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Lui & Lei

Per il piacere di tutti


di Eulalia
09.01.2024    |    2.916    |    9 9.8
"“Qui, maresciallo, qui!” gli dico strofinandogli le dita piene di umori sotto al naso..."
Amo mia moglie Isa con tutto me stesso, ma amo anche qualsiasi altra donna attiri la mia attenzione.
Mia moglie però è speciale oltre ad essere una bella donna, il suo atteggiamento è un mix di innocenza e curiosità che mi manda giù di testa.
Ci siamo sposati giovani, entrambi inesperti, ma curiosi.
Anche adesso che entra in studio per salutare il maresciallo della guardia di finanza è da levare il fiato. Lo fissa porgendogli la mano e con la voce vellutata gli flauta un piacere mio che lo farebbe rizzare anche ad un morto. Non si scompone nonostante il maresciallo praticamente le caschi nella camicetta. Bisogna anche dire che i primi due bottoni sono slacciati e permettono la vista della fessura dei seni incorniciata da un semplice pizzo bianco.
Ammetto di essere colpevole a mia volta. Quando le ho detto che sarebbe passato il maresciallo, lei mi ha chiesto se avessi bisogno di rendermelo amico. In effetti ne avevo bisogno, quell’uomo mi stava perseguitando per alcune minime irregolarità, insinuando la mia cattiva fede e alludendo ad eventuali soluzioni che avrebbero soddisfatto entrambe e io non ce la facevo più. Così lei mi ha promesso che sarebbe tornata, ed eccola qua a servirci il caffè, che da rilassati si parla meglio, chinandosi a destra e manca nella sua gonna aderente.
Lo sguardo del maresciallo mi ricorda quello di un signore che avevamo visto la prima volta che eravamo andati nudi in sauna. Appena fuori c’era un idromassaggio in cui ci eravamo immersi lei ed io. Questo signore piacente chiede permesso e si aggiunge a noi in acqua. Qualche sguardo di saluto e niente più. Le bolle nascondevano bene i nostri corpi, ma quando siamo usciti è stato inevitabile per lui guardarsi mia moglie da capo a piedi, soprattutto sull’ultimo gradino, dove lei per recuperare l’equilibrio ha dovuto chinarsi un po’. Il piacere di guardare era dipinto sul volto di quell’uomo, ma ancora di più era la soddisfazione di Isa di essere guardata. Quella sera abbiamo scopato furiosamente fantasticando su quel signore.
Il maresciallo non sa come intavolare il discorso in presenza di mia moglie e pare abbia quasi rinunciato. Senonché mia moglie si siede accanto a lui e posandogli lieve una mano sul ginocchio, gli dice suadente “Parlate pure come se io non ci fossi, fra mio marito e me non ci sono segreti di alcun tipo.”
Ed è assolutamente vero, non abbiamo segreti. Ci confidiamo qualsiasi conquista, spesso le condividiamo, ma abbiamo capito che è più facile sedurre da soli che in coppia. Siamo entrambe bisex e amiamo la carne e la pelle delle persone.
Il modo in cui atteggia le labbra induce proprio a pensare a quel tipo di segreto e non alla millantata evasione fiscale che mi si vuole attribuire.
Comunque sia, il dialogo rimane sul generale. Il maresciallo non si sente di affrontare il solito argomento, ma noto che per sottolineare la sua opinione anche lui sfiora la coscia di mia moglie. Mi guarda e io rimango impassibile partecipando alla conversazione come se niente fosse. Da uno sguardo capisco che a mia moglie quell’uomo piace proprio e ammetto che nemmeno a me dispiace. Annuendo lievemente do la mia approvazione.
Mia moglie si gira decisamente verso di lui e con quel movimento la gonna le risale le gambe. Vedo che lui fatica a deglutire mentre lei imperterrita gli dice con la voce arrochita: “Mi accennava mio marito che insieme state cercando una soluzione che sia soddisfacente per tutte le parti.”
“Si, si.” conferma lui non sapendo che altro aggiungere, distratto dalla mano di lei posata sulla spalla.
Accavallo le gambe per nascondere l’erezione che mi causa lo spettacolo del povero maresciallo che non sa che pesci pigliare a queste avances nemmeno troppo velate.
“Mi dica” aggiunge lei “ma voi fate anche perquisizioni personali?”
“Ma certo, cara.” Rispondo io per lui e già capisco in che direzione vuole andare.
“Davvero?” e spalanca gli occhioni blu che inghiottono lo sguardo del malcapitato. Aggiunge tutto d’un fiato “Me lo deve proprio far vedere come si perquisisce una persona.” E si mette in piedi davanti a lui, a gambe leggermente divaricate, come una brava scolaretta.
“Amore” la riprendo “così metti in imbarazzo il maresciallo, non credo perquisiscano le persone vestite.”
Si alza di scatto, rosso in viso “No, no, la prima perquisizione è proprio così signora” e blocca le mani di mia moglie che aveva già slacciato altri due bottoni della camicetta.
“Allarghi le braccia per favore.” Con fare professionale le passa le mani prima su un braccio e poi sull’altro.
“Ecco vede si fa così.”
“Caro” si rivolge a me con un tono maliziosamente innocente “Ti pare una cosa ben fatta?”
Me la rido e infierisco “No, mancano tutto il busto e le gambe.”
Mi sa che il bel maresciallo ha mangiato la foglia da come mi guarda in tralice mentre passa le mani sui fianchi di Isa, senza interruzione le passa dalla base della schiena fino alle spalle, scavalla, e dopo un momento di esitazione, passa i seni con una certezza lentezza, comprimendoli bene per finire sul ventre.
Rimango impassibile, le mani conserte sulla mia erezione mentre osservo gli occhi di mia moglie brillare.
“Ora, le gambe, signora”
Mentre lui si abbassa lei alza la gonna ben oltre l’inguine, così che lui si trova faccia a faccia con il monte di venere separato solo da un pizzo bianco che secondo me deve essere anche già bello umido.
Non ce la fa a stare accovacciato, si inginocchia direttamente prima di passare le mani su una e poi sull’altra gamba.
“Però, maresciallo, questo era superfluo, si vede che non nascondo niente nelle autoreggenti.”
“Magari altrove?” ribatte pronto lui.
“Proceda, proceda” incentivo io con un gesto della mano.
Vedo le mani a coppa sparire sotto al retro della gonna. Mi sa che sta palpando per bene il culo e ha il naso a un millimetro dalla fica.
“Scusi sa, sono un po’ bagnata” sospira lei.
“Dove?”
“Dove non ha ancora cercato.”
Che pagliacci! Lui non si decide.
Prendo in mano la situazione, mi infilo dritto nelle mutandine di mia moglie, le dita scivolano fra le grandi labbra bagnate strappandole un sospiro.
“Qui, maresciallo, qui!” gli dico strofinandogli le dita piene di umori sotto al naso. Deve essere un riflesso condizionato, perché me le lecca. Bacio mia moglie mentre guido la bocca del maresciallo al clitoride. Deve essere davvero bravo a leccare, perché sorreggo Isa durante il suo primo orgasmo.
A questo punto accompagno Isa alla scrivania, la piego a novanta e offro al maresciallo la spettacolare vista di culo e fessura colante. Sputo nella fenditura per rendere lucido l’ano e premio mia moglie con una bella sculacciata prima di infilare le dita.
Isa non sta più nella pelle, adesso ha bisogno di essere scopata, lo capisce anche il maresciallo che finalmente si cala i pantaloni e sfodera un cazzo di tutto rispetto. Io la tengo larga e lui affonda nel sesso caldo e accogliente di mia moglie guardandomi incredulo. Li guardo mentre scopano, lui la impala con decisi colpi di reni. Ammetto che il maresciallo ha un fantastico culo sodo dalle chiappe arrotondate e invitanti.
“Adesso ti spacco!” annuncia mentre spinge per sodomizzare mia moglie che si inarca per prenderlo meglio. Man mano che le entra vedo le sue dita affusolate contrarsi accompagnate da una A roca e prolungata che per me significa solo infinito piacere.
Non resisto più.
Ho il cazzo in mano, la mia mano sale e scende sull’asta ben insalivata.
Sono ipnotizzato da quel culo che accompagna il dentro e fuori da mia moglie. A tratti vedo la rosetta che sembra una boccuccia fatta proprio per me. Divarico le natiche del maresciallo, appoggio e spingo. Geme la puttana mentre entra la cappella, affondo con un colpo secco e gli levo il fiato. È stretto, caldo, ma morbido come il burro.
“Maresciá, ammettilo: sei un po’ troia!” adeguo le mie spinte alle sue, come se scopassi Isa per interposta persona. Lo sento il piacere puro dell’anello di carne che pulsa attorno al mio uccello, aumento ritmo e stoccate.
“Mi chiamo Edoardo” ansima il maresciallo mentre lo chiavo, come per dirmi che adesso siamo su un altro piano, il piano di chi gode col cazzo nel culo.
Lo riempio di sberle sulle chiappe pallide e soffici, non riesco a trattenermi e me lo fotto sempre più deciso in piena sintonia col piacere di mia moglie.
Per Isa è solo una litania di non fermarti, ti prego, non smettere. Singhiozza i suoi orgasmi mentre inesorabili le mie palle sbattono su Edoardo, il maresciallo. Affondo sempre di più.
Edo ed io allacciamo le nostre mani sul seno di mia moglie.
“Vengo.” È un rantolo quello di Edo. Gli do ancora due o tre colpi come se volessi raggiungere il suo cervello spingendo a più non posso, prima di riempirlo a mia volta.
Mi farei anche succhiare il cazzo da lui, ma non vorrei esagerare la prima volta.
Ci trasciniamo tutti e tre sul divano. Mia moglie lascia cadere la sua gonna e torna subito la signora composta che è. Anch’io ho già richiuso la cerniera sul mio uccello appiccicoso.
Solo il maresciallo barcolla con i pantaloni della divisa a mezz’asta, gli angoli della camicia sporchi di un misto di sborra e umori di Isa. Ha lo sguardo confuso, ancora perso nel piacere appena provato. Si siede fra noi sul divano. Isa lo bacia delicata sulle labbra, io gli accarezzo il cazzo moscio, come per consolarlo, perché lo sappiamo chi ha preso l’inculata peggiore per il piacere di tutti, e da come è rilassato non sarà nemmeno l’ultima.
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