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DEDICATO A TE (che hai scelto me)


di Membro VIP di Annunci69.it Shoganai65
10.11.2021    |    3.600    |    4 8.9
"A quel punto ho cominciato a godere di nuovo, a sentire le gambe che tremavano, la mia vulva esplodere dal piacere e tu che a tua volta stavi finalmente..."
"Grazie, è stato stupendo!" le dissi.

"Anche per me" rispose. "Ti confesso che all'inizio ero un po' titubante, indecisa. Mi sono chiesta cento volte perché avevo risposto al tuo messaggio, come mai avevo accettato proprio il tuo invito... Ma poi, appena ti ho visto, alto, elegante, curato, uomo e maschio, ho provato un brivido intenso e ho capito subito che avevo fatto la scelta giusta".

"Certamente per te non dev'essere stato facile scegliere, con tutti i messaggi e le proposte che riceverai ogni giorno..." la punzecchiai.

"Puoi dirlo forte, arrivano a centinaia ma sono quasi tutti di giovani infoiati, - con più ormoni che neuroni (cit.) - che si scoperebbero tutte le SINGOLE che ci sono sul sito, ogni LEI di qualsiasi coppia, senza alcuna distinzione, senza neanche leggere gli annunci fino la fine.
Scrivono messaggi a tutte le donne di qualsiasi età, regione, orientamento. Gettano indistintamente 100.000 esche quotidiane sperando che qualcuna, disperata come loro, abbocchi e gli regali qualche emozione.
Tu invece sei diverso" continuò accarezzandomi il viso. "L'avevo già un po' intuito leggendo i tuoi racconti: dal modo in cui li scrivi, dalla fantasia che ci metti, dalla cura delle parole, da come riesci a entrare nella mente dei vari personaggi...
Sei più maturo ma non per questo meno prestante, anzi..." e sorrise maliziosa.

"Sono un pirata sono un signore, cantava Julio Iglesias" le dissi rispondendo al suo sorriso e baciandole un seno.

"L'età e l'esperienza ti hanno insegnato sicuramente ad essere più generoso, più attento alle esigenze di noi donne, al gioco della seduzione, a dare la giusta importanza ai preliminari, alle carezze, ai baci, alle nostre zone erogene.

Prima di tutto hai pensato bene di far godere me, con quel massaggio lento e malandrino, con le tue mani che scivolavano dai miei capezzoli turgidi fino all'interno delle mie cosce;
e poi usando sapientemente la tua lingua audace e curiosa che disegnava cerchi concentrici ed eccitanti sulle mie grandi e piccole labbra.
Solo dopo avermi vista copiosamente venire ed aver assaggiato con brama i miei umori caldi hai voluto penetrarmi con la giusta intensità, senza fretta, senza trasmettermi quella orribile sensazione di un uomo che vuole solamente svuotare le sue palle. Che orrore!

Tu no. Tu sei stato dolce ma deciso anche nel prendermi da sopra, guardandomi negli occhi, baciandomi il collo e il seno, facendomi sentire il tuo membro duro e possente ad ogni spinta, fino in fondo.
E poi sei stato maschio quando mi hai girato dicendomi (al momento giusto ed è fondamentale) che ero la tua maiala e che volevi prendermi a pecora. Ho sentito entrare il tuo grosso cazzone in tutta la sua lunghezza, centimetro dopo centimetro, e poi le palle che sbattevano sulle mie natiche ogni volta che affondavi il colpo, sempre più intenso, ritmato, eccitante.

Era così che sognavo di essere presa e sbattuta quando pubblicai il mio annuncio sul sito. Mi ha fatto sentire in estasi, come non mi succedeva da tempo. L'unione di corpo e mente, quando il sesso non è solo ginnastica fine a se stessa ma ti trasporta in una dimensione superiore.

A quel punto ho cominciato a godere di nuovo, a sentire le gambe che tremavano, la mia vulva esplodere dal piacere e tu che a tua volta stavi finalmente lasciandoti andare per godere assieme a me, dentro di me, all'unisono come un corpo solo.

"In effetti è stato un piacere reciproco, intenso, desiderato e vissuto con tutti i sensi" ribadii.

"E c'è di più. Spesso gli uomini, specie quelli più giovani, finito l'atto della penetrazione, terminata la loro bella scopata, sono appagati e soddisfatti. Non vedono l'ora di alzarsi, di andare in bagno a pulirsi o di uscire a fumarsi una sigaretta o, ancor peggio, di accendere lo smartphone e vedere se magari in quel mentre gli sono arrivati dei messaggi. Non hanno la pazienza, il gusto di condividere un momento così intenso con la persona che gli ha regalato quell'intimità.
Di te invece mi è piaciuto soprattutto questo che nello sport chiamerebbero - il terzo tempo -, quello in cui la foga lascia spazio ai pensieri e le emozioni più intime. Mi hai accolta sul tuo petto, mi hai fatto sentire donna, protetta, amata per quel che c'era stato fino ad un attimo prima.
È stata una sensazione rara che valeva la pena essere vissuta assieme a te".

"Vuoi dire che ci rivedremo?" le chiesi...

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