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Dog slave party l'acme


di maktero
13.05.2023    |    1.473    |    0 8.7
"Il cane che mi inculava evidentemente oramai contento mi abbandonò andando a rifugiarsi da qualche parte..."
Mentre Sonia completava il suo discorso, io ammiravo sempre di più il suo splendido corpo nudo e statuario che mi dominava imponendomi un piede sulla mia schiena; come una preda conquistata da un cacciatore.
Mi sentivo esaltata per questa sensazione di sottommissione così insolita avrei voluto che Sonia non togliesse più quel piede simbolo del mio annientamento.
Il vociare becero delle ragazze, un pochino brille, stimolava il mio ego; provavo piacere ad essere al centro di uno spettacolo che mi avrebbe degradata e convinto quelle ragazze di quanto fossi disgustoso in quanto maschio.
Mi auspicavo di dare il meglio di me per accontentare le aspettative di quelle ragazze.
Sonia tolse il piede dalla mia schiena, si allontanò e portò i due cani neri che avevo già conosciuto al mio fianco.
Le bestie, liberate, cominciarono a girarmi attorno, annusandomi e valutandomi.
Poi finalmente uno dei due, di colpo, decise di montarmi; sentii il suo cazzo viscido farsi largo nel mio culo aperto.
A quell'atto sentii un coro di strepittii, di urla e di commenti da parte delle ragazze.
Mentre il cane mi pompava riempiendomi il culo della sua sborra; le ragazze continuavano ad esprimersi in volgarissimi insulti nei miei confronti, qualcuna cominciò a sputarmi addosso.
Mi sentivo orgogliosa di dimostrare a quella platea la mia degradazione ed a subire i loro insulti ed i loro sputi.
Notai con la coda dell'occhio che Sonia posta dietro al divano accarrezzava le guance di un paio di ragazze, scambiava con loro alcune parole indicandomi con gli occhi, e laidamente si esibiva in baci appassionati.
Mentre il cane continuava ad incularmi presi l'altro per il cazzo; glielo masturbai un pò finchè no divenne duro e rosso e me lo presi in bocca facendo attenzione di mostrare tutto alle ragazze.
Cominciai a spompinarlo, prendendo in bocca quella viscida asta sborrante in modo che tutto fosse ben visibile agli occhi delle spettatrici, queste esplosero in urla e strilli; i commenti osceni proliferarono, gli sputi pure.
Il cane che mi inculava evidentemente oramai contento mi abbandonò andando a rifugiarsi da qualche parte.
Io intanto continuavo a spompinare l'altro cane esibendomi, lascivamente, alla vista delle ragazze; roteavo con passione la lingua attorno a quell'asta schifosa sborrante sperma salato che lasciavo colare dalla mia bocca, che riprendevo con la mano e spargevo sul cazzo del cane per leccarla nuovamente,
Volevo provocare al massimo le ragazze, mostrandomi la più schifosa possibile.
Difatti la mia esibizione venne molto apprezzata; i commenti di disgusto, gli insulti si moltiplicarono ed aumentarono di tono, per me era un vero piacere; il mio cazzo diveniva sempre più duro.
Mi sentivo come una attrice alla premiazione degli Oscar.
Ero veramente orgogliosa di me; stavo consolidando per quelle lesbiche omofobe la giustificazione per la loro convinzione della inferiorità del maschio; ne ero orgogliosa!
Notai la schiava Laura che mi guardava con apprensione, i suoi occhi impauriti schizzavano velocemente da me alle ragazze; senz'altro aveva paura che anche lei sarebbe stata costretta ad avere rapporti con i cani.
Evidentemente lei era ancora estranea a questa pratica; mi faceva tenerezza!
Mi accorsi che ad un certo punto una delle ragazze la costrinse a farsi leccare i piedi.
Mentre lei si accingeva a svolgere il suo compito, ed io ero sempre intenta a succhiare il cazzo del cane, si volse per un istante verso di me; mostrandomi una espressione profonda di empatia.
Quello sguardo così intenso e pieno di comprensione mi fece sciogliere di piacere; provai un sentimento languido e dolce per Laura.
Le mie sensazioni così sentimentali si trasformarono materialmente nel pompino che stavo facendo al cane che divenne sempre più passionale, più intenso, come se volessi trasferire alla bestia il mio desiderio di voluttà verso Laura.
La bestia finì di scaricare nella mia bocca tuttele sue ultime gocce di sborra, e andò ad accucciarsi da qualche parte.
Intanto l'altro cane di nuovo arrapato riprese a montarmi; le ragazze sempre più brille; le avevo visto bere smodatamente, mi si avvicinarono e mi misero dei morsetti ai capezzoli mentre il cane mi inculava.
Si chinarono per vedere meglio il cazzo del cane che mi entrava dentro, si espressero in considerazioni oscene.
La bestia si soddisfò con il mio culo e si allontanò; io mi inginocchiai e scaricai lo sperma del cane nella mia mano destra.
Mi misi a leccare quello schifo di liquido; ma mi accorsi che in quel momento solo una delle ragazze che mi aveva messo i morsetti ai capezzoli era rimasta accanto a me guardando il mio atto schifoso ed aggiungendo la sua saliva sulla mia mano.
Mi accorsi con sorpresa che le altre si erano lasciate andare ad amoreggiare tra loro toccandosi, lecandosii e baciandosi con passione, senza badare a me.
Mi sentivo un poco delusa; come privata di considerazione, ma poi pensai che tutta quell'attività sessuale la avevo provocata io; ne ero orgogliosa!



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