Gay & Bisex

Mandingo


di LoQuiero
02.01.2022    |    2.059    |    3 9.6
"Dovete sapere che sono sempre stato amante dei cazzi neri, ma ancora non avevo avuto l’occasione di gustarne uno..."
Una breve premessa perché si possa apprezzare questo racconto.
Senza entrare nei dettagli.
Dovete sapere che sono sempre stato amante dei cazzi neri, ma ancora non avevo avuto l’occasione di gustarne uno.
Questa è la mia breve storia per spiegare quanto mi piace il cazzo
Ormai la mia vita era fatta di scopate che ogni tanto subivo da quel gran cornuto di un mio amico, cornuto perché sua moglie aveva preso conoscenza che lui la tradiva con gli uomini, e di conseguenza lei si faceva scopare arrivando a beccarsi anche una decina di cazzi al mese il mese
Lui era contento così bastava che anche lui avesse la sua dose di cazzi e culi.
Racconto qui di una volta in cui però la mia oscena voglia mi fece passare un brutto momento.
Per le mie vacanze avevo scelto un hotel in una località rinomata vicino alla spiaggia e dal primo giorno, avevo adocchiato due giovani inservienti di colore.
La loro presenza mia aveva incuriosito in modo tale che la libidine mi salì alle stelle.
Così una volta visto come erano organizzati sul lavoro mi sono fatto trovare in camera, quando gli sentii, aspettai che con le loro chiavi entrassero nella mia stanza per uscire dalla doccia nudo.
- Alla loro vista, cercai di sembrare imbarazzato, e con voce sottile dissi: scusatemi se ho ritardato a lasciare libera la camera, ho dormito un po’ di più perché stanotte l’ho fatta in bianco.
- fa niente rispose uno dei due ripassiamo più tardi
- No continuate pure il vostro lavoro, mi metto l’accappatoio ritorno in bagno ad asciugarmi i capelli.
- Così tornai in bagno, mi levai l’accappatoio lasciando leggermente socchiusa la porta, in modo che mi potessero intravedere.
Ogni tanto sbirciavo mentre mettevano a posto il letto e loro facevano altrettanto, parlavano sottovoce nelle loro lingua notando un leggero sorriso.
Quando ebbero finito di rifare il letto io uscii dal bagno nudo.
- scusate tanto ormai la frittata è fatta, sorrisero nuovamente e uno di loro entrò per cambiare la biancheria, mentre l’altro mi si avvicinò e in uno orecchio mi disse:
- Se ti piace il cazzo nero noi siamo liberi dopo le 16,00, strizzaci un occhio oggi a pranzo e uscirono dalla stanza.
Come non accogliere quell’invito.
Infatti mi sono vestito e invece di andare sul mare mi recai a fare una passeggiata lungo mare, dove mille pensieri cominciarono ad invadere la mia testa.
A pranzo, mentre mi portavano le portate, gli passai un foglietto “oggi quando siete liberi in camera mia “
Logicamente feci tutti i preparativi del caso, doccia esterna e anale, preparai le selle, il lubrificante, per l’occasione comprai un aperitivo analcolico e un prosecco di ottima qualità tre calici monouso, il tutto per brindare alle loro aste.
E cosi arrivò l’orario tanto atteso. Li accolsi vestito solo dell’accappatoio
Thomas e Omar bussarono alla porta con qualche minuto di ritardo, li feci accomodare sul letto dissi loro cosa preferivano da bere.
- va bene quello che ci offri risposero.
Aprii la bottiglia di prosecco, mentre ero intento a riempire i tre bicchieri, Thomas mi venne dietro e mi fece cadere l’accappatoio ai piedi, ed iniziò ad accarezzarmi sui fianchi, mi fece girare verso di lui e con una leggera pressione sul capo mi fece mettere in ginocchio ai suoi piedi non disse nulla, non ce n’era bisogno, slacciai la cintura ed iniziai a sbottonargli i jeans, glieli tirai giù e già notai il suo cazzo crescere e gonfiarsi, a stento trattenuto negli slip.
Gli tolsi anche questi,ai miei occhi apparve la meraviglia delle meraviglie quello non era un cazzo, dalla sua fattezza, sembrava un gioiello, bello, dritto, una cappella lucida, come non avevo mai visto, come lo presi in mano e lo sentii crescere ancora, sempre di più, fino a quando fu completamente eretto.
Intanto anche Omar nudo davanti a me mi mostrava il suo attributo, avevo davanti ai miei occhi due bellissimi cazzi neri uno più bello dell’altro.
Succhiavo alternativamente prima uno poi l’altro, ma la cosa che mi inebriava di più, era stringere fra le mani quelle due travi dure come l’acciaio.
Ci posizionammo sul letto, Omar Iniziò a scoparmi la bocca, mentre Thomas da dietro mi lubrificava l’ano penetrandomi con le sue dita.
Muovevo il bacino ruotandolo avanti e indietro, a destra e sinistra, in alto e in basso, le sue dita erano talmente lunghe che mi stuzzicavano la prostata.
Omar smise di scoparmi la bocca e si mise a sedere sul letto appoggiato alla testata, e gustandosi il calice di prosecco, mi invitava a succhiarlo gli presi il bicchiere e immerso il suo cazzo nel prosecco e bagnandoli il pube iniziai a leccarlo e succhiarlo con estrema soddisfazione.
Abbassandomi su Omar, offrivo a Thomas una visione del mio culo a tutto campo che ben lubrificato, il cazzo non tardo a fare sentire
arrapato cominciò a strusciarmelo tra le natiche e infine puntandomelo sul buco mi inchiappettò, prima piano piano, poi più ferocemente spingendomelo con foga fino a immergerlo tutto nel mio povero deretano sfondato che subì un pompaggio rapido fino a farlo scaricare con una sborrata bruciante. Non fece a tempo a uscire che anche Omar volle approfittare del mio povero culo ficcandomi il suo palo duro e inchiappettandomi anche lui ferocemente.
Sotto quei colpi godevo come non mai, il cazzo di Omar entrava ed usciva dal mio buco ben lubrificato, con ritmo regolare, facilitato anche dalla sborra che Thomas mi aveva iniettato.
Ogni volta che sentivo il cazzo di Omar entrare, un brivido mi percorreva tutto il corpo.
Mugolavo dal piacere che provavo – Siiiiiiiiii così…. Dai più forte, mentre con ingordigia ripulivo l’asta di Thomas infilandomela fino in gola.
Omar mi pompava come un forsennato.
Era passato non poco tempo e Omar continuava a scoparmi, non riuscendo a raggiungere l’orgasmo.
Mi fece cambiare posizione mi misi sul dorso con le gambe ben larghe e piegate sul mio petto che Thomas mi teneva posizionato dietro la mia testa con il cazzo sulla mia bocca.
Omar mi penetrò nuovamente in quella posizione così veloce che avevo il culo in fiamme, grondava di sudore che inevitabilmente cadevano sul mio petto.
Entrava ed usciva dal mio sfintere e godevo godevo
Sentivo un po’ di bruciore, ma non mi importava volevo che scaricasse tutta la sua crema dentro di me, mi segavo energicamente fino a quando un vortice di goduria mi assalì completamente.
Le mie pareti anali si strinsero intorno al cazzo di Omar che finalmente sentii mugolare, possenti getti di sperma inondarono il mio intestino.
- Prendi tutto il mio seme brutta troia di una cagna.
Io accompagnando gli ultimi suoi colpi:
- Siiiiii….. sfondami …. riempimi.
Omar anche per la prolungata scopata si accasciò sul letto esausto esclamando – che troia che sei… però scopi veramente bene.
- Quando vuoi io sono qui per altri 12 giorni.
Loro sorrisero e una volta rivestiti mi salutarono e se andarono.
Rimasi nella mia stanza sopra il letto nudo con lo sperma che piano piano mi colava dal sedere .
Inutile dire che avevo il culo in fiamme, feci una doccia, e mi recai in farmacia ad acquistare una crema, perché nonostante mi fosse piaciuto i postumi durarono anche il giorno dopo.
A pranzo e a cena vedevo i due cavalli, si scambiava qualche lieve sorriso ma niente di più, poi una sera a cena mentre mi toglievano il piatto, notai un biglietto:
- domani siamo liberi tutto il giorno.
Era chiaramente un invito ad una nuova scopata, presi la penna dalla borsetta e nel solito biglietto scrissi domani verso le 9,00 vado a fare una passeggiata lungo la spiaggia, e misi il biglietto sotto il piatto della seconda portata in attesa che venissero a ritirarlo.
La mattina successiva presi il zainetto dove dentro avevo tutto l’occorrente da un telo doppio, all’acqua, al lubrificante.
Dopo i bagni balneari, e dopo il paese, ci sono Km e Km di spiaggia assolutamente deserta, cammini, ti rilassi, al più puoi incontrare qualche nudista che prende il sole indisturbato e con una pineta altrettanto selvaggia e quasi impenetrabile, proprietà del demanio.
All’interno della pineta puoi trovare qualche spazio un po’ più ampio, dove puoi fare in assoluta tranquillità delle ricche scopate.
Uscito dall’Hotel e trovai Thomas insieme ad un altro.
Thomas mi comunicò che Omar non sarebbe venuto per problemi di servizio e mi presentò il suo amico.
Sorrisi malignamente!
Piacere io mi chiamo …….
Piacere Madou
Un ragazzo alto almeno una decina di cm più di me, e con una pelle scura come l’ebano.
Una parola tira l’altra passeggiando, eravamo arrivati a destinazione, con la scusa di fare un bisogno mi addentrai nella folta pineta, per trovare un posticino adeguato
Tornato sulla spiaggia Thomas e Madou erano entrati in acqua e giunto sulla riva mi fecero cenno di entrare, così mi tolsi tutto rimanendo completamente nudo e mi avvicinai, non prima di essermi assicurato che la spiaggia fosse deserta.
Anche loro erano completamente nudi, una volta vicino mi circondarono.
Con le mani cercavo i loro corpi.
- Ragazzi usciamo c’è un posto un po’ più tranquillo!
Ci avviammo verso il posto isolato che prima avevo individuato una volta arrivati e steso il telo potei ammirare i loro corpi rimasi completamente scioccato dal cazzo di Madou.
Quello era un palo lo presi in mano e lo sentii crescere ancora, sempre di più, quando infine fu completamente eretto, sentii tra le mani qualcosa di duro come l’acciaio, grosso ed enorme.
Misi il braccio a fianco, volevo misurare quel cazzo gigantesco sapevo che dal gomito al polso il mio avambraccio misura 29 cm, ma quella bestia tra le sue gambe era più lunga ed arrivava fino a metà mano ed era un po’ più largo del mio polso, tanto che con una sola mano non riuscivo a far toccare al pollice la punta delle altre dita.
Credo che fosse lungo 31/32 cm e largo 7, una vera terza gamba.
Mi prese la testa con le mani e me la avvicinò, iniziai a leccarglielo, sulla punta e poi lungo l’asta, fino alle palle e poi tra le palle ed il culo, ritornando poi indietro e cercando di usare al meglio la lingua per bagnare ogni centimetro di quel palo nero.
- Thomas chi mi hai portato, giuro che questa bestia non la reggo.
Thomas mi fece sdraiare sul telo.
Mani sul mio corpo e labbra che mi sfioravano la pelle, baci, carezze, abbracci, massaggi, le loro mani esploravano il mio corpo, mentre io mi abbandonavo alle loro effusioni.
Poi Thomas mi fece mettere a pecorina e preso il lubrificante, mi lubrificò per bene il culo.
Appoggiò il suo cazzo al buco e con delicatezza fece il suo ingresso nelle mie viscere.
Iniziai a leccare il cazzo di Madou, sulla punta e poi lungo l’asta, fino alle palle e poi tra le palle ed il culo, ritornando poi indietro e cercando di usare al meglio la lingua per bagnare ogni centimetro di quel palo nero perché in bocca proprio non mi entrava.
Lo sentii gemere mentre mi davo da fare, con la mano libera gli misi il dito indice nel culo, si fece strada con facilità, Madou non fece resistenza neppure quando gli entrai dentro con tutto il dito, si lasciò sfuggire solo un piccolo grido di piacere.
Continuai a leccarlo avidamente con la lingua ed a penetrarlo con le dita, mentre sentivo anche il mio cazzo diventare completamente duro, sotto i colpi di Thomas

Thomas tolse, lentamente il suo cazzo dal mio culo e si mise in ginocchio davanti a me, invitando Madou a venirmi dietro.
‘Ci siamo.’ pensai.
Con voce quasi soffocata – fai piano, ho paura, è troppo grosso
Sentii la punta del suo cazzo toccare il mio buco del culo, io glielo presi con la mano, non volevo che mi entrasse dentro come voleva, era troppo lungo e grosso, dovevo tenere un minimo di controllo o mi avrebbe completamente sfondato.
Iniziò a penetrarmi, sentii la familiare sensazione cui ero abituato di un oggetto che mi entra nel culo, ma bastarono pochi centimetri di profondità perché la larghezza del suo cazzo divenisse qualcosa che mai mi era entrato dentro.
- Usa ancora un po’ di lubrificante, Thomas che si stava segando davanti al mio viso prese il tubetto me lo mise nel culo e scaricò un bel po’ di pomata poi Madou si lubrifico il suo arnese.
Accostai la sua bestia nera al mio culo e sempre tenendo la mia mano sul suo cazzo, centimetro dopo centimetro lo sentivo spingersi nel mio corpo, sentii le pareti dell’ano dilatarsi come mai avevano fatto prima, mi lasciai sfuggire un grido, ebbi una fitta di dolore, lo bloccai lasciando che le pareti si adeguassero a quel mostro.
- Lentamente Madou proseguì la sua corsa seguita poi da un intenso piacere che dal culo si propagò al mio cazzo.
Mentre godevo, lui continuò a spingere, sentivo dolore, misto a piacere gridai alla prima fitta di dolore, mi resi conto che doveva essermi entrato dentro ancor di più, con la mano ancora sul cazzo cercai di capire quanto, doveva avermi penetrato, non era ancora metà della sua bestia nera.
Respirai profondamente a bocca aperta, l’avrei lasciato entrarmi dentro solo fino a quando la mia mano non lo avesse bloccato, il suo cazzo continuò piano piano a penetrarmi, lo sentivo avanzare dentro l’intestino, riempiendolo completamente, gonfiandolo, ogni tanto si fermava e tornava indietro per poi spingere nuovamente, lo sentivo sbattere contro i miei addominali e mi chiesi fin dove potesse arrivarmi una cosa del genere.
Ancora, un centimetro dopo l’altro continuò ad entrare dentro di me, aprendosi una strada che era troppo stretta per quell’enorme palo nero, mi sembrava quasi che stesse usando il braccio, strinsi i denti, mi lasciai sfuggire ancora qualche grido di dolore.
Si fermò ancora una volta per qualche istante poi riprese poteva entrare ancora pochi centimetri prima che la mia mano destra lo bloccasse, mentre il piacere svaniva,
Lui iniziò a spingere avanti e indietro, lanciai un grido, poi un altro, trattenni a fatica altre grida, poi iniziai a gemere mentre lui continuava implacabile a montarmi, mi stava aprendo in due, lo sentivo così grande e duro dentro di me da pensare che il mio culo non sarebbe più tornato come prima.
Poi non so cosa mi prese e mollando la mano destra dal suo cazzo dissi dentro di me‘ Lo voglio tutto, tutto.’
Madou interpetrò a perfezione quello che pensavo, spinse ancora con più forza la bestia dentro di me, sentii un’esplosione di dolore, il cazzo penetrò ancora più in profondità, sbattendo contro i muscoli addominali ed aprendomi completamente.
Urlai forte, il dolore dell’urto divenne bruciore mentre Madou riprese a spingere avanti e indietro, in quel momento compresi cosa dovessero provare le donne che scopavano con i cavalli, lui era lo stallone che mi montava come fossi una puledra.
Lui continuò a scoparmi ed a sventrarmi il culo, lo sentivo in profondità dentro di me sbattere contro i muscoli e l’intestino, duro, lungo, enorme, mi pentii di averlo fatto entrare tutto, era troppo, i colpi che sentivo mi scuotevano fino allo stomaco, mi stava sfondando completamente.
Urlai, poi tornai a mordermi le labbra per non gridare presi il cazzo di Thomas che si stava segando lo strinsi con forza portandomelo alla bocca speravo di resistere fino a quando non fosse venuto, ma lui non veniva e le fitte di dolore continuavano, sentii le lacrime rigarmi il viso, non ce la facevo più.
Lo sentii sbattermi violentemente, travolto dal godimento e dalla passione, io ero come paralizzato dal dolore e dal piacere, rimasi piegato a novanta, poi lui lentamente fece uscire il suo cazzo dal mio culo, mi sembrò ci mettesse un’eternità mentre il bruciore dentro di me aumentava ancora.
Quando finalmente uscì mi accasciai sul telo, ansimante, il mio culo bruciava e dentro di me sentivo fitte dolorose, portai la mano dietro, al mio buco, e lo sentii ancora dilatato, in quel momento credo che avrebbero potuto mettermi un braccio dentro.
Mi distesi supino, cercando di ignorare le fitte ed il bruciore, sperai che Madou ne avesse avuto abbastanza, ma ben presto mi resi conto che non era così, mi fece girare sul dorso si mise sopra di me,e spinse il suo cazzo nel mio culo, mentre Thomas mi teneva ferme le gambe.
Questa volta mi entro dentro più facilmente, almeno all’inizio, fitte e bruciore non cessarono ma ebbi anche una piacevole sensazione mentre mi penetrava sempre più in profondità, il mio cazzo divenne subito duro e bastarono pochi colpi dell’enorme palo di Madou per farmi provare un orgasmo unico
Lui continuò a spingere, io appoggiai le mani sui suoi bicipiti, duri e scolpiti, poi sui suoi pettorali, sentivo tutta la sua potenza ora concentrata su di me, mi stava sfondando il culo, mi stava penetrando come nessuno aveva fatto prima, lo sentivo tutto, stava possedendo completamente il mio corpo, mi stava dominando e faceva ciò che voleva di me.
E io godevo del suo potere, della sua forza, del suo egoismo, della sua volontà di montarmi fino ad aprirmi in due, venni ancora, gridando il suo nome, stringendo le mani sui suoi bicipiti e le gambe attorno ai fianchi, implorandolo di non fermarsi, di sfondarmi il culo, di usarmi come voleva.
‘Ti prego’ gli dissi sussurrando ‘non fermati.’
Non si fermò, spinse sempre di più, ebbi due orgasmi prima che fosse lui a venire, dentro il mio intestino avrei voluto che continuasse, volevo sentirmi dominato, violentato e usato, volevo godere ancora.
Lui si distese sul telo io mi avvicinai, prendendogli il cazzo con le mani e cominciando a leccarglielo, ancora però rimase moscio, allora proseguii a leccarlo e baciarlo più su, sugli addominali, poi sui pettorali e sul collo, infine sulla bocca, tornai verso il basso e già il suo cazzo stava tornando duro, iniziai a leccarglielo ancora e poi me lo misi in bocca, cercando di farmelo entrare in gola il più possibile e poi pompando su e giù.
Mi piaceva troppo, fare pompini era una passione per me, farli a lui, con le sue dimensioni, era difficile, ma ora mi stava dando soddisfazioni, continuai a farlo mentre sentivo Madou godere dell’opera della mia bocca e della mia lingua, poi improvvisamente esplose di piacere ed un fiotto caldo di sperma mi arrivò in gola, seguito da altri tre che ingoiai.
Thomas che nel frattempo non aveva smesso di segarsi mi inondò il viso della sua crema.
Esausti ci lasciammo accarezzare dai raggi del sole che penetrava attraverso i rami
Rimanemmo ancora, poi un bagno in mare per ripulirsi.
Si era fatto quasi l’ora di pranzo.

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