Fellina prepara il primo film insect

Io e Marta veniamo prelevate brutalmente dalle nostre gabbie da alcuni inservienti.
A spintoni e calci, necessari per sciogliere i nostri arti addormentati dalla lunga e scomoda posizione imposta dalla gabbia, veniamo spinte nel cortile.
La forte luce di luglio ferisce i nostri occhi adattati alla penombra della prigionia nello studio di Fellina.
Poi piacevolmente ci investe il calore del sole sui nostri corpi nudi, e poi l'aria fresca piena di odori che lambisce piacevolmente la nostra pelle.
Ci sentiamo come in paradiso, e ripresa la capacità di vedere, io e Marta, ci scopriamo sorridenti, contente come pasque per quelle sensazioni di libertà che non provavamo da chissà quanto tempo.
Gli inservienti continuarono a spingerci brutalmente, sotto i miei piedi scalzi sentivo la sensazione del terriccio del cortile.
Tutte quelle straordinarie sensazioni mi fanno eccitare ed il mio cazzo comincia ad indurirsi.
Veniamo portate al centro del cortile dove si trovano due grossi trespoli il legno a cui gli inservienti ci legano.
Siamo poste in ginocchio con le gambe allargate in modo da esporre appieno i genitali, le nostre braccia vengono legate al trespolo sopra la nostra testa esponendo il nostro petto.
Io e Marta siamo una accanto all'altra e ci guardiamo sorridenti per quella situazione che sembra quasi una vacanza dopo le settimane trascorse nella semioscurità.
Ci rendiamo conto che ci aspetteranno delle sevizie, e ne siamo felici, da brave masochiste non vediamo l'ora di soffrire in quella atmosfera idilliaca di inizio estate
I trespoli a cui siamo legate sono così vicini che ci permettono allungando i nostri colli di baciarci; una cosa che ci riusciva difficile quando eravamo imprigionate nelle gabbie.
Approfittiamo di questa rara possibilità che ci viene concessa per scambiarci un momento di intimità preclusaci per molto tempo.
Legate come bestie ai trespoli scambiamo le nostre lingue, strusciamo le nostre guance assaporando un momento di gustoso e delicato piacere.
Ci sentiamo veramente felici come due ragazzine innamorate e ci scambiamo qualche parola sentimentale.
La magia viene interrotta da Fellina, che improvvisamente si palesa davanti a noi e ci dice; crudelmente;
"Bene, bene le due merde masochiste si stanno divertendo"; e continuò "Mi fà piacere perché tra poco dovrete dimostrare il vostro piacere sotto le telecamere mentre soffrirete atrocemente".
Le parole di Fellina ci svegliano dal nostro sogno, ma creano in noi una piacevole curiosità, chiediamo speranzose quale sevizia ci aspetta.
Fellina, ci dice enigmaticamente "Tra poco arriverà la terza attrice del filmato che gireremo e capirete cosa vi aspetterà".
Noi rimanemmo fortemente incuriosite dalle parole di Fellina; e mentre le si allontanava vedemmo che davanti a noi si stava allestendo un set con telecamere e microfoni.
Fellina dava ordini ai vari operatori su come posizionare i loro dispositivi,
Io e Marta, continuando a baciarci cominciammo a fare delle ipotesi su quanto ci avrebbero fatto.
Il contatto fisico e l'immaginazione sulle nostre prospettive ci avevano fatto eccitare come bestie, io avevo il cazzo che sembrava esplodere e Marta continuava ad agitarsi colando liquido dalla sua figa.
Fellina accortasi di questa nostra situazione chiese, per cortesia, ad una microfonista di masturbare me e Marta perché eravamo troppo eccitate.
Lei, una biondina dalla faccina porca eseguì il suo compito esibendo un sorriso ambiguo; mi fece una sega facendomi arrivare ferocemente, e poi si dedicò a Marta, facendola sfogare con vari orgasmi.
Ci sentimmo calmati e più tranquilli ed osservavamo il via vai degli operatori diretti da Fellina.
Ad un certo punto il circo si fermò; tutto era pronto per iniziare le riprese.
Noi eravamo oscenamente aperte legate ai nostri trespoli pronte ad essere seviziate; le telecamere ed i microfoni erano puntati su di noi pronti a riprendere i nostri tormenti.
Ma tutti quanti erano fermi in attesa; Fellina era al cellulare, arrabbiata che sollecitava l'arrivo della terza protagonista.
Io e Marta in quella lunga attesa, legate in maniera oscena davanti a diverse persone, con il sole che scaldava i nostri corpi ci sentivamo in paradiso.
Io mi eccitavo facendo alzare ed abbassare il mio cazzo; Marta guardandomi mi prendeva simpaticamente in giro commentando ironicamente quelle mie erezioni.
Ci mettemmo a ridere, come delle sceme; ed io continuai a fare la scemetta dicendo a Marta "guarda come dondolo" esibendo su e giù il mio cazzo semiarrapato.
Fellina approfittò del nostro gioco scemo per girare qualche scena da montare in seguito.
Disse che avrebbe provato ad introdurre un elemento ironico nei filmati.
Io e Marta eravamo veramente felici, con gli occhi spalancati, ci stavamo divertendo, continuammo a baciarci ed a ridacchiare come ragazzine aspettando il nostro inevitabile martirio; cominciammo a provocare Fellina, cantando come sceme "Strappaci le palle e strappaci la figa; strappaci le palle e strappaci la figa ".