mentre la sbatto forte. “Godi zoccola che non sei altro, vieni!”
Luisa è diventata regista dei nostri giochi, è avida e golosa, e non si risparmia.
Appena Elena viene, la spinge via e si tuffa a carponi fra le sue gambe a leccare tutto il suo piacere. Le mette le mani sotto al culo e la alza come se fosse una coppa. Si sono completamente lasciate andare e io inforco Luisa come si merita. Glielo sbatto dentro fino alle palle e la pompo allo stesso ritmo delle sue dita nella fica di Elena. E poi lo vedo come le dita lucide di umori prendono la via del culo di Elena, ci scivolano dentro come se fossero fatte apposta.
E io lo voglio quel culo, lo voglio aprire e sfondare, gli voglio piantare il cazzo violentemente.
“Offrimi il culo della tua amica” pretendo da Luisa nel preciso istante in cui si lascia andare ad un orgasmo straordinario.
“Girati” le ordina lei, che ubbidisce subito.
Luisa apre il culo con due mani, passa la lingua sulla rosetta lasciando una scia di saliva e mi dice “Prego” come la più puttana fra le puttane. Prendendola per la nuca le infilo il cazzo in gola, prima di accettare la sua offerta. Affondo come nel burro, l’ano si dilata sotto ai nostri occhi. Luisa mi bacia al gusto di tutti i nostri sapori e io perdo il controllo. Trapano il culo di Elena mentre lei urla di piacere e glielo riempio della mia sborra.
Crollo esausto sulla schiena di Elena, di fianco a me Luisa. Mi sembra di essere in paradiso, ma ho un po’ paura della reazione di Luisa: in fondo non le avevamo detto nulla. Certo aveva goduto come non mai, però era imprevedibile nelle sue reazioni fuori dal letto.
Invece nel silenzio sento la sua voce:” Però Elena, quella storia del pompino non l’ho mica capita, mi sa che me la dovrai rispiegare.”

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