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Passioni! Mare, Naturismo, e......


di LoQuiero
12.02.2023    |    271    |    1 8.7
"Non detti molta importanza, entrai in mare e iniziai a nuotare, fino a quando mi accorsi che mi ero avvicinato a quel ragazzo..."



Tutte le mattine vado a prendere il sole nudo in una spiaggia completamente deserta a circa un paio di km dal nostro albergo.
Metto nello zaino l’asciugamano, la crema solare, una bottiglia di acqua il mio tablet, predo la bicicletta e via verso 3 o 4 ore di assoluta rilassatezza
Arrivato nella zona che mi piace scelgo un posto dietro un ginepro, mi spoglio completamente, mi metto la crema solare prendo il mio tablet leggo un po’ di notizie del giorno, poi mi connetto su un sito di incontri
Inizio a chattare con un ragazzo che a suo tempo mi aveva chiesto l’amicizia perché interessato a persone mature.
Chattando, chattando, viene fuori che entrambi siamo al mare, lui per un giorno, io in ferie.
Anche lui nudista parliamo del più e del meno, l’argomento non poteva che cadere sul sesso fino ad inviarci delle foto.
Nelle foto pubblicate sul sito appariva solo la sua parte intima, sinceramente non era per niente male, mentre nella foto che inviava in privato in quella circostanza, mostrava un fisico piuttosto esile con un tatuaggio sul braccio sx di un sole nascente.
Restammo ancora qualche minuto a chattare poi si chiuse la conversazione.
Il sole cominciava a far sentire i suoi raggi, decisi di andarmi a bagnare in mare.
A distanza di circa 50 metri un altro nudista si avvicinava all’acqua
Era un ragazzo giovane di corporatura esile e piuttosto alto.
Non detti molta importanza, entrai in mare e iniziai a nuotare, fino a quando mi accorsi che mi ero avvicinato a quel ragazzo.
- salve gli feci – la giornata si presenta calda anche oggi
-Infatti sono venuto un po’ a rinfrescarmi, mi rispose
-sei in ferie -domandai
No! rispose abito qui a ………
-Buon per te - risposi
- Io esco vado a stendermi - fece lui
-Anch’io esco
Uscendo dall’acqua l’occhio mi cadde subito sulla sua dote, un baco piuttosto interessante, ma quello che mi sorprese di più fu il suo braccio sinistro, riconobbi il tatuaggio.
Mi avvicinai a lui….. scusa se sono indiscreto, ma tu sei ……. di A…
Lui arrossì completamente.
Guarda io sono ….. abbiamo chattato fino a 20 m’ fa.
Vieni ti faccio vedere, prendi la tua roba
Così fece, lui accese il cellulare io il mio tablet
e guardammo la nostra chat.
Rimase incredulo – penso sia una cosa più unica che rara, esclamò
- Sinceramente le cose capitano quando meno te le aspetti
Continuavamo a leggere la nostra chat anche quelle passate dove si riportava quello che che più ci piaceva fare.
Eravamo distesi al sole a bocconi ( come si dice in Toscana), quando sentii la sua mano sulla spalla che mi scuoteva leggermente per chiamarmi; con aria sicura mi disse:
-Ti va di mettere in pratica quello che ci siamo confidati.
Lo guardai, i suoi occhi erano lucidi, il suo volto sprigionava una libidine impressionante;
- sì certo... risposi mettendogli la mano sul suo sedere ;
-piacere sono Fabio: io Luca
Quel tratto di mare faceva un insenatura, delimitata ai lati da due grosse scogliere.
Ci dirigemmo verso gli scogli poco lontani, dove, superati questi, sapevamo c’era un piccolo lembo di sabbia proprio nascosta fra gli scogli.
Stesi i nostri asciugamani sulla sabbia, abbiamo cominciato a limonare.
La sua mano si è subito impossessata del mia cazzo segandolo leggermente, mentre io gli baciavo il collo, le orecchie, le mani scorrevano sulla sua pelle senza sosta.
Poi lui nel mettersi in ginocchio per succhiarmi il cazzo perse l’equilibrio cadendo sulla sabbia. Si immerse nell’acqua per sciacquarsi, io lo seguii
avvicinandomi a lui , la mia mano ha iniziato ad accarezzargli il culo spingendosi verso il buco “che bel culetto hai... mmmm... senti che bel buchino morbido...” ed il mio dito è entrato senza fatica muovendosi avanti e indietro.
Era immobile dal piacere e dall'imbarazzo quando un secondo dito è entrato un gemito gli è uscito spontaneo dalla bocca. “stai godendo eh... rilassati e godi che il tuo culo mi piace” ed ho iniziato a muoverle frugandogli dentro mentre i miei gemiti era un costante sottofondo alle mie “manovre”.
Ho allungato anche l’altra mano ed ho afferrato il suo gran cazzone durissimo immerso nell'acqua.
I nostri corpi schiacciati l’uno contro l’altro, la nostra pelle che scivolava, le nostre gambe che si intrecciavo, poi avvicinandosi mi ha messo lingua in bocca. Ho ricambiato con foga mentre lui mi succhiava la lingua con vigore.
Usciti dall’acqua mi sono accasciato ai suoi piedi, ho messo le mie mani sulle sue cosce, accarezzandole timidamente e salendo pian piano fino a saggiare la consistenza dei suoi glutei di marmo.
“Toccalo, accarezzalo, non avere paura!” disse ancora Luca “Non morde mica! Anzi, se lo tratterai bene ti darà dell’ottima crema solare!”.
Le mie mani allora gli accarezzarono i fianchi e lentamente scivolarono sulla carne prelibata del suo uccello: con la mano sinistra iniziai ad accarezzargli lo scroto sentendo sotto le mie dita i suoi grossi testicoli, mentre con la destra gli strinsi forte l’asta nella mano. Iniziai a massaggiarlo, favorito in questo dall’acqua del mare che faceva scivolare agevolmente le mie dita sul suo splendido cazzo, e pian piano avvicinavo il viso alla grossa cappella che emanava un meraviglioso ed arrapatissimo odore.
Mentre continuavo ad accarezzarlo, posai le labbra sulla pelle di seta del glande, baciandolo ripetutamente.
“Bravo, baciami il cazzo! Leccamelo per bene!” mi disse sempre più arrapato.
Sempre continuando ad accarezzargli i coglioni, cominciai a leccargli la cappella gustandone il sapore misto a quello dell’acqua salata, per poi dedicare slinguate sempre più intense a tutto il cazzo.
Lo baciai ancora sulla cappella, poi sul tronco e, mentre con una mano lo tenevo sollevato, via via ricoprii l’intera asta di baci fino ad arrivare allo scroto. Lo titillai con la lingua e lo leccai avidamente, sentendo i testicoli sobbalzare alle profonde slinguate che gli davo. Poi risalii lungo il cazzo con la lingua fin sulla punta del glande, lo baciai ancora e finalmente lo presi in bocca. Sentii che il corpo del ragazzo fu percorso da un brivido, mentre io davo una prima, profonda succhiata al suo splendido uccello, gustando finalmente a pieno il sapore di maschio in calore nella mia gola. Gli diedi due o tre energiche succhiate assaporandolo voluttuosamente e, mentre lo accarezzavo ebbi finalmente il coraggio di alzare gli occhi per guardarlo in viso:
“Mmmmm che meraviglia! E’ davvero fantastico!” mugolai mentre mi strofinavo l’uccello sulle guance.
“Ti piace il mio cazzo, vero? Allora succhialo, fammi godere, disse lui.
Eccitatissimo gli ripresi il cazzo fra le labbra ed iniziai un vigoroso su e giù con la testa, mentre le mie mani erano praticamente incollate alle sue chiappe e le stringevano forte, forzando il suo bacino a muoversi avanti e indietro per rendere ancora più avido il mio pompino, ero davvero affamato di cazzo.
Sentivo la sua pelle di seta scorrermi fra le labbra e sulla lingua, che lo accarezzava ogni volta che affondava nella mia gola, mentre ritmicamente lo succhiavo accompagnandone il moto a stantuffo.
Ogni tanto interrompevo l’andirivieni del suo cazzo nella mia gola afferrandolo con una mano e strofinandomelo avidamente e voluttuosamente sulle guance, baciandolo e slinguando con foga, strofinando il viso sul suo cazzo, sui coglioni e sul pube, per poi riprenderlo ancora in bocca ricominciando un accanito su e giù con la testa.
Lui mi aveva posato una mano sulla testa e mi incitava come fossi stato la sua donna: “Così, succhiamelo, succhiamelo tutto!
Lo spompinai con foga senza nemmeno rendermi conto che ormai era prossimo all’orgasmo.
Gli succhiavo il cazzo pensando solo all’eccitamento che mi dava il suo sapore nella bocca, suo orgasmo mi colse quindi quasi di sorpresa: rantolò al culmine del piacere, mi levò dalla bocca l’uccello quasi strappandomelo dalle labbra ed iniziò a menarselo a gran velocità.
Un istante dopo dalla cappella lucida iniziarono a schizzare caldi fiotti di sperma che mi colpirono il viso e le guance,
La sborrata fu abbondantissima, e anche se la maggior parte degli schizzi si erano riversati su di me come una vera e propria doccia di nettare caldo e profumato, riuscii ad assaporare solo pochissima gocce di quella densa spremuta di coglioni.
Poi lui mi strofinò l’uccello sul viso, carezzandomi le guance e le labbra con la seta della sua grossa cappella, spalmandomi sulla pelle lo sperma: appena smise glielo afferrai ed iniziai una lenta, accurata ma vorace pulizia con la lingua e le labbra.
Gli leccai ogni centimetro del cazzo, assaporando a fondo il sapore di ogni stilla di sperma che raccoglievo con la lingua, mentre sentivo sul mio viso e sul collo colare lentamente le gocce di liquido che lui mi aveva appena schizzato addosso.
Mentre continuavo a leccare quello splendido cazzo, sentii che continuava a rimanere duro come il marmo, caldo e pulsante come quando avevo cominciato a spompinarlo.
Pensai allora che c’era solo una cosa da fare, per non perdere l’occasione e soddisfare a pieno la mia sfrenata voglia di quel grosso cazzone: smisi di leccarlo e rapidamente mi misi a pecora sull’asciugamano, spingendo all’indietro il culo per mostrargli la strada. Girai la testa verso di lui mentre con una mano mi accarezzavo il culo e la passavo nel solco fra le chiappe.
“Mettimelo nel culo, ti prego! Muoio dalla voglia di cazzo! Inculami, voglio essere la tua troia!” lo supplicai. Lui non aspettava altro e si inginocchiò dietro di me.
“Va bene, disse. “Ora ti accontento! Te lo metterò nel culo con vero piacere!”.
Sentii che mi appoggiava la cappella sul buco del culo ed iniziava a spingere. Il grosso cazzo iniziò farsi strada lentamente nel mio culetto, lubrificato dall’abbondante saliva di cui l’avevo ricoperto, e sentii l’ano dilatarsi al massimo per permettergli di penetrarmi.
Mi sentivo sfondare lentamente il culo da quei centimetri di cazzo che sembravano non finire mai, lunghi centimetri di uno splendido uccello che desideravo tutto dentro, tutto nel culo a rendermi una vera troia.
Luca mi infilò nel retto più a fondo che poteva il suo cetriolone di carne, mi afferrò forte per i fianchi ed iniziò lentamente a stantuffarmelo nel culo.
“Eccotelo, Prendi tutto il mio cazzo, prendilo tutto!” ansimò mentre cominciava ad accelerare pian piano il ritmo.
Io sentivo il suo enorme uccello trapanarmi il culo con sempre maggiore facilità, colpo dopo colpo, sempre un po’ più veloce e sempre un po’ più forte, facendomene desiderare ancora, ancora e ancora. Volevo il suo splendido cazzo, lo volevo tutto nel culo, lo volevo ancora e più forte, lo incitavo a sbattermi come una troia, come la sua troia, mugolavo che aveva un cazzone fantastico e che lo desideravo tutto dentro fino ai coglioni.
È rimasto fermo un po' poi mi fece girare sul dorso…. Voglio vederti in faccia come godi.
Ha iniziato nuovamente a sfondarmi con forza, godevo e aprivo le gambe più che potevo per aprirmi sempre di più, per sentire il suo cazzo fini all’ultimo millimetro ogni tanto univa qualche sputo finché il mio culo ha iniziato a sbrodare e tutto è diventato più agevole. “che culo largo che hai... quanti cazzi hai preso eh...? ti monto tutto il giorno... hai un culo fantastico” io gemevo sempre di più, adoro essere scopato così e gli chiedevo di continuare...di continuare...di continuare!
Mi prese il cazzo in mano e inizio a segarmi, godevo all’inverosimile ----Godi troia mi diceva.. voglio vederti sborrare mentre ti inculo.
Siiiii fammi godere….. ma dammi la tua bocca.
Mi lasciò il cazzo per un istante e si piegò su di me continuando ad incularmi, le nostre bocche si unirono in un bacio senza fine, mentre le mie mani si posero sui suoi glutei controllando il ritmo dei suoi movimenti che si facevano sempre più frenetici
Dopo alcuni minuti di quel bacio senza fine, si rialzo mi riprese il cazzo in mano e continuò a segarmi .
Movimenti incontrollati, e brividi di piacere si impossessarono di me fino al raggiungimento di un orgasmo idilliaco.
Getti di sperma inondarono il mio petto, mentre Luca aumentava il ritmo dell’inculata quello splendido stallone di razza mi montava con foga, tenendomi forte per i fianchi ed affondando i colpi nel mio culo con movimenti del bacino ampi e profondi.
Ad ogni colpo il mio corpo sobbalzava per la forte spinta, e sentivo il retto ormai rilassato accogliere docilmente il meraviglioso cazzone del ragazzo, e mugolavo come una cagna stringendo e mordendo l’asciugamano.
“Hai un culo stupendo troia! Godi, goditi tutto il mio cazzo!” rantolava lui mentre mi trapanava il culo.
E godendo come una troia io gli rispondevo: “E’ tutto per te stallone! Rompimi il culo col tuo cazzone, dai, sbattimi!”.
E più lo incitavo, e più lui metteva foga nei colpi, sfondandomi il culo e facendomi godere come non mai e facendomi quasi gridare di piacere.
Finché, dopo alcuni rapidi colpi, mi sentii improvvisamente svuotato: il mio culo era vuoto e prima che potessi realizzare sentii uno schizzo di sborra rovente colpirmi il petto, seguito da altri, lunghi, violenti, schizzi, che mi colpirono il buco del culo e le chiappe,
Con le mani iniziai spalmarmi sul culo la sborra, mentre osservavo il ragazzo che si masturbava furiosamente l’uccello, dalla cui cappella purpurea continuavano a sgorgare sempre più rari fiotti di sperma.
Dopo l’eiaculazione, Luca rimase in ginocchio con gli occhi chiusi per riprendere fiato.
Io mi girai, ed iniziai a succhiargli dolcemente il cazzo ancora pulsante per la sborrata, e lui, carezzandomi la testa, mi disse: “Sei stato fantastico....
Ero orgoglioso del mio... lavoro!
Smisi di spompinarlo e gli risposi sorridendo: “Con uno stupendo cazzo come questo è facile sentirsi orgogliosi. E poi aggiunsi: “Ora vado a darmi una ripulita.”.
Mi alzai e mi tuffai in mare per darmi un pulita veloce: non potevo certo tornare in albergo coperto di sperma!
Fatta l’ora di rientrare salutai Luca con un bacio.
Ci vediamo anche domani
Luca fece cenno di si con la testa e me ne andai
Continua......
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