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Gay & Bisex

A1 area di sosta Crocina ovest


di LoQuiero
26.01.2023    |    892    |    5 9.7
"Potrei liberarmi ma da dove passi – Venerdì mattina devo scaricare a Firenze arrivo giovedì sera verso le 21, 30 -22, 00..."
Fine settembre le ombre della sera iniziano ad arrivare già verso le 19,00 la temperatura dopo una giornata di sole, è gradevole.
Andavo a trovare un amico conosciuto durante un trekking sulle apuane.
Ci eravamo sentiti per telefono insistendo di rimanere a dormire da lui il sabato così avevamo tutta la domenica per stare insieme
Nell’A1 c’era pochissimo traffico, Il sole davanti a me stava per tramontare, decido di fermarmi nell’area di sosta di Crocina Ovest, per un bisogno.
C’era solo un camion in sosta probabilmente il camionista si riposava
Considerato che l’area di sosta è molto grande decido di allontanarmi un po’, faccio i miei bisogni fisiologici, sento una voce che, “ che bel cazzo che hai “ un bel maschio quarantenne, in tenuta estiva, pantaloncini attillati e maglietta, metteva in mostra tutta la sua virilità, gli faccio un sorriso e aggiungo beh anche te non sei messo male.
E lui con una battuta alla Panariello “ Si vede il marsupio “
-Certo che si vede, anche perché con codesti pantaloncini attillati e difficile nascondere certi attributi
Lui si avvicina -Comunque piacere Stefano- Piacere Fabio rispondo.
Io sono fermo per riposare, intanto che parlava la sua mano stava dentro ai pantaloncini che ormai erano all’altezza dell’inguine.
-Se hai un po’ di tempo ti mostro la mia cabina?
-Non ho mai visto la cabina di un camion
Mi aprì lo sportello e mentre salivo mi mise una mano sulle natiche, e con una spinta mi aiutò a salire, io ero già eccitato, mi chiuse lo sportello, e lui salì dalla parte del guidatore.
-Aspetta chiudi bene la tenda, dai ti aiuto.
Si spostò verso la portiera e mi mise una mano sulla coscia, poi aprì il tettuccio, si sedette sulla cuccetta, spense la luce centrale e accese quella sopra la branda.
-C’è ancora una bella temperatura stasera.
E mentre lo diceva si levò la maglietta, era abbronzato senza un pelo nell’addome e due bei capezzoli.
-Sei abbronzato dove sei stato in vacanza?
Abito vicino al mare il sole il mare è di casa, guarda non ho nemmeno il segno degli slip.
Non finì la frase che si tirò giù i pantaloncini, mostrando l’abbronzatura integrale.
-Non porti l’intimo?
-Oggi non riesco guarda mi scoppia.
Oramai il gioco era iniziato e bisognava giocare
Era un bel 22cm, visto da vicino era ancora più grande.
Ti piace? Non dissi più nulla presi quel manganello fra le mani, lo sentivo crescere, lo accarezzai un po’ poi deliziai la mi bocca di quel cannolo.
Lui con le sue mani sulla mia testa dava la cadenza del movimento, …
Per qualche minuto lo lasciai fare poi decisi io di cadenzare i movimenti facevo entrare ed uscire dalla mia bocca quella delizia fino a portarmelo in gola
-Dai spogliati mettiti sul lettino.
Non me lo feci dire due volte, io lo pompavo e intanto gli toccavo i capezzoli gli leccavo le palle .
-Dai Siiiiiiiiiiiiiiileccami le palle, mi disse cosììììì.
A un certo punto mi prese le mani e con la lingua salivo verso i suoi capezzoli.
-Che troia che sei mi fai morire.
Senza accorgermi la mia lingua si unì alla sua e mi trovai sopra di lui, la sua mano cercava il mio buchetto, e mentre mi baciava mi avvicinò la sua cappella al mio culo,
No! aspetta lubrifico con po’ di saliva il mio ano .
Feci colare un po di saliva sulla mia mano e lubrificai.
La sua asta entrò in un attimo , e io inizia a muovermi su e giù mentre lui mi strizzava i capezzoli.
In questo caso il ritmo lo gestiva lui, e ciò non mi dispiaceva.
Mi alzava e mi abbassava con le sue forti braccia.
Sentivo le sue palle sbattere contro le mie natiche.
Dopo una decina di minuti, mi disse:
-Sono troppo eccitato ti vengo dentro.
Un getto caldo e potente mi riempì, mi abbassai verso la sua bocca la sua asta stava ancora al caldo e lo ribaciai e si continuò a limonare ancora per un po’
Ancora la sua asta era ben piantata nel mi culetto, quando decise di levarla, era ancora dura.
La sborra mi colava lungo le gambe, mi passò un fazzolettino per pulirmi.
-Hai fretta devi andare via ?
-Nessuna fretta.
-Bene perché questo arnese non si ammoscia e visto che hai una bocca di velluto che dici se mi fai venire un altra volta con un pompino
-Certo che si.
Stefano prese un asciugamano si ...... asciugò l’asta.
-Aspetta scendo a fare un bisognino e lo risciacquo.
Spostò la tendina diede un’occhiata in giro e scese nudo, lo vedevo nello specchio di destra mentre lo risciacquava.
Risali su camion , e mise un dvd era hard di due gay nella televisione.
-Dai dove eravamo rimasti? Ahh si qua non si ammoscia.
Presi di nuovo la cappella in bocca era fresca appena lavata, si sdraio sul lettino iniziai a lavorare con la lingua dal culo alle palle su fino alla cappella, per poi farla scomparire in bocca.
Ogni tanto con le dita cercavo di violentare il suo buchetto, e lui di conseguenza si irrigidiva .
-Rilassati – gli dissi vedrai quando vieni che sensazione provi
Stefano si rilasso bagnai il dito medio con la saliva e lo penetrai al tatto mi sembra piuttosto larghino, sarà stat una mia impressione
Mugolava sembrava una gatta in calore, lo pompavo e lo penetravo e ogni tanto con il suo piede cercava il mio culetto, io come una troia lo aiutavo muovendo il culo sopra il suo piede.
-Sei bravissimo, nessuno ma mai fatto un pompino così, chi lo poteva immaginare, una serata così fantastica.
Anche per me è stato un sabato sera eccitante, non so per quanto tempo l’ho pompato, quando iniziai a sentire che stava per venire, aumentai il ritmo mi riempì la bocca e il viso, e io ripulii ben bene la sua asta con la mia lingua.
Era da poco passate le 20,30 ci lasciammo il n. di telefono ci rivestimmo e siamo scesi dal camion.
Stefano mi accompagnò all’auto, una stretta di mano, ci sentiamo su watsapp faremo di tutto per rincontrarci nuovamente.
Non passò nemmeno 1 mese, sento squillare il telefono ciao Fabio sono Stefano giovedì prossimo sono in Toscana, e passo dalle tue parti tu che fai.
Potrei liberarmi ma da dove passi – Venerdì mattina devo scaricare a Firenze arrivo giovedì sera verso le 21,30 -22,00.
-Cerco di organizzarmi, in caso non potessi ti telefono.
La conversazione continuò ancora per alcuni minuti poi si chiuse
Il problema era come facevo a dire a mia moglie che stavo fuori quasi una nottata.
Cosa c’era di meglio che la solita scusa di andare a pescare di notte.
Chiesi ad un mio amico se poteva prestarmi il camper, è un po’ datato, ma per quello serviva effettivamente era ottimo.
Giovedì arrivò in un attimo, il pomeriggio andai prendere il camper sistemai la dinette centrale che faceva da letto matrimoniale sopra misi un vecchio piumone estivo.
Per l’occasione comprai anche una bottiglia di prosecco e dei bicchieri di plastica
Alle 21,10 ero all’indirizzo che Stefano mi aveva dato.
Era un piazzale grandissimo con diversi camion e camioncini fermi, non entrai dentro, parcheggiai ai margini del piazzale in attesa che Stefano arrivasse.
Poco dopo arrivò un camion parcheggiò il mezzo si spense tutto e nessuno scendeva.
Telefonai a Stefano – ciao io sono già qui, sei tu quello che è arrivato adesso? -
- No! mi rispose io ho ancora una mezz’ora di strada
- Ah Ok, in attesa mi misi a spippolare un po’ il cellulare.
Infatti dopo circa mezz’ora arrivo un camion lo riconobbi subito, era quello di Stefano ed andò a parcheggiare vicino a quello che era arrivato prima
Sentii squillare il cellulare
– Dove sei?
- Sono qui ai margini del Piazzale il camper che vedi sono io.
-Entra dentro!
Misi in moto e mi avvicinai
Stefano scese dal tir per venirmi a salutare, nel solito istante si aprì anche la portiera dell’altro camion.
I soliti saluti rituali – Ti Presento Lyam un ragazzo di colore, francese alto forse più di un metro e novanta, una montagna di muscoli scura come l’ebano,
-Piacere Fabio, allungandogli la mano
-Piacere Lyam – parlava molto bene l’italiano
-Sinceramente rimasi molto imbarazzato non mi aspettavo una simile sorpresa
-E’ tuo il camper
-No! È di un amico
-Stefano fece un leggero sorriso
-Noi spostiamo i Tir tu parcheggia vicino a quello
Mentre Lyam era intento a parcheggiare il suo tir a fianco del Camper
-Dissi a Stefano
-chi cazzo è quello
-Vedrai
La cosa cominciò a piacermi oltretutto era anche un bel ragazzone
Stefano parcheggiò il suo Tir davanti al camper
Salirono e offrì loro da bere due chiacchiere poi Lyam si mise davanti a me, non disse nulla, non ce n’era bisogno, slacciai la cintura ed iniziai a sbottonargli i jeans, glieli tirai giù e già notai il suo cazzo crescere e gonfiarsi, a stento trattenuto negli slip.
Gli tolsi anche questi e rimasi shockato, quello non era un cazzo, era un palo, lo presi in mano e lo sentii crescere ancora, sempre di più, quando infine fu completamente eretto, sentii tra le mani qualcosa di duro come l’acciaio, grosso ed enorme.
Avevo già avuto diverse esperienza con uomini ben dotati e cazzi finti piuttosto grandi, ma se quello che che avevo davanti a me, non era un sogno, ben presto avrei sentito qualcosa di mai provato prima.
Quello non era un cazzo, era una terza gamba tanto che con una sola mano non riuscivo a far toccare al pollice la punta delle altre dita.
In un attimo rimanemmo nudi tutti.
- Non ti dispiace se prima assaggio questa meraviglia
- No ma non ti concentrare solo su Lyam
- Si scoppio in una risata.
Feci sdraiare Lyam iniziai a leccarglielo, sulla punta e poi lungo l’asta, fino alle palle e poi tra le palle ed il culo, ritornando poi indietro e cercando di usare al meglio la lingua per bagnare ogni centimetro di quel palo nero.
Lo sentii gemere mentre mi davo da fare, con la mano libera gli misi l’indice nel culo, si fece strada con facilità, Lyam non fece resistenza neppure quando gli entrai dentro con l’indice, si lasciò sfuggire un piccolo grido di piacere quando spinsi anche il medio.
Continuai a leccarlo avidamente con la lingua ed a penetrarlo con le dita, mentre sentivo che anche il mio cazzo raggiungeva la sua naturale l’erezione
Stefano intanto mi leccava mi lubrificava il culo con la lingua penetrandomi con le dita.
Io continuavo a leccare quella verga mastodontica, ma lui voleva che lo prendessi in bocca
La spalancai il più possibile, riuscivo a far entrare quella bestia a fatica a godermi il suo sapore
Ero completamente nelle sue mani, respiravo con il naso e non riuscivo a deglutire, tanto che la saliva iniziò a colarmi dalla bocca, poi trovai un ritmo accettabile.
Rimasi in quella posizione per un po’ io che facevo un pompino a Lyam e Stefano che mi leccava e mi penetrava con le dita
Era fantastico.
Lyam mi fece cenno di voltarmi nella posizione di 69 quando qualcosa di caldo avvolse il mio cazzo, mi buttai con la bocca su quel grimaldello e lo succhiavo con tutta la forza che avevo.
Fu allora che anche Stefano avvicinandosi con la sua bocca alla mia, mi baciò, poi con mia sorpresa prese il cazzo di Lyam e iniziò a succhiarlo.
Lo Guardai meravigliato – non te l’aspettavi ehh……. anche a me piace il cazzo.
A turno si leccava quell’asta, infine si univa le nostre bocche e le nostre lingue intorno a quella meraviglia
Stefano aveva il cazzo che gli scoppiava venne dietro di me e in solo colpo me lo mise tutto dentro mentre Lyam mi succhiava il cazzo.
Fu un esplosione di piacere che mi invase tutto il corpo dal cervello fino alla punta dei piedi.
Tutti e tre si godeva da matti era un mugolio continuo parole sprezzanti uscivano dalla bocca di ognuno di noi.
-Che troia!
-Ti piace prenderlo nel culo
-spompinami che sto per venirti in bocca
Quando sentii Lyam pronto all’orgasmo, aumentai il ritmo la sua bestia si indurì ancora di è più diventando come il marmo, poi un urlo
-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii vengo, bevila tutta brutta troia
Lyam mi riempi la bocca di sperma ero talmente eccitato, da avere il cazzo di Stefano nel culo, di avere il cazzo nella bocca di Lyam che venni subito
Mi accasciai con la testa sul cazzo di Lyam mentre ancora Stefano mi inculava a non finire
Finalmente anche Stefano raggiunse l’orgasmo riversando tutto il suo nettare nelle mie viscere.
Ci sdraiammo sul letto ognuno con la testa sul cazzo dell’altro, non prima però di aver sorseggiato un bicchiere di un buon prosecco
Stefano che era con la testa sul cazzo di Lyam lo stuzzicava in continuazione, lo leccava, lo mordeva , l’accarezzava, gli stuzzicava il culetto.
- Guarda che se gli si rizza quella bestia poi ci pensi tu a domarla!
Entrambi sorrisero, poi mi misi a pancia in giù per rilassarmi e chiudendo gli occhi.
Non trascorsero 10 minuti che Stefano si mise a stuzzicare il mio deretano, ancora umido del suo sperma, poi tolse le sue dita e mi sembro che si mettesse in ginocchio dietro di me
‘Ci siamo.’ pensai – che fai Stefano ricominci- barbottai
Sentii la punta di un cazzo toccare il mio buco del culo, ma non era Stefano, era Lyam.
-La voglia di prendere un cazzo come quello era tanta, ma avevo paura di non poterlo ricevere, glielo presi con la mano, non volevo che mi entrasse dentro come voleva, era troppo lungo e grosso, dovevo tenere un minimo di controllo o mi avrebbe completamente sfondato.
Iniziò a penetrarmi, sentii la familiare sensazione cui ero abituato di un oggetto che mi entra nel culo, ma bastarono pochi centimetri di profondità perché la larghezza del suo cazzo divenisse qualcosa che mai mi era entrato dentro.
Strinsi la mano sinistra sul piumone e mi lascia sfuggire un grido mentre ...... centimetro dopo centimetro lo sentivo spingersi nel mio corpo, sentii le pareti dell’ano dilatarsi come mai avevano fatto prima, nemmeno durante una doppia penetrazione, ebbi una fitta di dolore, seguita poi da un intenso piacere che dal culo si propagò al mio cazzo: incredibilmente, dopo pochi secondi di penetrazione, ebbi un orgasmo.
Mentre godevo, lui continuò a spingere, non sentivo dolore, solo piacere, sapevo che l’orgasmo stava cancellando ogni altra sensazione che però, presto, sarebbe tornata, ma non me ne fregava niente, volevo godere.
Quando gli ultimi spasmi se ne andarono, gridai alla prima fitta di dolore, mi resi conto che doveva essermi entrato dentro ancor di più, con la mano ancora sul cazzo cercai di capire quanto, doveva avermi penetrato con circa metà della sua bestia nera.
Respirai profondamente, l’avrei lasciato entrarmi dentro solo fino a quando la mia mano non lo avesse bloccato, il suo cazzo continuò a penetrarmi, lo sentivo avanzare dentro l’intestino, riempiendolo completamente, ogni tanto si fermava e tornava indietro per poi spingere nuovamente, lo sentivo sbattere contro i miei addominali e mi chiesi fin dove potesse arrivarmi una cosa del genere.
Ancora, un centimetro dopo l’altro continuò ad entrare dentro di me, aprendosi una strada che era troppo stretta per quell’enorme palo nero, mi sembrava quasi che stesse usando il braccio, strinsi i denti, mi lasciai sfuggire qualche grido di dolore, poi fu ancora il piacere.
Fino a che non ce la facevo più, gli dissi di uscire per fare riposare le pareti anali.
Intanto il suo cazzo perse un po’ di vigore, lo presi tra le mani e ricominciai a leccarlo, dopo pochi minuti tornò duro ed enorme, lui non prese altre iniziative e mi lasciò fare, gli leccai tutto, poi lo presi nuovamente in bocca, nonostante era un po indolenzita
Gentilmente mi chiese – riproviamo -
gli dissi di SI
Presi la belva in mano l’accostai al mio culo e cominciò a spingere faceva molto piano con delicatezza quando sentivo male gli stringevo il cazzo lui si fermava, affinché le mie pareti si abituassero all’intruso (e che intruso) centimetro dopo centimetro la mia mano arrivo a toccare le natiche.
Lui iniziò a spingere avanti e indietro, sempre io che li tenevo il cazzo, prima piano piano poi sempre più frequente lanciai un grido, poi un altro, trattenni a fatica altre grida, poi iniziai a gemere mentre lui continuava implacabile a montarmi, mi stava aprendo in due, lo sentivo così grande e duro dentro di me da pensare che il mio culo non sarebbe più tornato come prima.
-Lo voglio tutto. Tutto.’ dissi, mollando la mano destra dal suo cazzo.
Non se lo fece dire due volte, spinse con violenza la bestia dentro di me, sentii un’esplosione di dolore, il cazzo penetrò l’intestino più in profondità di ogni altra cosa prima di allora, sbattendo contro i muscoli addominali aprendomi completamente.
Intanto Stefano si godeva quello spettacolo che per me era tutt’altro. Poi mi venne sotto a 69 e ci succhiavamo i rispettivi cazzi
Urlai forte, il dolore dell’urto divenne bruciore mentre Lyam riprese a spingere forte avanti e indietro, in quel momento compresi cosa dovessero provare le donne che scopavano con i cavalli, lui era lo stallone che mi montava come fossi una puledra.
Lyam continuava a scoparmi ed a sventrarmi il culo, lo sentivo in profondità dentro di me sbattere contro i muscoli e l’intestino, duro, lungo, enorme, mi pentii di averlo fatto entrare tutto, era troppo, i colpi che sentivo mi scuotevano fino allo stomaco, mi stava sfondando completamente.
Dolore e piacere si confondevano intanto succhiavo il cazzo di Stefano per non gridare e strinsi con forza il piumone, speravo di resistere fino a quando non fosse venuto, ma lui non veniva e le fitte di dolore continuavano, sentii le lacrime rigarmi il viso, non ce la facevo più.
Lyam consapevole della situazione usci dal mio culetto in fiamme piano piano
Anche Stefano usci da sotto di me, Rivolgendosi a Lyam disse:
-pensi che adesso sia il mio turno
-Io rimasi sbigottito.
Stefano si mise con il dorso sul letto e un cuscino sotto le chiappe Lyam si mise le sulle spalle gambe di Stefano e lo penetrò.
Affondava la sua bestia nera nel culo di Stefano con una facilità impressionante
Stefano godeva, godeva tanto, si vedeva dal suo viso, dalle sue gesta, dai suoi mugolii, dalle sue frasi sconnesse
- Siiiiii Lyam scopami, spaccami tutto, lo voglio tutto dentro, ohioi quant’è bello.
-Vieni Fabio succhiami il cazzo mi piace quando mi inculano
Mi misi a 69 sopra di Stefano e cominciai succhiarli il cazzo già duro, e lui fece altrettanto con me.
Vedevo il cazzo di Lyam entrare ed uscire dal culo di Stefano con una naturalezza incredibile, mi prese voglia di accarezzarlo e così feci.
Lyam ebbe un sussulto di piacere dalla sua bocca usci questa frase:
-Siiiiiiiii segami mentre lo inculo
Oltre a succhiare il cazzo di Stefano con la mano stringevo il cazzo di Lyam.
Uno dopo l’altro siamo venuti tutti e tre, prima io, poi Stefano, e dopo Lyam con una sorpresa finale
Lyam riverso un po della sua crema nel culo di Stefano, poi in maniera veloce e chirurgica stringedosi il cazzo con la mano
venne sopra di me che ero rimasto sdraiato,e appreso quali erano le sue intenzioni alzai il bacino e con un solo colpo mi infilo la bestia nel culo riversandomi nell’intestino quello che era rimasto della sua crema
Lo sentii sbattermi violentemente, non sentivo dolore ma solo piacere travolto dal godimento e dalla passione, io ero come paralizzato dal piacere.
E io godevo del suo potere, della sua forza, del suo egoismo, della sua volontà di montarmi fino ad aprirmi in due, gridavo il suo nome, stringendo le mani sui suoi bicipiti e le gambe attorno ai fianchi, implorandolo di non fermarsi, di sfondarmi il culo, di usarmi come voleva.
Lui continuò a spingere, io appoggiai le mani sui suoi bicipiti, duri e scolpiti, poi sui suoi pettorali, sentivo tutta la sua potenza ora concentrata su di me, dentro di me, mi stava sfondando il culo, mi stava penetrando come nessuno aveva fatto prima, mi sembrava di averlo in gola stava possedendo completamente il mio corpo, mi stava dominando e faceva ciò che voleva di me.
Oramai il suo cazzo entrava e usciva con facilità
Ti prego’ gli dissi sussurrando ‘non fermati.’
Non si fermò, spinse sempre di più, ebbi un altro orgasmo prima che fosse lui a venire, avrei voluto che continuasse, volevo sentirmi dominato, violentato e usato, volevo godere ancora.
Quando finalmente uscì mi accasciai sul letto, ansimante, il mio culo bruciava e dentro di me sentivo fitte dolorose, portai la mano dietro, al mio buco, e lo sentii ancora dilatato, in quel momento credo che avrebbero potuto metterci un braccio dentro.
Ci ripulimmo per bene, poi un ultimo bicchiere di prosecco, e Lyam andò a dormire nel suo camion mentre Stefano rimase con me in roulotte fino alla mattina.
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