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Mandy "la fogna", onora la reputazione del "Sado Hotel"


di maktero
04.11.2023    |    285    |    2 8.7
"Prendemmo uno straccio, anzi due, uno io ed un altro Serena, gli bagnammo; io riempii il mio di detersivo e lo cacciai in bocca a Mandy, Serena invece più..."
Dopo aver preparato la ricca e deliziosa colazione per i padroni che serviamo loro in salotto.
Ci viene chiesto di inginocchiarci davanti a loro perchè devono parlarci.
Noi obbediamo ed attendiamo parecchio guardando i padroni che si nutrono piacevolmente con le prelibatezze che gli abbiamo preparato.
Noi siamo affamate, nella fretta di preparare velocemente la loro colazione, abbiamo spiluzzicato ben poco degli alimenti che gli abbiamo preparato.
Guardiamo i padroni mangiare con soddisfazione, scambiandosi parole dolci, indifferenti del nostro stato.
La situazione mi fece arrapare, Serena se ne accorse e mi guardò con uno sguardo voglioso; doveva essere eccitata anche lei.
Cominciò a toccarmi il cazzo, ma l'azione non rimase innoservata ai padroni che ci ordinarono di smettere.
Noi ubbidimmo immediatamente e con le nostre eccitazioni rimanemmo in attesa delle parole dei padroni.
Finalmente, tra un boccone ed un altro si decisero a parlare.
Ci dissero che quel pezzo di carne indicato come "Mandy" era una persona che aveva pagato molto per un trattamento speciale ed insolito.
Lui, lei, esso, essa; i padroni ebbero dei problemi ad utilizzare il pronome giusto, in quanto come dissero, la sua natura era poco definibile.
Comunque ci ordinarono come quell'"essere" di nome Mandy doveva essere trattato.
Nelle sue richieste aveva escluso pratiche dolorose; quindi niente frustate, niente aghi, niente bruciature.
Non voleva essere coinvolta in pratiche con animali.
Ma accettava l'umiliazione assoluta, soprattutto legata all'oltraggio del corpo legato alla sporcizia ed agli escrementi.
Per questo la sua zona di "riposo" era la buca fangosa dove si trovava, ed in cui sarebbe rimasta finche il tempo atmosferico lo avrebbe permesso, ed in cui noi eravamo obbligati d'ora in avanti a pisciare e defecare per il suo piacere.
Aggiunsero che quella merda aveva accettato di essere schiava di noi altri schiavi di merda, sempre nei limiti suddetti.
Potevamo imporli ciò che volevamo secondo i nostri desideri e fargli fare ciò che più ci piaceva.
Io e Serena ci guardammo in faccia con occhi entusiasti, evidentemente l'ultimo concetto espresso dai padroni piaceva ad entrambi.
Per quanto riguarda la sua alimentazione; aggiunsero i padroni, fatele ingoiare tutto ciò che trovate in giro, a quanto pare quella schifezza ingoia tutto.
Poi finendo il loro pasto, i padroni ci dissero, sarcasticamente, andate a prendere quello schifo e divertitevi, noi abbiamo da svolgere degli affari e staremo via tutto il giorno.
Io e Serena uscimmo dal salotto dirigendoci verso il cortile alla fossa dove Mandy stava marcendo.
Quella merda era rivolta verso l'alto, sveglia già da molto in attesa di essere lavorata.
Guardandola io e Serena scambiandoci uno sguardo di intesa cominciammo ad urinarle addosso.
Quella fogna apprezzò il gesto che senz'altro riscaldava il suo corpo infreddolito da una notte passata all'aperto.
Gli sputammo addosso e gli ordinammo di uscire subito dalla buca.
I suoi occhi erano luminosi di soddisfazione; evidentemente il trattamento le piaceva.
Anche noi ci accorgemmo che ci piaceva fare i padroni; dopo tante sofferenze ed umiliazioni subite, potevamo sfogarci su una schiava più schiava di noi.
Quando quel "corpo" coperto di piscio e fango emerse dalla buca cominciammo a prenderlo a calci dirigendolo verso l'hotel.
Fummo veramente brutali ed eravamo veramente contente ridendo e coprendo di insulti Mandy.
Nel corridoio incontrammo i padroni che stavano uscendo e che ci raccomandarono di non essere troppo crudeli con la nuova ospite.
Noi li guardammo cogliendo un certo sarcasmo nella loro indicazione; ed appena i padroni uscirono ricominciammo a prendere a calci Mandy.
Ci rendemmo conto che finora quell'"essere" si era espresso solo con gemiti e lamenti non avevamo ancora sentito la sua voce.
A noi non importava, era solo un pezzo di carne da maltrattare.
Poi all'improvviso aprì la bocca per dirci sorprendentemente "Grazie".
Noi rimanemmo un pò perplessi, poi guardandoci esitanti negli occhi, Serena fù la prima a reagire, dicendoli.
Noi siamo i servi del "Sado Hotel" e tu sei sotto il nostro controllo.
Lui rispose si padrona.
Ma noi non apprezzammo troppo quell'espressione.
E spiegammo alla bestia sotto di noi che anche noi eravamo schiavi, ed orgogliose di esserlo, e che lui avrebbe dovuto chiamarci d'ora in poi "Schiava 1" e "Schiava 2", senza specificarli chi fosse "Schiava 1 e Schiava 2" per metterlo in confusione e poterlo oltraggiare ulteriormente.
Gli dicemmo che potevamo farli quello che volevamo, quello annuiva, mentre gli sputavamo addosso.
Poi completate le presentazioni io e Serena ci guardammo per capire come umiliare quella merda.
Notammo che il corridoio doveva essere pulito, cosa che normalmente sarebbe spettata a noi.
Decidemmo di utilizzare il nostro "schiavo".
Prendemmo uno straccio, anzi due, uno io ed un altro Serena, gli bagnammo; io riempii il mio di detersivo e lo cacciai in bocca a Mandy, Serena invece più simpaticamente lo arrotollò e con uno certo sforzo lo infilò nel culo della schiava che gemeva mentre lo straccio gli entrava nel primo intestino.
Guardammo quell'essere osceno, disposto a quattro zampe, con uno straccio che gli pendeva dal culo e con un altro che gli usciva dalla bocca e ridacchiando lo battezzammo come la nostra pulitrice dei pavimenti.
Gli ordinammo quindi di pulire il pavimento del corridoio con lo straccio che aveva in bocca e di asciugarlo con quello che gli spuntava dal culo.
Quello schifò ubbidii e cominciò a svolgere il suo compito come una macchina; noi lo guardammo per un pò, affascinati dal nostro potere.
Poi rendendoci conto che eravamo affamati ci recammo in cucina dove cominciammo a mangiare tutto quello che trovavamo.
Sazie, andammo a vedere il lavoro della nostra "macchina pulitrice"; ci accorgemmo che quella merda aveva ripulito doviziosamente il pavimento.
Ci esprimemmo con dei complimenti per il lavoro fatto dal nostro sottomesso, ed io cominciai ad arraparmi, sfilai lo straccio dal culo di Mandy e cominciai ad incularlo.
Serena mi disse, squillando, non arrivare subito, rallenta che voglio divertirmi anch'io.
Si allontano entrando nella sala giochi, mentre io avevo sfilato il cazzo dal culo di Mnady supponendo cosa Serena stava progettando.
Mantenni il mio cazzo eretto, davanti al culo di Mandy, in attesa che arrivasse Serena, immaginando cosa stava per arrivare.
Ed infatti dopo pochissimi minuti Serena si presentò con uno stupendo strap-on nero che era una vera meraviglia.
Mi infilò due o tre dita nel culo, tanto per preparare il mio culo già largo e poi mi penetrò profondamente.
Accolsi quel regalo con un lungo respiro di contentezza, mi sembrava di volare verso il cielo.
Cominciò a pomparmi ed io mi eccitai sempre di più e rinfilai di nuovo il mio cazzo nel caldo culo di Mandy.
Andammo avanti per un pò, io inculavo Mandy che sembrava godere come una bestia, io godevo inculandomi lui e godevo facendomi inculare da Serena.
Eravamo un coro di gemiti e urla.
Non sò chì arrivò per primo o prima, ricordo solo che ad un certo punto godetti nel culo di Mandy.
Poi mi adagiai sfinita inconsapevole di quanto stava succedendo attorno.





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