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L'infortunio


di LoQuiero
30.09.2020    |    3.267    |    9 10.0
"Mi piaceva strofinarmi al suo corpo, le sue braccia erano alzate, accarezzavo la sua pelle morbida e vellutata mentre la mia mano continuava a tenere l’asta..."
L’infortunio

Tutto cominciò per un banale incidente ad un ragazzo di colore di una struttura di accoglienza per immigrati

Il Responsabile di questa struttura che conoscevo molto bene mi chiamò sul cellulare perché aveva bisogno di almeno due persone, per fare assistenza a questo ragazzo di anni 23 che si era fratturato entrambi i polsi causa caduta da un albero e ingessato fino all’omero lasciando libera l’articolazione della spalle, inoltre si procurò un forte trauma alla colonna vertebrale che i medici consigliarono riposo assoluto a letto per 20 giorni e 30 giorni di gesso.

Questo ragazzo, (tralascio il nome ) praticamente aveva bisogno di tutto, di fare il bagno, di essere imboccato per mangiare, di essere pulito per i suoi bisogni fisiologici, insomma un assistenza completa.

Riusci a trovare solo un infermiere che dietro un compenso orario accettò di darmi una mano solo per un ora al giorno per fare l’igiene intima e due ore quando c’era bisogno di fare il bagno a letto.

Tutto procedeva per il meglio, il ragazzo migliorava giorno per giorno del trauma alla colonna vertebrale, così passarono i 20 giorni di permanenza a letto, e con l’ordine del medico che poteva essere alzato da letto e cominciare a fare piccole camminate di 10m intervallate da riposo in poltrona.

L’infermiere cessò la sua parte di assistenza, e anche il mio impegno si riduceva ad ora il giorno per l’igiene intima e vestirlo per fargli la doccia una volta la settimana, mentre per magiare lo aiutavano i suoi amici di comunità.

Tutti i venerdì andavo nella struttura a fare il bagno a questo ragazzo, e fu uno di questi giorni che accadde l’imprevedibile.

Mentre lo insaponavo con la spugna passando per le parti intime, il suo cazzo cominciò ad ingrossarsi fino a diventare duro come il marmo.

Era qualcosa di magnifico dritto grosso sembrava scolpito, finché esclamai……
- lo sai che hai un bell’attributo
- ti piace risposi il ragazzo
- avessi un arnese di queste dimensioni vivrei di prepotenza, risposi
Mentre continuavo a lavarlo ammiravo sempre di più quell’oggetto fino a quando l’emozione non mi tradì…... bello da dio esclamai
- Il ragazzo…… toccalo dai….. senti com’è duro……... mi lasciai andare e presi quella meraviglia in mano pulsava come non mi era mai capitato, e con quel pulsare capii che da un momento all’altro sarebbe esploso.

Mi sono fatto prendere da una frenesia libidinosa uscii dalla doccia chiusi il bagno a chiave mi spogliai nudo e rientrai in doccia insieme a lui, mi strinsi al suo corpo ancora insaponato prendendo in mano la sua meraviglia.
Mi piaceva strofinarmi al suo corpo, le sue braccia erano alzate, accarezzavo la sua pelle morbida e vellutata mentre la mia mano continuava a tenere l’asta turgida di quel ragazzo.

Aprii il getto dell’acqua facendo attenzione di non bagnargli il gesso per sciacquarlo dal sapone, poi mi misi in ginocchio, col suo cazzo che ondeggiava invitante a pochi centimetri dal mio viso, emanando un eccitante profumo di bagno schiuma. Tirai fuori la lingua ed iniziai a leccarlo partendo dallo scroto e risalii lentamente su lungo il tronco che sembrava non finire mai, fino ad arrivare alla grossa cappella, che slinguai tutto intorno.

Indugiai sulla punta e, guardando il ragazzo dritto negli occhi, dischiusi le labbra accogliendo il glande nella mia bocca affamata.

Afferrai con entrambe le mani il suo cazzo e iniziai a succhiare lentamente, e mentre le mie labbra scorrevano lungo quel grosso tronco, le mani scorrevano all’unisono con la bocca, avvolgendo quello splendido esemplare di cazzo.
Lo spompinavo con foga, e ogni tanto interrompevo i movimenti frenetici per cercare di prenderne in bocca il più possibile, ma senza mai riuscire ad andare oltre la metà.
Sentivo il cazzo durissimo fra le mie dita e fra le mie labbra, scorrermi sulla lingua fino all’inizio della gola, riempiendomi la bocca di carne bollente.

l mio pompino appassionato non fece altro che portare alla massima eccitazione il ragazzo che gemeva con parole incomprensibili, poco dopo un lo sentii ansimare…. Siiiiiiii e dopo pochi secondi con un gemito iniziò a schizzare densi fiotti di sborra sul mio viso. mentre i primi schizzi mi bagnavano il viso, le guance e le labbra, colandomi sulla pelle.

Fu così che al termine dell’ondata di piena mi ritrovai con il collo ed i capelli bagnati dai suoi schizzi.

Il suo cazzo era sempre turgido, mi infilai nuovamente fra le labbra la grossa cappella che ancora pulsava per l’orgasmo il ragazzo ansimava mentre col suo cazzo nella mia bocca gli accarezzavo i glutei spingendolo ad affondare di più il cazzo fra le mie labbra.
Un cazzo che non sembrava avere la minima intenzione di ammosciarsi, il ragazzo si muoveva lentamente avanti e indietro fra le mie labbra, duro come il marmo.

Allora uscii dalla doccia presi il portafoglio dalla tasca dei pantaloni e presi il preservativo ( ne porto sempre uno con me per eventuali occasioni ) misi la gomma al ragazzo, mi misi a 90 gradi con la mano avvicinai il suo poderoso cazzo alla mia rosellina lubrificata con un po' di bagnoschiuma e iniziai a ponzare come se stessi evacuando facilitando l’entrata di quel cazzo poderoso.

Puntai la grossa cappella sul mio buchetto ed iniziai a spingere: mentre la punta del suo cazzo iniziava a farsi strada io sentivo il culo aprirsi e tendersi all’inverosimile.

Facevo piano era enorme…”

La mia eccitazione raggiunse livelli a me sconosciuti, continuavo a spingere lentamente, il suo cazzo sembrava non finire mai, ed io sentivo il culo che faceva fatica ad accogliere quell’enorme uccello, strappandomi gemiti di piacere, ma anche togliendomi il fiato per quanto mi stavo allargando.

Lentamente, centimetro dopo centimetro, con una grande ed inaspettata pazienza, mi piantai nel culo il suo cazzone. “Finalmente…” gemette mentre teneva il suo cazzo immobile ben piantato a fondo

“Oh hai un cazzo fantastico” gli sussurrai con voce piena di voglia, svegliandolo da quella specie di trance.
“Dai, adesso inizia tu a muoverti … vedrai che sarà ancora meglio” aggiunsi sorridendo e leccandomi le labbra.
Il ragazzo sorrise, e iniziò lentamente a muovere indietro e avanti il bacino, con il suo uccello che così completava la sua opera, finendo di aprirmi il culo che ad ogni affondo era sempre più cedevole ed accogliente. “Bravo… così… mmmm…. mi piace da impazzire…” mugolavo mentre il suo cazzo scorreva sempre lentamente ma più deciso fra le mie chiappe.

Lentamente ma inesorabilmente iniziò a spingere di più, facendo scorrere il suo cazzo con più energia e sempre maggior velocità. “Che culo… che culo…” diceva il ragazzo mentre sentivo il suo grosso cazzo spingere sempre di più e più a fondo.


“Oh hai un cazzo fantastico” gli sussurrai con voce piena di voglia,
“Dai, inizia a muoverti… vedrai che sarà ancora meglio” aggiunsi sorridendo e leccandomi le labbra.
Il ragazzo continuava a sfondarmi il culo con foga, con colpi profondi e vigorosi, strappandomi rantoli di piacere intenso, dimostrando la sua voglia e il suo vigore, segno di un desiderio represso da tanto tempo
E io ero ciò che avevo da tanto desiderato, avere un grosso cazzo dentro di me. “Così… bravo… inculami… incula la tua troia…” lo incitavo ansimando mentre il suo cazzo continuava senza pietà a distruggermi il culo.
Invece di essere scopato mi piaceva scoparmi da me, feci accomodare il ragazzo a sedere nella doccia
Salii su di lui, guardandolo in faccia mi sorreggevo alle maniglie della doccia , e abbassando il bacino mi avvicinai il suo cazzo fra le mie natiche, che premeva sul buchetto ormai aperto.
Abbassandomi mi impalai sul suo cazzone, che mi scivolò nel culo con relativa facilità.
Mi assestai per bene con quel grosso arnese nel culo, e cominciai ad andare in su e giù ad un ritmo che man mano aumentava all’aumentare della mia voglia.
Il ragazzo mi incitava e godeva mentre il mio culo ingoiava con naturalezza il suo tronco di carne.

Intanto io avevo il cazzo che mi scoppiava gocciolava di umori e continuavo senza sosta ad incularmi con foga e veemenza, ad una velocità pazzesca, era il preludio di un orgasmo prostatico che si preannunciava abbondante

Raggiungiungere un orgasmo con un cazzo nel culo di quelle proporzioni e da sballo
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii urlai, GODOOOOOO! Le mie pareti anali si strinsero intorno al cazzo di quel ragazzo che dopo pochi istanti una voce soffocata dalla goduria Siiiiiiiiiii rantolò, mentre io sentivo il getto di sperma che si fermavano nella gomma ma che mi colpiva le viscere, seguito da altri getti densi bollenti.
Il ragazzo mi guardo soddisfatto l’asciugai gli misi gli abiti puliti e ci salutammo.





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