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Incontro inaspettato


di LoQuiero
02.12.2021    |    631    |    0 9.6
"Più di meta non riuscivo a prenderlo..."
Quel giorno le previsioni del tempo davano temperature sopra i 39 gradi Così di prima mattina presi un libro da leggere, una coperta e con la macchina mi diressi verso la montagna, a circa una ventina di Km dalla città.
Siamo alla fine di una strada bianca ai piedi di una collina, un luogo fresco con un laghetto per pesca sportiva, contornato da un bosco di alberi ad alto e basso fusto con qualche isola di verdi prati.
Stendo la coperta all’ombra di questi piccole isole verdi, mi sdraio e in modo spensierato osservando ciò che mi circondava, e comincio a leggere il mio libro.
Più tardi qualcosa attira la mia attenzione.
Un movimento alla periferia del mio campo visivo.
Così mi volto nella direzione da cui proviene il richiamo. "Ciao, fa caldo oggi giù in città, dice un signore apparentemente sulla sessantina.
-Qui si sta veramente bene mi dice con un lieve sorriso di soddisfazione.
È vero rispondo - sono venuto su per stare un po’ in santa pace e godermi questa brezza mattutina che scende dalla montagna.
- allora ti ho disturbato!
- No niente disturbo – Lei piuttosto è venuto a pescare
- No, io abito qui, quella è la mia casa
-L’ho acquistata pochi mesi, quando sono andato in pensione, e cosi iniziò a parlare dell’acquisto della casa, quanto l’aveva pagata, ecc
Ma più guardavo quell’uomo, e più mi dava l’impressione di averlo già visto, da qualche parte, dentro di me mi dicevo, ma forse mi sbaglio.
L’aria cominciava a riscaldarsi, lui mi invito a seguirlo presso la sua villetta, ed io accettai
Ci presentammo.
Entriamo dal cancello che lui richiude alle nostre spalle, mi invitò a seguirlo facendomi visitare la casa
Mi guardai intorno sorpreso per come era arredata.
La sua è una graziosa villetta indipendente con un giardino oltre 450 m2 tutto recintato con una bellissima siepe di lauro
Guardando i suoi quadri appesi al muro, ne notai uno con il simbolo delle Farmacie.
Ci misi un attimo a capire dove lo avevo già visto. "Ma tu sei il dottore della farmacia all'angolo, di via ……. giusto?", gli dissi. "Sì, sono proprio io", mi rispose con un sorriso cordiale.
- Io avevo riconosciuto mi disse, altrimenti non mi sarei avvicinato.
(In quella farmacia prendevo sempre tutto ciò che mi occorreva per il mio vizietto, sempre in solitario. preservativi al lubrificante olii ecc)
-Ti posso offrire da bere mi chiese – si grazie risposi,
"I bicchieri sono dietro di te", così mi voltai a prenderli.
Versò una bibita al limone e andammo in giardino a sorseggiarla.
Così fra una chiacchiera e l’altra si fece mezzogiorno.
- Adesso a pensare di ritornare giù in quel forno, mi viene il latte ai coglioni – dissi
-Perché non rimani qui, io sono solo, ci facciamo uno spaghetto, un po’ di affettato.
Mi sarebbe piaciuto rimanerci, ma non ne volevo approfittare.
- Sarà per un altra volta.
E cosi ci salutammo e me ne andai
Come già accennato era un’estate particolarmente torrida, cosa che faceva gioire quasi tutte le persone che conoscevo, ma che per me, che il caldo lo soffro tremendamente, significava condanna a morte. Allora mi dico , perché non uscire e andare al fresco?
Fu così che ritornai lassù , ma non mi fermai dal dottore farmacista, ritornai al solito posto, stesi la coperta, e mi sdraiai al fresco di quelle colline. Fino a quando - ciao, era il dottore che dalla sua vista, mi aveva visto arrivare.
Vieni da me che c’è più fresco.
E cosi lo segui nuovamente, mi offrì da bere e ci mettemmo a parlare
Insomma, parla tu che parlo io, la mattinata proseguiva tranquillamente, fino a che, Dio solo sa per quale motivo, mi venne una potentissima erezione.
Una di quelle inaspettate, immotivate, che però è impossibile nascondere, e che non passano nemmeno se ti metti sotto ad una doccia di acqua gelata
Capite che l’imbarazzo era abbastanza forte. Cercavo di nascondere la mia eccitazione e mi dicevo, passerà? D’improvviso il medico si avvicina a me e messa una mano sulla spalla mi guarda intensamente negli occhi mette la mano sotto la maglietta e inizia ad accarezzare il mio corpo.
Potrei mentire dicendo che le sue dita scorrevano su una pelle morbida che fremeva a quel massaggio, il buon Mario (così si chiama) 62 anni, asciutto con una leggera prominenza addominale i capelli corti e bianchi e due meravigliosi occhi blu. inizia a baciarmi sul collo.
Mi ritrassi un po’ per non dare subito l’impressione che tutto ciò mi piaceva
- ti ha reso fastidio? - No, risposi, sono rimasto solo un po’ sorpreso.
la situazione si fa sempre più intima, in quanto il parlare diventa sempre più suadente e le parole sempre più sexi ed intime…io ero fra l’imbarazzo e fra l’eccitato…in imbarazzo perché ho capito che il passivo sarei stato sicuramente io, eccitato perché la cosa mi stava stuzzicando le fantasie….poco dopo sento il suo respiro vicino la mio collo, sento la sua voce direttamente nell’orecchio, sento la forza ed il calore del suo corpo vicino al mio…mi prende la mia mano e la porta sul suo ‘pacco’…li capisco che è di MARMO capisce il mio imbarazzo ed indecisione…gli spiego che io non sono mai stato con un uomo…mi bacia contraccambio…ora lui diventa pienamente il dominatore della situazione, si posiziona davanti a me, lo guardo da seduto dal basso in alto…mentre la sua mano si fa intraprendente in me…adesso mi accarezzava il culo.
Chiusi gli occhi, inarcai la schiena e mi abbassò fino a metà delle chiappe, i pantaloni.
Mario mi strizzo le chiappe nude e giocherellò un po' con il perizoma. "Hai proprio delle belle mutandine, ma ancora più bello è questo culo", che ti porti dietro mi disse palpandomi vigorosamente.
Poi mi abbassò del tutto i pantaloni, mi accarezzò i fianchi e salì, sfilandomi la maglietta. Allora mi guardai intorno se qualcuno poteva vedere.
- Tranquillo qui non ci vede nessuno oltre la siepe che è alta c’è la rete e un ombreggiante quelle parole mi avevano reso più tranquillo, lo guardai negli occhi e mi inginocchiai nell’erba del suo giardino.
Gli calai i pantaloni della tuta e liberai il suo cazzo dagli slip mentre lui si toglieva la maglietta.
Aveva decisamente un bel cazzo, vedo la sua eccitazione…. per la prima volta sento l’odore di quel membro..per la prima volta lo sento in bocca ed inizio a succhiarlo…per la prima volta sento un cazzo duro con le mani e non solo…sento il suo piacere e sento il mio nel fargli quel lavoretto…poi mi invita a continuare il lavoretto di bocca…
Avevo davanti due palle grosse incorniciate da un groviglio di peli bianchi e un cazzo lungo e tozzo.
Mi teneva la testa schiacciata contro la sua nerchia a riempirmi fino in fondo alla gola, quando lo tirò fuori era pieno di saliva, con fili di bava che andavano dalla mia bocca alla sua cappella.
Lo guardai negli occhi dal basso verso l'alto mentre spalancavo la bocca e tiravo fuori la lingua.
Iniziai a masturbarlo lentamente mentre gli succhiavo avidamente la cappella.
Sentì quel cazzo allungarsi indurirsi e aumentare di volume, tant’è che la cappella faceva fatica ad entrare nella mia bocca
Mario iniziò a godere.
Con le mani mi prese la testa spingendola delicatamente. Più di meta non riuscivo a prenderlo.
Era davvero lungo e grosso.
Gli accarezzavo i coglioni quando il suo piacere si fece più intenso.
Bastò uno sguardo o poco più, mi trovai con le mutande calate, Ci sdraiammo, dopo aver messo la coperta sull’erba, e si iniziò un 69 da favola.
Io ero sopra e potevo godermi quell’asta meravigliosa mentre lui sdraiato sotto di me oltre a farmi un pompino, mi esplorava il culo con le dita, prima uno, poi due, infine anche tre dita, facendole roteare e andando avanti e indietro.
Io godevo, mi piaceva spingevo il culo verso la sua mano affinché mi penetrasse completamente, lui ci provò, ma dovetti desistere per il dolore
Mi afferrò per i capelli con un movimento deciso mi girò e mi fece mettere a pecora.
Allargai le gambe, inarcai la schiena e spinsi il mio ano verso di lui. "Siiiiiiii", iniziai a gemere mentre con la mano bagnata di saliva mi forzava il culo con un dito.
"Ti piace è?", disse affondando tutto il dito dentro di me.
"Siiiiiii", risposi muovendo e contraendo il culo.
Mi iniziai a masturbare.
Lui sputava e trafficava ora con due dita.
Poco dopo mi sentii prendere per i fianchi, la cappella che si appoggiava al mio foro e che iniziava a spingere.
Cedetti subito, era entrato, un poco di adattamento e poi iniziò a stantuffarmi.
-Faccio piano, inoltre ti dico che sono piuttosto lungo ad arrivare, non era certo un tipo da due minuti di scopata.
E così fu, iniziò piano e leggero, entrava poco, poi, lentamente iniziò a spingere di più.
Quando lo ebbi tutto dentro mi sentii pieno come non mai.
"Oddio come mi riempi, cazzo siiiiii", gridai.
Me lo sentivo in pancia.
Mario mi scopava lentamente ma in profondità, facendomi assaporare ogni centimetro del suo lungo cazzo.
Mi sentivo l’orifizio leggermente dolorante dovendosi abituare e assuefarsi al piacevole intruso
Non potevo far altro che gemere e dire siiiiii.
Mi stava scopando di brutto, un paio di volte uscì completamente dal mio sfintere, quando lo fece gettava saliva per lubrificarlo
Dopo avere verificato che fossi bene lubrificato mi ripiantava il suo enorme cazzo dentro, e ricominciava a spingere, è andato avanti un bel po’, mi sentivo il culo indolenzito i suoi colpi diventavano sempre più violenti e mi trattenne a sè.
Sentivo il suo cazzo pulsare, non andava nè avanti nè indietro, cercava di stare dentro di me il più possibile, intuii che li a poco sarebbe venuto, stava sborrando,
"Cazzzoooooo, riempimiiiii!", gli gridai.
Mi martellò sino a riempirmi l'intestino.
Anche io venni senza toccarmi il cazzo con un orgasmo prostatico
Entrambi esausti rimanemmo un po' così sulla coperta all’aria aperta.
Poi mi voltai e vidi il volto di Mario.
Ci guardammo negli occhi e sorridemmo.
Quando mi sfilò il cazzo dal culo sembrava non finire mai, ci mettemmo nuovamente a 69 questa volta io sotto di lui, gli presi il cazzo in bocca lo ripulii per bene, mentre Mario oltre a leccarmi il cazzo mi laccava il culo grondante della sua sborra "Ti va una doccia?", mi disse Mario. "Certo che sì", gli risposi.
Non dico che da quel giorno gli appuntamenti con Mario sono diventati fissi, ma quando ci assale l’eccitazione e la voglia di cazzo, non ci facciamo mancare niente.
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