Gay & Bisex

Trekking


di LoQuiero
03.02.2024    |    72    |    2 8.0
"Eppure lui mettendomi le braccia al collo mi baciò appassionatamente, come mai nessuna ragazza aveva fatto..."
Trekking
Era già un po di tempo che Luca insisteva per andare a fare due giorni di trekking nella Garfagnana ( Lucca )
Un giovedì di maggio prendiamo due giorni di ferie già dalla mattina faceva caldo si carica i nostri zaini e racchette nella macchina, via destinazione Silico.
Silico è un paesino grazioso della Garfagnana dove partono diversi sentieri che si congiungono fra di loro, e poi sono tutti segnalati
Partiamo di buon ora e già dalla prima mattina la temperatura prometteva bene.
Arrivati parcheggiamo la macchina prendiamo i nostri zaini facciamo scorta di acqua, le scorte alimentari erano state fatte e comunque lungo i sentieri si trovano delle sorgenti, rifugi.
Decidiamo di fare il sentiero CAI.
Non sto a spiegare che durante il percorso sostavamo qualche minuto si mangiava beveva si parlava.
Ecco Luca ha sempre avuto una chiacchiera, che quando inizia non avrebbe mai smesso, ma quando le salite si fecero ardue si zitti di netto.
Il sole cominciava a tramontare, ancora qualche centinaio di metri e si sarebbe arrivati ad un rifugio
Arrivati, c’era un bel piazzale ai lati del rifugio un lato era già occupato da quattro tende, entrava anche la nostra, ma abbiamo preferito il lato opposto senza affollarsi tanto
Una volta finito ci siamo diretti al rifugio per mangiare un boccone.
La serata si presentava abbastanza allegra c’erano due ragazzi che suonavano la chitarra e gli altri tutti intorno, ci siamo uniti a loro e fra un canto un bicchierino giunse l’ora di andare a nanna

La temperatura fuori era accettabile anche se durante la nottata le temperature sarebbero ancora calate ma nei nostri sacchi a pelo, saremmo stati al caldo
Non riuscivo a dormire, mi giravo continuamente dentro il mio sacco pelo
Cominciai a rammentare la mia casa, il mio bel lettone comodo, tutti gli agi e i vizi della vita in civile.
Mi girai sul fianco sinistro per riaddormentarmi, mi girai dall’altra parte, imprecando mentalmente, mentre Luca dormiva come un sasso.
Anche lui era rinchiuso nel suo sacco a pelo
Accessi per un attimo la torcia ammirandolo mentre dormiva racchiuso nel suo sacco pelo, dovetti ammettere che era un bel ragazzo: alto, sportivo, statuario, simpatico e gentile.
Decisi di uscire dalla tenda per prendere un po’ di aria probabilmente feci un po’ di rumore, si voltò verso di me e mi chiese come mai non dormivo.
Gli risposi: la prima notte che sono fuori del mio letto era sempre così e lui annuì.
Io esco un po’ gli dissi, fuori c’era una bella luna piena, guardavo intorno a me e ciò che mi circondava, la luna con i suoi raggi illuminava le montagne mi sembrava di essere dentro una fiaba.
Un attimo dopo Luca era accanto me era uscito dalla tenda con una coperta addosso .
Guarda che spettacolo, Luca mi fissò con i suoi occhi sognanti, azzurri come il mare incontaminato, e questo fece scattare qualche cosa in me.
Premetto che non avevo mai avuto alcun pensiero omosessuale, eppure in quel momento si rivelò la mia sessualità, lui si avvicinò al mio orecchio e cominciò a leccarmelo.
Ero molto imbarazzato, esperienze gay non ne avevo mai avuto, e quindi mi scostai.
Eppure lui mettendomi le braccia al collo mi baciò appassionatamente, come mai nessuna ragazza aveva fatto.
Le sue labbra morbide e vellutate si appoggiavano alle mie, e le nostre lingue, come un turbine, si abbracciavano appassionatamente.
Mi sussurrò nell’orecchio, lasciati andare.
Quel ragazzo, atletico e muscoloso, mi disse che aveva tenuto nascosto la sua vera vocazione perché aveva paura che io mi sarei allontanato, che non lo avessi più guardato e stimato.
Ascoltai tutto in silenzio, riflettendo che cosa mi stava succedendo , quando lui mi disse: “Sono ormai quattro mesi che mi masturbo pensando a tè, ora non ce la faccio più da solo… “. Mi fissava sempre con quegli occhi, poi mi prese per mano e si indirizzo verso la tenda una volta dentro, lasciò cadere la coperta che aveva sulle spalle, era tutto nudo, a quello spettacolo che si parava ai miei occhi, rimasi per un attimo impietrito
Ci abbandonammo ad un bacio profondo, fondendoci in un tutt’uno, raggiungendo uno stato d’estasi inebriante. Lui mi confessò, anche se timidamente, di non avere mai avuto esperienze sessuali. Mi sembrò strano che, un bel ragazzo come lui, con i suoi occhi ipnotici, il suo viso da narciso, i suoi capelli corti e neri ed il suo corpo scultoreo, non avesse mai scopato, dato che avrebbe avuto tutte le ragazze, o meglio i ragazzi, che avesse voluto. Gli leccai le labbra carnose, poi passai a succhiargli i lobi delle orecchie, scesi a baciargli il collo. Il suo petto era liscio, fremeva dalla voglia, ed io gli succhiai con foga i capezzoli, mordendoli . Era già al settimo cielo! Quindi discesi fino ai pettorali, li leccai in tutta la loro grandezza, palpando con una mano i suoi pettorali muscolosi. I suoi addominali erano come un campo, ed io ero il fattore che li seminava con tanta pazienza dei miei baci. Scesi sempre di più e lui era scosso da fremiti sempre più frequenti. Per quanto desiderasse, passai a bacargli le gambe, fino agli alluci, per averlo tutto mio. Intanto il suo cazzo si ingrandiva. Dapprima si alzò poco, come per spiare, poi con un impeto si mostrò in tutto il suo splendore. Era la settima meraviglia del mondo: grande, ma soprattutto lungo, lunghissimo; tanto che avrebbe spaccato qualsiasi buco avrebbe incontrato. Mi fermai a guardare questo strumento del piacere. Le palle erano grandi modellavano perfettamente quello scroto troppo piccolo perché le contenga, ed il prepuzio era troppo corto per contenere quella mostruosità. La cappella violacea pulsava velocemente di desiderio, e fuoriusciva già una gran quantità di liquido gustoso. Lui mi guardò voglioso e io gli feci i complimenti per tanta grazia.
Mi sorrise e disse:
“È tutto per tè, leccalo, ti prego”. Tutta quella gentilezza, una delle sue doti migliori, non era necessaria, anche perché io mi ero già avventato a quel palo della cuccagna.
Lo presi in mano, e cominciai a menarglielo piano, ma violentemente per il desiderio.
Osservavo affascinato, quasi ipnotizzato, il nascondersi e svelarsi del glande, quasi fosse un bambino giocoso.
Lo guardai mentre godeva, si mordeva le labbra e strizzava gli occhi. Il suo respiro si faceva sempre più affannoso e veloce, sentivo il suo cuore battere come non mai.
Gli feci allargare le gambe e cominciai a leccarlo, partendo dall’ano, finendo per succhiargli i coglioni. Poi salii per l’asta e con la mia lingua gli leccai tutta la cappella, già ricoperta da molto liquido dolciastro.
Lui mi guardava estasiato, mentre continuavo a leccare e a giocare con il suo glande, esplorando anche la sua gigantesca uretra.
Mi accarezzò dolcemente il viso, mi fece succhiargli il dito, che poi si portò alla sua bocca, ciucciandolo avidamente.
Poi smisi di giocare e cominciai a spompinarglielo come si deve, dapprima piano, poi sempre più velocemente.
La sua schiena si inarcava di piacere e tutti i suoi muscoli si contraevano in modo aritmico, caotico. Continuava a carezzarmi e io cercavo di ingoiare tutto il suo uccello, senza però riuscirci per la sua eccessiva lunghezza. Era dolce, non mi forzava, poi divaricò le gambe, come ad invitarmi, e cominciò a toccarsi il culo. Allora, per accontentarlo, gli massaggiai il buco. Era così innocente, roseo e vergine.
E lui, così ingenuo e completamente abbandonato a me per la sua prima esperienza, mi faceva tenerezza e mi invaghivo sempre di più di lui ad ogni pompata.
Lo lubrificai e con un movimento lento, gentile lo infilai in quello stretto buco. Raggiunsi ben presto un buon ritmo sincronizzato tra la bocca e il dito, Mantenni un ritmo tranquillo, quasi per continuare all’infinito quell’idillio, poi mi disse:
“Voglio un altro dito”. Mi affrettai ad aggiungere il secondo dito e poco dopo, assecondando i suoi desideri aggiunsi il terzo ed infine il quarto. Continuai a sfottergli il culo e a spompinarlo per una decina di minuti, mentre vedevo continuare a crescere il suo piacere.
Ad un tratto cominciò ad ansimare più forte, i suoi fremiti divennero più caotici e frequenti, il suo viso si era tramutato in una smorfia di piacere smisurato, e si mordeva il labbro, fino quasi a farlo sanguinare.
Allora cominciai a massaggiare con il pollice, rimasto disoccupato, i suoi coglioni, e la sega divenne sempre più violenta. In uno spasmo il suo culo si contrasse, più volte e sempre più forte, i coglioni vibravano nell’ultima produzione di sperma ed il suo uccello si fece duro come l’acciaio.
La cappella si gonfiò enormemente e cominciò a pulsare. I gemiti si sostituirono ben presto ai fremiti, poi il terremoto. Affondai completamente la bocca, mentre lui gioiva:
“Oh siiiiiiiiiii vengo … ti amo … madonna … mhh …… mhhhh ……….. ah ……. ahhh ………. puttana Eva ……….. sborro ……… Oh, quanto godo ………….. sì ……. ecco …….. arriva ……………… sì ………… sììììì ………. AHH … AHHHHH ………….. AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH. ”
Una valanga di liquido mi invase la bocca.
Fuoriusciva dalla cappella con una violenza inaudita, saranno stati una decina di schizzi, tutti ben alimentati.
Era dolce, caldo e cremoso, gustosissimo.
Non credevo che fosse così buono! Lo ingoiai avidamente, ma non tutto, perché decisi di condividere quella delizia con Luca.
Risalii e lo baciai.
Lui mi ripulì dapprima le guance sporche, poi ingoiò tutta la sborra che gli avevo conservato. Prima di terminare, scesi a dare l’ultima buonanotte al suo cazzo, e a ripulirlo per bene, perché prima ero impossibilitato a farlo, visto quanto aveva schizzato.
Ci baciammo ancora appassionatamente, mi leccò la mano con cui gli avevo sfottuto il culo poi disse: ” Ora è il mio turno! “.
Cominciò ad infilare le mani nei miei boxer, palpandomi il mio pacco con molta foga.
Si leccava la mano e carezzava dolcemente i miei pettorali, i miei addominali, mentre i suoi occhi brillavano d’eccitazione.
La sua mano mi eccita, percorre tutto il mio corpo, scende, mi eccita; comincia a palparmi i boxer, particolarmente il mio pacco.
Comincia a baciarmi ovunque, dapprima il lobo dell’orecchio, poi passa al collo, scende piano piano, mi succhia i capezzoli, come se fosse un lattante, poi vedo che il suo cazzo è già nuovamente in piena erezione. Mi bacia sui boxer, me lo succhia attraverso le mutande, poi stufo, mi sfila la biancheria, e mi ripulisce con la lingua le palle. Il mio pene comincia ora a mostrarsi orgoglioso.
Si ferma a guardare la mia fiera bestia rizzarsi. Sorride, mi bacia il pube, da vero esperto, si, perché non è solo sesso quello che facciamo. è un idillio d’amore, di piacere. I nostri corpi si fondono in un tutt’uno creando un’essenza perfetta d’amore e pace interiore.
La sua lingua mi percorre i coglioni, me li succhia avidamente, io godo in una maniera pazzesca.
La sua lingua dovrebbe, a mio parere, essere riconosciuta dall’Unesco quale patrimonio per l’umanità, niente è lasciato al caso, mi lecca, mi bacia il mio uccello e ora comincia a spompinarmelo per bene.
La sua bocca percorre tutto il mio uccello: su, giù, e ancora su, giù, in un ritmo estasiante, la sua lingua avvolge in calde spire il mio membro facendomi godere come non mai, infila la lingua nell’uretra, il piacere comincia a diffondersi nel mio corpo, il ritmo si fa sempre più sostenuto, lui si tocca, lo vedo masturbarsi lentamente, poi più veloce, vuole sincronizzarsi alla sua bocca vogliosa, sono sull’orlo dell’orgasmo, comincio a sentire pulsare i coglioni, ma a quel punto tutto si arresta, lui risale e cominciamo a baciarci.
Il mio cazzo è violaceo, gonfio e voglioso.
Poi Luca si alza e si inginocchia sopra di me, rivolto verso il mio petto. Mi afferra in pene, lo rizza e comincia a sedercisi sopra.
Lo ammette anche lui, è un gran voglioso, gli piace sentirselo dentro, ma non disdegna anche di scopare il mio culo.
Il suo buco piano piano cede, non lo ha neanche lubrificato, ma a lui piace così.
Il mio cazzo penetra sempre di più nel suo infinito intimo, lui geme, dapprima piano, poi sempre più forte.
Giunto in fondo preme verso il basso, per sentirselo tutto dentro, poi si alza, si abbassa.
Il ritmo diventa sempre più veloce, lui si masturba, io lo tocco sui glutei, poi passo al petto.
Rimaniamo in quell’estasi per qualche minuto, poi decido di cambiare le parti.
Lui è irritato, lo vuole con insistenza.
Lo compiaccio, ma cambiamo posizione, Luca si sdraia in schiena e io amo da sopra, adoro vederlo eccitato, godere, come a lui piace vedermi il viso contorto in smorfie di piacere.
Ci baciamo molto, lo penetro nuovamente e prendo in mano il suo pene e lo masturbo, veloce e violentemente, proprio come la prima volta, e come lo fa impazzire. Il suo viso si contorce, dalla sua bocca cominciano ad uscire urla e gemiti. La sua schiena si inarca, rivolge la testa verso l’indietro e i suoi muscoli cominciano a contrarsi caoticamente. Il suo buchino si restringe improvvisamente. Mi dice:
“Fermati, altrimenti vengo subito, …….. oh …….. ahh ……. rallenta ….. mhhhhhhhhh … si …….. “. Lo fisso negli occhi, non ho la più minima intenzione di fermarmi. Lui lo capisce, si alza mentre lo fotto e mi bacia appassionatamente, poi si lascia cadere
È in pieno orgasmo, il suo cazzo si gonfia ed esplode.
“Oh … si …… siii ……… ohhhh ……. ah …… ah ………… ahhhhhhh ……….. ahhhhhhhhhhhhhhh ………… cazzo vengo ……………… continua così ………….. daiiii ………… AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH! ”
Imponenti getti escono dal suo cazzo. Sono violenti, caldi, gli ricadono sul petto, sul viso, sui capelli, sul letto. È dolce, viscoso, Lui ansima distrutto, si alza e si sdraia.
Comincio a ripulirlo, lecco e ingoio tutta la sua calda sborra, conservandone un poco per lui.
Un poco di sperma me lo spiana sul mio petto, è un suo rituale, così che io lo ricordi sempre. Ora tocca a me, comincia a pompinarmi il mio pisello con una foga, ci dà dentro dolcemente, adattando la velocità al mio godere. Sborro dopo pochi istanti.
La sua bocca è chiusa ermeticamente contro la mia cappella, godo come una cagna in calore, oddio come godo. I miei gemiti sono più intensi dei suoi, più prolungati.
“Vengo …….. si ……. siii ………… dai ………. dai ……. Mhhh ….. ohh …….. si ……. sii …….. si,……………… AHHHHHHHHHHHHHHHHH ……. OHHHHHHHHHHHHHHH …… SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!! ”
Lo ammetto, non sono al suo livello, ma lui ciuccia tutto avidamente. Come al solito si spalma la mia sborra sul suo petto, e un poco se la infila nel suo buchino. Vedo che comincia a sfottersi il culo con il dito medio, lubrificato dalla mia sborra, poi mi porge il dito, glielo ciuccio tutto. A sua detta il mio seme è molto più buono del suo, anche se non così abbondante. Come prima ne conserva un poco per me, si struscia sul mio corpo e mi bacia. Il mio umore si mischia con le nostre lingue, mi abbraccia e continua a baciarmi.
Rimaniamo ancora distesi per alcuni minuti, in estasi. I nostri corpi sono abbracciati, fusi in un tutt’uno, ci accarezziamo reciprocamente, dolcemente. Fino ad addormentarci.
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