Lui & Lei

Il terzo


di Eulalia
15.09.2023    |    6.630    |    22 9.9
"Vedo il viso di mio marito, gli occhi socchiusi a godere di questo nuovo piacere, lo sento mormorare di farmi godere..."
È da almeno mezz’anno che nelle nostre fantasie compare il terzo uomo. Uomo a cui dovrei succhiare l’uccello mentre lui mi scopa, l’uomo che anche lui vorrebbe succhiare, “forse” aggiunge sempre all’ultimo.
Così per stasera ho invitato Luca, un nostro amico di gioventù, ma anche un allegro bisex intelligente, spiritoso e molto sexy.
Quello che non mi aspettavo, entrando in casa in ritardo per colpa del direttore, era di trovare mio marito e Luca avvinghiati a limonare sul divano.
“Guarda che Paola dovrebbe rientrare da un momento all’altro.”
“Non ti preoccupare Alberto, la sentiamo. Fammi sentire il tuo cazzone invece” e gli slaccia i pantaloni e inizia a segarlo piano.
Che spettacolo! Ho ancora la spesa in mano e sono fradicia. Non doveva andare così, dovevo esserci anch’io.
Mi ero preparata il look, avevo pensato alle battute provocanti per metterli a loro agio, mi ero immaginata di essere la regista di questa serata a due cazzi.
Invece no, questi due porci, si erano riconosciuti e avevano ceduto alla tentazione senza tenermi in considerazione.
Scalza metto via la spesa in cucina, poi torno a guardare in salotto.
Luca sta succhiando l’uccello a mio marito che ha l’estasi dipinta in faccia. E poi che sexy che sono tutti e due, completamente vestiti coi cazzi duri che escono dalle cerniere.
“Assaggia la mia cappella, Alberto!” mio marito è incerto, ma Luca lo spinge verso di sé “Apri la bocca che ti trasformo nella mia troia.” E lui obbediente inizia a leccare.
Se guardo ancora un po’, vengo così senza essere toccata.
Mi infilo in camera da letto e decido di mettere lo stesso l’abito leggero filo culo e nient’altro.
Torno in cucina senza curarmi di essere silenziosa e sbatto la porta del frigo come si deve.
Tempo cinque minuti
“Ciao amore, non ti ho sentito arrivare. Come stai? Hai visto Luca è già arrivato”
“Già arrivato o già venuto?” ribatto inacidita
Risolino di Luca
“Non è come credi.” Cerca di rispondere mio marito
“Ah no? Torno a casa e ti trovo con la bocca piena di cazzo, e cosa dovrei pensare secondo te?”
“Che tuo marito, Paola, ha un vero talento a fare pompini!” si intromette Luca.
“Eccerto!” mi rivolgo direttamente a lui “Perché tu, invece, non ci hai pensato un attimo ad aggrapparti al suo uccello? Porco!”
“Calmiamoci tutti. Paola, amore, lasciami spiegare.” cerca di intervenire Alberto, ma io ormai sono troppo eccitata da questa scenetta.
“Amore un cazzo. Ti dirò di più, se tu sei libero di succhiare chi vuoi, lo posso fare anch’io.” Mi siedo e aggiungo, rivolta Luca “Tira fuori l’uccello che gli faccio vedere io cosa sono i pari diritti.”
Luca non se lo fa dire due volte, cala la zip e mi offre il suo uccello già teso. Sotto gli occhi allibiti di mio marito, avvicino una sedia, mi metto comoda, e come se niente fosse inizio a succhiarlo.
Che cazzo magnifico, grosso, venoso e duro come il marmo.
Se già prima ero bagnata adesso sono una fontana e non riesco a fare a meno di notare che mio marito si avvicina per vedere meglio tenendosi una mano premuta sul pacco.
Mentre mi ingoio tutta l’asta, vedo Luca che allunga una mano verso Alberto per attirarlo a sé.
Alberto come ipnotizzato si lascia tirare. Luca lo bacia sulla bocca e gli libera l’uccello altrettanto duro. Lo prendo al volo e succhio anche lui.
Un cazzo per mano, tutti e due grossi e dritti come due pali.
“No, no, no.” dice Luca “Non due cazzi per una bocca, ma due bocche per un cazzo.”
Spinge Alberto in ginocchio di fianco a me e gli infila il cazzo fra le labbra.
“Su, fai vedere a tua moglie cosa hai imparato oggi, zoccola.” Alberto succhia, ingoia e sega questo cazzone che pare crescere sempre di più. Sulla cappella allaccio la mia lingua con la sua e mentre la mazza gli riaffonda fino in gola, mi piego per dedicarmi ai testicoli sodi e pieni.
Voglio vedere come la bocca di Alberto si riempie di sborra.
Insalivo bene il culo di Luca e gli infilo due dita dispettose.
“Smettila, Paola, che se fai così vengo!” rantola Luca, e io insisto. Ci guardiamo e capisce al volo.
Blocca la testa di Alberto e tempo due affondi inizia a venire sfilandosi piano. Lo imbratta sul viso con un gemito profondo.
Bacio mio marito, gli lecco tutta la faccia e man mano che lo pulisco non riesco a fare a meno di toccarmi, di affondare le dita nel mio sesso.
“Non ti facevo così porca.” Mi dice mio marito menandosi l’uccello.
Ho così tanta voglia di cazzo che quasi non riesco a camminare.
“Venite con me.” li prendo per mano e li porto in camera.
Prima spoglio Luca assieme a mio marito e ne approfitto per dare una bella leccata alla sua verga che già da segno di riprendersi. Poi a quattro mani tocca ad Alberto, io davanti e Luca dietro che secondo me gli sta studiando il culo. L’idea che mio marito possa venire sodomizzato mi fa quasi venire.
Mi offro a carponi e immediatamente un fantastico e nerboruto cazzo mi apre la fica come si deve.
“Cosa stai facendo?” per un attimo Alberto perde il ritmo della scopata
“Ti sto preparando ad essere inculato, tesoro” gli risponde Luca con voce roca.
Godo senza ritegno inondando il letto.
“Fermo!” è la voce di Luca
Voglio vedere.
“Mi aiuti?” chiede Luca.
Verso una fontana di lubrificante sul culo di mio marito. Massaggiamo assieme, infiliamo i nostri indici, aggiungiamo uno per volta i medi mentre limoniamo come i pazzi e lui sotto che mugola in calore.
È il momento. Gli divarico bene le natiche, Luca punta e spinge.
“Fa ancora male!” si ribella Alberto
“Zitta, troia.” Sculacciata e con delicatezza Luca si fa strada. Affonda con costanza finché le palle sono schiacciate fra i due corpi.
Inizia a muoversi piano e mio marito geme davvero come una cagna in calore. Ha il cazzo enorme, gonfio e pulsante.
Gli scopa il culo con lentezza, fuori quasi tutto, dentro tutto.
“È così stretto e caldo, non so quanto resisto.” Sussurra Luca
“Sfondami” rantola Alberto, Luca non si fa pregare gli scopa il culo quasi con cattiveria svuotandosi dentro di lui.
Crollano sul letto, sfatti e bellissimi.
Alberto non è venuto, ha la verga ancora enorme e dura come l’acciaio.
“Vi voglio in ginocchio a bordo letto!” ci ordina. Luca ed io ci guardiamo ed eseguiamo con mezzo sorriso.
Le teste sul materasso uno vicino all’altro limoniamo con i nostri sessi dolcemente esposti.
“Tuo marito mi sta inculando” mi dice con un gemito e poco dopo sento che sfonda anche me. Si alterna fra noi due, senza farci mancare nulla, alternando sculacciate ad affondi,
Finché si concentra sul culo di Luca sfondandolo, aprendolo, squartandolo, le spinte sempre più dure e ravvicinate.
Non mi rimane che offrire alla bocca di Luca la mia fica bisognosa di attenzioni. E lui lecca, succhia, morde al ritmo del cazzo che gli affonda nel culo.
Vedo il viso di mio marito, gli occhi socchiusi a godere di questo nuovo piacere, lo sento mormorare di farmi godere.
Lo sento anche quando annuncia che sta per venire aggrappato a queste chiappe sode e maschie.
A mia volta inondo la bocca di Luca con il mio orgasmo.

Siamo ancora a letto, abbracciati tutti e tre, io in mezzo a loro che si baciano sopra alla mia spalla. Come sono belli e sensuali così rilassati e complici, mi sento davvero bene tra questi due corpi caldi.
“Sai che c’è?”
“Dimmi.” risponde Alberto a Luca.
“Tua moglie.”
“Si?”
Mi pare che i due cazzi riprendano vigore.
“Tua moglie è la vera zoccola di questa situazione.”
“Vero, proprio troia.”
Sono proprio duri adesso, vorrei intervenire, ma mi tappano la bocca infilandoci le dita.
Uno mi alza una gamba, l’altro mi fruga fica e culo.
“Così zoccola da essere già bagnata come si deve.”
Altra mano che palpa e si insinua
“Hai ragione, Luca, un lago”
Che facciano qualcosa che ho un fuoco dentro che deve essere placato.
“Bisogna intervenire” e affonda il cazzo nella mia fica rovente allargandomi bene il culo con le mani.
“Grazie” dice mio marito e mi sfonda il culo con un colpo solo strappandomi un grido.
Si muovono all’unisono, baciandosi.
Sembra che non si curino del fatto che sto godendo come una pazza, che non gli importi che forse due nerchie sono troppe per il mio cervello, che sto andando in cortocircuito, che sto urlando il mio orgasmo, che mi sto sbriciolando in questo piacere per ricompormi nell’estasi più totale ancora una volta riempita a fiotti.

“Luca, mi dai una mano a preparare la cena, per favore? Credo che Paola al momento non sia in grado.”
“Si, certo”
E ridendo vanno verso la cucina.
Mi sa che mi sono creata un piccolo paradiso in terra.





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