Racconti Erotici > Lui & Lei > Storia di una moglie obbediente
Lui & Lei

Storia di una moglie obbediente


di Eulalia
30.01.2024    |    3.655    |    10 9.8
"Spingo con tutto me stesso, la voglio sfiancata e indolenzita accanto a me stasera..."
L’ho scelto con cura: giovane, non troppo; palestrato, non troppo; glabro, viso attraente e cazzo
notevole e duraturo, almeno da quello che dice.
Ci siamo visti, gli ho spiegato come vestirsi, quali sono i gusti di mia moglie e come è il gioco.
Lei è in camera che aspetta in negligé, calze a rete, reggicalze e basta.
La guardavo prepararsi con un’erezione di marmo.
” Ti ricordo che il tuo compito di questa sera è stare zitta e prendere tanto cazzo. Sono stato
chiaro?” ha stretto le cosce senza ribattere.

Lo squillo del campanello accende tutte le mie nuove aspettative.
Gli apro, una bella stretta di mano.
“Marco, vuoi bere qualcosa prima di scoparti mia moglie?”
“Si, una birra grazie”
Lo guardo con gli occhi di mia moglie, noto la camicia tesa sui pettorali, la giacca portata aperta che
nulla toglie alla sua eleganza, la cravatta che cade diritta verso una cintura di cuoio che, come un
confine, tiene a bada un cazzo che già da segni di vita.
Prende una sorsata dalla bottiglia “Però mentre bevo me la potresti presentare.”
“Ilaria” la chiamo.
Lei appare in bilico sui tacchi e strizza gli occhi sorpresa vedendo cosa le ho portato a casa questa
volta. Dal suo sguardo capisco che è già bagnata.
“Carina” dice Marco con tono arrogante girandole attorno senza toccarla “ Che ne dici di
presentarmela nel dettaglio?”
Alle spalle di Ilaria le scopro i seni, li soppeso, scendo e alzo il bordo del negligé fino alla sua fica
curatissima. La giro col viso rivolto a me e le scopro il culo per Marco, lo scopro e le apro le
natiche mentre lei, quasi in gesto di sfida, inarca leggermente la schiena per sporgerlo.
“Ma devi proprio trattarmi così?” mugugna.
“Zitta, puttana!” le sibilo all’orecchio con lei che accusa il colpo.
“Si, non male.” Marco si leva la giacca. Allenta la cravatta, la sfila dalla testa e la appenda al collo
di Ilaria. Apre i polsini, si leva la camicia e la appende attento sullo schienale della sedia.
Vedo che lei deglutisce davanti al suo torace.
Si slaccia la cintura.
“Ma è davvero obbediente, tua moglie?” Sfila la cintura e la lega attorno ai polsi di mia moglie.
“Credo di sì” rispondo guardandola.
“Si, certo” la voce di mia moglie si sovrappone alla mia.
Tenendola per il mento la giro verso di me: “Cosa abbiamo detto prima?”
“Che devo stare zitta e prendere tanto cazzo.”
“Se a parole hai capito, perché cazzo non puoi eseguire, troia che non sei altro! Piegati!” le intimo.
Tenendola ferma con un braccio attorno alla vita, la sculaccio. Alla quinta sberla sul culo ben
assestata le sfugge un: “Basta, basta, basta!”
“Ricordi? Per ogni parola due pacche in più! Sono altre sei, contale!”
Marco si gode lo spettacolo e si tocca da sopra i pantaloni, mentre io faccio calare la mano con
precisione scientifica. So molto bene quanto brucia quando la colpisco di striscio e poi subito dopo
di nuovo con la mano piatta.
Ora ha il culo a strisce: uno spettacolo.
La libero e Marco la tira per i polsi legati dalla cintura fino al divano, si lascia cadere a gambe
divaricate, ha già l’uccello in tiro fuori dai pantaloni calati a mezza coscia.
“Succhiami il cazzo!” uno strattone alla cravatta e lei è a carponi fra le sue ginocchia.
Mi siedo accanto a loro per vedere meglio come si ingozza con quel palo.
Non c’è niente da fare, devo liberarmi anch’io: mi accarezzo l’erezione. Marco sembra un giocatore
di basket che stia palleggiando. Appena la testa di Ilaria si alza, lui la spinge giù per obbligarla a
ingoiare il suo cazzo fino in gola, incurante dei rumori di soffocamento che mi fanno quasi venire.

“Ma guarda come sbavi puttana!”. Osservo e studio le strisce di rossetto e saliva lungo l’asta.
“Obbediente e brava a fare pompini” è il suo commento. Rapito dalla scena annuisco e basta.
La tira su per i capelli, le infila la lingua in bocca, per spingerla subito dopo sul cazzo sempre più
grosso e lucido di saliva.
“Lecca bene, bambolina, che adesso decido come scoparti.” La incoraggia lui.
Mi eccita tantissimo come Marco ha il controllo della situazione, anche se non era esattamente
questo il copione concordato. Non so se riuscirò ad aspettare che lui vada via, non so proprio.
“Mettiti in ginocchio sul divano, qui vicino a me.”
Ilaria esegue senza proferire parola, grata di respirare liberamente. Lui la perquisisce, la fruga, vedo
come le divarica le natiche con lentezza per godersi l’elasticità dell’ano. Infila due dita nella figa
fradicia e spalma gli umori nella fessura delle natiche. Mi coglie un brivido all’idea di quello che sta
per succedere. Ho ancora vivido il ricordo della sensazione che dà infilare il cazzo fra quelle
chiappe, la sensazione che dà spingerlo per superare la debole resistenza di quell’anello di carne.
Il corpo di Ilaria vibra dall’aspettativa, non aspetto altro che lei chieda di essere usata, sfondata,
sbattuta, qualsiasi cosa pur di godere, così che io possa punirla ancora. Ho già in mano la paletta
pronto a colpirla, gliela passo sul viso e subito dopo la mia cappella a filo labbra. Ma lei non ci
casca, non apre bocca.
“Niente da dire, zoccola?” tace con uno sguardo torvo di sfida, sfacciata ed eccitata come non mai.
Marco si alza con lentezza, lascia cadere i pantaloni e chino come un meccanico sul motore di
un’auto inizia a masturbare mia moglie a tre dita, sempre più frenetico, sculacciandola con vigore.
“Facci vedere come godi, troia!”
È questione di poco e Ilaria schizza sul divano il suo orgasmo copioso. Lui approfitta della bocca
aperta e le infila le dita fino in gola, poi tenendole aperta la bocca a due mani e facendole abbassare
la testa le ordina:
“Guarda cosa hai fatto? Lecca e pulisci!”
Non mi tocco nemmeno più, potrei venire solo col pensiero, sborrare come un ragazzino davanti al
migliore film porno della mia vita che questa sera è diventato realtà. Invece riesco a trattenermi e
non mi perdo nemmeno un dettaglio dell’inculata. Marco si appoggia, assesta bene la punta del
cazzo sull’ano di mia moglie e mi lancia uno sguardo di complicità fra maschi, di quelli che sanno
cosa ci vuole per una baldracca come quella. La sfonda dilatandola tutta con un colpo solo.
A Ilaria sfugge un grido: “Ma non dovevi stare zitta?” chiede intensificando la sequenza sempre più
veloce di affondi che violano le sue natiche.
All’improvviso si sfila. Si lascia cadere di fianco a lei e perentorio le ordina di impalarsi.
Ilaria non se lo fa ripetere, ha bisogno di cazzo come una tossica in crisi di astinenza.
“Non così, lo devi prendere in culo girata per bene verso tuo marito”
Frenetica, cambia posizione e si lascia cadere sul cazzo di Marco che stringe con una mano per
prenderlo ancora in culo. Sembra che gli salti in grembo impazzita dal desiderio e dall’eccitazione.
È troppo, non riesco a restare fermo.
Ma la goccia che fa traboccare il vaso, sono le mani di Marco che, spuntando da sotto le sue natiche
rosse di sberle, me la aprono davanti agli occhi per mostrarmi ancora di più il suo culo dilatato e la fica lucida.
È un invito esplicito ad unirmi a quel godimento, una calamita per il mio cazzo. Un potente
richiamo al possesso della mia troia. Un appello che mi rende sia schiavo inerme che padrone che
marchia la sua proprietà.
Mi avvicino, Marco intuisce immediatamente le mie intenzioni e trattiene Ilaria giusto il tempo
sufficiente per penetrarla più a fondo e reclinarla sul suo petto per porgermi la sua fica aperta.
Una sottilissima parete di carne separa i nostri cazzi che la fanno godere in sincronia.
Spingo con tutto me stesso, la voglio sfiancata e indolenzita accanto a me stasera.
Un gemito atavico si fa strada dalla gola di Ilaria il cui corpo è scosso da un lungo orgasmo. Marco
quasi stupito annuncia “Sto per venire!”
Nemmeno io sono da meno e le riempio la fica di sperma come se fosse lava ardente.

Ci accasciamo l’uno sull’altro per poi sfilarci con delicatezza.
Prima di alzarsi per andare in bagno, Marco bacia delicatamente la mano di Ilaria ringraziandola e
guardandola negli occhi, per un brevissimo istante, in modo un po’ strano.
Lei ed io abbiamo bisogno della nostra intimità ora e Marco lo sa, mentre si riveste con discrezione.
Se ne va salutandoci sottovoce.
Ancora appiccicosi e profumati di sesso, pomiciamo in punta di lingua come due ragazzini.
È sfinita, mi dice ancora grazie e che ho scelto bene.
“Sei proprio una gran troia a godere così con un altro uomo davanti a tuo marito. Dovrai proprio
farti perdonare.”
Lo sa già, apre la bocca, le tengo la testa bloccata e gela scopo fino alle tonsille.
Non c’è niente da fare, il momento migliore è proprio quando con la punta del cazzo arrivo in fondo
alla gola e lei rovescia gli occhi. Sento le palle contrarsi, la sborra salire. Ne ho ancora tanta per la
sua gola e per tutto il suo viso.
Adesso sì che l’opera è completa.
“Vai a lavarti e portami una birra, che ho sete. Spicciati!”. Mentre lo dico sono già da distratto dalla
ricerca del prossimo candidato: e se fossero questi due cazzoni qui?

***
Sono in bagno a lavarmi, struccarmi e sistemarmi per la notte.
Beh, lo ammetto questa sera mio marito ha scelto bene. Oddio, dopo tutte le istruzioni precise che
gli ho dato non poteva sbagliare. Alla fine ha scelto proprio quello che volevo io, anche se crede il
contrario.
D’altra parte questi sono i patti. Una volta al mese tocca a lui fare la parte del cornuto padrone e a
me quella della mogliettina ubbidiente, zitta e remissiva.
In fondo è un sacrificio che posso fare per avere un marito schiavo e cornuto, completa
disposizione mia e dei mie amanti per tutto il prossimo mese o nooo?
Anzi, ora che ci penso, domani devo proprio ordinare dei frustini nuovi, una gag ball e uno strap-on
con un cazzo nero gigante, che stasera mi ha fatto un pochino incazzare.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Storia di una moglie obbediente:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni