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una scommessa persa


di pirlino
15.12.2021    |    4.162    |    1 9.2
"Ora ero lì, ed aspettavo la strana penitenza che Marco aveva deciso di farmi fare, aspettavo di capire quale strano rituale avesse in mente per me..."
Ho sempre voluto che Marco,un ragazzo che frequentavo da un paio di anni,mi rompesse il culo,ma non sapevo come farglielo capire che volevo il suo cazzo.L'occassione arrivo' quando per una futile scommessa di calcio,la mia squadra perse contro la sua.Non avevo scommesso soldi,ma la posta in gioco era di pagare pegno al vincitore. Era stata una scommessa nata per gioco, senza una vera posta in palio, della serie ‘scommetto quello che vuoi’, tra risate, scherzi e qualche sfottò.La sera dopo andai a casa sua, un po’ in apprensione per quello che mi aspettava.Mi ha sempre attizzato Marco,un bel ragazzone,due anni piu' vecchio di me,che allora ne avevo 20,di certo sapeva della mia bisessualita',ma non ne aveva mai fatto parola con me. Marco mi fece accomodare, mi offrì da bere e facemmo quattro chiacchiere. Io ero un po’ nervoso, e notavo che lui aveva uno strano sorrisetto mentre, in maglietta e pantaloncini, sorseggiava la sua birra.“Allora,” disse ad un tratto, “sei pronto a pagare la scommessa?”.“Beh, sì” dissi io un po’ titubante, “una scommessa è una scommessa”.“Bene”, disse con un sorriso malizioso, “allora vieni con me”.Lo seguii sempre più dubbioso fino al bagno della sua casa. Pensai ad un certo punto volesse farmi pagare la scommessa facendomi fare una doccia vestito, ma lui mi fece subito capire che mi sbagliavo.“Spogliati” mi disse infatti. Mi sfilai la maglietta, i pantaloncini, le scarpe. “Devi levarti tutto” disse lui “altrimenti la cosa non viene bene. Non ti vergognerai di un altro maschio?!” disse quasi ridendo.“No, no…” risposi io sempre più interdetto e sfilandomi tutto di dosso.“Adesso entra nella doccia e mettiti in ginocchio” disse Marco. “Vedrai, sarà divertente!”, aggiunse. ‘Per chi? Per me o per te?’ pensai io, mentre completamente nudo mi inginocchiavo nella doccia. Ora ero lì, ed aspettavo la strana penitenza che Marco aveva deciso di farmi fare, aspettavo di capire quale strano rituale avesse in mente per me.“Perfetto” disse avvicinandosi un po’ al box della doccia. “Sai, è tutto il giorno che non faccio altro che bere per festeggiare e per combattere questo caldo.” Mentre parlava, notai che i suoi pantaloncini erano leggermente gonfi. Magie di un derby vinto pensai. “Avrò bevuto almeno tre o quattro litri tra acqua, tè, succhi di frutta e birra” continuò, mentre lo vedevo davanti a me che si abbassava i pantaloncini, tirando fuori un uccello che, se pure moscio, aveva dimensioni ragguardevoli. “E allora mi sono detto: quale modo migliore di festeggiare…” disse ancora, mentre gli guardavo il cazzo come fosse stato tutto un sogno, “…che fare un bel brindisi alla faccia tua? Anzi, sulla tua faccia!”. Capii cosa voleva fare proprio mentre vidi sgorgare dalla punta del suo uccello un violento fiotto di piscio che mi inondò la faccia.La sensazione che quel primo schizzo, violento e bollente, mi procurò, fu di una strana ed intensa eccitazione. Il liquido caldo mi colava dal viso sul corpo, e le gocce profumate scorrevano sulla mia pelle lentamente, mentre sentivo sulle labbra l’aspro sapore dell’urina. Lo schizzò cessò dopo pochi istanti, all’improvviso, così come era cominciato. Vidi Marco ridere, ma il suo riso placò e si trasformò in un sorrisetto ancora più malizioso quando vide che io, invece di ribellarmi, mi stavo leccando le labbra e gli stavo guardando il cazzo pieno di voglia.Senza dire nulla, puntò di nuovo il suo idrante verso di me, un idrante che invece che spegnere il fuoco col suo liquido era capace di alimentarlo, fino a farlo diventare un vero incendio di eccitamento e perversione. Il secondo getto non mi colse impreparato, fu violento come il primo, a testimoniare il fatto che il carico di piscio che Marco aveva preparato per me era davvero abbondante, e colpì la mia lingua protesa alla ricerca del liquido dorato. Marco diresse il getto prima sulla mia lingua e poi verso la bocca, riempiendomela rapidamente di piscio bollente. Io la chiusi facendolo traboccare e colare sul mento e poi sul corpo, mentre anche il secondo colpo si esauriva sulle mie labbra.“Ma allora ti piace proprio brindare col mio piscio, eh?” disse con tono eccitato dalla piacevole sorpresa.“Mmmmmmmm… è davvero fantastico” dissi io guardandolo dopo aver ancora assaporato le calde stille che mi aveva lasciato sulle labbra. “Spero tu ne abbia ancora tanta… E’ una doccia davvero eccitante…” lo stuzzicai.“Non preoccuparti” disse lui “Ti faccio annegare nel piscio…” aggiunse un attimo prima che dal suo uccello ricominciasse a sgorgare il liquido dorato.Mentre mi riempiva di piscio bollente, muoveva il suo cazzo con abilità, dirigendo il getto con precisione prima sul mio viso, poi sul corpo, bagnando ogni centimetro della mia pelle. Mi pisciò ininterrottamente addosso per una quindicina di secondi. Sentivo il liquido caldo bagnarmi la pelle, inondarmi il viso, e riempirmi la bocca, mentre qualche goccia mi scendeva nella gola ad aumentare la mia sete di piscio invece che a placarla.Anche la terza ondata si placò, e mentre io mi spalmavo sul corpo il nettare dorato, Marco lentamente si avvicinò a me, col cazzo che visibilmente gli si era indurito. Era evidente che la cosa era andato oltre le sue previsioni, e l’eccitazione era talmente cresciuta anche in lui, che il suo uccello aveva bisogno di cure urgenti. Non credo che fosse richiesto dal pegno per la scommessa persa, ma quando il suo cazzo fu a portata di labbra lo presi in bocca iniziando a succhiarlo avidamente. Mentre lo ripulivo con cura lo guardai dal basso e lo vidi con un’espressione soddisfatta che mi guardava mente lo spompinavo.“Guarda che però non è mica finita qui” disse lui voglioso.Mi preparai allora ad un’altra ondata, e un attimo dopo Marco iniziò a pisciarmi in bocca. Rapidamente mi riempì la bocca di piscio, ed io mossi la testa all’indietro, allontanandomi dal suo cazzo, mentre il liquido bollente traboccava dalle mie labbra. Prontamente Marco afferrò il suo cazzo dirigendo ancora sapientemente il getto dipingendo sul mio corpo eccitanti ghirigori di piscio profumato, che io spalmai sul mio corpo fremente dall’eccitamento, accarezzandolo e bagnandone ogni parte, fino ad arrivare con le dita a stuzzicare il mio buchetto che ardeva ormai dal desiderio di essere sfondato.Marco, dopo avermi scaricato addosso l’ennesimo gesto di piscio, spinse il bacino in avanti, puntando con decisione il suo grosso cazzo verso la mia bocca. Io la aprii lasciando penetrare fra le mie labbra vogliose il suo cazzo ormai duro come il marmo. Iniziai a spompinarlo con passione, succhiando con forza per gustare le gocce dorate che ancora aveva in serbo per me. Gli accarezzavo i coglioni gonfi mentre le mie labbra scorrevano sulla pelle di seta del suo uccello in piena erezione e la mia lingua stuzzicava la grossa cappella che mi esplorava la bocca. Mi mise le mani dietro la testa ed iniziò a muovere il bacino, scopandomi in bocca con evidente soddisfazione testimoniata sia dalle dimensioni e dalla durezza sempre maggiori del suo splendido cazzo, che dal suo respiro che si era fatto più affannoso.Dopo avermi affondato due o tre colpi più veloci in fondo alla gola, mi sfilò all’improvviso il cazzo dalla bocca e, tenendomi sempre la testa con le mani, mosse il bacino a destra e a sinistra in modo da schiaffeggiarmi il viso con la carne bollente del suo uccello. Dopo avermi più volte colpito mentre io a bocca aperta cercavo di cogliere l’attimo in cui mi passava sulle labbra, Marco mi lasciò la testa e rimase immobile davanti a me. Il suo splendido pisellone era davanti al mio viso, a pochi centimetri dalla mia bocca, lucido e bagnato ad offrire uno spettacolo arrapantissimo.“Bene,” disse lui con voce piena di eccitazione, “visto che in questo derby ve l’abbiamo messo nel culo, credo che per te non ci sia miglior modo per pagare la scommessa che farti inculare!”.“Quel che è giusto è giusto…” risposi io, felice di poter pagare il mio pegno in quel modo godurioso, “Dopotutto, avete avuto culo ieri durante la partita, è giusto che tu abbia culo anche stasera… il mio culo!”. Mi misi quindi rapidamente a pecora, offrendo a Marco il mio culo spalancato perché lo riempisse con la sua grossa mazza. Mi passavo una mano tra le natiche, stuzzicandomi il buco del culo per mostrargli tutta la mia voglia.“Dai, cosa aspetti” gli dissi guardandolo mentre gli mostravo la strada, “Le scommesse vanno pagate fino in fondo no? E allora inculami dai… dammelo fino in fondo…” aggiunsi voglioso.Vidi Marco guardarmi fra le chiappe, dove il mio buchetto voglioso smaniava di essere aperto a dovere dal suo grosso chiavistello di carne. Si inginocchiò dietro di me, con una mano mi afferrò saldamente un gluteo e con l’altra mi puntò il suo uccello al centro del mio pozzo aperto per lui. Sentii la cappella appoggiarsi all’ano ed iniziare a spingere lentamente, fino a vincerne la resistenza e penetrarmi nel retto. Marco restò alcuni istanti immobile, e subito dopo mi sfilò dal culo la punta del cazzo, per poi infilarmela ancora, sempre lentamente, ma questa volta qualche centimetro più a fondo. Iniziai ad ansimare e a mugolare, mentre lui ripeteva ancora e ancora l’operazione, ogni volta affondandomi sempre più nel culo il suo grosso banano.L’ultima spinta fu la più decisa, quella con cui mi piantò nel culo il suo cazzone fino alla radice, strappandomi un rantolo di godimento.“E’ davvero un piacere fare scommesse con te… “ disse ansimando per l’eccitazione.“E per me è un vero piacere perderle…” risposi io pieno di voglia, “se il pegno da pagare sarà sempre questo”.“La scommessa l’hai persa, ma hai vinto un bel trofeo per il tuo culo da troia”, disse Marco iniziando a pomparmi nel culo col suo cazzo durissimo.Iniziò a fottermi eccitatissimo, prendendomi per le spalle e facendomi inarcare la schiena: in questo modo il mio culo si spalancava davanti a lui in modo che mi potesse sbattere con più facilità. Io mugolavo di piacere, incitandolo a incularmi con più forza.“Così, così, dai…” lo spronavo, “Spaccami il culo, sfondamelo tutto”.Marco era ormai infoiatissimo e mi spaccava il culo, dando colpi profondi e violenti che mi facevano sobbalzare tutto il corpo: era lui che, tenendomi per le spalle, faceva sì che per le forti spinte il mio corpo invece di essere proiettato in avanti andasse incontro al suo, facendo in modo che ad ogni spinta il suo enorme trapano di carne mi affondasse nel culo fino ai coglioni, dandomi la sensazione che mi arrivasse in gola da un momento all’altro.All’improvviso sentii che Marco sfilava rapidamente il cazzo dal mio culo, che rimase spalancato essendosi ormai adattato alle dimensioni notevoli dell' ospite. Un attimo dopo me lo ripiantò tutto nel culo con un’unica spinta, veloce e profonda, per poi estrarlo ancora, e ancora ripiantarmelo durissimo fra le chiappe. Ruotai le spalle afferrandomi un gluteo e tenendolo allargato, mentre lo guardavo in estasi sfilare ancora il suo uccello dall’accogliente nido.Rimase a guardare il mio buco che era ormai oscenamente sfondato davanti a lui.“Ragazzi che meraviglia…” sussurrò.“Ti piace? E allora cosa aspetti?” mugolai io, “Prendilo… è tutto per te! Dammi ancora cazzo…” aggiunsi in preda a una spasmodica voglia di essere ancora inculato a dovere.Marco mi afferrò saldamente i glutei e li spalancò ancora di più davanti a sé, facendomi sentire che il buco del mio culo era ormai davvero capace di accogliere il suo enorme cazzo con facilità degna di una troia navigata. Tenendomi allargate le chiappe e movendo il bacino fece sì che la cappella infuocata si appoggiasse ancora al mio ano, e con un colpo secco me lo piantò ancora una volta a fondo nel retto, ricominciando subito dopo a fottermi come un vero stallone in calore.“Prendi puttana!” rantolava mentre mi sfondava, “Prendilo tutto nel culo! Te lo spacco questo culetto da troia!”.E io, come una troia, mugolavo di piacere ad ogni affondo del suo cazzo nel mio culo, continuando ad incitarlo a sbattermi come una vera troia deve essere sbattuta.“Dai stallone, dai… Così…!” lo spronavo, “Inculami… sfondami… riempimi di cazzo!”Marco mi inculò con passione per diversi minuti, e io sentivo le sue mani stringere forte li miei glutei mentre il suo grosso cazzo mi scorreva nel retto veloce e con facilità. Poi me lo spinse dentro fino ai coglioni, iniziando a ruotare il bacino come per assestarlo per bene dentro di me. Lo sentivo durissimo riempirmi meravigliosamente il culo, quando d’un tratto Marco me lo sfilò ancora rapidamente lasciando un vuoto che io volevo fosse riempito in fretta. Si sdraiò sul pavimento del bagno, col cazzo grosso, duro e lucido che svettava come una torre sul suo corpo.“Vieni qui adesso.” mi ordinò “Siediti sul mio cazzo e impalati. Fammi vedere quanto sei troia!”.Io mi alzai in piedi pieno di voglia e con lo sguardo catturato dal nodoso randello che Marco teneva dritto con una mano come un missile che di lì a poco sarebbe partito con destinazione il mio culo. Era davvero splendido: lo guardavo pulsare al massimo dell’erezione, ricoperto di vene che gli davano un aspetto ancora più eccitante, e sormontato da una cappella davvero grossa e turgida. Mi ritrovai a chiedermi come avesse fatto quell’arnese così grosso a entrarmi nel culo, e come fosse possibile che fosse riuscito ad aprirmelo così bene da scorrere veloce e a fondo come un pistone nel suo cilindro. Eppure, di lì a qualche secondo sarebbe ancora una volta affondato nel mio culo fino alla radice. Mi avvicinai a lui, sovrastandolo e dandogli le spalle; poi piegai le gambe fino a che il mio culo non fu a portata del suo uccello. Marco lo puntò dritto sul mio buchetto fremente, ed io sentii la grossa cappella appoggiarsi all’ano. Mi impalai sul suo grosso cetriolo di carne facendomelo sparire nel culo in un attimo, poi mi sistemai meglio appoggiando le mani all’indietro e spostando leggermente i piedi in avanti per potermi meglio sostenere e poter cavalcare agevolmente il mio stallone.Iniziai a muovermi su e giù su quel meraviglioso pezzo di carne, dapprima lentamente, due o tre volte, per riprendere confidenza con il grosso ospite, ancora una volta piacevolmente meravigliato che il mio culo lo accogliesse con naturalezza. Marco sembrò leggermi nel pensiero.“Bravo, così… muoviti sul mio cazzo.” ansimò, “Hai un culo fantastico… sembra fatto apposta per il mio uccello”.Iniziai quindi ad accelerare il ritmo, godendomi il suo splendido attrezzo che mi trapanava il culo, muovendo il bacino su e giù ad un ritmo indiavolato, tanto che ad un certo punto quasi saltavo, lasciandomi cadere con forza su di lui, finché ad un certo punto non mi abbandonai completamente impalandomi con un colpo più energico degli altri, rimanendo ansimante col suo cazzo piantato durissimo nel culo fino alla radice. Marco allora sollevò il bacino per spingermi ancora più a fondo nel retto il suo trapano di carne, facendolo poi anche roteare per assestarsi meglio.Poi si abbassò e mi fece alzare, per poi farmi ancora mettere in ginocchio nella doccia.“Sei davvero una troia fantastica” disse pieno di voglia, mettendosi di nuovo in piedi davanti a me, offrendomi ancora il suo cazzo. “Ti meriti un bel premio per gli sforzi fatti…” aggiunse poi.Io allungai la mano ed iniziai a massaggiargli i coglioni, mentre lui si menava il cazzo davanti al mio viso. “Li senti come sono pieni? E’ tutto merito tuo… lì dentro c’è il tuo premio” disse.“E allora dammelo, cosa aspetti?” gli dissi guardandolo dal basso, con la voce piena di voglia.Marco, ansimando ormai prossimo all’orgasmo, si menava furiosamente l’uccello, ed io lo vedevo davanti a me con la grossa cappella gonfia allo spasimo, pronta ad esplodermi in faccia tutto il suo godimento.Vidi il grosso cazzo irrigidirsi mentre Marco lo stringeva forte, ed un istante dopo il primo schizzo bollente di sperma sgorgare violentemente dallo spacchetto dalla cappella colpendomi il viso, bagnandomi le labbra e la lingua protesa. Al primo fiotto ne seguirono altri, densi, abbondanti e profumati, che mi impiastricciarono il viso e mi riempirono la bocca di calda sborra, che io assaporai come fosse stato un prezioso nettare. Rantolando in preda all’orgasmo, Marco mi schizzò in faccia un’abbondantissima quantità di sperma, spalmandomela poi sul viso, usando la grossa cappella, passandomela sulle guance e sulle labbra. Io la presi in bocca, succhiandola e ripulendola con cura, gustando il frutto libidinoso di quella scopata.“Mmmmm… la scommessa non poteva andare meglio di così” disse una volta che ebbe ripreso fiato.“Oh sì” risposi io leccandomi le dita mentre lui ancora si massaggiava lentamente il cazzo “Anzi, quasi quasi scommetto che lo scudetto quest’anno lo vincerà la Salernitana!”.“Non è nemmeno in Serie A!” rispose Marco con la voce roca, un attimo prima che dal suo cazzo sgorgasse un ultimo, lungo, intenso, profumatissimo getto di piscio bollente.Rimasi a dormire da lui,e durante la notte,mi chiavo' il culo altre due volte.Al mattino,era un sabato, e lui lavorava tutta la giornata. In casa sua c'era un gran disordine e cominciai e rimetterla a posto. La pulii come si deve e misi tutta la sua, e mia roba sporca in lavatrice. Infine la misi ad asciugare e la stirai non appena fu asciutta.Avevo speso tutta la giornata a rimettere in ordine la sua casa. Avevo preparato pure una pasta al forno con le polpette e besciamella.Quando Marco ritorno', trovo tutto pulito e quando vide la tavola gia' pronta con la pasta al forno sul tavolo mi disse: "Sembra un miracolo! Finalmente questa dimora comincia ad avere un aspetto di vera casa! Sei stato bravo! "Mi diede una pacca sulla spalla e poi mi disse scherzando:"Sei da sposare, sei bravissimo!".Subito dopo mi venne spontaneo abbracciarlo e lui comincio' ad accarezzarmi.Io cominciai ad eccitarmi e a provare piacere nel farmi toccare, poi lo baciai sulla guancia e lui mi diede la sua bocca e dopo la lingua.Mi lasciai andare. Ero tutto eccitato, sentivo il mio membro inturgidirsi ed anche il suo che strusciava sul mio. Mi lasciai andare a lui sotto le sue braccia di maschio forte, e la sua lingua sulla mia.Ci trovammo stesi sul letto io sotto di lui mentre sentivo il suo caldo e robusto corpo sul mio, la sua lingua sulla mia ed il suo grosso membro puntato su di me e che cercava di penetrarmi. E fu cosi', alla fine sentii la sua grossa e calda cappella dopo averla appoggiata, spingerla con impeto dentro di me sino a sentire tutto il suo membro aprirmi il culo.Non era la prima volta che mi scopava, ma questa volta sentivo un piacere indescrivibile,essere a letto con lui. Cominciai ben presto a sospirare, mentre Marco cominciava a lanciare dei vigorosi colpi dentro di me.Io urlavo e sospiravo dal piacere. Quando infine mi venne dentro riempiendomi col suo caldo latte avevo ormai raggiunto il massimo del piacere assieme a lui.Lui allora mi disse: "Sai, ho sempre sognato che un giorno ti avrei scopato!Era da un po' che non mi chiavavo un frocio. Mi sei sempre piaciuto molto ed hai un bel culetto che ha voglia di essere sfondato ed aperto come si deve!". Ed io a lui:"Marco che gran chiavatore che sei! Mi piace sentirti dentro! Mi piacerebbe farlo in tutte le posizioni con te!" E Marco: "Stai pur certo che ti sistemo io come si deve e quel tuo bel buco ben presto te lo finiro' di rompere".Si alzo' ben presto per andarsi a lavare. Io rimasi nel letto. Mi sentivo ancora dentro il suo grosso membro e la sua calda sborrata. Poi torno' sul letto.Marco era molto peloso e robusto dappertutto, insomma un maschione dal fisico possente aveva un folto pelo nero ed un membro grosso in circonferenza, era inoltre un esperto scopatore.Io mi riavvicini a lui e lo baciai, ci stringemmo. Io ce l'avevo duro. Lui sorrise e me lo prese in mano dicendomi:"Adesso ti faccio venire!".E mi fece una sega fino a che gli sborrai in mano. Marco ando' in bagno a lavarsi ed io lo seguii,dove gli lavai il cazzo e le palle,prima con la lingua,e poi gli feci un bidet,accovacciato ai suoi piedi,mi regalo' altro piscio caldo,che bevvi con amore, finito, mi disse, "Mi e' venuta fame, dai andiamo a mangiare!" Io gli risposi: "Un attimo che mi lavo anch'io!". Finalmente ci sedemmo a tavola a mangiare la famosa pasta al forno. Marco se la gusto' per bene e mi disse"Sei un bravo cuoco, complimenti! " E lo diceva mentre gli versavo il vino rosso nel suo bicchiere.Dopo cena, io sparecchiai la tavola, mentre Marco si vedeva la televisione.Verso le 23 sentii Marco alzarsi dalla poltrona, passo' da me e mi disse: "Io vado a dormire mi segui? Te lo dico gia' da ora, sono stanco e dormiamo". gli risposi."Si, anch'io sono molto stanco, vengo subito dammi cinque minuti!".Dopo poco, andai nella sua camera da letto e mi infilai nel letto. Marco era completamente nudo, mentre io ero in mutande. Poi mi disse: .Ci abbracciammo e poco dopo ci addormentammo tutti e due dopo una lunga giornata di sbattimenti vari.Nel cuore della notte feci un brutto sogno, mi svegliai con paura e sgomento. Ero molto spaventato e mi abbracciai istintivamente a Marco svegliandolo. Marco comincio' a accarezzarmi e coccolarmi cercando di tranquillizzarmi. Stemmo abbracciati cosi' per un po'.Io alla fine mi calmai, lui mi bacio' sulla bocca e poco dopo sulla lingua. Cominciai ad eccitarmi e a desiderare Marco. Lui mi lesse negli occhi e mi disse:"Voltati completamente e mantieniti contro la parete".Io mi girai come voleva lui.Mi lecco' il mio sedere e poco dopo pure il mio ano, fino a sentire la sua lingua entrare dolcemente dentro al buco.Mentre cominciavo a godere, lui mi disse: "Hai un culo che e' una favola, mi piace moltissimo! Avevo sonno ed ero molto stanco, ma ora ho una voglia di incularti caro!".Si alzo' in piedi sul letto e poi si abbasso' verso di me montandomi in groppa e mettendo le sue mani sulla mia nuca. Sentii il suo membro centrarmi con estrema precisione, e poco dopo, me lo infilo' per bene sino a raggiungermi il fondo.Marco: "Hai un bel culo liscio e glabro molto invitante Dai adesso godremo tutti e due!". Io mi abbassai pian piano di pancia, mettendo le mie braccia sul letto perche' mi sentivo scomodo e comincio' a chiavarmi.: "Ti piace farti chiavare cosi'? Ho voglia di romperti il culo e sentirti tutto mio!" Me lo diceva mentre sentivo il suo duro e grosso membro che usciva ed entrava dentro di me, insomma era un instancabile ed interminabile su e giu'.Io gemevo mentre i colpi diventavano sempre piu' forti e godevo nello stesso tempo.Questa chiavata sembrava non terminare mai. Marco era un esperto inculatore ed un gran stallone. Non avrei mai pensato che fosse cosi' dotato e voglioso a letto.Poi prima di venirmi dentro mi disse "Amico mio, ti voglio tutto per me, non voglio che ti faccia chiavare da nessun'altro!". E poco dopo, con grande soddisfazione, gridando mi disse: "Ti sto venendo dentro!".E' fu proprio in quel fatale momento che sentii tutto il suo caldo e virile liquido fuoriuscire con un violento schizzo che riempi il mio retto.Marco si accascio' su di me e rimanemmo stesi cosi, per un po' mentre sentivo il peso della sua mole su di me, continuavo a godere mentre sentivo il suo membro ancora un po' duro sguazzare nel suo denso e caldo liquido dentro di me. Insomma una vera goduria…Poi mi disse"Ti e' piaciuto caro?" Ed io gli risposi" Ma che domande, ma certo che mi piace come chiavi. Ce l'hai un po' troppo grosso e a volte sento che mi fa male, soprattutto se all'inizio lo spingi con forza, ma poi riesco a godere. E' bellissimo quando lo fai scivolare dolcemente su e giu'. Un vero sollazzo. Grazie!>E Marco"Scusami, ma se sono arrapato, mi viene spontaneo sbatterlo dentro con foga. Del resto, tu mi piaci molto ed il tuo bel culetto stretto mi fa arrapare molto. Ma pian piano te lo sto aprendo tutto. A furia di prenderlo in culo te lo apriro' completamente e gia' dalle prossime volte non ti fara' piu' male". Finalmente poi ci addormentammo.La mattina seguente mi alzai di buona ora. Entrai in bagno a lavarmi. Mentre mi lavavo e mi toccavo mi accorgevo che potevo infilarmi nel mio buco tre dita e ficcarle tutte e tre all'interno con estrema facilita'. Marco aveva fatto un bel lavoro e mi aveva finalmente aperto il buco del culo.Mi piaceva molto farmi inculare perche' mi faceva godere alla grande mentre sentivo il suo corpo possente e villoso sul mio.Uscii dal bagno e cominciai a preparare la colazione per tutti e due, mentre Marco dormiva ancora sul letto. Dopo una lunga e prestante chiavata aveva certamente bisogno di riposare per recuperare le sue energie.Quando si sveglio' mi chiamo':"piccolo! Portami il caffe'!"Io glielo preparai e glielo portai subito.E lui: "Mhh.. buono questo caffe'! Vorrei farmi una bella doccia non appena mi alzo! ".Dopo aver bevuto il caffe', ando' a farsi la doccia. Poco dopo mi chiamo'"Dai, vieni a lavarmi la schiena!".Io allora mi affrettai subito in bagno e cominciai a lavargli la schiena con la spugna.Dopo, Marco si giro' e lo insaponai tutto, anche il suo grosso membro moscio, e,come mi aspettavo,mi regalo' la sua pisciata mattutina in faccia,finito di pisciarmi, si sciacquo'.Gli portai gli asciugamani, e lo aiutai ad asciugarsi la schiena. Poi andammo nella stanza da letto, mi inginocchiai per asciugargli i piedi e le gambe.Marco, felice, mi sorrise e mi disse:" Ma sei proprio un tesoro di ragazzo, meno male che ho te!"E mi diede un forte bacio e mi abbraccio' con vigore, facendomi violentemente eccitare.Volevo farmi chiavare di nuovo,ma quella mattina dovevo andare a studiare,e non potevo lasciarmi andare.Fatta colazione,uscimmo.Gli promisi di ritornare a casa sua la sera.Quella mattina finalmente potetti studiare ed avanzare con i miei studi.Ritornai a casa sua verso le 19,eravamo seduti sul divano a coccolarci,quando sentii suonare il citofono, fuori c'era un acquazzone estivo. Marco allora si alzo', e ando' a rispondere al citofono."Alberto che c'e'? come mai da queste parti?". E lui gli rispose,"Passavo da queste parti, ma e' venuto un improvviso acquazzone, posso salire sopra?". "Ma certo,! Vieni, qui c'e' Enzo che ti dara' gli asciugamani e quant'altro ti serve!".Alberto era un pezzo di uomo, alto, muscoloso, robusto e villoso. Insomma un vero manzo, un capolavoro di virilita'. Non appena entro' comincio' a spogliarsi.Marco allora mi ordino'."Dai, aiuta ad asciugare il mio amico, e dagli degli asciugamani per coprirsi! Io vado ancora un po' nella mia stanza da letto.Io asciugai Alberto. Provai un forte senso di eccitazione quando si tolse le sue mutande di color grigio. Non potevo essere indifferente a vedere il suo grosso e largo pene. Alberto capi' che mi piaceva ed allora mi punto' la sua grossa cappella verso la mia bocca. Il suo grosso pene emanava un buono ed intenso odore di maschio, tanto che mi fece arrapare.Mi venne proprio in quel momento la voglia di prenderglielo tutto in bocca ed in una frazione di attimo, la pazza idea di farmi chiavare da quel maschione. All'improvviso, Marco, come sospettasse di qualcosa mi chiamo'"Enzo, vieni qua un attimo!" Io mi affrettai verso di lui." Ti piace il mio amico?" Io arrossii. E lui"Ma dai, sii sincero, dimmi che ti piace!".Io gli risposi:"Si e' un bel maschio, mi sono turbato a vedere il suo grosso attrezzo, e per un attimo ho sognato di prenderglielo in bocca!".Allora Marco chiamo' Alberto in camera da letto.Alberto si tolse l'asciugamani e Marco mi disse "Dai, spogliati, adesso ci divertiamo tra maschi!" Io mi tolsi frettolosamente i vestiti, e dopo Marco mi disse. "Stenditi per il largo nel mezzo del letto con la pancia in alto e prendi in bocca il cazzo del mio amico!".Finalmente cominciai a leccare quel grosso cazzo il cui odore mi aveva eccitato molto, mentre Marco mi leccava dolcemente il buco del culo infilando infine dentro la sua lingua.Sentii Marco cavalcarmi sopra, e dolcemente mi inculo', mentre io prendevo tutto in bocca il grosso pene di Alberto.Stavo in mezzo a loro e godevo da matti, mentre Marco mi sparava i suoi colpi dentro ed io mi gustavo quel grosso ed odoroso cazzo.Alla fine Marco erutto' il suo sperma come un vulcano ed Alberto mi riempi' la mia bocca col suo caldo e cremoso latte. Non era la prima volta che facevo una cosa a tre e che facevo un pompa ad un altro maschio,mentre venivo inculato,e godevo come una troia.Dopo che Marco si svuoto' per bene, da bravo padrone di casa e direttore d'orchestra mi chiese di stendermi sul letto e dopo disse ad Alberto"Dai, succhia il cazzo del mio amichetto!".Alberto si abbasso' e comincio' a leccarmi la cappella ed infine lo prese tutto in gola. Mi spompinava con l'intento di farmi venire, mentre Marco mi aveva ficcato dolcemente due dita nel culo facendole roteare. Fu un altro sublime sollazzo!Alla fine venni in bocca ad Alberto che continuo' a pomparmi sino a che mando giu' l'ultima goccia.Quando venni mi sentii sfinito per l'intenso piacere procuratomi, e rimasi sul letto.Alberto ando' in bagno a sciacquarsi la bocca,credo,e quando ritorno' in camera,aveva il cazzo bello duro,e,senza preavviso,me lo ficco' nel culo con un sol colpo,facendomi sobbalzare dal letto,per poi cominciare a trapanarmi come un ossesso,fino a quando mi ha sborrato dentro.Rimase impalato nel mio retto,e Marco,dopo avergli sussurrato qualcosa,me lo rimise in bocca,mentre Alberto comincio' a pisciarmi nel buco del culo.Finito di pisciare,mi mise un asciugamano sotto la mia pancia per assorbire il piscio che fuori usciva dal mio culo,e si alzo' per andare a lavarsi.io rimasi sul letto,stremato e chiavato.Avevo la pancia piena di sborra e piscio, mentre i miei amici si rivestirono.Marco poi volle uscire con Alberto per accompagnarlo a casa e mi disse"Ora esco, accompagno Alberto. Ritornero' a casa con due pizze ed un altro carico di sborra per il tuo culetto,vatti a lavare e preparati ad essere trapanato di nuovo".Avevo intuito che Marco era un po' geloso di Alberto. Sicuramente non sopportava l'idea che qualcun' altro mi chiavasse, soprattutto se un amico suo. Aveva capito che Alberto mi voleva inculare ancora, e che a me piaceva il suo cazzo.Mentre ero steso sul letto, vedevo di fronte a me il grosso cazzo di Alberto ed in bocca sentivo ancora il sapore del suo latte ed il suo buon odore di maschio. Ero rimasto tutto bagnato dentro e immaginavo ancora Marco mentre sferzava i suoi vigorosi colpi.Provai ad immaginare di farmi chiavare ancora da Alberto che ce l'ha molto piu' grosso di Marco e a sentirlo tutto dentro. Dopo un po' mi ripresi da quell'estasi. Mi alzai mi lavai e ne approfittai ancora per studiare.Verso sera Marco ritorno' a casa con le pizze e birre. Le divorammo in fretta e dopo Marco volle andare subito a letto.Mi spogliai anche io, e mi avvicinai a Marco. Lui mi abbraccio' ed io mi eccitai. Sentii il bisogno di esplorare il suo corpo robusto e villoso cercando i suoi capezzoli e una volta visti li leccai e succhiai.Notai che gli piaceva farsi leccare e succhiare dappertutto e quindi scesi giu' in mezzo alle sue gambe muscolose e villose e glielo presi in bocca."Si bravo, fammi un bel bocchino! Succhia per bene! Mi fai godere da matti!>Ci avevo preso gusto a succhiargli il suo uccello, ma mentre glielo succhiavo lui si giro' in posizione di sessantanove e me lo prese in bocca pure a me. Fu un altro incredibile sollazzo tra noi due.Improvvisamente lui cerco' il mio buco e ci infilo' la sua lingua inumidendomi per bene. Cambio' subito posizione venendo sopra a me, che ero disteso sul letto a pancia in aria.Sentii il peso del suo corpo sul mio, e lo fissai negli occhi.In quel momento gli dissi "Dai! Cosa aspetti! Mettimelo dentro! Sbattimi! Godo quando me lo infili!"E Marco allora mi sollevo' le gambe e mi disse"Ma lo sai che mi piace incularti! Adesso te lo metto tutto dentro".Sentii la sua grossa cappella appoggiarla sul mio buco e spingerla dentro. Entrava con estrema facilita', grazie al fatto che a furia di chiavarmi, Marco e Alberto, mi avevano aperto e sfondato per bene il culo.Ed una volta che raggiunse il fondo mi disse"Lo so che ti piace prenderlo e sentirlo tutto. Eccoti accontentato troia! Adesso e' dentro tutto!".E mi chiavo' anche quella sera con molto ardore sino a che mi venne dentro procurandomi un immenso piacere. Fu proprio in quella serata che capii che eravamo fatti uno per l'altro. A lui piaceva sbattermelo dentro ed a me piaceva riceverlo.E pensare che tutto comincio' con una futile scommessa.Giorni dopo incontrai Alberto per strada,ma questa e' un altra storia............

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