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Gay & Bisex

l'oratorio


di pirlino
15.07.2020    |    3.600    |    5 9.8
"Mi abbassò le mutande, protestai flebilmente, ovviamente fu inutile..."

Lo conosco da tempo,e' colui che organizza le gite dell oratorio per i vari musei e citta' vicine.E’ uno di una 40ina d'anni, abitiamo vicini . E' anche un bravo maestro di judo, dava lezioni ai ragazzi più piccoli.Avevo notato che il suo sguardo era costantemente puntato sul mio culetto.Io avevo già l’indole da troietta e lo provocavo continuamente da quando mi ero accorto che lui mi guardava in quel modo, spostavo furtivamente le mutande, gli mostravo le chiappe, le allargavo facendogli vedere il buchetto intonso, ogni occasione era buona per sedermi sulle sue ginocchia, per strusciarmi a lui.Probabilmente aveva un debole per i maschietti effeminati, quelli come me, giovani fighette con rotondità posteriori da fare invidia a molte ragazzine.Facevo di tutto per farlo arrapare, gli davo filo, mi infilavo nel piccolo ufficio quando c’era lui, con la scusa di raccattare qualcosa mi piegavo a novanta e gli mostravo il culo, mi veniva così, istintivo, non sapevo neppure io il perché.
Quel giorno era solo in parrocchia, tutti gli altri, erano usciti a fare un giro, sarebbero restati fuori parecchie ore, io ero rimasto, punito per un brutto voto, dovevo fare tutti i compiti della settimana.Lui entrò, mi disse che mi avrebbe aiutato.Insistette perché ci mettessimo comodi, io ero come sempre in pantaloncini e maglietta.
Decise che ci dovevamo sdraiare sul divanetto, i libri davanti.Mi fece rotolare, rimasi steso sulla pancia.“Tu resta fermo, ti do una lezione”.Mi salì sulle cosce, a cavalcioni, bloccandomi.“Te la sei cercata, secondo me è quello che vuoi e adesso ti sistemo… mi hai fatto diventare scemo. Mi sono ammazzato di seghe pensando al tuo culo, ora basta.”.
Mi abbassò le mutande, protestai flebilmente, ovviamente fu inutile.Fece colare un po’ di saliva fra le mie chiappe, appoggiò il suo cazzo sul mio buco del culo, mi afferrò le spalle e spinse. Un male cane, mi misi a piangere ma non servì a nulla, mi dibattevo, quindi si distese sopra di me per farmi stare fermo, fu facile, pesava il doppio.
Mi entrò dentro profondamente, faceva su e giù rapidamente, incurante del dolore che mi provocava.Improvvisamente gridò, avvertii una sensazione di umido dentro l’intestino.
Restò fermo un attimo, poi si spostò, io rimasi lì, mi sentivo “aperto”, continuavo a piangere, bruciava ancora.Gli chiesi perché l’avesse fatto, lui rispose che l’aveva fatto perché gli andava, che siccome ero una femminuccia che provocava aveva agito di conseguenza. Mi disse anche che l’avremo fatto ancora, ogni volta che gli andava, di non dirlo a nessuno, perché era peccato, un segreto da non rivelare.
Dopo questa lezione dovetti stare attento a come mi muovevo, ogni movimento mi provocava dolore.Passò.Non c’è giorno che non mi faccia ancora “lezione”. Non sono mai molto complesse, semplicemente mi scopa e facciamo le altre cose che gli vanno ogni volta che ne ha la possibilità.Ora non mi fa più male, anzi, mi piace tanto.
Sono diventato la sua obbediente scolaretta.Quando mi fa capire che mi vuole,vado in ufficio e mi faccio trovare sempre come piace a lui, magliettina e mutandine minuscole, invece di sedermi sulle sue ginocchia adesso mi siedo sul suo cazzo, me lo faccio entrare dentro e mi muovo finché non viene, oppure mi inginocchio sul divano o a terra, dipende dove siamo, abbasso la testa fino a terra e gli lascio il culo a disposizione, in alto, lui ci gioca, ci sputa, ci infila le dita, poi il cazzo, lo mette dentro, lo tira fuori, lo rimette, mi sbatte fino a venire, ci sborra dentro.In effetti adesso mi sborra anche in bocca, e quando sta per finire nel culo lo tira fuori e me lo fa succhiare, non mi fa schifo, mando giù e glielo ripulisco. A volte glielo bagno prima che me lo mette dentro, lo lecco e ci sputo sopra.
A me tutto questo va benissimo, tanto bene che mi viene duro e godo e vengo senza neppure sfiorarmi solo col suo cazzo dentro, lui si mette a ridere perché ce l’ho piccolo, non ci posso fare niente la natura ha voluto così.Faccio volentieri tutto quello che vuole ed a lui piace anche sentire cosa faccio con gli altri, cosi' si eccita e mi sbatte fino a sborrarmi.
Lo adoro, il suo cazzo è migliore di tutti, per questo sono la sua zoccoletta obbediente.
Un giorno mi chiama e vuole che vada con lui a fare delle consegne per la parrocchia.
Sono salito sul suo furgone.Ora siamo in campagna.Facciamo qualche chilometro, imbocca una stradina laterale e si ferma dopo la prima curva.“Dai, succhiamelo”.
Cala i pantaloni ed il grosso attrezzo viene fuori.Mi chino, apro la bocca ed aiutandomi con le mani lo faccio entrare, è ancora molle.Slurp slurp, lo succhio e lo lecco, lui ansima e mi dice brava zoccoletta vai avanti così.“Allora è vero, i frocetti sono bravi con la bocca” afferma.Gli sta diventando duro, mi ha appoggiato una mano sulla testa, spinge leggermente, me lo manda in gola.Faccio un po’ sue giù, facendomelo scorrere fra le labbra.Ora lo tiro fuori ed uso la lingua, gli lecco il tronco, le palle, glielo bacio, ma lascio perdere la cappella. Faccio così, diventa matto perché è bloccato, non va avanti verso la sborrata.Quando gli do una ciucciata fortissima sulla punta, geme e quasi mi viene in bocca.Lo so, così è forte, si gode da matti.Lo faccio ancora, mi afferra i capelli mentre soffia come un toro.Lo voglio far venire senza minimamente segarlo, solo con la bocca.
Mi impegno, mentre succhio faccio sue giù con la testa, il cazzone mi scorre sulla lingua, sul palato, nella parte interna delle guance.Lui strabuzza gli occhi e guarda verso l’alto: “Che bocca! Che bocca!” esclama.Lentamente si avvicina all’orgasmo, me ne accorgo perché irrigidisce i muscoli della gambe, respira più forte.“ dai, dai!”.Un grido gutturale.
Gli schizzi sono potenti, tengo la bocca stretta avvolta attorno alla cappella, per non farne uscire nemmeno una goccia.Ingoio velocemente, però una goccia mi esce dal lato.
“Ma che bravo, hai bevuto tutto… non abbiamo sporcato…”.
Torniamo indietro, quando arriviamo dove ho lasciato il motorino mentre scendo da furgone mi allunga uno sculaccione.Domani ti rifaccio il culo.
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