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VACANZE ROMANE – seconda parte: LA JACUZZI IN TRE


di Membro VIP di Annunci69.it Shoganai65
14.12.2021    |    3.943    |    3 9.9
"“Si è messa apposta così perché tu glielo metta nel culo, non lo fa con tutti” e sorrise..."
La prima notte romana a casa di Giulio e Alessandra fu una maratona di sesso e lussuria. Lui dirigeva la moglie mai sazia, la coccolava, le diceva quanto era bella, e brava, mentre io dovevo pensare esclusivamente a soddisfarla sessualmente per il piacere di entrambi, e del sottoscritto naturalmente.

Scopammo sul tavolo del salotto, sul divano, sul tappeto vicino al caminetto. Il tutto mentre Giulio, ottenuto il mio permesso, fotografava e filmava ogni momento, ogni scena, ogni posizione come un regista esperto di film porno.
Alessandra non era mai sazia e anzi, più si vedeva osservata, scopata e filmata, più il suo lato esibizionista e la sua natura maiala uscivano allo scoperto. Alle volte mi sembrava esagerasse nel prenderlo in bocca con ostentazione, con sguardi lascivi, espressione porche, indugiando con la lingua sullla cappella, o spalancando la bocca per inghiottirlo tutto fino in fondo. Mugolava ad alta voce a favore di camera, ma anche per compiacere me ed il marito che si eccitava nel vederla felice, soddisfatta e montata alla grande.
Da parte mia ce la mettevo tutta per garantire la migliore prestazione, cercando di ritardare il più possibile il momento dell'eiaculazione per continuare ad entrare ed uscire da tutti i buchi di Alessandra.

Dopo aver "battezzato" il salotto, Giulio preparò la jacuzzi per tutti e tre questa volta: avrebbe gradito partecipare e non sarei stato certo io a negargli quel piacere.
Avevano una sala da bagno molto spaziosa con al centro un’enorme vasca jacuzzi in grado di ospitare comodamente quattro persone. Giulio mi portò un soffice accappatoio bianco e delle ciabatte simili a quelle degli hotel.
“Puoi usare questi” mi disse spogliandosi completamente nudo.
Aveva un bell’arnese, lungo più o meno come il mio ma decisamente meno grosso.
“Ad Ale piace prenderne due contemporaneamente. Vedrai la farà impazzire”
Il mio che nel frattempo si era ammosciato, nel sentire queste parole si ringalluzzì di nuovo e l’arrivo di Alessandra, avvolta in un ampio accappatoio Versace nero con stampi barocco in oro, lo fece tornare ai suoi standard abituali.

Ci immergemmo tutti e tre assieme nell’acqua calda. Giulio aveva sistemato la telecamera sul cavalletto in modo che fossimo sempre inquadrati. Alessandra si era sdraiata nel mezzo tra me e suo marito e aveva subito iniziato col prenderci in mano l’uccello. Li segava con nonchalance mentre raccontava a Giulio cosa era successo nel pomeriggio nel negozio di lingerie. Era chiaro che i racconti delle sue avventure facevano parte dei loro giochi e lo eccitavano da morire perché ben presto vidi la sua cappella emergere come un fungo sopra la schiuma da bagno. Quell’erezione ebbe un effetto domino e anche il mio fungo spuntò sull’altro lato di Ale.
“Che belli i miei funghetti” disse sorridendo e stringendoli affettuosamente con le dita.
Io e Giulio ci avvicinammo al suo collo da entrambi i lati e cominciammo a baciarla, a slinguazzarla, a palparle le tette, a toccarle la figa, come un concerto a quattro mani in cui ognuna sa cosa fare nel rispetto dell’altra per raggiungere l’unico scopo: quello di soddisfare la donna.

Ale si lasciò andare con la testa all’indietro senza però mollare la presa dei nostri cazzi. Io le avevo infilato tre dita nella figa e la stimolavo con i polpastrelli. Giulio si occupava dei suoi capezzoli, delle braccia, delle ascelle. Poi si spostò e si mise seduto sul ciglio della vasca, col cazzo ben dritto fuori dall’acqua puntato verso il soffitto. Ale si alzò e si mise in ginocchio per prenderglielo in bocca e cominciò a spompinarlo. Il suo culo emergeva parzialmente dalla schiuma regalandomi una visione fantastica.
“Approfittane” mi invitò Giulio. “Si è messa apposta così perché tu glielo metta nel culo, non lo fa con tutti” e sorrise.
Mi posizionai alle sue spalle, ammirai quella splendida semisfera che si offriva a me. Osservai il buchetto che all’apparenza sembrava un po’ stretto per le mie dimensioni. Presi un tubetto di olio appoggiato non distante dalla vasca e ne versai un bel po’ sulla cappella e un po’ sul suo sfintere.
In quel momento lei stava ciucciando l’uccello di suo marito ma aveva capito benissimo cosa stavo facendo. Arretrò col busto verso di me e con le mani aprì le chiappe in modo da darmi maggiore visuale ed uno spazio ottimale di manovra. Avvicinai la punta del cazzo ed iniziai a perforarla lentamente. Si trattava di far passare il glande dopodichè tutto sarebbe stato più facile. Ci fu una sorta di effetto ventosa e il mio uccello venne letteralmente risucchiato nel suo ano che lo avvolse come un guanto.
“Mmmmmm…” sottolineò, con la bocca piena, la soddisfazione per averlo sentito entrare.
Mentre la inculavo con spinte lente e profonde Giulio di fronte a me si godeva il pompino e mi sorrideva complice. Sembravamo due amici di vecchio data. Alessandra rispondeva ad ogni mia pressione scendendo con la testa e la bocca lungo l’asta del marito. Quando lentamente uscivo col mio cazzo lei tornava su, senza mai mollare la presa. Provai ad accelerare e anche lei aumentò il ritmo delle sue succhiate. Era un meccanismo di piacere perfetto.

“Vuoi che facciamo cambio” chiesi a Giulio dopo un po’, più per cortesia che per stanchezza.
“No no, continua tu, mi piace guardarti mentre te la inculi. A me basta sentirla godere attraverso la bocca” mi rispose sorridendo.
Questa volta fui io ad accelerare i colpi per poter arrivare subito all’orgasmo. Dentro la jacuzzi l’acqua era agitata e sembrava una tonnara. Sentii lo sperma salire dal basso verso l’alto e, continuando a spingere e rimanendo dento il suo culo, venni come un fiume in piena. La spinsi talmente forte che il cazzo di Giulio, dal capo opposto, le finì praticamente in gola. Per l’eccitazione anche lui venne praticamente nello stesso istante e le riempì la bocca di sborra.
Ale, guardando la telecamera di cui mi ero completamente dimenticato, tirò fuori esageratamente la lingua per pulirsi le labbra dagli schizzi che le erano arrivati sul viso. Era proprio un’attrice nata.

Usciti dalla vasca, asciugati e profumati, ci sistemammo tutti e tre nudi nel lettone, con Ale sempre nel mezzo, ed una bottiglia di Prosecco a portata di mano. Giulio collegò la videocamera al mega televisore posizionato sul mobile di fronte al letto per mostrarci tutte le riprese di quella sera. Iniziammo a guardare, commentando, sorridendo, complimentandoci una volta per le riprese, poi per le pose, per le inquadrature, per le espressioni…
“Guarda come godevi” disse Giulio ad Ale.
“Vorrei vedere te col suo cazzone in bocca se non godresti” rispose lei.
“Fai proprio la faccia da porca quando fai i pompini. Lo sai vero?”
“Certo, lo faccio perchè so che mi stai inquadrando e che ti piace”
“E’ vero, godo quando percepisco che ti stanno dando piacere” e mi piace immortalarti proprio per questo.

Parlavano come due innamorati scambiandosi carinerie e complimenti e io li ammiravo per questa loro complicità e fusione. Io quella notte ero solo lo strumento nelle loro mani atto a soddisfare i loro piaceri, e di conseguenza i miei. Con questa consapevolezza, terminammo la bottiglia di Prosecco, restammo ancora sdraiati nel lettone a farci le coccole, ad accarezzarci, e lentamente ci addormentammo, tutti e tre abbracciati.

(fine seconda parte)


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